disperata rottura totale legamenti caviglia
Gentili Dottori:
Mi trovo in una situazione molto difficile perché sono fuori dal paese e dopo un trauma mi hanno messo un tutore di mezzo gesso solo dietro la gamba caviglia e piede per 15 gg poi mi hanno fatto una risonanza e mi hanno diagnosticato una rottura totale dei legamenti Talofibulare Anteriore e Calcaneo-Fibulare e una rottura parziale del Legamento Talofibulare Posteriore.
Il trauma è avvenuto il 4 febbraio, la risonanza il 27 febbraio e questo è il risultato.
PROBLEMA: IO MI TROVO IN COLOMBIA, lavoro qui quest'anno e il servizio sanitario totalmente privatizzato che c'è qui, è pessimo, quindi non mi danno nessun tipo di informazione anzi cercano di allungare i tempi e lasciarmi nell'ignoranza.
Secondo gli ortopedici e chirurghi italiani a cui ho mandato il referto e le immagini della RNM mi devo operare presto (soprattutto considerando il lavoro che faccio: sono docente di danza, recitazione, movimento somatico, tutte materie teorico-pratiche da lavoro fisico duro e costante).
DOMANDE:
1- Massimo dopo quanto tempo dovrei operarmi per evitare che si ritraggano i legamenti? So che se passa troppo sarà difficile la ricostruzione o impossibile?? Sto facendo le pratiche burocratiche per tornare a operarmi.
2- Cosa devo fare intanto? Devo stare assolutamente ferma o posso camminare con le stampelle appoggiando o NO il piede in questione? Posso stare seduta con il piede giù?
3- Se è impossibile tornare in Italia e devo operarmi in Colombia, quali consigli potete darmi sul tipo di operazione (artroscopia, chirurgia aperta ecc).
Spero possiate rispondermi presto, sono proprio disperata e disorientata, in quanto qui è usuale disorientare il paziente per evitare i procedimenti più costosi all'azienda ospedaliera, essendo tutto privatizzato i medici non hanno nessuna autonomia di prescrizione e autorizzazione e chi decide sono le equipe amministrative delle finanze delle imprese mediche.
Grazie di nuovo per la vostra gentile attenzione.
Mi trovo in una situazione molto difficile perché sono fuori dal paese e dopo un trauma mi hanno messo un tutore di mezzo gesso solo dietro la gamba caviglia e piede per 15 gg poi mi hanno fatto una risonanza e mi hanno diagnosticato una rottura totale dei legamenti Talofibulare Anteriore e Calcaneo-Fibulare e una rottura parziale del Legamento Talofibulare Posteriore.
Il trauma è avvenuto il 4 febbraio, la risonanza il 27 febbraio e questo è il risultato.
PROBLEMA: IO MI TROVO IN COLOMBIA, lavoro qui quest'anno e il servizio sanitario totalmente privatizzato che c'è qui, è pessimo, quindi non mi danno nessun tipo di informazione anzi cercano di allungare i tempi e lasciarmi nell'ignoranza.
Secondo gli ortopedici e chirurghi italiani a cui ho mandato il referto e le immagini della RNM mi devo operare presto (soprattutto considerando il lavoro che faccio: sono docente di danza, recitazione, movimento somatico, tutte materie teorico-pratiche da lavoro fisico duro e costante).
DOMANDE:
1- Massimo dopo quanto tempo dovrei operarmi per evitare che si ritraggano i legamenti? So che se passa troppo sarà difficile la ricostruzione o impossibile?? Sto facendo le pratiche burocratiche per tornare a operarmi.
2- Cosa devo fare intanto? Devo stare assolutamente ferma o posso camminare con le stampelle appoggiando o NO il piede in questione? Posso stare seduta con il piede giù?
3- Se è impossibile tornare in Italia e devo operarmi in Colombia, quali consigli potete darmi sul tipo di operazione (artroscopia, chirurgia aperta ecc).
Spero possiate rispondermi presto, sono proprio disperata e disorientata, in quanto qui è usuale disorientare il paziente per evitare i procedimenti più costosi all'azienda ospedaliera, essendo tutto privatizzato i medici non hanno nessuna autonomia di prescrizione e autorizzazione e chi decide sono le equipe amministrative delle finanze delle imprese mediche.
Grazie di nuovo per la vostra gentile attenzione.
