Grave lesione muscolare
Buongiorno Dottore,
mi rivolgo a Lei per chiederle lumi sulla mia situazione.
Premetto che sono sempre stato uno sportivo, ho giocato tra calcio e calcio a 5 fino all'inverno scorso,dopo per motivi di lavoro ho dovuto purtroppo lasciare i campionati.
Il giorno 3 luglio 2011 mentre mi accingevo a risalire un piccolo fossato (circa mezzo metro) ho caricato il peso sulla mia gamba sinistra ed ho sentito un fortissimo dolore nella zona del polpaccio,inizialmente ho pensato a un crampo,ma nonostante il pronto intervento di alcuni amici,provavo dolori fortissimi,ho messo ghiaccio,voltaren ma mi è salita addirittura la febbre e durante la notte stavo molto male.La mattina seguente sono stato portato in pronto soccorso,che mi ha mandato in quello Ortopedico.Il medico che mi ha visitato (insieme ad un altro) mi hanno diagnosticato un possibile stiramento del ventre del gastrocnemio mediale sinistro,mandandomi a casa dicendomi di stare a riposo,prendendo 3 bustine di oki al giorno,1 Omeprazen e 3 compresse di Sirdalud, dicendomi di tornare 10 giorni dopo per fare un ecografia.
Il giorno 14 mi è stata fatta l'ecografia e il referto dice: "alla giunzione muscolo tendinea distale del gemello mediale della gamba sinistra si osserva modica raccolta,del massimo spessore di 5 MM,parzialmente retratto il relativo capo muscolare", sono stato poi rimandato in pronto soccorso ortopedico dove con molta leggerezza mi è stato detto "stai a riposo ma ogni tanto camminaci sopra,metti ghiaccio e vai avanti con gli antidolorifici".
Il giorno 22 a causa dei dolori continui e persistenti e dell'incapacità di appoggiare il piede,e di gonfiore persistente oltre che a un visibile ematoma lungo la gamba, mi rivolgo al mio medico che mi suggerisce di fare un'altra ecografica.Mi rivolgo ad una clinica privata che a pagamento me ne fa una il pomeriggio stesso con un risultato che spiazza anche lo stesso primario della struttura che mi fa l'esame: "Nel versante mediale è presente una raccolta di circa 10 CM di lunghezza per 6 CM di larghezza per circa 2 CM di spessore da disinserzione muscolare del gemello mediale del soleo,a contenuto fluido.
Immediatamente vengo messo sotto eparina per prevenire eventuali trombi e vengo indirizzato da un fisiatra,che mi visita il 28 riconoscendo il problema e mi mette a riposo "forzato" per almeno 2 settimane.
Il giorno 11 agosto vengo rivisitato e constatato che il problema persisteva vengo esortato a fare una risonanza magnetica che mi viene fatta il giorno 19 e che da questo esito:
" Al 3° medio-distale della regione posteriore della gamba sinistra,a livello della giunzione miotendinea del muscolo gemello interno,sede perimuscolare anteriore,si rileva area di alterato segnale di 19*12 mm da da verosimile lesione da stiramento di 1°-2° grado, cui si associa la presenza di voluminoso ematoma,interfasciale,prevalentemente liquido con estensione craniocaudale di circa 15 cm e diametri assiali massimi di 17 e 39 mm, disposto in sede profonda tra soleo e gemello interno, che si superficializza al tratto distale.Minima falda liquida dei piani fasciali sottostanti.Nella norma le restanti strutture muscolari."
Alla luce di questo referto, il fisiatra mi indirizza da un chirurgo ortopedico perchè ritiene sia necessario un intervento per sanare la situazione.
Il 29 agosto mi reco in un altro ospedale per farmi visitare appunto dal chirurgo ortopedico,lui mi visita esclude l'intevento e in anestesia locale guardando dallo schermo del pc il cd della mia risonanza del 19, mi fa un incisione di circa 3 cm sul polpaccio per "cercare l'ematoma" (leggo da referto) ma senza risultato, non vengo suturato perchè vengo esortato ad effettuare stretching muscolare,deambulazione a carico completo e ancora eparina per far si che dall'incisione l'ematoma fuoriesca.
