Una quasi totale rottura avvenuta
Buona sera, sono Alessandro e alla fine del mese di maggio 2007 sono stato operato al tendine di achille dx dopo una quasi totale rottura avvenuta in maniera fortuita ma sicuramente da attibuirsi all'effetto collaterale di un atibiotico anti virale.
Dopo 40 giorni gesso a gambaletto sono riuscito a lasciare le stampelle ed ad annullare il dislivello tra tallone e terreno che era di circa 12 cm in solo due settimane, dove sono ho eseguito un un ciclo di Magneto, Iono e Kinesiterapia.
nel mese di settembre ho iniziato seriamente,sempre su consiglio medico ciò che avevo in qualche modo iniziato nel mese di agosto e ciò nuoto, cyclette e stretching.
Purtroppo causa calcificazioni formatosi in un piccolo puto ho ancora una modica tumefazine periachillea al III distale. In questi giorni su prescrizione del fisiatra sto effettuando altro ciclo di anti-infiammatori.
dopo circa otto mesi purtroppo continua ad avere doloreal tendine e deficit nella camminata sopratutto i primi 15 minuti appena alzato la mattina e dopo magari un'ora che passeggio normalmente, senza considerare che non posso neanche pensare di iniziare a correre.
Sono una persona che ha sempre praticato sport anche agonistico e il mio lavoro non è sedentario al pu nto tale che se non sono idoneo al cento per cento al momento non mi fanno rientrare.
Vorrei chiedere se si può considerare normale un tempo di recupero del genere dove ancora non si vede una guarigione definitiva e dopo quanto tempo si può considerare lecito un miglioramento definitivo cioè che è impossibile andare oltre e accettare lo stato delle cose.
Grazie.
Alessandro
Dopo 40 giorni gesso a gambaletto sono riuscito a lasciare le stampelle ed ad annullare il dislivello tra tallone e terreno che era di circa 12 cm in solo due settimane, dove sono ho eseguito un un ciclo di Magneto, Iono e Kinesiterapia.
nel mese di settembre ho iniziato seriamente,sempre su consiglio medico ciò che avevo in qualche modo iniziato nel mese di agosto e ciò nuoto, cyclette e stretching.
Purtroppo causa calcificazioni formatosi in un piccolo puto ho ancora una modica tumefazine periachillea al III distale. In questi giorni su prescrizione del fisiatra sto effettuando altro ciclo di anti-infiammatori.
dopo circa otto mesi purtroppo continua ad avere doloreal tendine e deficit nella camminata sopratutto i primi 15 minuti appena alzato la mattina e dopo magari un'ora che passeggio normalmente, senza considerare che non posso neanche pensare di iniziare a correre.
Sono una persona che ha sempre praticato sport anche agonistico e il mio lavoro non è sedentario al pu nto tale che se non sono idoneo al cento per cento al momento non mi fanno rientrare.
Vorrei chiedere se si può considerare normale un tempo di recupero del genere dove ancora non si vede una guarigione definitiva e dopo quanto tempo si può considerare lecito un miglioramento definitivo cioè che è impossibile andare oltre e accettare lo stato delle cose.
Grazie.
Alessandro
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Egr. sig. Alessandro, certamente dopo otto mesi , già avrebbe dovuto essere pronto per l'attività sportiva, ma comunque ci stanno questi postumi a distanza di tale tempo.
Ha fatto Magnetoterapia che, nel suo caso clinico, non è servita a nulla, mentre avrebbe potuto fare, cosa che le consiglio, degli ultrasuoni e tens, massoterapia e nuoto pinnato, ginnastica propriocettiva .
Comunque faccia un'ecografia, faccia valutare dall'ortopedico che l'ha operata o d a qualhe altro questa calcificazione, veda se è la causa della limitazione funzionale, se è da trattare o meno. Intensifichi la FKT, sempre seguito sempre dal Fisiatra con il fisioterapista.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Ha fatto Magnetoterapia che, nel suo caso clinico, non è servita a nulla, mentre avrebbe potuto fare, cosa che le consiglio, degli ultrasuoni e tens, massoterapia e nuoto pinnato, ginnastica propriocettiva .
Comunque faccia un'ecografia, faccia valutare dall'ortopedico che l'ha operata o d a qualhe altro questa calcificazione, veda se è la causa della limitazione funzionale, se è da trattare o meno. Intensifichi la FKT, sempre seguito sempre dal Fisiatra con il fisioterapista.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 16/01/2008.
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