Perplessità su problematiche post-operatorie e riabilitazione
Gentilissimi dottori,
mia madre (71 anni) il giorno 11 novembre, per frattura sovracondiloidea femore dx, è stata sottoposta al seguente trattamento: riduzione ed osteosintesi con placca liss e viti; è stata dimessa il giorno 16 novembre. Le è stata consigliata una terapia medica; le è stato non concesso il carico dell'arto per 30 giorni e le è stata consigliata la fisioterapia da effettuare a casa.
Oggi è stata sottoposta a visita di controllo e a medicazione dell'arto. L'ortopedico che l'ha visitata ha affermato che la terapia riabilitativa dovrà iniziare solo dopo una seconda visita di controllo, che avrà luogo il 12 dicembre, giorno in cui verrà effettuata una radiografia. Sono rimasto sorpreso in quanto, durante la degenza in ospedale, lo stesso primario, a soli 2 giorni dall'intervento ha inviato due fisioterapisti, che hanno iniziato a sottoporre la paziente ad alcuni esercizi riabilitativi; inoltre, mentre il primario spesso esortava la paziente a piegare il ginocchio, l'ortopedico di oggi le ha consigliato di optare per una postura seduta con la gamba operata distesa e sostenuta da un cuscino, senza piegare il ginocchio.
Sarei grato se esprimessero il loro autorevole parere in merito, perché io non so chi dei due abbia ragione: deve o non deve piegare il ginocchio? Deve iniziare la riabilitazione dopo il 12 dicembre o prima?
Scusandomi per la lunghezza del messaggio, e ringraziando in anticipo per la risposta, invio i miei più cordiali saluti.
mia madre (71 anni) il giorno 11 novembre, per frattura sovracondiloidea femore dx, è stata sottoposta al seguente trattamento: riduzione ed osteosintesi con placca liss e viti; è stata dimessa il giorno 16 novembre. Le è stata consigliata una terapia medica; le è stato non concesso il carico dell'arto per 30 giorni e le è stata consigliata la fisioterapia da effettuare a casa.
Oggi è stata sottoposta a visita di controllo e a medicazione dell'arto. L'ortopedico che l'ha visitata ha affermato che la terapia riabilitativa dovrà iniziare solo dopo una seconda visita di controllo, che avrà luogo il 12 dicembre, giorno in cui verrà effettuata una radiografia. Sono rimasto sorpreso in quanto, durante la degenza in ospedale, lo stesso primario, a soli 2 giorni dall'intervento ha inviato due fisioterapisti, che hanno iniziato a sottoporre la paziente ad alcuni esercizi riabilitativi; inoltre, mentre il primario spesso esortava la paziente a piegare il ginocchio, l'ortopedico di oggi le ha consigliato di optare per una postura seduta con la gamba operata distesa e sostenuta da un cuscino, senza piegare il ginocchio.
Sarei grato se esprimessero il loro autorevole parere in merito, perché io non so chi dei due abbia ragione: deve o non deve piegare il ginocchio? Deve iniziare la riabilitazione dopo il 12 dicembre o prima?
Scusandomi per la lunghezza del messaggio, e ringraziando in anticipo per la risposta, invio i miei più cordiali saluti.
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Gentile utente,
è impossibile dirlo senza la visita e senza la visione diretta delle radiografie.
La precocità della riabilitazione dipende da tanti fattori, prima fra tutti la stabilità della sintesi ossea che si è riusciti a fare durante l'intervento.
Quando ci sono due opinioni contrastanti, conviene sempre farsi spiegare il perché della scelta che ogni specialista effettua: l'ultimo specialista, che ha visto Sua madre poco fa e quindi è il più "aggiornato", magari ha scelto la cautela basandosi sul livello di guarigione raggiunto e su altri fattori che solo lui può sapere.
Se lei è insicuro, può chiedere un colloquio col primario che aveva consigliato la mobilizzazione precoce e farsi spiegare per bene cosa fare.
Saluti cordiali.
è impossibile dirlo senza la visita e senza la visione diretta delle radiografie.
La precocità della riabilitazione dipende da tanti fattori, prima fra tutti la stabilità della sintesi ossea che si è riusciti a fare durante l'intervento.
Quando ci sono due opinioni contrastanti, conviene sempre farsi spiegare il perché della scelta che ogni specialista effettua: l'ultimo specialista, che ha visto Sua madre poco fa e quindi è il più "aggiornato", magari ha scelto la cautela basandosi sul livello di guarigione raggiunto e su altri fattori che solo lui può sapere.
Se lei è insicuro, può chiedere un colloquio col primario che aveva consigliato la mobilizzazione precoce e farsi spiegare per bene cosa fare.
Saluti cordiali.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 28/11/2011.
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