Dopo una settimana piuttosto dolorosa,ritorno al controllo, e la gamba si è gonfiata e dall'incisione non è fuoriuscito praticamente nulla.Preoccupato dal gonfiore (nonostante fossi sotto eparina) il dottore mi fa eseguire subito un ecodoppler in reparto per assicurarsi che tutto sia nella norma.L'ecodoppler non segnala anomalie per la circolazione,ma anche la dottoressa che esegue l'esame rimane sorpresa della lesione che vede con l'ecografo.Una volta appurato che a livello di circolazione non ci sono problemi, vengo bendato con ossido di zinco per cercare di disinfiammare la gamba e per cercare di diminuire il dolore.Una settimana dopo ritorno e vengo di nuovo bendato in maniera semirigida con l'ossido di zinco per altri 15 giorni.Il giorno 16 vengo rivisitato e visto che comincio ad avere dolori anche dietro al ginocchio piuttosto forti, vengo rimandato a fare un'altra ecografia con ecodoppler.Il giorno 19 vengo visitato da un altro medico che mi effettua entrambi gli esami e referta:
"Il noto ematoma localizzato a livello della famba sinistra in sede interfasciale tra muscolo gemello interno e muscolo soleo presenta al controllo attuale diametro longitudinale di 10 cm cpn diametri sul piano traverso di 33 x 14 mm, esso appare delimitato da grossolana capsula ipocogena dello spessore circa 5 mm a contenuto prevalentemente anecogeno,francamente liquido con piccole vegetazioni nodulari di tipo fibrinoide.Tale ermatoma determina compressione sul muscolo gemello interno dove a livello piu' caudale si apprezza ancora qualche disomogeneità strutturale delle fibre in esiti di trauma distrattivo.Non versamento nel cavo popliteo,regolare l'inserzione del tendine popliteo.Pervie la vena poplitea e la vena piccola safena all'esame color Doppler,regolarmente comprimibili le vene gemellari."
Dopo questo esame quindi vengo mandato in una clinica privata per effettuare un ciclo di fisioterapia,nel frattempo dovrei deambulare a carico completo (ovviamente usando le stampelle),continuare con l'eparina ed effetuare il controllo delle piastrine due volte a settimana per un mese.
Mi reco alla clinica specializzata dove alla vista del problema rimangono parecchio perplessi in quanto la capsula che si è formata è qualcosa di davvero grande e che quindi reputano necessario iniziare subito con Tecar (leggera) unita ad idrokinesi (ovviamente per gradi) tutti i giorni per almeno quindici giorni (alternando 2 sedute in piscina x 3 tecar).Il 4 ottobre vengo rivisitato di nuovo in ospedale dal chirurgo che mi segue e vengo esortato a continuare le fisioterapie,ancora eparina,controlli bisettimanali delle piastrine.Le due equipe mediche (il chirurgo e il centro di riabilitazione) si sentono settimanalmente per programmare il da farsi e io continuo con terapie su terapie (Tecar,Massoterapia ed Idrokinesi).Purtroppo i risultati sono piuttosto altalenanti,la capsula è parecchio resistente e non riescono a risolvere il problema,ma a quanto dicono i terapisti,contano di risolvere il problema continuando le terapie e la rieducazione in acqua.Il 23 ottobre vengo rivisitato dal chirurgo che a sorpresa mi ingessa dall'inguine alla punta del piede, con in ginocchio a 70 gradi e il piede in posizione equina aprendomi una finestrella nel gesso ad altezza della lesione per poter effettuare tecar leggera durante i 20 giorni di gesso.Il lunedì chiamo la struttura che mi segue per le terapie e scopro che loro non erano a conoscenza della novità e sono parecchio perplessi (per non dire altro) mi annullano tutta la fisioterapia e l'idrokinesi programmata e mi fissano le tecar leggere una volta a settimana come ordinate dal chirurgo.Ufficialmente il gesso serviva per far si che la gamba che stava parecchio soffrendo (avevo dolori al polpaccio,alla caviglia e al ginocchio) stesse in scarico e quindi a riposo.
