Aumento statura e Chiodo endomidollare (Albizzia)

Egr. Dottore, scrivo per avere (qualora possibile) un chiarimento in ordine al noto intervento di allungamento degli arti inferiori mediante chiodo endomidollare (cd. chiodo di albizzia) e praticato soprattutto in Francia dal Prof. Guichet.
In particolare gradirei sapere se esistono in generale (anche con riferimento alle strutture italiane) specifici requisiti per sottoporsi a tale intervento (ad es. si legge spesso che tale trattamento risulta riservato esclusivamente a soggetti caratterizzati da gravi malformazioni oppure affetti da nanismo) ed (eventualmente) quali sono i risultati (verosimilmente o nella media) conseguibili, in termini di accrescimento, attraverso questa operazione.
Io (tengo a precisare) ho un handicap abbastanza contenuto, essendo alto 172 cm, sicchè si tratterebbe di un intervento a finalità principlamente estetica.
Vorrei inoltre domandare se il trattamento per mezzo di chiodo endomidollare riduce (ed in quale misura) i tipici dolori post-operatori che caratterizzano (invece) il trattamento mediante fissatore esterno (cd. metodo Ilizarov) ed in specie la fase della riabilitazione. Grazie.
[#1]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79
Caro utente,

non posso darLe dettagli tecnici sull'intervento che Lei menziona, in quanto non è praticato dalla mia Scuola e non conosco nessun ortopedico che lo pratichi in Italia. Personalmente ritengo che il metodo migliore per l'allungamento degli arti rimanga il fissatore esterno di Ilizarov.

Detto questo, passerei un attimo a discutere della bontà dell'indicazione. Lei definisce l'altezza di 172 cm un "handicap abbastanza contenuto".

Mi permetto di correggerLa. Non so dove abbia preso queste informazioni, ma questa altezza non è affatto un handicap. Anzi, definirla così mi sembra quasi un'offesa nei confronti di chi è davvero portatore di un handicap serio.

172 cm è un'altezza più che onorevole, assolutamente nella media (anzi, è un'altezza medio-alta).
Quindi non esiste nessun motivo clinico che giustifichi un intervento di allungamento, con tutti i suoi rischi perioperatori connessi.

Quanto all'aspetto estetico, anche qui è tutto discutibile: è sicuro che una altezza "armonica" di 172 cm sia meno desiderabile di una "sproporzione" derivante dall'allungamento di un osso (ad esempio, la tibia) mentre tutte le altre ossa del corpo rimangono della lunghezza originaria?
le assicuro che la maggioranza delle persone trova più gradevole un uomo proporzionato di 172 cm piuttosto che un uomo dalle tibie lunghe e segnate dalle cicatrici di un intervento chirurgico.

Gli interventi sulle ossa sono particolarmente delicati, e andrebbero eseguiti solo in caso di reale necessità: in caso di complicanze potrebbe addentrarsi in un tunnel molto penoso.

Credo che sarebbe molto più saggio e sano trovare il modo di accettare il Suo corpo, che è del tutto normale e desiderabile.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it