Rigidità gomito post traumatica
Salve, in seguito a intensa attività sportiva (pugilato e pesi) ho riportato una frattura al gomito destro. Attualmente il gomito, seppur non dolorante, è diventato rigidissimo sia in flessione che in estensione (lo muovo davvero poco). In basso copio/incollo i risultati di risonanza e tac di pochissimi giorni fa. Mi devo preoccupare? Eventualmente, cosa posso fare? Grazie per l'attenzione.
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Si documenta alterazione morfo-strutturale della coronoide ulnare su base traumatica in rapporto a distacco parcellare della stessa come documentato dalle scansioni TC mirate eseguite a completamento diagnostico.
Regolare il tendine del brachiale.
Presenza di marcato versamento endoarticolare con distensione dei recessi para-articolari antero-posteriori. Concomita diffusa imbibizione edematosa post-traumatica dei ventri muscolari para-articolari in particolaare del brachiale, degli estensori, dei flessori e postero-esternamente dell'anconeo.
Conservati i legamento collaterale radiale e tendine comune degli estensori al compartimento esterno, il legamento collaterale ulnare e tendine comune dei flessori al compartimento interno. Si rileva inoltre edema intraspongioso del condilo omerale laterale paramediale con associato focolaio di sofferenza subcondriale che alle scansioni TC risulta caratterizzato da areola di entesopatia calcifica del tricipite brachiale.
Inoltre si rivela diffuso ispessimento ed imbibizione edematosa del tessuto adiposo para-articolare esterno ed interno; a quest'ultimo livello in sede sovra-epitroclare anteriore si apprezza più marcato ispessimento del tessuto adiposo sottocutaneo nel cui contesto si rileva deformazione allungata mal delineabile di circa 6x2,5 cm, lungo il decorso del fascio vasculo-nervoso, polilobulata a contenuto prevalentemente
adiposo con numerosi setti contestuali ed imbibizione edematosa intra e perilesionale di verosimile natura lipomatosa.
Borsite dell'olecrano ulnare.
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Si documenta alterazione morfo-strutturale della coronoide ulnare su base traumatica in rapporto a distacco parcellare della stessa come documentato dalle scansioni TC mirate eseguite a completamento diagnostico.
Regolare il tendine del brachiale.
Presenza di marcato versamento endoarticolare con distensione dei recessi para-articolari antero-posteriori. Concomita diffusa imbibizione edematosa post-traumatica dei ventri muscolari para-articolari in particolaare del brachiale, degli estensori, dei flessori e postero-esternamente dell'anconeo.
Conservati i legamento collaterale radiale e tendine comune degli estensori al compartimento esterno, il legamento collaterale ulnare e tendine comune dei flessori al compartimento interno. Si rileva inoltre edema intraspongioso del condilo omerale laterale paramediale con associato focolaio di sofferenza subcondriale che alle scansioni TC risulta caratterizzato da areola di entesopatia calcifica del tricipite brachiale.
Inoltre si rivela diffuso ispessimento ed imbibizione edematosa del tessuto adiposo para-articolare esterno ed interno; a quest'ultimo livello in sede sovra-epitroclare anteriore si apprezza più marcato ispessimento del tessuto adiposo sottocutaneo nel cui contesto si rileva deformazione allungata mal delineabile di circa 6x2,5 cm, lungo il decorso del fascio vasculo-nervoso, polilobulata a contenuto prevalentemente
adiposo con numerosi setti contestuali ed imbibizione edematosa intra e perilesionale di verosimile natura lipomatosa.
Borsite dell'olecrano ulnare.
[#1]
Gentile utente,
Non ci dice quando si è fatto male e se è stato visitato, e la cura che le è stata indicata.
Sono cose fondamentali per avere un quadro un pò più preciso della situazione.
Cordialità.
Non ci dice quando si è fatto male e se è stato visitato, e la cura che le è stata indicata.
Sono cose fondamentali per avere un quadro un pò più preciso della situazione.
