Lesione osteocondrale astragalo
Buongiorno.
Sono un ragazzo di 28 anni. A seguito di una brutta distorsione nel luglio del 2010, mi è stata riscontrata una lesione osteocondrale postero mediale dell’astragalo dal diametro massimo di 1,2 cm, osservata tramite risonanza magnetica. La lesione è stabile e l’edema osseo si è riassorbito. Sono stato per consulti da bravi ortopedici e infine sono stato dal Prof. Sandro Giannini. Lui mi ha detto, in linea con altri ortopedici che non c’è urgenza di operazioni e che se mi da fastidio quando “gioco a calcio o quando corro” posso scegliere di operarmi. Per alcuni mesi il fastidio era scomparso ma si è ripresentato, forse a causa del freddo. La tecnica da lui utilizzata consiste nel trapianto di cellule mesenchimali prelevate dalla cresta iliaca e arricchite con PRP. Io non vorrei operarmi per ora e vorrei cercare di stare bene eviando di praticare attività ad impatto. A tal punto vi chiedo un parere dal punto di vista dell’attività sportiva che posso praticare. Andare 3 volte a settimana in piscina e praticare cyclette va bene? Posso mantenere queste abitudini? Posso rafforzare la zona colpita con queste attività? Secondo voi, questa operazione recente ed innovativa sarebbe risolutiva o posso anche evitare di farla? Questo tipo di tecnica permette di allontanare i rischi di artrosi e di avere una quotidianità perfettamente nella norma? Il freddo influisce sul fastidio? Che consigli mi date?
Grazie mille.
Sono un ragazzo di 28 anni. A seguito di una brutta distorsione nel luglio del 2010, mi è stata riscontrata una lesione osteocondrale postero mediale dell’astragalo dal diametro massimo di 1,2 cm, osservata tramite risonanza magnetica. La lesione è stabile e l’edema osseo si è riassorbito. Sono stato per consulti da bravi ortopedici e infine sono stato dal Prof. Sandro Giannini. Lui mi ha detto, in linea con altri ortopedici che non c’è urgenza di operazioni e che se mi da fastidio quando “gioco a calcio o quando corro” posso scegliere di operarmi. Per alcuni mesi il fastidio era scomparso ma si è ripresentato, forse a causa del freddo. La tecnica da lui utilizzata consiste nel trapianto di cellule mesenchimali prelevate dalla cresta iliaca e arricchite con PRP. Io non vorrei operarmi per ora e vorrei cercare di stare bene eviando di praticare attività ad impatto. A tal punto vi chiedo un parere dal punto di vista dell’attività sportiva che posso praticare. Andare 3 volte a settimana in piscina e praticare cyclette va bene? Posso mantenere queste abitudini? Posso rafforzare la zona colpita con queste attività? Secondo voi, questa operazione recente ed innovativa sarebbe risolutiva o posso anche evitare di farla? Questo tipo di tecnica permette di allontanare i rischi di artrosi e di avere una quotidianità perfettamente nella norma? Il freddo influisce sul fastidio? Che consigli mi date?
Grazie mille.
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Certamente , il problema da cui è affetto mi spinge a consigliarle di dedicarsi più assiduamente ad attività sportive che escludano carichi eccessivi sulla caviglia affetta . Il nuoto mi sembra lo sport più adatto e completo in tal senso . Lei è comunque molto giovane e la sua caviglia ha un problema complesso e certamente , almeno in base a quanto mi riferisce , invalidante . Le possibilità terapeutiche di tipo chirurgico che le sono state proposte sono oggi senza dubbio quanto di meglio la biotecnologia abbia messo a disposizione dell'ortopedico e per questo , se deciderà di sottoporsi all'intervento , lo faccia con piena fiducia in un risultato positivo ...
Dr. DIEGO ESPOSITO
specialista in ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
CHIRURGIA ARTROSCOPICA SPALLA E GINOCCHIO
CHIRURGIA DELLA MANO
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.4k visite dal 14/02/2012.
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