Consulto ortopedico/fisiatrico su protusioni cervicali

Buongiorno. Mi chiamo Angelo, ho 47 anni e Vi vorrei descrivere la mia attuale situazione. Circa 10 anni fa, avendo formicolii (saltuari) alle mani, alle braccia e lungo le gambe, con stanchezza ad entrambe le braccia, ma senza perdita della forza, eseguii una rm del rachide cervicale, che evidenziò “iniziali irregolarità di tipo spondilosico delle limitanti somatiche esaminate, scomparsa della lordosi fisiologica, e protusioni disco-artrosiche C5-C6 e C6-C7 che improntano la banda subaracnoidea anteriore. Il midollo nel tratto esplorato presenta normale volume e segnale”.
Successivamente, eseguii anche una T.A.C. del tratto lombosacrale L3-S1, che ha mostrato evidenti segni di artrosi somatica ed interpofisiaria delle vertebre esaminate, con accentuate note di spondilosi e discopatie L4-L5 ed L5-S1.
In questi anni, nell’avvisare i sintomi descritti prima, ho praticato qualche ciclo di fisioterapia (laser, tens, diadinamica, trazioni), che mi hanno alleviato i sintomi stessi. Saltuariamente soffro di vertigini.
Da qualche settimana, sono iniziati di nuovo i formicolii alle mani, agli arti superiori ed inferiori; mi stanco nel fare piccoli lavori manuali, ho parestesie alla mano sx, e soprattutto, forti dolori al polso sx., di meno al polso dx.; inoltre, come se avessi scosse di corrente al pollice della mano sx, ma senza perdita della sensibilità.
Ho eseguito una rm al rachide cervicale, il cui risultato è stato il seguente : “ Marcata irregolarità spondilosiche somato-marginali ed interapofisarie dei metameri del tratto cervicale. Rettificazione della fisiologica lordosi cervicale. Canale vertebrale di ampiezza conservata. I dischi intersomatici nel tratto esplorato presentano segnale più basso che di norma in T2 e spessore ridotto per fenomeni degenerativi. A livello dello spazio C5-C6 si apprezza una protusione disco-artrosica mediana e paramediana bilaterale che comprime lo spazio subaracnoideo anteriore. Modesta protusione mediana del disco intersomatico C6-C7 che impronta lievemente lo spazio subaracnoideo anteriore. Assenza di impronte estrinseche sugli spazi subaracnoidei perimidollari ai rimanenti livelli in esame. Midollo regolare per volume e segnale nel tratto in esame. Quadro in normale evoluzione rispetto alla rm fatta 10 anni fa”.
Inoltre ho eseguito un rx tratto cervicale che ha evidenziato una rigidità del rachide cervicale con rettilineizzazione della fisiologica lordosi, con presenza di fenomeni degenerativi, di tipo prevalentemente unco-artrosico apprezzabili soprattutto da C4 a C6, senza significative riduzioni di ampiezza dei forami di coniugazione.
Visti i dolori ai polsi, ho eseguito anche una elettromiografia VCM – VCS agli arti superiori, che ha presentato un quadro nei limiti estremi della norma.
Da una settimana faccio terapia farmacologica, assumendo 1 compressa di Deflan 30 mg al giorno, per 20 giorni, con discreti risultati, in quanto sono scomparsi i forti dolori ai polsi e le parestesie alle mani, rimanendo comunque quella stanchezza cronica alle braccia che ho ormai da 10 anni.
Il neurologo mi ha detto che, con gli anni, una eventuale degenerazione della situazione clinica della mia cervicale, associata a manifestazioni di perdita di sensibilità alle mani, potrebbero portare inevitabilmente ad un intervento chirurgico delle protusioni cervicali.
Purtroppo, ho familiari che hanno lo stesso mio attuale problema (artrosi degeneratica, con tutte le conseguenze immaginabili).
Sarebbe mio desiderio avere un vostro consulto in merito alla situazione descritta, consigliandomi quali indicazioni seguire. Come posso contrastare l’artrosi, che è così evidente già da 10 anni.
A fine terapia farmacologia, sarebbe utile l’uso periodico del collare, praticare una ginnastica riabilitativa, eseguire ciclicamente fisioterapia per la cervicale, quale laser, trazioni, correnti tens ed altro? .
Ringrazio e saluto.


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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
contrastare l'artrosi non è semplice, si possono curare alcuni aspetti e sintomi.
In ogni caso non è possibile dare una precisa indicazione terapeutica senza visionare gli esami finora effettuati e senza l'esame diretto per cogliere possibili segni clinici da interessamento delle strutture nervose eventualmente interessate dalla discopatia diagnosticata.
Il fatto che lo spazio compreso tra la sporgenza dei dischi e il midollo spinale sia un po' ristretto farebbe propendere per l'intervento chirurgico.

Cordiali saluti