Il 14 novembre mi viene rimosso il gesso e mi viene detto di stare a riposo assoluto per una settimana,senza caricare,e di tornare il lunedì sucessivo.Il giorno 21 vado al controllo e praticamente mi viene detto di trovarmi una alternativa "economica" alla clinica dove facevo le terapie e quindi di recarmi in ospedale e farmi rieducare la gamba post gesso,appunto in un ospedale qualsiasi della provincia e al limite,se volevo, di tornare dopo 20 giorni per un controllo.Nel frattempo mi viene detto che devo indossare una scarpa con un rialzo di 3cm che gradualmente verrà poi ridotto man mano che riprendo a camminare, e che purtroppo loro non avevano altre soluzioni da proporre.
Un attimo scosso dall'esito della visita e sentitomi "scaricato", mi rivolgo al mio medico di base, che si premura di farmi visitare entro breve dal primario di fisioterapia dell'ospedale del capoluogo dove risiedo.Tre giorni dopo,giovedì 24, vengo visitato dal primario di fisioterapia che dopo una visita piuttosto superficiale ma molto dolorosa, con fare piuttosto seccato, mi dice che tutti i medici prima di lui erano degli incompetenti (non ha detto così,ma non mi va di riferire le parole esatte)esclude un intervento chirurgico e che tutte le terapie precedenti (tecar,idrokinesi,ultrasuoni..) erano "stronzate inutili" (scusi il termine),così come il gesso e il resto, e che per guarire devo camminare come se niente fosse nonostante i dolori lancinanti che mi provoca la capsula, prendendo 2 sirdalud al giorno e 3 tachipirine da 1000.Inoltre mi programma 10 sedute di Tens, 10 di rieducazione motoria,10 di mobilizzazione di altre articolazioni e 10 di training deambulatori e del passo.
Scosso dalla superficialità e dal modo piuttosto seccato della visita,ho iniziato le terapie suddette tre giorni fa.La dottoressa che mi segue,dopo avermi visitato, però ha già messo le mani avanti e mi ha detto che per la capsula lei non puo' fare nulla,che non condivide la superficialità del medico e che la gamba è piuttosto sofferente (dopo 5 mesi senza carico di cui uno di gesso) e va rieducata per gradi con un occhio di riguardo per il problema della capsula che provoca dolore ad ogni carico.L'unica cosa che lei puo' fare è rieducare la gamba "post gesso" per far si che il ginocchio e la caviglia recuperino la giusta mobilità,ma la capsula va trattata in altro modo,secondo il suo punto di vista,chirurgico.
A distanza di 5 mesi, ho piu' dolori di prima,sono ancora sotto eparina,mi tocca prendere tachipirine e rilassanti muscolari, e la capsula è diventata una macigno che mi impedisce di camminare e caricare peso, di notte dormo poco e male,moralmente cerco di non mollare, ma non vedo luce in fondo al tunnel ed inizio a preoccuparmi seriamente per la mia gamba.Per quanto possa essere rischioso mi farei operare firmando ogni liberatoria possibile se questo potesse risolvere il problema,pagando anche se necessario.Nel frattempo mi è stata proposta una terapia in una clinica privata (a 100km da casa mia) con un macchinario ad onde d'urto, ma diversi medici me lo hanno sconsigliato,quindi non so se è puo' essere la strada corretta.
Mi sento come in un vespaio,non so piu' cosa è giusto nè sbagliato,mi scuso se sono stato tanto prolisso, ma ho bisogno di capire cosa è bene per guarire davvero.
Grazie anticipatamente,e scusi del disturbo.
mi rivolgo a Lei per chiederle lumi sulla mia situazione.
Premetto che sono sempre stato uno sportivo, ho giocato tra calcio e calcio a 5 fino all'inverno scorso,dopo per motivi di lavoro ho dovuto purtroppo lasciare i campionati.
Il giorno 3 luglio 2011 mentre mi accingevo a risalire un piccolo fossato (circa mezzo metro) ho caricato il peso sulla mia gamba sinistra ed ho sentito un fortissimo dolore nella zona del polpaccio,inizialmente ho pensato a un crampo,ma nonostante il pronto intervento di alcuni amici,provavo dolori fortissimi,ho messo ghiaccio,voltaren ma mi è salita addirittura la febbre e durante la notte stavo molto male.La mattina seguente sono stato portato in pronto soccorso,che mi ha mandato in quello Ortopedico.Il medico che mi ha visitato (insieme ad un altro) mi hanno diagnosticato un possibile stiramento del ventre del gastrocnemio mediale sinistro,mandandomi a casa dicendomi di stare a riposo,prendendo 3 bustine di oki al giorno,1 Omeprazen e 3 compresse di Sirdalud, dicendomi di tornare 10 giorni dopo per fare un ecografia.
