Metarsalgia piede sx o neurinoma di morton?
Gentili Dottori, mi rivolgo a Voi, nella speranza che possiate risolvermi un problema che mi tormenta da sette anni al piede sinistro. Ho 42 anni, vivo a Palermo con mia moglie e due bambini e sono impiegato. Questo per descriverle meglio l'accaduto.
Tutto ha inizio nella primavera del 2001. Già da qualche periodo avvertivo dei dolorini sotto il piede sx all'altezza dei metatarsi. Con l'arrivo della primavera abbandonai le scarpe invernali per quelle estive, le quali erano abbastanza consumate nella suola. Premettendo che per recarmi al lavoro, portare i bambini a scuola etc. mi immergo nel caotico traffico cittadino, può immaginare a che tipo di sollecitazione ho sottoposto il piede sx con l'uso della frizione della vettura, con quelle scarpe era come se guidassi a piedi nudi. La sera quando mi coricavo i dolori in tutto il piede non erano normali e neanche alla mattina mi erano passati, tanto che dopo qualche tempo anche il tallone fu interessato dai dolori ed inoltre il problema persisteva anche quando per uno o due giorni non usavo l´auto. In effetti io in quella fase ho trascurato di molto il problema, credendo che con un po´ di riposo in più si sarebbe risolto tutto. Mi sbagliavo! Nell´autunno del 2001 mi recai nell´ortopedico dell´Ausl, il quale mi diagnosticò una metatarsalgia al piede sx con appiattimento dell´arco plantare traverso e spina calcanearea con un leggero valgismo dell´alluce, dopo aver eseguito 2 proiezioni rx. Cura: transact cerotti da mettere la notte, n° 2 cicli di ultrasuoni in immersione e ionoforesi e l´uso di un plantare. Risultati: le fisioterapie mi alleviarono di molto il dolore, ma il plantare quasi rigido che mi sosteneva di molto l´arco longitudinale, mi provocò un dolore proprio al di sopra dell´arco stesso. Decisi di non calzare più i plantari ed infatti quest´ultimo inconveniente sparì.
A questo punto nel corso del 2002, dietro prescrizione di un medico fisiatra, effettuai n° 2 cicli di ultrasuoni per contatto, ionoforesi con Flectadol e Laser terapia. Risultati: col riposo notturno il piede me lo sentivo quasi perfetto, il dolore al tallone è quasi del tutto sparito ma durante il giorno, tra l´uso della frizione, il camminare, stare in piedi etc. i dolori ricominciano.
Poi nel Luglio del 2003, poiché i dolori continuavano, dietro consiglio di un amico sono andato in un altro ortopedico. Dopo una visita tramite manipolazione del piede, mi diagnostica una metatarsalgia del secondo e terzo metatarso con lieve caduta del primo metatarso e mi dice che chirurgicamente non c´è niente da correggere e che i dolori se ne sarebbero andati col tempo e con l´uso di calzature morbide internamente e precisamente scarpe da walking. Nella stessa visita mi prescrive delle compresse di Proxil 300 e Zyloric 100 per 20 gg, delle radiografie da eseguire sotto carico ed eventualmente dei massaggi-manipolazioni da eseguire a cura di un fisiatra. Risultati: ho finito il ciclo delle compresse e non ho notato miglioramenti, per il resto non ho fatto più nulla perché deluso e scoraggiato dai miglioramenti ottenuti.
Non posso usare l´auto per più di un quarto d´ora, non posso stare in piedi per molto tempo, non posso camminare per più di cinque minuti, non posso stare nemmeno seduto per tanto tempo perché ho quasi un ernia del disco lombare (risolta con ozono terapia nel maggio 2002) , trovo solo un po´ di pace quando vado a letto.
Nel 2004 eseguo altre 40 applicazioni di ionoforesi, ultrasuoni e laserterapia. Altro ortopedico, eseguo l'esame baropodometrico che evidenzia un sovraccarico nella zona tra il 2° e 4° metatarso piede sx, e mi viene diagnosticata una metatarsalgia di Morton. Mi fanno fare un plantare in Amfit tipo "Martorelli" per scarico della zona metatarsiale che porto da ottobre 2004 a luglio 2005. Il miglioramento è stato lieve e non ho ottenuto i risultati sperati, tanto che progressivamente lo abbandono, perchè mi provoca dolore dietro i metetarsi nella zona rialzata del plantare. Dicembre 2005, altro ortopedico, diagnosi: Neurinoma di Morton; mi fa eseguire R.M. per confermare la dignosi. Io la faccio eseguire in tutti e due i piedi. Del neurinoma non c'è traccia, ma si evidenzia in tutti e due i piedi in egual misura artrosi ed erosione della cartilagine. (Io i dolori li ho solamente al pide sx). Mi prescrive un plantare di tipo morbido (silicone?) per scaricare la zona metatarsiale. Vista la precedente esperienza decido di non fare il plantare. Giugno 2006, altro ortopedico. Nella visita, pressando con le dita tra i metatarsi avverto dolore (piede sx). Non vuole neanche vedere la R.M. ma mi fa eseguire due proiezoni Rx sotto carico. Diagnosi "Neurinoma di Morton" tra il 3° e 4° e forse tra il 2° e 3° metatarso. Eseguiamo n° 2 infiltrazioni di cortisone a distanza di 12 gg. In effetti il dolore che ultimamente sentivo in questa zona superiore del piede è quasi scomparso. Per il dolore sotto il piede anche lui mi dice di ricorrere all'uso di un plantare.
