Dolore sciatalgico
Buongiorno,
sintetizzo il mio problema, dalla fine di settembre, quindi 4 mesi, ho un dolore al centro del gluteo dx, con irradiazioni, a volte, lungo la coscia, ed un fastidio non localizzato alla base del polpaccio, più o meno sopra al tendine di achille.
Il dolore al gluteo è invece localizzato e profondo, spingendo con le dita posso sentire la zona dolente in profondità contro l'osso; normalmente, invece, sento come un bruciore, sempre al centro del gluteo.
Il dolore è tuttora in evoluzione:
inizialmente, al risveglio sentii un dolore molto intenso in posizione eretta, che scompariva completamente in posizione seduta o accovacciata. Pensando ad un problema muscolare ho continuato a praticare normalmente sport (calcio e corsa, 4-5 volte la settimana) senza limitazioni, anche perchè durante il riscaldamento il dolore spariva completamente.
Gradualmente il dolore è diventato meno intenso ma più continuo, dopo un mese potevo stare in posizione eretta ma mi dava fastidio la compressione sul gluteo da seduto, e durante l'attività sportiva il dolore diminuiva ma non spariva completamente, anche se il giorno dopo la sensazione era di stare un po' meglio.
Ho cominciato a prendere saltuariamente dei Fans che avevanno un drastico effetto, il dolore spariva quasi completamente anche durante lo stretching della gamba dx.
Tuttavia, il dolore/bruciore era più continuo, e, senza antiinfiammatori, difficile da sopportare così, a metà dicembre, sono finalmente andato dal medico che ha prescritto una risonanza al rachide lombare.
Risultato Disco L5S1 degenerato e protrusione con focalità erniatica che impronta sulla radice dx del nervo (cito a memoria ma posso riportare il referto).
Ora il dolore è meno intenso ma persistente, non sopporto la posizione seduta sul gluteo dx , insieme alla nevralgia al polpaccio, uso continuativamente i Fans prescrittimi che fortunatamente eliminano completamente il dolore e non mi provocano, per ora, problemi gastrici: al momento uso 2 compresse a rilascio prolungato di Diclofenac da 75 mg, al giorno. Ho rallentato l'attività sportiva durante le festività natalizie, senza apparenti miglioramenti; ora l'ho ripresa a pieno regime, evitando serie di balzi, pesi o carichi intensi per la colonna vertebrale, senza apparenti peggioramenti.
Poichè i sintomi sembrano in evoluzione, la strategia del medico generico è quella di aspettare, da quì la mia richiesta di consigli per i seguenti quesiti:
1)quanto tempo aspettare l'evoluzione dei sintomi?
2)è utile aspettare ancora senza fare nessuna terapia (se c'è) se non quella con FANS?
3)anzichè una terapia sistemica, sono indicate le infiltrazioni locali di antinfammatori, con lo scopo di minimizzare gli effetti collaterali?
4)quali passi successivi intraprendere? (terapie conservative o altro)
5)nonostante la RMN evidenzi un'ernia, non avendo mai avuto dolori lombari, devo approfondire per escludere altre cause ?(es sindromi miofasciali)
grazie per la cortesia
Cordiali Saluti
Sergio
sintetizzo il mio problema, dalla fine di settembre, quindi 4 mesi, ho un dolore al centro del gluteo dx, con irradiazioni, a volte, lungo la coscia, ed un fastidio non localizzato alla base del polpaccio, più o meno sopra al tendine di achille.
Il dolore al gluteo è invece localizzato e profondo, spingendo con le dita posso sentire la zona dolente in profondità contro l'osso; normalmente, invece, sento come un bruciore, sempre al centro del gluteo.
Il dolore è tuttora in evoluzione:
inizialmente, al risveglio sentii un dolore molto intenso in posizione eretta, che scompariva completamente in posizione seduta o accovacciata. Pensando ad un problema muscolare ho continuato a praticare normalmente sport (calcio e corsa, 4-5 volte la settimana) senza limitazioni, anche perchè durante il riscaldamento il dolore spariva completamente.
