Femore che non si è ricalcificato
Buonasera a tutti. Scrivo per cercare di capire di più su un problema di salute di una mia parente. E' una donna di 74 anni che gode di una buona salute generale ma che ha uno storico di fratture abbastanza ampio. Infatti soffre di osteoporosi. Proprio a maggio scorso si rompe il femore (proprio a metà dell'osso) e viene operata. Gli viene inserito un aggeggio nell'osso e fuori una piastra con dei chiodi. La chiamano cerchiaggio se non sbaglio. Abbiamo fatto tutte le visite necessarie in ospedale ed hanno sempre riscontrato esito positivo.
La riabilitazione è stata un po' lunga, ma soddisfacente. La donna è riuscita a camminare senza aiuti. Una volta tornata a casa, dopo la lunga assenza causata dalla rottura dell'osso, dopo pochi giorni inizia ad accusare un bruciore in corrispondenza della gamba e gli viene prescritto un anti infiammatori che non risolve la questione. Siamo arrivati al punto di non riuscire più a deambulare così è stata fatta una radiografia circa 7 giorni dopo la prescrizione dell'anti infiammatorio.
Un primo risultato è stato che una vite di tutta questa impalcatura si è allentata.
Ieri hanno fatto una TAC e hanno detto che la CALCIFICAZIONE DELL'OSSO NON E' AVVENUTA. Ma come è possibile? Come avrebbe fatto a recuperare?
Come si è fatto a non accorgersene nelle lastre di controllo?
C'è bisogno di una nuova operazione con lo stesso metodo oppure si passa direttamente alla protesi? Una protesi è per sempre oppure hanno una "scadenza"?
Grazie in anticipo, buona giornata.
La riabilitazione è stata un po' lunga, ma soddisfacente. La donna è riuscita a camminare senza aiuti. Una volta tornata a casa, dopo la lunga assenza causata dalla rottura dell'osso, dopo pochi giorni inizia ad accusare un bruciore in corrispondenza della gamba e gli viene prescritto un anti infiammatori che non risolve la questione. Siamo arrivati al punto di non riuscire più a deambulare così è stata fatta una radiografia circa 7 giorni dopo la prescrizione dell'anti infiammatorio.
Un primo risultato è stato che una vite di tutta questa impalcatura si è allentata.
Ieri hanno fatto una TAC e hanno detto che la CALCIFICAZIONE DELL'OSSO NON E' AVVENUTA. Ma come è possibile? Come avrebbe fatto a recuperare?
Come si è fatto a non accorgersene nelle lastre di controllo?
C'è bisogno di una nuova operazione con lo stesso metodo oppure si passa direttamente alla protesi? Una protesi è per sempre oppure hanno una "scadenza"?
Grazie in anticipo, buona giornata.
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Nei soggetti osteoporotici purtroppo il fallimento di una tecnica di osteosintesi è molto frequente. Da quello che ho capito la sua amica è stata operata per una frattura di femore con una placca e con delle viti.
Nel caso in cui la calcificazione dell'osso non fosse avvenuta (in genere si concede sei mesi di tempo dall'intervento) viene effettuato un nuovo intervento chirurgico cambiando il sistema di sintesi (in genere si impianta un chiodo endomidollare all'interno dell'osso).
La protesi viene usata nel caso in cui debba esser sostituita una articolazione e non mi sembra questo il caso visto che la frattura è diafisaria (proprio a metà osseo).
Cordialmente
Nel caso in cui la calcificazione dell'osso non fosse avvenuta (in genere si concede sei mesi di tempo dall'intervento) viene effettuato un nuovo intervento chirurgico cambiando il sistema di sintesi (in genere si impianta un chiodo endomidollare all'interno dell'osso).
La protesi viene usata nel caso in cui debba esser sostituita una articolazione e non mi sembra questo il caso visto che la frattura è diafisaria (proprio a metà osseo).