Io credo che fino adesso questi medici abbiano sottovalutato il mio problema o forse non essendo specializzati nelle patologie del piede, non mi hanno indicato la cura giusta.
Io sono convinto che il mio problema sia di origine micro-traumatica. Infatti i dolori principali provengono dalla parte del piede che viene in contatto con il pedale della frizione e cioè nel secondo e terzo metatarso , ma anche nella parte superiore e negli interspazi degli stessi metatarsi. Ancora adesso non riesco a capire come mai l´uso della frizione mi abbia provocato questo danno, visto che tutti usiamo l´auto e solo io ho questo problema, forse avevo qualche predisposizione?
Dottore esiste una soluzione al mio problema?
L'assunzione di glucosamina sarebbe indicata per il problema alla cartilagine?
RingraziandoVi fin da adesso porgo cordiali saluti
Palermo 18/01/2008
Tutto ha inizio nella primavera del 2001. Già da qualche periodo avvertivo dei dolorini sotto il piede sx all'altezza dei metatarsi. Con l'arrivo della primavera abbandonai le scarpe invernali per quelle estive, le quali erano abbastanza consumate nella suola. Premettendo che per recarmi al lavoro, portare i bambini a scuola etc. mi immergo nel caotico traffico cittadino, può immaginare a che tipo di sollecitazione ho sottoposto il piede sx con l'uso della frizione della vettura, con quelle scarpe era come se guidassi a piedi nudi. La sera quando mi coricavo i dolori in tutto il piede non erano normali e neanche alla mattina mi erano passati, tanto che dopo qualche tempo anche il tallone fu interessato dai dolori ed inoltre il problema persisteva anche quando per uno o due giorni non usavo l´auto. In effetti io in quella fase ho trascurato di molto il problema, credendo che con un po´ di riposo in più si sarebbe risolto tutto. Mi sbagliavo! Nell´autunno del 2001 mi recai nell´ortopedico dell´Ausl, il quale mi diagnosticò una metatarsalgia al piede sx con appiattimento dell´arco plantare traverso e spina calcanearea con un leggero valgismo dell´alluce, dopo aver eseguito 2 proiezioni rx. Cura: transact cerotti da mettere la notte, n° 2 cicli di ultrasuoni in immersione e ionoforesi e l´uso di un plantare. Risultati: le fisioterapie mi alleviarono di molto il dolore, ma il plantare quasi rigido che mi sosteneva di molto l´arco longitudinale, mi provocò un dolore proprio al di sopra dell´arco stesso. Decisi di non calzare più i plantari ed infatti quest´ultimo inconveniente sparì.
A questo punto nel corso del 2002, dietro prescrizione di un medico fisiatra, effettuai n° 2 cicli di ultrasuoni per contatto, ionoforesi con Flectadol e Laser terapia. Risultati: col riposo notturno il piede me lo sentivo quasi perfetto, il dolore al tallone è quasi del tutto sparito ma durante il giorno, tra l´uso della frizione, il camminare, stare in piedi etc. i dolori ricominciano.
Poi nel Luglio del 2003, poiché i dolori continuavano, dietro consiglio di un amico sono andato in un altro ortopedico. Dopo una visita tramite manipolazione del piede, mi diagnostica una metatarsalgia del secondo e terzo metatarso con lieve caduta del primo metatarso e mi dice che chirurgicamente non c´è niente da correggere e che i dolori se ne sarebbero andati col tempo e con l´uso di calzature morbide internamente e precisamente scarpe da walking. Nella stessa visita mi prescrive delle compresse di Proxil 300 e Zyloric 100 per 20 gg, delle radiografie da eseguire sotto carico ed eventualmente dei massaggi-manipolazioni da eseguire a cura di un fisiatra. Risultati: ho finito il ciclo delle compresse e non ho notato miglioramenti, per il resto non ho fatto più nulla perché deluso e scoraggiato dai miglioramenti ottenuti.
