Trauma caviglia con ricaduta
Salve,
scrivo per un problema che riguarda mio marito. Il 9 novembre scendendo da una piattaforma alta circa 30 cm ha appoggiato il piede destro su un tubo il quale è scivolato via facendo sì che lui piegasse completamente la caviglia tanto da toccare con l'osso della caviglia stessa il pavimento. E' stato in PS dove hanno eseguito i raggi senza riscontrare fratture ma soltanto una "contusione caviglia dx con articolazione edematosa". Gli viene dato qualche giorno di infortunio sul lavoro senza nessuna idicazione di terapia o altro. Prima di rientrare al lavoro ha fatto la visita ortopedica presso gli ambulatori inail e gli viene prolungata l'assenza da lavoro per infortunio. Ha ripreso a lavorare giovedì 24 (fa un lavoro molto pesante in cui alza grandi pesi e sta in piedi e cammina tutto il giorno). Questa sera ha cominciato a sentire di nuovo un dolore molto forte. Abbiamo guardato la caviglia ed è decisamente più gonfia di quando si è fatto male. Il gonfiore è diffuso a tutto il piede ed il piede è decisamente più violaceo rispetto a quello sinistro. Lui lamenta un dolore interno alla caviglia che sale verso il ginocchio lungo lo stinco e dietro lungo il polpaccio. Secondo Voi di cosa si può trattare? Non sarebbe il caso di fare un'indagine diversa dai semplici raggi? Cosa dobbiamo richiedere ai medici qualora riproponessero soltanto la radiografia? Grazie in anticipo per la risposta, cordialmente G.
scrivo per un problema che riguarda mio marito. Il 9 novembre scendendo da una piattaforma alta circa 30 cm ha appoggiato il piede destro su un tubo il quale è scivolato via facendo sì che lui piegasse completamente la caviglia tanto da toccare con l'osso della caviglia stessa il pavimento. E' stato in PS dove hanno eseguito i raggi senza riscontrare fratture ma soltanto una "contusione caviglia dx con articolazione edematosa". Gli viene dato qualche giorno di infortunio sul lavoro senza nessuna idicazione di terapia o altro. Prima di rientrare al lavoro ha fatto la visita ortopedica presso gli ambulatori inail e gli viene prolungata l'assenza da lavoro per infortunio. Ha ripreso a lavorare giovedì 24 (fa un lavoro molto pesante in cui alza grandi pesi e sta in piedi e cammina tutto il giorno). Questa sera ha cominciato a sentire di nuovo un dolore molto forte. Abbiamo guardato la caviglia ed è decisamente più gonfia di quando si è fatto male. Il gonfiore è diffuso a tutto il piede ed il piede è decisamente più violaceo rispetto a quello sinistro. Lui lamenta un dolore interno alla caviglia che sale verso il ginocchio lungo lo stinco e dietro lungo il polpaccio. Secondo Voi di cosa si può trattare? Non sarebbe il caso di fare un'indagine diversa dai semplici raggi? Cosa dobbiamo richiedere ai medici qualora riproponessero soltanto la radiografia? Grazie in anticipo per la risposta, cordialmente G.
[#1]
Gentile utente,
Solo chi visita Suo marito può decidere quale sia l'esame più adatto, e se ce ne sia bisogno.
Di solito, in generale, una risonanza magnetica è quello che permette di studiare al meglio le strutture molli e la presenza di infiammazione dentro l'osso.
Cerchi di far stare suo marito a riposo con l'arto sollevato e lo faccia vedere dal medico il prima possibile, per escludere anche un impegno delle vene della gamba, visto che ci dice che il dolore sale al polpaccio.
Saluti cordiali.
Solo chi visita Suo marito può decidere quale sia l'esame più adatto, e se ce ne sia bisogno.
Di solito, in generale, una risonanza magnetica è quello che permette di studiare al meglio le strutture molli e la presenza di infiammazione dentro l'osso.
Cerchi di far stare suo marito a riposo con l'arto sollevato e lo faccia vedere dal medico il prima possibile, per escludere anche un impegno delle vene della gamba, visto che ci dice che il dolore sale al polpaccio.
Saluti cordiali.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#3]
Utente
Salve Dottore,
mi perdoni se La ricontatto per il medesimo problema ma a questo punto non so veramente più che cosa fare.