Cordialità.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Ex utente
Gentile dr. Nucci, integro il mio precedente intervento con quanto da lei giustamente richiesto:
1 - La frattura risale a circa 25 giorni fa. Non c'è stato un momento "topico" riguardo il quale io possa dire: "Ecco, mi sono fatto male facendo quella cosa lì!". Io in allenamento non ho avvertito nulla, forse perché ero a caldo e forse perché si tratta pur sempre di un distacco parcellare. Fatto sta che, il giorno dopo il mio ultimo allenamento, ho iniziato ad avvertire un forte indolenzimento a gomito e avambraccio. ...Indolenzimento e dolore che sono aumentati moltissimo nei 3 giorni successivi fino a quando, non riuscendo più a muovere l'articolazione del gomito che si era bloccata, mi sono reso conto che si trattava di qualcosa di più serio di una epicondilite (come avevo sospettato all'inizio del dolore).
2 - Recatomi al pronto soccorso, l'esame radiografico ha evidenziato un distacco parcellare all'apofisi coronoidea dell'ulna e mi è stata applicata doccia gessata per dieci giorni, che ho rimosso il 10 Dicembre. Subito dopo, e nei giorni immediatamente seguenti la rimozione dell'apparecchio gessato, il gomito e tutto l'avrambraccio apparivano enormemente gonfi. Il gomito, in particolare, era completamente rigido e dolorantissimo; impossibile qualsiasi tipo di mobilizzazione.
3 - Dopo 4 giorni che avevo rimosso il gesso, datosi che i sintomi non accennavano minimamente a diminuire nonostante dosi massicce di Oki + ghiaccio + riposo, come consigliatomi dall'ortopedico dell'ospedale civile della mia zona, ho fatto una visita privata presso uno specialista ortopedico una settimana fa esatta. Quest'ultimo medico non aveva potuto vedere i risultati di risonanza e tac (che ho postato nel mio precedente intervento), poiché non erano ancora pronti. In ogni caso, mi ha caldamente consigliato di lasciare libero il braccio, anzichè tenerlo appeso al collo (come avevo fatto fino a giorno della visita). Riporto sue testuali parole: "Non sforzi il gomito in alcun modo, ma eviti di portare ancora il braccio appeso al collo e lo faccia stare libero, altrimenti rischia che se non si muove per niente si irrigidisce ancora di più."
4 - Inoltre, a fine visita, l'ortopedico ha aggiunto quanto segue: "Il gomito è tremendamente caldo, gonfio, dolorante e infiammato e quindi, in queste condizioni, non ha senso andare dal fisioterapista per fare esercizi di mobilizzazione. Prima l'articolazione deve essere un minimo sfiammata." ...E così mi ha prescritto Indoxen 50 mg: 2 capsule al giorno (una mattina e l'altra la sera). Devo dire che, da quando prendo questo farmaco, i risultati sono stati ENORMI: diminuzione immediata dell'edema, dolore ridimendionato alla grande e infine ho recuperato qualche grado (pochi a dir il vero) in flessione ed estensione, ma il gomito rimane comunque rigidissimo e dolorante se provo a forzare un minimo il blocco...
Proprio ieri ho parlato con un atleta (lotattore di libera) che un paio di anni fa ha avuto una frattura al gomito e che, dopo svariate cure fallite e prossimo a un intervento chirurgico che sembrava inevitabile e necessario (così gli aveva detto il suo ortopedico), ha sbloccato l'articolazione con 5 sedute di onde d'urto effettuate presso un fisiatra della sua zona. Potrebbero essere utili nel mio caso?
Ringrazio per la cortese attenzione.
Cordiali saluti.
1 - La frattura risale a circa 25 giorni fa. Non c'è stato un momento "topico" riguardo il quale io possa dire: "Ecco, mi sono fatto male facendo quella cosa lì!". Io in allenamento non ho avvertito nulla, forse perché ero a caldo e forse perché si tratta pur sempre di un distacco parcellare. Fatto sta che, il giorno dopo il mio ultimo allenamento, ho iniziato ad avvertire un forte indolenzimento a gomito e avambraccio. ...Indolenzimento e dolore che sono aumentati moltissimo nei 3 giorni successivi fino a quando, non riuscendo più a muovere l'articolazione del gomito che si era bloccata, mi sono reso conto che si trattava di qualcosa di più serio di una epicondilite (come avevo sospettato all'inizio del dolore).
