Dismetria delle anche post-trauma
5 anni fa ho avuto un infortunio alla caviglia giocando a calcio, rottura dei legamenti.
Non essendomi stata suggerita nessuna riabilitazione in ospedale, tolto il gesso, ho semplicemente aspettato mi passasse il dolore, per poi riprendere a camminare normalmente, ma dopo qualche mese, riprendendo a correre, notavo che dopo alcuni giorni avevo dolore al centro della tibia.
Dopo un anno di esami, visite, diagnosi inutili e sbagliate, finalmente scopro di avere delle periostiti dovute a una dismetria delle 2 anche causata dal trauma, in pratica un anca è + in avanti rispetto all'altra, conseguentemente un ginocchio quando sto in piedi si piega + dell'altro e il peso si distribuisce maggiormente su una gamba, questo mi causa la periostite.
Andai da un osteopata 3 anni fa che mi fece trattamenti e massaggi vari per 5-6 costosissime sedute, dicendomi poi di fare esercizi di stretching per l'anca, che alla lunga si sarebbe sciolta e la situazione sarebbe tornata alla normalità o quasi..
Ma se vado a correre quotidianamente provo ancora dolore, + di 2-3 volte a settimana non posso.
Negli ultimi 2 anni mi sono limitato a fare palestra, body building e cyclette, ma vorrei riprendere a fare sport all'aperto.
Il mio medico di base mi suggerì un ortopedico, ma gli ortopedici da cui sono stato o non hanno mai inquadrato bene il problema o mi hanno prescvritto le famose suolette, che l'osteopata mi ha commentato con una risatina dicendomi che non servono assolutamente a niente.
Aiuto.
Vorrei sapere:
1) mi conviene rivolgermi a un fisiatra o a un osteopata?
2) a lungo andare rischio problemi anche a schiena e ginocchia?
3) il BB è controindicato per il mio problema?
4) soprattutto, ho qualche speranza di tornare alla normalità?
Grazie
Non essendomi stata suggerita nessuna riabilitazione in ospedale, tolto il gesso, ho semplicemente aspettato mi passasse il dolore, per poi riprendere a camminare normalmente, ma dopo qualche mese, riprendendo a correre, notavo che dopo alcuni giorni avevo dolore al centro della tibia.
Dopo un anno di esami, visite, diagnosi inutili e sbagliate, finalmente scopro di avere delle periostiti dovute a una dismetria delle 2 anche causata dal trauma, in pratica un anca è + in avanti rispetto all'altra, conseguentemente un ginocchio quando sto in piedi si piega + dell'altro e il peso si distribuisce maggiormente su una gamba, questo mi causa la periostite.
Andai da un osteopata 3 anni fa che mi fece trattamenti e massaggi vari per 5-6 costosissime sedute, dicendomi poi di fare esercizi di stretching per l'anca, che alla lunga si sarebbe sciolta e la situazione sarebbe tornata alla normalità o quasi..
Ma se vado a correre quotidianamente provo ancora dolore, + di 2-3 volte a settimana non posso.
Negli ultimi 2 anni mi sono limitato a fare palestra, body building e cyclette, ma vorrei riprendere a fare sport all'aperto.
Il mio medico di base mi suggerì un ortopedico, ma gli ortopedici da cui sono stato o non hanno mai inquadrato bene il problema o mi hanno prescvritto le famose suolette, che l'osteopata mi ha commentato con una risatina dicendomi che non servono assolutamente a niente.
Aiuto.
Vorrei sapere:
1) mi conviene rivolgermi a un fisiatra o a un osteopata?
2) a lungo andare rischio problemi anche a schiena e ginocchia?
3) il BB è controindicato per il mio problema?
4) soprattutto, ho qualche speranza di tornare alla normalità?
Grazie
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Gentile signore, come lei sa dalle nostre linee guida, via Internet non si possono formulare diagnosi e indicare terapie.
Le posso solo offrire alcune informazioni, spero utili.
1) La periostite di per se' NON e' una malattia, ma solo il sintomo di uno stimolo irritativo della corticale dell'osso (la parte esterna della diafisi di un osso) che e' coperta da una sottilissima membrana di cellule quiescenti (= dormienti) pronte ad attivarsi per costruire osso quando necessario. Ad esempio nelle fratture queste cellule si differenziano (mutano di struttura e funzione) e diventano cellule abili a costruire e rimodellare l'osso per ricostituire la continuita' del segmento scheletrico interrotto.