Il 9 novembre mio marito si è fatto una distorsione alla caviglia, è stato visitato al pronto soccorso, in ortopedia presso gli ambulatori inail e da allora continuano a rinnovargli l'assenza dal lavoro per infortunio. Il problema è che persistono nel non prescrivergli alcuna terapia se non argilla (che stiamo mettendo da un mese ormai!) e nient'altro. Andrebbe tutto bene se non che la caviglia è sempre più gonfia. Se prima camminava in modo quasi disinvolto (è una persona che a fatica sente il dolore) ora non riesce nemmeno a scendere dal letto, di notte il male peggiora. La caviglia è gonfissima non più solo nella zona dell'osso esterno ma anche interno e sul collo del piede. Dal tallone parte un dolore atroce che sale verso il polpaccio e tutta la zona è gonfissima e a zone bianca (non passa il sangue, credo) e a zone rossa... Visto che i medici continuano a dire che deve camminare e che è tutto normale (mi chiedo se possa essere così dopo più di un mese...) mi domando se non fosse il caso di fare una visita privata magari presso un centro di riabilitazione, o come comportarmi. Ovunque vada gli dicono che è molto gonfio, che è normale, che deve sforzarsi a camminare. A me fa strano che ad una persona che non sente il dolore manco a tagliarsi un dito, dopo un mese da un infortunio del genere, debbano scendere le lacrime ad appoggiare il piede.
Riporto un dettaglio: all'altro piede, anni fa, sono state tolte tramite intervento delle calcificazioni ed in quell'occasione avevano riscontrato in entrambe le caviglie un'artrosi avanzata nonostante l'età (ora ha 41 anni all'epoca credo 35) probabilmente causata dall'attività sportiva (calcio) e dal fatto che ha tutte le cartilagini consumate. Ovviamente tutto ciò è stato detto ai medici che sinora l'hanno visitato ma, a parte l'argilla, non ci è stato detto null'altro.
Secondo lei potrebbero essersi rotte o spostate delle punte di calcificazione a seguito della distorsione? Potrebbe trattarsi della medesima cosa avvenuta all'altro piede?
Io provo a fare dei massaggi con qualche crema antidolorifica (alterno voltaren a prodotti naturali) e dopo il massaggio il piede non è più terribilmente a chiazze ma assume un colore uniforme. Sembra passare per qualche minuto ma poi il dolore ricomincia. Mi perdoni se mi sono dilungata ma mi rendo conto che in questa branchia della medicina senza il paziente sotto gli occhi sia difficile formulare delle ipotesi... Spero almeno Lei sia in grado di consigliarmi il da farsi.
Cordialmente,
G.
mi perdoni se La ricontatto per il medesimo problema ma a questo punto non so veramente più che cosa fare.
Il 9 novembre mio marito si è fatto una distorsione alla caviglia, è stato visitato al pronto soccorso, in ortopedia presso gli ambulatori inail e da allora continuano a rinnovargli l'assenza dal lavoro per infortunio. Il problema è che persistono nel non prescrivergli alcuna terapia se non argilla (che stiamo mettendo da un mese ormai!) e nient'altro. Andrebbe tutto bene se non che la caviglia è sempre più gonfia. Se prima camminava in modo quasi disinvolto (è una persona che a fatica sente il dolore) ora non riesce nemmeno a scendere dal letto, di notte il male peggiora. La caviglia è gonfissima non più solo nella zona dell'osso esterno ma anche interno e sul collo del piede. Dal tallone parte un dolore atroce che sale verso il polpaccio e tutta la zona è gonfissima e a zone bianca (non passa il sangue, credo) e a zone rossa... Visto che i medici continuano a dire che deve camminare e che è tutto normale (mi chiedo se possa essere così dopo più di un mese...) mi domando se non fosse il caso di fare una visita privata magari presso un centro di riabilitazione, o come comportarmi. Ovunque vada gli dicono che è molto gonfio, che è normale, che deve sforzarsi a camminare. A me fa strano che ad una persona che non sente il dolore manco a tagliarsi un dito, dopo un mese da un infortunio del genere, debbano scendere le lacrime ad appoggiare il piede.
Riporto un dettaglio: all'altro piede, anni fa, sono state tolte tramite intervento delle calcificazioni ed in quell'occasione avevano riscontrato in entrambe le caviglie un'artrosi avanzata nonostante l'età (ora ha 41 anni all'epoca credo 35) probabilmente causata dall'attività sportiva (calcio) e dal fatto che ha tutte le cartilagini consumate. Ovviamente tutto ciò è stato detto ai medici che sinora l'hanno visitato ma, a parte l'argilla, non ci è stato detto null'altro.
Secondo lei potrebbero essersi rotte o spostate delle punte di calcificazione a seguito della distorsione? Potrebbe trattarsi della medesima cosa avvenuta all'altro piede?