Non posso usare l´auto per più di un quarto d´ora, non posso stare in piedi per molto tempo, non posso camminare per più di cinque minuti, non posso stare nemmeno seduto per tanto tempo perché ho quasi un ernia del disco lombare (risolta con ozono terapia nel maggio 2002) , trovo solo un po´ di pace quando vado a letto.
Nel 2004 eseguo altre 40 applicazioni di ionoforesi, ultrasuoni e laserterapia. Altro ortopedico, eseguo l'esame baropodometrico che evidenzia un sovraccarico nella zona tra il 2° e 4° metatarso piede sx, e mi viene diagnosticata una metatarsalgia di Morton. Mi fanno fare un plantare in Amfit tipo "Martorelli" per scarico della zona metatarsiale che porto da ottobre 2004 a luglio 2005. Il miglioramento è stato lieve e non ho ottenuto i risultati sperati, tanto che progressivamente lo abbandono, perchè mi provoca dolore dietro i metetarsi nella zona rialzata del plantare. Dicembre 2005, altro ortopedico, diagnosi: Neurinoma di Morton; mi fa eseguire R.M. per confermare la dignosi. Io la faccio eseguire in tutti e due i piedi. Del neurinoma non c'è traccia, ma si evidenzia in tutti e due i piedi in egual misura artrosi ed erosione della cartilagine. (Io i dolori li ho solamente al pide sx). Mi prescrive un plantare di tipo morbido (silicone?) per scaricare la zona metatarsiale. Vista la precedente esperienza decido di non fare il plantare. Giugno 2006, altro ortopedico. Nella visita, pressando con le dita tra i metatarsi avverto dolore (piede sx). Non vuole neanche vedere la R.M. ma mi fa eseguire due proiezoni Rx sotto carico. Diagnosi "Neurinoma di Morton" tra il 3° e 4° e forse tra il 2° e 3° metatarso. Eseguiamo n° 2 infiltrazioni di cortisone a distanza di 12 gg. In effetti il dolore che ultimamente sentivo in questa zona superiore del piede è quasi scomparso. Per il dolore sotto il piede anche lui mi dice di ricorrere all'uso di un plantare.
Io credo che fino adesso questi medici abbiano sottovalutato il mio problema o forse non essendo specializzati nelle patologie del piede, non mi hanno indicato la cura giusta.
Io sono convinto che il mio problema sia di origine micro-traumatica. Infatti i dolori principali provengono dalla parte del piede che viene in contatto con il pedale della frizione e cioè nel secondo e terzo metatarso , ma anche nella parte superiore e negli interspazi degli stessi metatarsi. Ancora adesso non riesco a capire come mai l´uso della frizione mi abbia provocato questo danno, visto che tutti usiamo l´auto e solo io ho questo problema, forse avevo qualche predisposizione?
Dottore esiste una soluzione al mio problema?
L'assunzione di glucosamina sarebbe indicata per il problema alla cartilagine?
RingraziandoVi fin da adesso porgo cordiali saluti
Palermo 18/01/2008
[#1]
Egr. sig. Antonio, come può notare nonostante i tanti consulti specialistici, gli accertamenti e le terapie eseguite,lei ancora ha questo problema che lo afflige, ciò a dimostrazione della difficoltà delle medicina anche con l'esame clinico funzionale completo e la visione diretta di opgni cosa, si immmagini non valutando nulla o dovendo dire solo per riferimenti .
Certamente è d'obbligo valutare clinicamente il piede e se esiste veramente il neurinoma di Morton è necessaria l'escisione chirurgica.
Ma chi le ha detto mai, sig. Antonio, che è stato l'utilizzo della frizione o il pigiare sulla frizione la causa del suo malanno.
Ha dolore quando pigia, ma non è stato verosimilmente questo meccanismo la causa della patologia.
Lasci stare la causa, è stata fatta una diagnosi certa e la terapia adeguata?
La glucosamina per bocca o pe r via generale non risolve molto un problema di usura cartilaginea.
Fare la diagnosi esatta e certamente la soluzione terapeutica esiste.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Univ. di Messina
Certamente è d'obbligo valutare clinicamente il piede e se esiste veramente il neurinoma di Morton è necessaria l'escisione chirurgica.
Ma chi le ha detto mai, sig. Antonio, che è stato l'utilizzo della frizione o il pigiare sulla frizione la causa del suo malanno.
Ha dolore quando pigia, ma non è stato verosimilmente questo meccanismo la causa della patologia.
Lasci stare la causa, è stata fatta una diagnosi certa e la terapia adeguata?
La glucosamina per bocca o pe r via generale non risolve molto un problema di usura cartilaginea.
Fare la diagnosi esatta e certamente la soluzione terapeutica esiste.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Univ. di Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 44k visite dal 18/01/2008.
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