[#1]
Gentile signora : vi sono degli accorgimenti che sono d'obbligo per il rispetto assoluto della caviglia lesa.
DEAMBULARE CON DUE BASTONI ORTOPEDICI E SOLAMENTE SULL'ARTO INFERIORE SANO.
NON APPOGGIARE MAI IL PIEDE INTERESSATO DAL TRAUMA AL SUOLO.
TENERE L'ARTICOLAZIONE LESA BLOCCATA con il gambaletto - tutore !
FARE AL PIU' PRESTO L'INTERVENTO CHIRURGICO per trattare le lesioni traumatiche della sua caviglia.
Poi riguardo il tipo di intervento chirugico, saranno gli specialisti ortopedici cui si affiderà a decidere ogni cosa, e stabilire, dopo attenta valutazione della rmn ed esame clinico della sua caviglia, le modalità chirugiche da eseguire.
Cordiali saluti
DEAMBULARE CON DUE BASTONI ORTOPEDICI E SOLAMENTE SULL'ARTO INFERIORE SANO.
NON APPOGGIARE MAI IL PIEDE INTERESSATO DAL TRAUMA AL SUOLO.
TENERE L'ARTICOLAZIONE LESA BLOCCATA con il gambaletto - tutore !
FARE AL PIU' PRESTO L'INTERVENTO CHIRURGICO per trattare le lesioni traumatiche della sua caviglia.
Poi riguardo il tipo di intervento chirugico, saranno gli specialisti ortopedici cui si affiderà a decidere ogni cosa, e stabilire, dopo attenta valutazione della rmn ed esame clinico della sua caviglia, le modalità chirugiche da eseguire.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
[#2]
Ex utente
Gentilissimo Dottor Caruso,
Innanzitutto voglio ringraziarla per la risposta chiara ed esaustiva. Poi vorrei aggiungere un allarmato: "Oh mio Dio! Allora ho sbagliato tutto ...e spero sia recuperabile!!"
I medici dell'"assicurazione sanitaria obbligatoria privata basica" (come le dicevo qui il ssn è sostituito da privati che offrono pessimi servizi) mi hanno messo subito a fare fisioterapia di riabilitazione, anche dopo aver visto la risonanza e l'entità della lesione, hanno deciso che dovevo riabilitarmi con fisioterapia. Uno di essi ha addirittura detto che i legamenti TOTALMENTE rotti a volte ricicatrizzano da soli, senza intervento chirurgico (questa per me è magia, ma la prego Dottor Caruso, mi illumini lei perché io ho nozioni basiche di anatomia che non mi permettono di scartare nessun parere medico, giusto? ).
Risultato: alla 4 sessione di fisio mi hanno messo a camminare su e giù su una pedana inclinata e in punta di piedi con carico totale del peso su entrambi i piedi, ho sentito un dolore fortissimo in corrispondenza dell'unico legamento rimasto parzialmente sano... quello posteriore, cosa può essere successo?. Siccome mi sono spaventata dell'irruenza di questa fisioterapia e considerando che tutti i medici italiani che ho consultato via mail o web mi dicono che MI DEVO OPERARE E PRESTO, ho disdetto le seguenti fisioterapie e mi sono trovata una visita privata da un professore responsabile del reparto di chirurgia di piede e caviglia in un ospedale considerato tra i migliori in Latinoamerica. Tutto ciò mentre continuo a fare pratiche per il rimpatrio.
Questo Dottore che opera da 20 anni su cavilgia e piede mi ha visitato, ha visto che ho una scarsa mobilità del piede e un po' d'infiammazione ancora, mi ha dato 30 gg di malattia e mi ha rimesso a fare fisioterapie: ho domandato perché non considerava la possibilità di un intervento e mi ha risposto questo:
- solo il 10 % dei casi che ho supervisionato in 20 anni li ho operati, proviamo prima la riabilitazione con fisioterapia, se poi resta instabile possiamo considerare un'operazione
- la scarsa mobilità della sua caviglia ancora non permette un intervento quindi prima la mando dal fisioterapista.
- se vuole venga pure a visita da me ogni 15 gg o tutte le settimane.
- eccole il numero di una mia fisioterapista di fiducia, dica che la mando io.
Quando ho richiesto un tutore mi ha detto:
- appoggio vuol dire funzionalità e lei deve iniziare ad appoggiare il piede.