Il giorno 14 mi è stata fatta l'ecografia e il referto dice: "alla giunzione muscolo tendinea distale del gemello mediale della gamba sinistra si osserva modica raccolta,del massimo spessore di 5 MM,parzialmente retratto il relativo capo muscolare", sono stato poi rimandato in pronto soccorso ortopedico dove con molta leggerezza mi è stato detto "stai a riposo ma ogni tanto camminaci sopra,metti ghiaccio e vai avanti con gli antidolorifici".
Il giorno 22 a causa dei dolori continui e persistenti e dell'incapacità di appoggiare il piede,e di gonfiore persistente oltre che a un visibile ematoma lungo la gamba, mi rivolgo al mio medico che mi suggerisce di fare un'altra ecografica.Mi rivolgo ad una clinica privata che a pagamento me ne fa una il pomeriggio stesso con un risultato che spiazza anche lo stesso primario della struttura che mi fa l'esame: "Nel versante mediale è presente una raccolta di circa 10 CM di lunghezza per 6 CM di larghezza per circa 2 CM di spessore da disinserzione muscolare del gemello mediale del soleo,a contenuto fluido.
Immediatamente vengo messo sotto eparina per prevenire eventuali trombi e vengo indirizzato da un fisiatra,che mi visita il 28 riconoscendo il problema e mi mette a riposo "forzato" per almeno 2 settimane.
Il giorno 11 agosto vengo rivisitato e constatato che il problema persisteva vengo esortato a fare una risonanza magnetica che mi viene fatta il giorno 19 e che da questo esito:
" Al 3° medio-distale della regione posteriore della gamba sinistra,a livello della giunzione miotendinea del muscolo gemello interno,sede perimuscolare anteriore,si rileva area di alterato segnale di 19*12 mm da da verosimile lesione da stiramento di 1°-2° grado, cui si associa la presenza di voluminoso ematoma,interfasciale,prevalentemente liquido con estensione craniocaudale di circa 15 cm e diametri assiali massimi di 17 e 39 mm, disposto in sede profonda tra soleo e gemello interno, che si superficializza al tratto distale.Minima falda liquida dei piani fasciali sottostanti.Nella norma le restanti strutture muscolari."
Alla luce di questo referto, il fisiatra mi indirizza da un chirurgo ortopedico perchè ritiene sia necessario un intervento per sanare la situazione.
Il 29 agosto mi reco in un altro ospedale per farmi visitare appunto dal chirurgo ortopedico,lui mi visita esclude l'intevento e in anestesia locale guardando dallo schermo del pc il cd della mia risonanza del 19, mi fa un incisione di circa 3 cm sul polpaccio per "cercare l'ematoma" (leggo da referto) ma senza risultato, non vengo suturato perchè vengo esortato ad effettuare stretching muscolare,deambulazione a carico completo e ancora eparina per far si che dall'incisione l'ematoma fuoriesca.
