Dolore a ginocchio dx e risultato rmn
buon giorno e buon anno.
E' più di un mese che soffro di un dolore generale al ginocchio destro che mi porta a zoppicare e mi limita nei movimenti (in particolare di accosciamento e di arrampicamento (che mi trovo a dover fare per lavoro) - a causa del dolore).
Ho atteso per vedere se il dolore passava ma infine sono andato dal medico curante che mi ha prescritto una rmn.
Risultato:
"Non evidenti alterazioni dei legamenti crociati e dei collaterali.
Non sono visibili lesioni del menisco laterale.
Alterazioni involutive del terzo medio e del corno posteriore del menisco mediale.
Sovraccarico mediale tibio femorale con sofferenza condrale del condilo e minuta osteofitosi marginale.
Iperpressione esterna della rotula con edema della cartillagine che presenta fini fessurazioni.
Versamento articolare di discreta entità con capsula ispessita per sinovite."
Andato da un ortopedico che sostanzialmente mi ha detto che non è grave, che sto invecchiando (!) e che me lo tengo cosi, consigliandomi della fisioterapia ed eventualmente (se con la fisioterapia non passa) infiltrazione con voltavisc (che credo sia un nome commercale).
Per lavoro sono spesso in giro per cantieri e non mi è possibile fare 10/20 gg. di fisioterapia.
Vorrei sapere, con una rmn del genere,
se è possibile capire se la situazione andrà in remissione nel tempo,
se è possibile identificare una terapia farmacologica o una serie di esercizi da eseguire in camera (casa o albergo che sia) che mi possa portare in remissione il dolore ed ad un ritorno di una funzionalità completa del ginocchio.
Ringraziando in anticipo
Cordiali saluti
E' più di un mese che soffro di un dolore generale al ginocchio destro che mi porta a zoppicare e mi limita nei movimenti (in particolare di accosciamento e di arrampicamento (che mi trovo a dover fare per lavoro) - a causa del dolore).
Ho atteso per vedere se il dolore passava ma infine sono andato dal medico curante che mi ha prescritto una rmn.
Risultato:
"Non evidenti alterazioni dei legamenti crociati e dei collaterali.
Non sono visibili lesioni del menisco laterale.
Alterazioni involutive del terzo medio e del corno posteriore del menisco mediale.
Sovraccarico mediale tibio femorale con sofferenza condrale del condilo e minuta osteofitosi marginale.
Iperpressione esterna della rotula con edema della cartillagine che presenta fini fessurazioni.
Versamento articolare di discreta entità con capsula ispessita per sinovite."
Andato da un ortopedico che sostanzialmente mi ha detto che non è grave, che sto invecchiando (!) e che me lo tengo cosi, consigliandomi della fisioterapia ed eventualmente (se con la fisioterapia non passa) infiltrazione con voltavisc (che credo sia un nome commercale).
Per lavoro sono spesso in giro per cantieri e non mi è possibile fare 10/20 gg. di fisioterapia.
Vorrei sapere, con una rmn del genere,
se è possibile capire se la situazione andrà in remissione nel tempo,
se è possibile identificare una terapia farmacologica o una serie di esercizi da eseguire in camera (casa o albergo che sia) che mi possa portare in remissione il dolore ed ad un ritorno di una funzionalità completa del ginocchio.
Ringraziando in anticipo
Cordiali saluti
[#1]
Caro utente,
da un certo punto di vista l'artrosi non è una vera e propria patologia, ma un fenomeno degenerativo dovuto all'invecchiamento dei tessuti.
In questo senso vanno prese le parole del medico "lei sta invecchiando".
Questo non significa che Lei sia "vecchio", in ogni caso. Mi pare di capire che Lei svolge un'attività lavorativa molto dinamica, con richieste funzionali per le Sue ginocchia particolarmente elevate. Questo accelera l'usura -e quindi l'invecchiamento- delle Sue cartilagini.
E' più "vecchia" un'auto di 20 anni, con 20.000km, sempre tenuta in maniera maniacale e tagliandata, oppure è più "vecchia" un'auto di soli 5 anni, ma con ben 180.000 km, usata per andare a far la spesa e al lavoro tutti i giorni, maltrattata e parcheggiata sempre in strada?
Fatta questa premessa, la conclusione -e quindi la risposta alla Sua domanda- è semplice quanto brutale:
non si torna indietro nel tempo, e il Suo ginocchio può solo peggiorare.
L'artrosi alterna fasi acute (più dolorose) a fasi subacute (in cui il dolore può anche essere assente), ma tende lentamente ed inesorabilmente verso il peggioramento.
E' giunto il momento, nella Sua vita, di prendersi un po' cura del Suo ginocchio che sta "invecchiando". La fisioterapia, gli antiinfiammatori a cicli, le infiltrazioni endoarticolari sono tutti "trucchetti" che servono a ridurre la durata e l'intensità delle fasi acute, e a prolungare il più possibile le fasi subacute.
