Microdistacco osseo
Salve, ho avuto un "Trauma contusivo distorsivo ifp 5° dito mano sx con micro distacco osseo base falange intermedia" così risulta dalla diagnosi dell'ortopedico che ha valutato le mie lastre al pronto soccorso. Ora, mi ha prescritto la stecca di zimmer per 15 gg, dicendomi che anche se non fossi andato lì il problema si sarebbe risolto comunque da solo (anche senza stecca). Ma siamo già all'11° giorno e quando tolgo la stecca per lavarlo noto che il dito è ancora gonfio e non riesco a piegarlo in nessun modo, si muove molto poco. Ora non credo che gli ultimi 4 giorni facciano miracoli rispetto a quelli già passati e sono molto preoccupato per il mio dito in quanto, provandolo a piegare facendo perno sulla falange prossimale (ovviamente con l'ausilio dell'altra mano altrimenti non ci riuscirei affatto) mi si piega con uno scatto e mi rimane piegato e appena, con l'altra mano lo ritiro su si distende nuovamente con uno scatto (evidentemente osseo).
1. Sicuramente sarà coinvolta leggermente anche questa falange (la prima) ma possibile che mi faccia uno scherzo del genere?
2. Si mette a posto o rimarrà un difetto permanente?
1. Sicuramente sarà coinvolta leggermente anche questa falange (la prima) ma possibile che mi faccia uno scherzo del genere?
2. Si mette a posto o rimarrà un difetto permanente?
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Per prima cosa se Le hanno messo una stecca per 15 gg non vedo perché Lei la debba togliere periodicamente e, ancor peggio, cerchi di muovere il dito. Sicuramente questa pratica complica la situazione, ritarda e compromette la guarigione: la stecca, ma non ci sarebbe bisogno di dirlo, serve per tenere ferma una articolazione che ha avuto un trauma tale da provocare una piccola frattura e quindi ha coinvolto in modo ben più importante capsula e legamenti. Perché queste lesioni guariscano occorre assoluta immobilizzazione per un tempo congruo (io non applico stecche per meno di 25 gg, e non è che un distacco piccolo ci metta meno di una frattura più grande).
Tenga la stecca in permanenza, senza più toglierla, e alla fine della prognosi torni dall'ortopedico che L'ha trattata, o comunque nell'ambulatorio ortopedico dello stesso ospedale, per controllare l'evoluzione e decidere se tenere la stecca di più o se cominciare la riabilitazione.
E' possibile che il trauma abbia provocato una condizione nota come "dito a scatto" (può trovarne la descrizione nel sito indicato sotto alla firma nella sezione "Chirurgia della mano") ma si dovrà vedere se è temporanea o se invece richiederà un trattamento chirurgico. Va detto che l'ipotesi del dito a scatto è quanto si può sospettare dalla Sua descrizione, ma non vuole necessariamente essere una diagnosi.
Cordiali saluti
Tenga la stecca in permanenza, senza più toglierla, e alla fine della prognosi torni dall'ortopedico che L'ha trattata, o comunque nell'ambulatorio ortopedico dello stesso ospedale, per controllare l'evoluzione e decidere se tenere la stecca di più o se cominciare la riabilitazione.
E' possibile che il trauma abbia provocato una condizione nota come "dito a scatto" (può trovarne la descrizione nel sito indicato sotto alla firma nella sezione "Chirurgia della mano") ma si dovrà vedere se è temporanea o se invece richiederà un trattamento chirurgico. Va detto che l'ipotesi del dito a scatto è quanto si può sospettare dalla Sua descrizione, ma non vuole necessariamente essere una diagnosi.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9.5k visite dal 01/02/2012.
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