Gradualmente il dolore è diventato meno intenso ma più continuo, dopo un mese potevo stare in posizione eretta ma mi dava fastidio la compressione sul gluteo da seduto, e durante l'attività sportiva il dolore diminuiva ma non spariva completamente, anche se il giorno dopo la sensazione era di stare un po' meglio.
Ho cominciato a prendere saltuariamente dei Fans che avevanno un drastico effetto, il dolore spariva quasi completamente anche durante lo stretching della gamba dx.
Tuttavia, il dolore/bruciore era più continuo, e, senza antiinfiammatori, difficile da sopportare così, a metà dicembre, sono finalmente andato dal medico che ha prescritto una risonanza al rachide lombare.
Risultato Disco L5S1 degenerato e protrusione con focalità erniatica che impronta sulla radice dx del nervo (cito a memoria ma posso riportare il referto).
Ora il dolore è meno intenso ma persistente, non sopporto la posizione seduta sul gluteo dx , insieme alla nevralgia al polpaccio, uso continuativamente i Fans prescrittimi che fortunatamente eliminano completamente il dolore e non mi provocano, per ora, problemi gastrici: al momento uso 2 compresse a rilascio prolungato di Diclofenac da 75 mg, al giorno. Ho rallentato l'attività sportiva durante le festività natalizie, senza apparenti miglioramenti; ora l'ho ripresa a pieno regime, evitando serie di balzi, pesi o carichi intensi per la colonna vertebrale, senza apparenti peggioramenti.
Poichè i sintomi sembrano in evoluzione, la strategia del medico generico è quella di aspettare, da quì la mia richiesta di consigli per i seguenti quesiti:
1)quanto tempo aspettare l'evoluzione dei sintomi?
2)è utile aspettare ancora senza fare nessuna terapia (se c'è) se non quella con FANS?
3)anzichè una terapia sistemica, sono indicate le infiltrazioni locali di antinfammatori, con lo scopo di minimizzare gli effetti collaterali?
4)quali passi successivi intraprendere? (terapie conservative o altro)
5)nonostante la RMN evidenzi un'ernia, non avendo mai avuto dolori lombari, devo approfondire per escludere altre cause ?(es sindromi miofasciali)
grazie per la cortesia
Cordiali Saluti
Sergio
[#1]
Per prima cosa occorre dire che se ha una sciatalgia, un'ernia del disco e 49 anni non mi sembra prudente avere un'attività sportiva "a pieno regime"
1) 2) va bene aspettare, ma con cure appropriate, senza dimenticare i rischi a cui espongono i FANS per quanto riguarda stomaco, reni, fegato e cuore.
3) per decidere una terapia occorre una diagnosi e quanto emerso dalla RMN non costituisce "diagnosi", che si ottiene invece esclusivamente con la visita medica.
4) è indispensabile una visita presso un medico fisiatra che La visiti e veda le immagini RM; sarà lui a darLe le terapie appropriate e i consigli opportuni. Il trattamento è solo conservativo, a meno che la persistenza del dolore non risenta delle cure, e solo in quel caso si può pensare a un trattamento chirurgico.
5) ha centrato bene il problema: la RMN non ha nessun significato clinico da sè sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica, andandosi ad aggiungere alla Sua storia clinica, alla descrizione dei Suoi sintomi e ai segni clinici che possano essere emersi dalla visita stessa. E' possibile che i Suoi disturbi siano in relazione con la protrusione evidenziata dalla RMN ma lo si può sapere solo con la visita del punto 4).
La invito anche a riconsiderare la Sua "attività sportiva" sia come tipologia che come intensità, in quanto la patologia discale è destinata solo a peggiorare e forse ad estendersi nel tempo anche ad altri dischi. Le terapie servono per fars sì che gli episodi di dolore siano più radi, di minore intensità e di minore durata.
Cordiali saluti
1) 2) va bene aspettare, ma con cure appropriate, senza dimenticare i rischi a cui espongono i FANS per quanto riguarda stomaco, reni, fegato e cuore.
3) per decidere una terapia occorre una diagnosi e quanto emerso dalla RMN non costituisce "diagnosi", che si ottiene invece esclusivamente con la visita medica.