2 - Recatomi al pronto soccorso, l'esame radiografico ha evidenziato un distacco parcellare all'apofisi coronoidea dell'ulna e mi è stata applicata doccia gessata per dieci giorni, che ho rimosso il 10 Dicembre. Subito dopo, e nei giorni immediatamente seguenti la rimozione dell'apparecchio gessato, il gomito e tutto l'avrambraccio apparivano enormemente gonfi. Il gomito, in particolare, era completamente rigido e dolorantissimo; impossibile qualsiasi tipo di mobilizzazione.
3 - Dopo 4 giorni che avevo rimosso il gesso, datosi che i sintomi non accennavano minimamente a diminuire nonostante dosi massicce di Oki + ghiaccio + riposo, come consigliatomi dall'ortopedico dell'ospedale civile della mia zona, ho fatto una visita privata presso uno specialista ortopedico una settimana fa esatta. Quest'ultimo medico non aveva potuto vedere i risultati di risonanza e tac (che ho postato nel mio precedente intervento), poiché non erano ancora pronti. In ogni caso, mi ha caldamente consigliato di lasciare libero il braccio, anzichè tenerlo appeso al collo (come avevo fatto fino a giorno della visita). Riporto sue testuali parole: "Non sforzi il gomito in alcun modo, ma eviti di portare ancora il braccio appeso al collo e lo faccia stare libero, altrimenti rischia che se non si muove per niente si irrigidisce ancora di più."
4 - Inoltre, a fine visita, l'ortopedico ha aggiunto quanto segue: "Il gomito è tremendamente caldo, gonfio, dolorante e infiammato e quindi, in queste condizioni, non ha senso andare dal fisioterapista per fare esercizi di mobilizzazione. Prima l'articolazione deve essere un minimo sfiammata." ...E così mi ha prescritto Indoxen 50 mg: 2 capsule al giorno (una mattina e l'altra la sera). Devo dire che, da quando prendo questo farmaco, i risultati sono stati ENORMI: diminuzione immediata dell'edema, dolore ridimendionato alla grande e infine ho recuperato qualche grado (pochi a dir il vero) in flessione ed estensione, ma il gomito rimane comunque rigidissimo e dolorante se provo a forzare un minimo il blocco...
Proprio ieri ho parlato con un atleta (lotattore di libera) che un paio di anni fa ha avuto una frattura al gomito e che, dopo svariate cure fallite e prossimo a un intervento chirurgico che sembrava inevitabile e necessario (così gli aveva detto il suo ortopedico), ha sbloccato l'articolazione con 5 sedute di onde d'urto effettuate presso un fisiatra della sua zona. Potrebbero essere utili nel mio caso?
Ringrazio per la cortese attenzione.
Cordiali saluti.
[#3]
Le onde d'urto hanno indicazioni ben definite, che, coi limiti del consulto on-line, non mi sembrano rientrare nel suo caso.
Tenga presente che quando si verifica un versamento nel gomito, è molto frequente la rigidità, da trattare con intensa fisioterapia dopo la fase infiammatoria iniziale.
Converrebbe, se l'ortopedico non ha dato indicazione chirurgica come credo, sentire anche un fisiatra per fare al meglio un piano riabilitativo.
Saluti cordiali.
Tenga presente che quando si verifica un versamento nel gomito, è molto frequente la rigidità, da trattare con intensa fisioterapia dopo la fase infiammatoria iniziale.
Converrebbe, se l'ortopedico non ha dato indicazione chirurgica come credo, sentire anche un fisiatra per fare al meglio un piano riabilitativo.
Saluti cordiali.
[#4]
Ex utente
No, l'ortopedico non ha dato nessuna indicazione chirurgica al momento. Anzi, le sue esplicite parole in merito sono state: "Vediamo cosa dicono risonanza e tac e, a meno che non ricorrano dei motivi davvero validi e seri, escludo di intervenire chirurgicamente."
Grazie per l'attenzione.
Saluti.
Grazie per l'attenzione.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 13k visite dal 19/12/2011.
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