Dopo una settimana piuttosto dolorosa,ritorno al controllo, e la gamba si è gonfiata e dall'incisione non è fuoriuscito praticamente nulla.Preoccupato dal gonfiore (nonostante fossi sotto eparina) il dottore mi fa eseguire subito un ecodoppler in reparto per assicurarsi che tutto sia nella norma.L'ecodoppler non segnala anomalie per la circolazione,ma anche la dottoressa che esegue l'esame rimane sorpresa della lesione che vede con l'ecografo.Una volta appurato che a livello di circolazione non ci sono problemi, vengo bendato con ossido di zinco per cercare di disinfiammare la gamba e per cercare di diminuire il dolore.Una settimana dopo ritorno e vengo di nuovo bendato in maniera semirigida con l'ossido di zinco per altri 15 giorni.Il giorno 16 vengo rivisitato e visto che comincio ad avere dolori anche dietro al ginocchio piuttosto forti, vengo rimandato a fare un'altra ecografia con ecodoppler.Il giorno 19 vengo visitato da un altro medico che mi effettua entrambi gli esami e referta:
"Il noto ematoma localizzato a livello della famba sinistra in sede interfasciale tra muscolo gemello interno e muscolo soleo presenta al controllo attuale diametro longitudinale di 10 cm cpn diametri sul piano traverso di 33 x 14 mm, esso appare delimitato da grossolana capsula ipocogena dello spessore circa 5 mm a contenuto prevalentemente anecogeno,francamente liquido con piccole vegetazioni nodulari di tipo fibrinoide.Tale ermatoma determina compressione sul muscolo gemello interno dove a livello piu' caudale si apprezza ancora qualche disomogeneità strutturale delle fibre in esiti di trauma distrattivo.Non versamento nel cavo popliteo,regolare l'inserzione del tendine popliteo.Pervie la vena poplitea e la vena piccola safena all'esame color Doppler,regolarmente comprimibili le vene gemellari."
Dopo questo esame quindi vengo mandato in una clinica privata per effettuare un ciclo di fisioterapia,nel frattempo dovrei deambulare a carico completo (ovviamente usando le stampelle),continuare con l'eparina ed effetuare il controllo delle piastrine due volte a settimana per un mese.
Mi reco alla clinica specializzata dove alla vista del problema rimangono parecchio perplessi in quanto la capsula che si è formata è qualcosa di davvero grande e che quindi reputano necessario iniziare subito con Tecar (leggera) unita ad idrokinesi (ovviamente per gradi) tutti i giorni per almeno quindici giorni (alternando 2 sedute in piscina x 3 tecar).Il 4 ottobre vengo rivisitato di nuovo in ospedale dal chirurgo che mi segue e vengo esortato a continuare le fisioterapie,ancora eparina,controlli bisettimanali delle piastrine.Le due equipe mediche (il chirurgo e il centro di riabilitazione) si sentono settimanalmente per programmare il da farsi e io continuo con terapie su terapie (Tecar,Massoterapia ed Idrokinesi).Purtroppo i risultati sono piuttosto altalenanti,la capsula è parecchio resistente e non riescono a risolvere il problema,ma a quanto dicono i terapisti,contano di risolvere il problema continuando le terapie e la rieducazione in acqua.Il 23 ottobre vengo rivisitato dal chirurgo che a sorpresa mi ingessa dall'inguine alla punta del piede, con in ginocchio a 70 gradi e il piede in posizione equina aprendomi una finestrella nel gesso ad altezza della lesione per poter effettuare tecar leggera durante i 20 giorni di gesso.Il lunedì chiamo la struttura che mi segue per le terapie e scopro che loro non erano a conoscenza della novità e sono parecchio perplessi (per non dire altro) mi annullano tutta la fisioterapia e l'idrokinesi programmata e mi fissano le tecar leggere una volta a settimana come ordinate dal chirurgo.Ufficialmente il gesso serviva per far si che la gamba che stava parecchio soffrendo (avevo dolori al polpaccio,alla caviglia e al ginocchio) stesse in scarico e quindi a riposo.
Il 14 novembre mi viene rimosso il gesso e mi viene detto di stare a riposo assoluto per una settimana,senza caricare,e di tornare il lunedì sucessivo.Il giorno 21 vado al controllo e praticamente mi viene detto di trovarmi una alternativa "economica" alla clinica dove facevo le terapie e quindi di recarmi in ospedale e farmi rieducare la gamba post gesso,appunto in un ospedale qualsiasi della provincia e al limite,se volevo, di tornare dopo 20 giorni per un controllo.Nel frattempo mi viene detto che devo indossare una scarpa con un rialzo di 3cm che gradualmente verrà poi ridotto man mano che riprendo a camminare, e che purtroppo loro non avevano altre soluzioni da proporre.