2) Di volta in volta, la comparsa di una periostite, radiologicamente rappresentata da un ispessimento/addensamento della corticale dell'osso nel punto interessato dall'infiammazione, va valutata attentamente e interpretata.
Le cause dell'infiammazione, infatti, possono essere di vario ordine e tipo:
- meccaniche (dallo stress negli atleti, fino alle deformita' di vario ordine e tipo ecc.)
- termiche (in seguito a ustioni)
- chimiche (in seguito a lesioni da sostanze chimiche)
- biologiche come ad esempio:
+ traumi: la formazione di ematomi sottoperiostei porta alla loro organizzazione in ossificazioni per reazione del periostio
+ patologie vascolari: da formazioni produttive (= ossificazioni) per stress al di sotto della soglia fisiologica, fino ad erosioni ossee nelle sollecitazione estreme oltre la soglia (vedi erosioni vertebrali da aneurismi dell'aorta addominale)
+ infezioni: come nella TBC e nella sifilide
+ tumori: da lesioni pseudo tumorali come gli osteomi (piu' frequenti nelle ossa piatte) fino ad arrivare ad alcuni sarcomi dell'osso.
3) In relazione alle sue domande posso solo dirle che schiena e ginocchia possono risentirne oppure no in relazione al problema di base, cioe' la diagnosi sottostante. Tutto e' relativo in questo tipo di valutazioni.
4) E' buona norma in condizioni di infiammazione/dolore evitare sforzi e sollecitazioni di qualsiasi ordine e tipo, anche perche' i processi di rimodellamento dell'osso addensato con inversione di tali fenomeni sono molto lenti.
Ma il cardine di ogni valutazione nel caso specifico e' la diagnosi che spetta solo ed esclusivamente al suo medico, in questo caso un ortopedico l'unico medico competente a sostenere la discussione di codesta diagnosi differenziale.
Colgo l'occasione per porgerle i migliori auguri di buon Natale e felice Anno nuovo.
Dr. A.Valassina
Le posso solo offrire alcune informazioni, spero utili.
1) La periostite di per se' NON e' una malattia, ma solo il sintomo di uno stimolo irritativo della corticale dell'osso (la parte esterna della diafisi di un osso) che e' coperta da una sottilissima membrana di cellule quiescenti (= dormienti) pronte ad attivarsi per costruire osso quando necessario. Ad esempio nelle fratture queste cellule si differenziano (mutano di struttura e funzione) e diventano cellule abili a costruire e rimodellare l'osso per ricostituire la continuita' del segmento scheletrico interrotto.
2) Di volta in volta, la comparsa di una periostite, radiologicamente rappresentata da un ispessimento/addensamento della corticale dell'osso nel punto interessato dall'infiammazione, va valutata attentamente e interpretata.
Le cause dell'infiammazione, infatti, possono essere di vario ordine e tipo:
- meccaniche (dallo stress negli atleti, fino alle deformita' di vario ordine e tipo ecc.)
- termiche (in seguito a ustioni)
- chimiche (in seguito a lesioni da sostanze chimiche)
- biologiche come ad esempio:
+ traumi: la formazione di ematomi sottoperiostei porta alla loro organizzazione in ossificazioni per reazione del periostio
+ patologie vascolari: da formazioni produttive (= ossificazioni) per stress al di sotto della soglia fisiologica, fino ad erosioni ossee nelle sollecitazione estreme oltre la soglia (vedi erosioni vertebrali da aneurismi dell'aorta addominale)
+ infezioni: come nella TBC e nella sifilide
+ tumori: da lesioni pseudo tumorali come gli osteomi (piu' frequenti nelle ossa piatte) fino ad arrivare ad alcuni sarcomi dell'osso.
3) In relazione alle sue domande posso solo dirle che schiena e ginocchia possono risentirne oppure no in relazione al problema di base, cioe' la diagnosi sottostante. Tutto e' relativo in questo tipo di valutazioni.
4) E' buona norma in condizioni di infiammazione/dolore evitare sforzi e sollecitazioni di qualsiasi ordine e tipo, anche perche' i processi di rimodellamento dell'osso addensato con inversione di tali fenomeni sono molto lenti.
Ma il cardine di ogni valutazione nel caso specifico e' la diagnosi che spetta solo ed esclusivamente al suo medico, in questo caso un ortopedico l'unico medico competente a sostenere la discussione di codesta diagnosi differenziale.
Colgo l'occasione per porgerle i migliori auguri di buon Natale e felice Anno nuovo.
Dr. A.Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 18/12/2011.
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