Quindi come vede quando esorto con il grido "Ho sbagliato tutto!!!" è perché già da 25 gg mi hanno rimesso a camminare con le stampelle e appoggiando il piede, io poi ho cercato di alleggerire il carico e questo mi sta causando dei forti dolori al ginocchio e caviglia opposta.
Per legge (MENTRE FACCIO LE PRATICHE PER IL RIMPATRIO) devo seguire le indicazioni dei medici locali, altrimenti posso incorrere in sanzioni al lavoro (o perderlo), e con l'assicurazione sanitaria che paga la malattia.
Quindi ora delle altre domande da farle riguardo al periodo che c'è tra oggi e il giorno di rientro in Italia:
1) Premetto che mi fido ciecamente di ciò che mi ha consigliato anteriormente ma trovandomi obbligata dalla legge a seguire questa terapia che mi sta indicando questo primario colombiano e ricominciare ad appoggiare il piede per recuperarne la funzionalità prima di essere operata, A COSA VADO INCONTRO? lesioni per instabilità, vero? C'è rischio che facendo questa terapia mi tolga la possibilità di essere operata a futuro? Cioè comprometto il tessuto dei legamenti? O indurisco troppo i muscoli e poi è difficile spostarli per operare, ecc.? Rovino la cartilagine?
2) É davvero possibile che I LEGAMENTI TOTALMENTE ROTTI SI RICOMPONGANO SENZA CHIRURGIA? Cos'è questo mistero??? Sono cosciente che la funzione dei legamenti può essere sostituita da una struttura muscolare rinforzata da un'adeguata terapia fisica, ma mi suona a "presa in giro" questa della guarigione autonoma dei legamenti: sbaglio o si tratta di tessuti elastici tra l'altro poco vascolarizzati?
Mi scusi se sto ri-consultando con lei qualcosa a cui mi ha già risposto (domanda 1) ma se perdo questo lavoro perdo 10 anni di studi e ricerche investiti fuori dal mio paese e sa che in questo momento le cose in Italia sono molto difficili, direi impossibili.
Mi dica lei se è dannosa questa fisioterapia che insistono in farmi fare (chiaramente questa volta la farei da persone che hanno meno fretta e quindi spero non mi facciano fare i grandi sforzi dell'anteriore).
Grazie infinitamente per l'attenzione prestata, mi scusi se mi sono dilungata molto ma mi è sembrato opportuno spiegarle la situazione.
Cordiali saluti.
Innanzitutto voglio ringraziarla per la risposta chiara ed esaustiva. Poi vorrei aggiungere un allarmato: "Oh mio Dio! Allora ho sbagliato tutto ...e spero sia recuperabile!!"
I medici dell'"assicurazione sanitaria obbligatoria privata basica" (come le dicevo qui il ssn è sostituito da privati che offrono pessimi servizi) mi hanno messo subito a fare fisioterapia di riabilitazione, anche dopo aver visto la risonanza e l'entità della lesione, hanno deciso che dovevo riabilitarmi con fisioterapia. Uno di essi ha addirittura detto che i legamenti TOTALMENTE rotti a volte ricicatrizzano da soli, senza intervento chirurgico (questa per me è magia, ma la prego Dottor Caruso, mi illumini lei perché io ho nozioni basiche di anatomia che non mi permettono di scartare nessun parere medico, giusto? ).
Risultato: alla 4 sessione di fisio mi hanno messo a camminare su e giù su una pedana inclinata e in punta di piedi con carico totale del peso su entrambi i piedi, ho sentito un dolore fortissimo in corrispondenza dell'unico legamento rimasto parzialmente sano... quello posteriore, cosa può essere successo?. Siccome mi sono spaventata dell'irruenza di questa fisioterapia e considerando che tutti i medici italiani che ho consultato via mail o web mi dicono che MI DEVO OPERARE E PRESTO, ho disdetto le seguenti fisioterapie e mi sono trovata una visita privata da un professore responsabile del reparto di chirurgia di piede e caviglia in un ospedale considerato tra i migliori in Latinoamerica. Tutto ciò mentre continuo a fare pratiche per il rimpatrio.