Io provo a fare dei massaggi con qualche crema antidolorifica (alterno voltaren a prodotti naturali) e dopo il massaggio il piede non è più terribilmente a chiazze ma assume un colore uniforme. Sembra passare per qualche minuto ma poi il dolore ricomincia. Mi perdoni se mi sono dilungata ma mi rendo conto che in questa branchia della medicina senza il paziente sotto gli occhi sia difficile formulare delle ipotesi... Spero almeno Lei sia in grado di consigliarmi il da farsi.
Cordialmente,
G.
[#4]
Gentile utente,
Le rinnovo il consiglio di visita specialistica scrupolosa ed eventuale risonanza a giudizio del medico. A questo punto si deve escludere anche una algodistrofia riflessa (morbo di Sudek), un circolo vizioso tra dolore e gonfiore che deve essere trattato con attenzione.
Saluti cordiali.
Le rinnovo il consiglio di visita specialistica scrupolosa ed eventuale risonanza a giudizio del medico. A questo punto si deve escludere anche una algodistrofia riflessa (morbo di Sudek), un circolo vizioso tra dolore e gonfiore che deve essere trattato con attenzione.
Saluti cordiali.
[#5]
Utente
Gentile Dottore,
siamo riusciti a fare una risonanza e ad avere l'esito. Ora provvederemo a prendere un appuntamento con uno specialista. In attesa della visita Le riporto l'esito della risonanza. Se può darmi qualche delucidazione La ringrazio senza però la pretesa di rubarLe troppo tempo.
Cordiali saluti e buone feste, G.
RM della caviglia destra - indagine eseguita con acquisizioni multiplanari con sequenze SE T1, GE, ME, STIR.
Rapporti articolari regolari.
Artrosi tibio astragalica con riduzione di spessore delle cartilagini articolari e presenza di piccoli focolai osteocondritici al domo astragalico, esternamente e alla superficie articolare del bulbo tibiale.
Modesto versamento tibio astragalico.
Edema del sottocutaneo in prossimità del malleolo peroneale.
Alterazione di segnale, preferibilmente da attribuire a cisti ossea, ala grande apofisi calcaneare.
Il legamento peroneo astragalico anteriore è disomogeneo, a margini sfumati, senza chiari segni di soluzione di soluzione di continuo.
Modesta raccolta in vicinanza del legamento perineo astragalico posteriore, che non mostra alterazioni di segnale; sottile falda liquida circonda il tendine del flessore lungo dell'alluce.
Mi pare ci sia qualche errore ma ho riportato pari pari quanto scritto dal medico che ha steso l'esito.
siamo riusciti a fare una risonanza e ad avere l'esito. Ora provvederemo a prendere un appuntamento con uno specialista. In attesa della visita Le riporto l'esito della risonanza. Se può darmi qualche delucidazione La ringrazio senza però la pretesa di rubarLe troppo tempo.
Cordiali saluti e buone feste, G.
RM della caviglia destra - indagine eseguita con acquisizioni multiplanari con sequenze SE T1, GE, ME, STIR.
Rapporti articolari regolari.
Artrosi tibio astragalica con riduzione di spessore delle cartilagini articolari e presenza di piccoli focolai osteocondritici al domo astragalico, esternamente e alla superficie articolare del bulbo tibiale.
Modesto versamento tibio astragalico.
Edema del sottocutaneo in prossimità del malleolo peroneale.
Alterazione di segnale, preferibilmente da attribuire a cisti ossea, ala grande apofisi calcaneare.
Il legamento peroneo astragalico anteriore è disomogeneo, a margini sfumati, senza chiari segni di soluzione di soluzione di continuo.
Modesta raccolta in vicinanza del legamento perineo astragalico posteriore, che non mostra alterazioni di segnale; sottile falda liquida circonda il tendine del flessore lungo dell'alluce.
Mi pare ci sia qualche errore ma ho riportato pari pari quanto scritto dal medico che ha steso l'esito.
[#6]
Gentile utente,
Sembrebbe che il trauma,oltre ad aver stirato un tirante di sostegno, abbia fatto "arrabbiare" l'artrosi della caviglia, che è una patologia non frequentissima e da curare con l'aiuto di uno specialista che sia ferrato nel campo della caviglia.
Faccia vedere la risonanza ai medici che l'hanno in cura, e se vede che si continua a tergiversare vada dallo specialista della caviglia.
Saluti cordiali.
Sembrebbe che il trauma,oltre ad aver stirato un tirante di sostegno, abbia fatto "arrabbiare" l'artrosi della caviglia, che è una patologia non frequentissima e da curare con l'aiuto di uno specialista che sia ferrato nel campo della caviglia.
Faccia vedere la risonanza ai medici che l'hanno in cura, e se vede che si continua a tergiversare vada dallo specialista della caviglia.
Saluti cordiali.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4k visite dal 27/11/2011.
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