Cordialmente
Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Grazie per la celere risposta dott. Milano. Ho delle precisazioni da fare: la mia amica che è ancora ricoverata in ospedale, è stata sottoposta a delle analisi. Scintigrafia e la MOC (credo si chiami così) e non è positiva all'osteoporosi (?). La settimana scorsa è stata operata ed è stato ricostruito l'osso grazie ad un donatore che ha donato un pezzo del femore. I tempi di recupero, quali possono essere? C'è un rischio di rigetto? C'è un rischio che il femore si spezzi di nuovo? Dalle lastre (in particolar modo la prima dopo l'operazione a maggio e l'ultima di fine agosto) non si vedono segni di miglioramento. Nel senso che si vede questo osso che non è riallineato con l'altro, e la situazione si ripete con ogni lastra. Quindi in 3 mesi di fisioterapia l'osso è rimasto lo stesso? Possibile che non si sia rimarginato e nessuno se ne sia accorto? Ci possono essere delle responsabilità?
Spero voglia rispondere alle mie domande.
Cordialmente, le auguro un buon lavoro e una buona giornata.
Spero voglia rispondere alle mie domande.
Cordialmente, le auguro un buon lavoro e una buona giornata.
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Da un donatore? mi sembra una procedura alquanto strana.
In genere si fa un innesto di osso sintetico oppure di osso che proviene dallo stesso paziente.
vengo alle sue domande.
Tempi di recupero: dai due ai 3 mesi.
Non esiste un rischio di rigetto quanto invece un rischio di riassorbimento. L'osso viene completamente distrutto dal corpo umano e riassorbito (speriamo che non avvenga!)
Quando un osso si rompe in genere impiega 40 gg per guarire completamente (in un adulto). Vi sono vari fattori che possono modificare questi tempi, in particolare l'età e la vascolarizzazione dell'osso. Se la frattura non è guarita in 4 mesi si parla di ritardo di consolidazione. Se invece la frattura dopo 6 mesi non è guarita si parla di pseudoartrosi.
Capirà quindi che tre mesi per una frattura diafisaria di femore è un tempo irrisorio.
Cordialmente
In genere si fa un innesto di osso sintetico oppure di osso che proviene dallo stesso paziente.
vengo alle sue domande.
Tempi di recupero: dai due ai 3 mesi.
Non esiste un rischio di rigetto quanto invece un rischio di riassorbimento. L'osso viene completamente distrutto dal corpo umano e riassorbito (speriamo che non avvenga!)
Quando un osso si rompe in genere impiega 40 gg per guarire completamente (in un adulto). Vi sono vari fattori che possono modificare questi tempi, in particolare l'età e la vascolarizzazione dell'osso. Se la frattura non è guarita in 4 mesi si parla di ritardo di consolidazione. Se invece la frattura dopo 6 mesi non è guarita si parla di pseudoartrosi.
Capirà quindi che tre mesi per una frattura diafisaria di femore è un tempo irrisorio.
Cordialmente
[#4]
Utente
Buongiorno dott.Milano e grazie della sua risposta.
Si, il pezzo d'osso proviene da Bologna (suppongo ci sia una banca del donatore o roba simile). Altre due domande:
1. perchè, come si vede dalle lastre, le due estremità d'osso non sono state ricombaciate nell'operazione di Maggio? Anche se non sono un medico, ma si vede che il pezzo d'osso superiore non combacia con il pezzo d'osso inferiore. Nemmeno si sfiorano! E' una cosa normale? Come giudica questa posizione?
2. mercoledì fanno fare fisioterapia, non è un po' presto? Sintomi di febbre e tosse sono normali?
Si, il pezzo d'osso proviene da Bologna (suppongo ci sia una banca del donatore o roba simile). Altre due domande:
1. perchè, come si vede dalle lastre, le due estremità d'osso non sono state ricombaciate nell'operazione di Maggio? Anche se non sono un medico, ma si vede che il pezzo d'osso superiore non combacia con il pezzo d'osso inferiore. Nemmeno si sfiorano! E' una cosa normale? Come giudica questa posizione?
2. mercoledì fanno fare fisioterapia, non è un po' presto? Sintomi di febbre e tosse sono normali?
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Credo che queste domande debbano, per i limiti posti dal consulto a distanza (impossibilità a vedere le radiografie, impossibilità a visitare l'ammalato), esser poste a chi ha effettuato l'intervento.
Mi spiace ma non posso aiutarla oltre
Cordialmente
Mi spiace ma non posso aiutarla oltre
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 9.8k visite dal 28/01/2012.
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