Questo Dottore che opera da 20 anni su cavilgia e piede mi ha visitato, ha visto che ho una scarsa mobilità del piede e un po' d'infiammazione ancora, mi ha dato 30 gg di malattia e mi ha rimesso a fare fisioterapie: ho domandato perché non considerava la possibilità di un intervento e mi ha risposto questo:
- solo il 10 % dei casi che ho supervisionato in 20 anni li ho operati, proviamo prima la riabilitazione con fisioterapia, se poi resta instabile possiamo considerare un'operazione
- la scarsa mobilità della sua caviglia ancora non permette un intervento quindi prima la mando dal fisioterapista.
- se vuole venga pure a visita da me ogni 15 gg o tutte le settimane.
- eccole il numero di una mia fisioterapista di fiducia, dica che la mando io.
Quando ho richiesto un tutore mi ha detto:
- appoggio vuol dire funzionalità e lei deve iniziare ad appoggiare il piede.
Quindi come vede quando esorto con il grido "Ho sbagliato tutto!!!" è perché già da 25 gg mi hanno rimesso a camminare con le stampelle e appoggiando il piede, io poi ho cercato di alleggerire il carico e questo mi sta causando dei forti dolori al ginocchio e caviglia opposta.
Per legge (MENTRE FACCIO LE PRATICHE PER IL RIMPATRIO) devo seguire le indicazioni dei medici locali, altrimenti posso incorrere in sanzioni al lavoro (o perderlo), e con l'assicurazione sanitaria che paga la malattia.
Quindi ora delle altre domande da farle riguardo al periodo che c'è tra oggi e il giorno di rientro in Italia:
1) Premetto che mi fido ciecamente di ciò che mi ha consigliato anteriormente ma trovandomi obbligata dalla legge a seguire questa terapia che mi sta indicando questo primario colombiano e ricominciare ad appoggiare il piede per recuperarne la funzionalità prima di essere operata, A COSA VADO INCONTRO? lesioni per instabilità, vero? C'è rischio che facendo questa terapia mi tolga la possibilità di essere operata a futuro? Cioè comprometto il tessuto dei legamenti? O indurisco troppo i muscoli e poi è difficile spostarli per operare, ecc.? Rovino la cartilagine?
2) É davvero possibile che I LEGAMENTI TOTALMENTE ROTTI SI RICOMPONGANO SENZA CHIRURGIA? Cos'è questo mistero??? Sono cosciente che la funzione dei legamenti può essere sostituita da una struttura muscolare rinforzata da un'adeguata terapia fisica, ma mi suona a "presa in giro" questa della guarigione autonoma dei legamenti: sbaglio o si tratta di tessuti elastici tra l'altro poco vascolarizzati?
Mi scusi se sto ri-consultando con lei qualcosa a cui mi ha già risposto (domanda 1) ma se perdo questo lavoro perdo 10 anni di studi e ricerche investiti fuori dal mio paese e sa che in questo momento le cose in Italia sono molto difficili, direi impossibili.
Mi dica lei se è dannosa questa fisioterapia che insistono in farmi fare (chiaramente questa volta la farei da persone che hanno meno fretta e quindi spero non mi facciano fare i grandi sforzi dell'anteriore).
Grazie infinitamente per l'attenzione prestata, mi scusi se mi sono dilungata molto ma mi è sembrato opportuno spiegarle la situazione.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile signora allora ribadiamo e chiariamo ogni cosa per evitare equivoci.In tante cose sono d'accordissimo con il collega specialista ortopedico del sud America
E' logico che in atto lei debba fare la fisiochinesiterapia per la riabilitazione della caviglia, essendo trascorsi oltre 40 gg. dal trauma.
Avrebbe dovuto tenere, a mio parere, l'apparecchio gessato senza deambulare per almeno 25 gg, sino ai 35 gg; quindi un tutore morbido, iniziando la fisiochinesiterapia idonea, tra cui gradualmente la ginnastica propriocettiva e la deambulazione protetta ed assistita.
Seguita sempre da uno specialista Fisiatra con uno staff di fisioterapisti, continui la riabilitazione completamente, in maniera scrupolosa anche rientrando in Italia; faccia nuoto pinnato in piscina, faccia quanto c'è da fare come riabilitazione funzionale.
Ed è logico che se tutto va bene, come spesso avviene, ossia la riparazione cicatriziale ottimale dei legamenti lesi, la sua aviglia non necessiterà di intervento chirurgico.