4) è indispensabile una visita presso un medico fisiatra che La visiti e veda le immagini RM; sarà lui a darLe le terapie appropriate e i consigli opportuni. Il trattamento è solo conservativo, a meno che la persistenza del dolore non risenta delle cure, e solo in quel caso si può pensare a un trattamento chirurgico.
5) ha centrato bene il problema: la RMN non ha nessun significato clinico da sè sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica, andandosi ad aggiungere alla Sua storia clinica, alla descrizione dei Suoi sintomi e ai segni clinici che possano essere emersi dalla visita stessa. E' possibile che i Suoi disturbi siano in relazione con la protrusione evidenziata dalla RMN ma lo si può sapere solo con la visita del punto 4).
La invito anche a riconsiderare la Sua "attività sportiva" sia come tipologia che come intensità, in quanto la patologia discale è destinata solo a peggiorare e forse ad estendersi nel tempo anche ad altri dischi. Le terapie servono per fars sì che gli episodi di dolore siano più radi, di minore intensità e di minore durata.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la rapida risposta,
Contatto subito il medico per una visita specialistica dal fisiatra.
Ovviamente la salute ha la precedenza su altre considerazioni, ma l'attività sportiva è, per me, fatta innanzitutto per le salute stessa.
Quando dice "riconsiderare come tipologia" si riferisce al gioco del calcio con i sui cambi di direzione repentini, o anche alla corsa?
Non avendo mai avuto ne dolori lombari ne altro, mi occorre un po' per abituarmi all'idea di diminuire l'attività sportiva.
Aggiungo un particolare, se utile: prima dell'insorgere dei primi sintomi, avevo cominciato a fare delle sedute di allenamento (3 o 4, mi pare) con i pesi: bilancere di 35 Kg ed esercizi di squat e demisquat con piccolo balzo abbinati ad altri senza pesi ma con serie di balzi esplosivi (pliometria). Nell'incoscenza dovuta al fatto di non aver mai avuto problemi, forse ho fatto un danno irreparabile? E' possibile che la patologia sia stata scatenata dal forte sovraccarico sul disco già ridotto in spessore, ma che, se mai tornasse asintomatica col tempo e le terapie necessarie, avrei ancora un certo margine per fare sport "normalmente" ?
Cordiali saluti
Sergio
Contatto subito il medico per una visita specialistica dal fisiatra.
Ovviamente la salute ha la precedenza su altre considerazioni, ma l'attività sportiva è, per me, fatta innanzitutto per le salute stessa.
Quando dice "riconsiderare come tipologia" si riferisce al gioco del calcio con i sui cambi di direzione repentini, o anche alla corsa?
Non avendo mai avuto ne dolori lombari ne altro, mi occorre un po' per abituarmi all'idea di diminuire l'attività sportiva.
Aggiungo un particolare, se utile: prima dell'insorgere dei primi sintomi, avevo cominciato a fare delle sedute di allenamento (3 o 4, mi pare) con i pesi: bilancere di 35 Kg ed esercizi di squat e demisquat con piccolo balzo abbinati ad altri senza pesi ma con serie di balzi esplosivi (pliometria). Nell'incoscenza dovuta al fatto di non aver mai avuto problemi, forse ho fatto un danno irreparabile? E' possibile che la patologia sia stata scatenata dal forte sovraccarico sul disco già ridotto in spessore, ma che, se mai tornasse asintomatica col tempo e le terapie necessarie, avrei ancora un certo margine per fare sport "normalmente" ?
Cordiali saluti
Sergio
[#3]
A queste domande potrà rispondere il Fisiatra DOPO averLa visitata e aver visto le immagini.
Quando dico "riconsiderare come tipologia" intendo che l'attività sportiva dovrà essere proporzionata alle Sue condizioni. Secondo me niente calcio e niente corsa ma Glielo specificherà meglio il Fisiatra.
Cordiali saluti
Quando dico "riconsiderare come tipologia" intendo che l'attività sportiva dovrà essere proporzionata alle Sue condizioni. Secondo me niente calcio e niente corsa ma Glielo specificherà meglio il Fisiatra.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.5k visite dal 31/01/2012.
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