Ma non sono in grado di arrestare o far regredire il processo patologico.
Distinti saluti
da un certo punto di vista l'artrosi non è una vera e propria patologia, ma un fenomeno degenerativo dovuto all'invecchiamento dei tessuti.
In questo senso vanno prese le parole del medico "lei sta invecchiando".
Questo non significa che Lei sia "vecchio", in ogni caso. Mi pare di capire che Lei svolge un'attività lavorativa molto dinamica, con richieste funzionali per le Sue ginocchia particolarmente elevate. Questo accelera l'usura -e quindi l'invecchiamento- delle Sue cartilagini.
E' più "vecchia" un'auto di 20 anni, con 20.000km, sempre tenuta in maniera maniacale e tagliandata, oppure è più "vecchia" un'auto di soli 5 anni, ma con ben 180.000 km, usata per andare a far la spesa e al lavoro tutti i giorni, maltrattata e parcheggiata sempre in strada?
Fatta questa premessa, la conclusione -e quindi la risposta alla Sua domanda- è semplice quanto brutale:
non si torna indietro nel tempo, e il Suo ginocchio può solo peggiorare.
L'artrosi alterna fasi acute (più dolorose) a fasi subacute (in cui il dolore può anche essere assente), ma tende lentamente ed inesorabilmente verso il peggioramento.
E' giunto il momento, nella Sua vita, di prendersi un po' cura del Suo ginocchio che sta "invecchiando". La fisioterapia, gli antiinfiammatori a cicli, le infiltrazioni endoarticolari sono tutti "trucchetti" che servono a ridurre la durata e l'intensità delle fasi acute, e a prolungare il più possibile le fasi subacute.
Ma non sono in grado di arrestare o far regredire il processo patologico.
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
[#2]
Utente
Spett. dottore,
mi pare evidente che dalla risultanza della rmn se ne evince un quadro clinico di artrosi, dalla quale non si torna indietro.
Vorrei precisare, però, che questa "fase acuta" è la prima che registro e mi sembra derivata da una sessione di "leg press" in palestra.
Quindi: o avevo già un quadro clinico al limite (che ho aggravato) o mi "sono fatto male" andando in palestra.
Mi pare che però lei sia propenso ad uno stato cronico con crisi di riacutizzazione.
Allo stato attuale potrei quasi affermare che mi impedisca la normale attività lavorativa e mi renda dolorosa la deambulazione.
La questione a questo punto è cosa fare......
Da come la vedo (nera) in questo momento dovrei mettermi in ferie o malattia per trattare la fase acuta e poi pensare a questo punto di cambiare attività professionale.
Cordiali saluti
mi pare evidente che dalla risultanza della rmn se ne evince un quadro clinico di artrosi, dalla quale non si torna indietro.
Vorrei precisare, però, che questa "fase acuta" è la prima che registro e mi sembra derivata da una sessione di "leg press" in palestra.
Quindi: o avevo già un quadro clinico al limite (che ho aggravato) o mi "sono fatto male" andando in palestra.
Mi pare che però lei sia propenso ad uno stato cronico con crisi di riacutizzazione.
Allo stato attuale potrei quasi affermare che mi impedisca la normale attività lavorativa e mi renda dolorosa la deambulazione.
La questione a questo punto è cosa fare......
Da come la vedo (nera) in questo momento dovrei mettermi in ferie o malattia per trattare la fase acuta e poi pensare a questo punto di cambiare attività professionale.
Cordiali saluti
[#3]
La cito:
"Quindi: o avevo già un quadro clinico al limite (che ho aggravato) o mi "sono fatto male" andando in palestra"
C'è una terza possibilità: Lei aveva un quadro "al limite", che ad oggi è sempre rimasto asintomatico, e con lo sforzo lo ha reso sintomatico, entrando in una fase acuta. L'artrosi spesso fa così.
In effetti qualche giorno di riposo dal lavoro sarebbe l'ideale, ma non sempre è possibile.
Cerchi di risparmiarsi, riposando per quanto può, e si faccia prescrivere degli anti-infiammatori dal Suo medico di base o dal Suo ortopedico.
Quindi ragionerà con l'ortopedico sul da farsi.
Distinti saluti
"Quindi: o avevo già un quadro clinico al limite (che ho aggravato) o mi "sono fatto male" andando in palestra"
C'è una terza possibilità: Lei aveva un quadro "al limite", che ad oggi è sempre rimasto asintomatico, e con lo sforzo lo ha reso sintomatico, entrando in una fase acuta. L'artrosi spesso fa così.
In effetti qualche giorno di riposo dal lavoro sarebbe l'ideale, ma non sempre è possibile.
Cerchi di risparmiarsi, riposando per quanto può, e si faccia prescrivere degli anti-infiammatori dal Suo medico di base o dal Suo ortopedico.
Quindi ragionerà con l'ortopedico sul da farsi.
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4k visite dal 04/01/2012.
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