Altrimenti se residua tra 4-5 mesi una lassità capsulo-legamentosa con instabilità articolare allora è ovvio che dovrà fare l'intervento chirurgico di stabilizzazione del collo piede leso.
Ma ogni dettaglio ed ogni valutazione vanno eseguiti dopo esami clinici della sua caviglia, e dopo attenta analisi delle rmn dopo i dovuti tempi di fisiochinesiterapia riabilitativa.
Distinti saluti
E' logico che in atto lei debba fare la fisiochinesiterapia per la riabilitazione della caviglia, essendo trascorsi oltre 40 gg. dal trauma.
Avrebbe dovuto tenere, a mio parere, l'apparecchio gessato senza deambulare per almeno 25 gg, sino ai 35 gg; quindi un tutore morbido, iniziando la fisiochinesiterapia idonea, tra cui gradualmente la ginnastica propriocettiva e la deambulazione protetta ed assistita.
Seguita sempre da uno specialista Fisiatra con uno staff di fisioterapisti, continui la riabilitazione completamente, in maniera scrupolosa anche rientrando in Italia; faccia nuoto pinnato in piscina, faccia quanto c'è da fare come riabilitazione funzionale.
Ed è logico che se tutto va bene, come spesso avviene, ossia la riparazione cicatriziale ottimale dei legamenti lesi, la sua aviglia non necessiterà di intervento chirurgico.
Altrimenti se residua tra 4-5 mesi una lassità capsulo-legamentosa con instabilità articolare allora è ovvio che dovrà fare l'intervento chirurgico di stabilizzazione del collo piede leso.
Ma ogni dettaglio ed ogni valutazione vanno eseguiti dopo esami clinici della sua caviglia, e dopo attenta analisi delle rmn dopo i dovuti tempi di fisiochinesiterapia riabilitativa.
Distinti saluti
[#4]
Ex utente
Gentile Dottor Caruso,
la voglio ringraziare per aver avuto la pazienza di leggere la mia lunga mail.
Grazie per la sua pronta risposta, mi ha tolto un gran peso, seguirò il suo consiglio e farò diligentemente la riabilitazione prescritta.
Sebbene volessi solo salutarla e ringraziarla per avermi guidato in questo marasma, forse è il caso di metterla al corrente di NOVITÀ: OGGI ho avuto una nuova visita. Con un nuovo ortopedico chirurgo specialista del piede e caviglia (ogni volta il dottore è diverso, nell’assicurazione non si può scegliere quasi mai, assegnazione automatica) Ci sono novità di diagnosi (non di piano terapeutico)
Mi scusi davvero se la disturbo nuovamente, lei mi sta mettendo a disposizione il suo tempo e i suoi preziosi consigli volontariamente e forse ne sto approfittando troppo. Spero non si offenda.
Lettura della risonanza da parte del nuovo dottore: lesione parziale del legamento peroneo astragalico anteriore con frattura per avulsione della punta del malleolo laterale, lesione osteocondrale del labbro posteriore della tibia non spostata, resto senza alterazioni. Mi dice che non ci sono altri legamenti rotti, che le diagnosi fatte dai precedenti due ortopedici erano sbagliate, che la risonanza è stata fatta troppo presto (22 gg dopo il trauma) e che il radiologo ha sbagliato la lettura, afferma che le immagini sono di ottima qualità ma c’era un infiammazione.
Esame fisico: caviglia destra. Presenta edema di grado 1. Dolore alla palpazione superficiale del complesso laterale. No cassa anteriore, no instabilità della sindesmosi, no instabilità in varo, esame neurologico e vascolare distale senza deficit, il resto senza alterazioni.
Diagnosi e piano terapeutico:
Nome del diagnostico Codice DX Tipo Stato Inizale
Distorsione della caviglia S934 Principale Confermato
Osteocondrite disseccante M932 Relativo Confermato
Frattura malleolo esterno S826 Relativo Confermato
Dolore arto M796 Relativo Confermato
Procedere con fisioterapia (sedazione, archi di movimento, rafforzamento, propiocezione, lavorare anche in casa tra una fisioterapia e l’altra), uso di cavigliera stabilizzante, si indica di fare una visita di valutazione con la clinica del dolore per gestire il dolore regionale complesso. (ometto vari commentacci che il dott. ha fatto oralmente sul dolore che persiste, secondo lui voglio stare in malattia e non mi faccio passare il dolore,)
Questo dottore ha aperto una nuova porta nel bene e nel male.