Un attimo scosso dall'esito della visita e sentitomi "scaricato", mi rivolgo al mio medico di base, che si premura di farmi visitare entro breve dal primario di fisioterapia dell'ospedale del capoluogo dove risiedo.Tre giorni dopo,giovedì 24, vengo visitato dal primario di fisioterapia che dopo una visita piuttosto superficiale ma molto dolorosa, con fare piuttosto seccato, mi dice che tutti i medici prima di lui erano degli incompetenti (non ha detto così,ma non mi va di riferire le parole esatte)esclude un intervento chirurgico e che tutte le terapie precedenti (tecar,idrokinesi,ultrasuoni..) erano "stronzate inutili" (scusi il termine),così come il gesso e il resto, e che per guarire devo camminare come se niente fosse nonostante i dolori lancinanti che mi provoca la capsula, prendendo 2 sirdalud al giorno e 3 tachipirine da 1000.Inoltre mi programma 10 sedute di Tens, 10 di rieducazione motoria,10 di mobilizzazione di altre articolazioni e 10 di training deambulatori e del passo.
Scosso dalla superficialità e dal modo piuttosto seccato della visita,ho iniziato le terapie suddette tre giorni fa.La dottoressa che mi segue,dopo avermi visitato, però ha già messo le mani avanti e mi ha detto che per la capsula lei non puo' fare nulla,che non condivide la superficialità del medico e che la gamba è piuttosto sofferente (dopo 5 mesi senza carico di cui uno di gesso) e va rieducata per gradi con un occhio di riguardo per il problema della capsula che provoca dolore ad ogni carico.L'unica cosa che lei puo' fare è rieducare la gamba "post gesso" per far si che il ginocchio e la caviglia recuperino la giusta mobilità,ma la capsula va trattata in altro modo,secondo il suo punto di vista,chirurgico.
A distanza di 5 mesi, ho piu' dolori di prima,sono ancora sotto eparina,mi tocca prendere tachipirine e rilassanti muscolari, e la capsula è diventata una macigno che mi impedisce di camminare e caricare peso, di notte dormo poco e male,moralmente cerco di non mollare, ma non vedo luce in fondo al tunnel ed inizio a preoccuparmi seriamente per la mia gamba.Per quanto possa essere rischioso mi farei operare firmando ogni liberatoria possibile se questo potesse risolvere il problema,pagando anche se necessario.Nel frattempo mi è stata proposta una terapia in una clinica privata (a 100km da casa mia) con un macchinario ad onde d'urto, ma diversi medici me lo hanno sconsigliato,quindi non so se è puo' essere la strada corretta.
Mi sento come in un vespaio,non so piu' cosa è giusto nè sbagliato,mi scuso se sono stato tanto prolisso, ma ho bisogno di capire cosa è bene per guarire davvero.
Grazie anticipatamente,e scusi del disturbo.
[#1]
Gentile utente,
è stata davvero un'impresa leggere tutto il suo scritto, le consiglio di essere più sintetico per consentirci di leggere con più facilità le sue risposte.
Detto questo, posso darle le mie impressioni, molto limitate dal fatto che tramite consulto on-line non possiamo avere un'idea precisa su un caso così complesso e articolato.
Tralasciando le terapie eseguite finora e gli screzi tra medici che spesso caratterizzano le patologie poco frequenti, credo che si debba prendere in considerazione l'evacuazione chirurgica, in sala operatoria, della raccolta ematica, dopo ovviamente avere eseguito degli esami strumentali di controllo che documentino la permanenza della raccolta stessa.
Le conviene quindi farsi visitare da un ortopedico che abbia esperienza di traumatologia muscolare e che sappia gestire il caso per come si presenta adesso.
Saluti cordiali.
è stata davvero un'impresa leggere tutto il suo scritto, le consiglio di essere più sintetico per consentirci di leggere con più facilità le sue risposte.
Detto questo, posso darle le mie impressioni, molto limitate dal fatto che tramite consulto on-line non possiamo avere un'idea precisa su un caso così complesso e articolato.
Tralasciando le terapie eseguite finora e gli screzi tra medici che spesso caratterizzano le patologie poco frequenti, credo che si debba prendere in considerazione l'evacuazione chirurgica, in sala operatoria, della raccolta ematica, dopo ovviamente avere eseguito degli esami strumentali di controllo che documentino la permanenza della raccolta stessa.
Le conviene quindi farsi visitare da un ortopedico che abbia esperienza di traumatologia muscolare e che sappia gestire il caso per come si presenta adesso.
Saluti cordiali.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 20.3k visite dal 02/12/2011.
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