Lei cosa ne pensa? Dottore è possibile che ci siano pareri così discordanti? A cosa è dovuto?
Gli ultimi due ortopedici, entrambi specialisti in piede e caviglia, mi hanno vitato a distanza di 5 gg l’uno dall’altro, le condizioni fisiche erano simili, la risonanza pure.
COME SPECIALISTA IN MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE, POTREBBE DIRMI SE IL PIANO TERAPEUTICO PER L’UNA O DELL’ALTRA DIAGNOSI SONO SIMILI? NON SAPENDO ANCORA QUAL È LA DIAGNOSI GIUSTA (mi sembra di giocare a poker) POTREI FARE DANNI?
Le mie scuse e i miei ringraziamenti più sinceri.
M.
la voglio ringraziare per aver avuto la pazienza di leggere la mia lunga mail.
Grazie per la sua pronta risposta, mi ha tolto un gran peso, seguirò il suo consiglio e farò diligentemente la riabilitazione prescritta.
Sebbene volessi solo salutarla e ringraziarla per avermi guidato in questo marasma, forse è il caso di metterla al corrente di NOVITÀ: OGGI ho avuto una nuova visita. Con un nuovo ortopedico chirurgo specialista del piede e caviglia (ogni volta il dottore è diverso, nell’assicurazione non si può scegliere quasi mai, assegnazione automatica) Ci sono novità di diagnosi (non di piano terapeutico)
Mi scusi davvero se la disturbo nuovamente, lei mi sta mettendo a disposizione il suo tempo e i suoi preziosi consigli volontariamente e forse ne sto approfittando troppo. Spero non si offenda.
Lettura della risonanza da parte del nuovo dottore: lesione parziale del legamento peroneo astragalico anteriore con frattura per avulsione della punta del malleolo laterale, lesione osteocondrale del labbro posteriore della tibia non spostata, resto senza alterazioni. Mi dice che non ci sono altri legamenti rotti, che le diagnosi fatte dai precedenti due ortopedici erano sbagliate, che la risonanza è stata fatta troppo presto (22 gg dopo il trauma) e che il radiologo ha sbagliato la lettura, afferma che le immagini sono di ottima qualità ma c’era un infiammazione.
Esame fisico: caviglia destra. Presenta edema di grado 1. Dolore alla palpazione superficiale del complesso laterale. No cassa anteriore, no instabilità della sindesmosi, no instabilità in varo, esame neurologico e vascolare distale senza deficit, il resto senza alterazioni.
Diagnosi e piano terapeutico:
Nome del diagnostico Codice DX Tipo Stato Inizale
Distorsione della caviglia S934 Principale Confermato
Osteocondrite disseccante M932 Relativo Confermato
Frattura malleolo esterno S826 Relativo Confermato
Dolore arto M796 Relativo Confermato
Procedere con fisioterapia (sedazione, archi di movimento, rafforzamento, propiocezione, lavorare anche in casa tra una fisioterapia e l’altra), uso di cavigliera stabilizzante, si indica di fare una visita di valutazione con la clinica del dolore per gestire il dolore regionale complesso. (ometto vari commentacci che il dott. ha fatto oralmente sul dolore che persiste, secondo lui voglio stare in malattia e non mi faccio passare il dolore,)
Questo dottore ha aperto una nuova porta nel bene e nel male.
Lei cosa ne pensa? Dottore è possibile che ci siano pareri così discordanti? A cosa è dovuto?
Gli ultimi due ortopedici, entrambi specialisti in piede e caviglia, mi hanno vitato a distanza di 5 gg l’uno dall’altro, le condizioni fisiche erano simili, la risonanza pure.
COME SPECIALISTA IN MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE, POTREBBE DIRMI SE IL PIANO TERAPEUTICO PER L’UNA O DELL’ALTRA DIAGNOSI SONO SIMILI? NON SAPENDO ANCORA QUAL È LA DIAGNOSI GIUSTA (mi sembra di giocare a poker) POTREI FARE DANNI?
Le mie scuse e i miei ringraziamenti più sinceri.
M.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.8k visite dal 07/03/2012.
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