Sofferenza acuta e cronica del nervo sciatico

gentile dottore,le elenco esito dei mie esami:rx rachide lombare scoliosi dx convessa,segni di spondilosi,riduzione ampiezza spazio intersomatico l5-s1/rm colonna lombosacrale:a livello l4.l5 disco intersomatico degenerato protude diffusamente nel canale spinale assumendo caratteristica di ernia discale mediana paramediana sinistra che oblitera il grasso epidurale,determinando una significaiva impronta sul profilo anteriore del sacco durale e impregnando il neuroforame omolaterale.anche in corrispondenza di l5.s1 il disco intersomatico appare degenerato e protude nel canale spinale in direzione mediana paramediana dx,improntando il versante anteriore del sacco durale e impregnando entrambi e neuroforami ma in maggior misura il destro comn conseguante conflitto radicolare.
Ho 33 anni,da circa 10 soffro di periodici attacchi di lombosciatalgia bilaterale.Al momento sono 2 mesi che combatto,seguita da un fisiatra e ortopedico,cercando di recuperare la funzionalita'della gamba sinistra.Ho preso medicinali di ogni tipo,fatto flebo,iniezioni,la lombosciatalgia e'regredita ma non riesco a guarire da un dolore acutissimo alla gamba sinistra,che sento anche addormentata.Il nervo sciatico sembra si stia strappando,poggiare il piede e'un agonia,non rispondo a nessun medicinale.prevalentemente il dolore e'alla caviglia-polpaccio.I medici consultati fin finora non son riusciti a darmi soluzioni..non so piu a chi rivolgermi.La ringrazio se vorra'darmi un suo parere su cosa potrei fare o a chi rivolgermi ,son ormai disperata.Secondo lei e'il caso di farmi operare?Laura
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Non è in base ai soli referti radiologici che si decide il tipo di trattamento. Va ricordato infatti che la RMN non ha nessun significato clinico da sè sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica, andandosi ad aggiungere alla Sua storia clinica, alla descrizione dei Suoi sintomi e ai segni clinici che possano essere emersi dalla visita stessa.
Nella Sua descrizione afferma che "la lombosciatalgia e'regredita" però anche "ma non riesco a guarire da un dolore acutissimo alla gamba sinistra". In realtà "lombosciatalgia" significa "dolore che dal rachide lombare scende all'arto inferiore", quindi probabilmente è regredita solo la lombalgia.
Visti gli insuccessi delle varie cure, per avere un quadro della situazione è necessario che si rivolga a un Ortopedico esperto in Patologie vertebrali, ad esempio presso il Servizio di Chirurgia vertebrale presente nel capoluogo che ha indicato. Se digita su Google "Servizio di Chirurgia vertebrale" e il capoluogo, non Le sarà difficile ottenerne il recapito. Per salvaguardare la Sua privacy non mi è possibile essere più preciso. Sarà lo specialista DOPO averLa visitata e aver visionato Rx e RMN a decidere il trattamento
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
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la ringrazio per il consiglio dr,Donati,mi informero'immediatamente.buona giornata e grazie ancora.Laura
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Gentilissimo Dr.Donati,le scrivo per farle sapere l'esito dell'inferno che ho passato.Purtroppo l'ho finita nelle mani di un ortopedico incompetente,mentre il fisiatra Dr.Berti vedendo imiei peggioramenti(dolore sempre piu acuto e nessuna risposta ai medicinali)mi ha suggerito l'intervento...insomma,l'ho finita d'urgenza in neuro chirurugia,l'ernia era completamente esplosa(cosi'la definiscono i neurochirurghi)arrivando addirittura ad interessare i muscoli della vescica....son stata operata d'urgenza dopo un lungo studio da parte di tutto lo staff(fra cui il Dr.Tatti trasferito dalla neurochirurgia di Bologna)per risvegliarmi dall'intervento benissimo,felice e senza dolori!!!!!purtroppo il drenaggio si e'spostato all'improvviso e mi ha scatenato una nevrlgia indescrivibile,e li'ho scoperto che il mio intervento gia'dal principio era delicato e che i miei neurochirurghi eran certi che non avrei piu ripreso l'uso dalla gamba sinistra...ho visto i miei medici cadaverici,correre in sala riunione a rivedere l'intervento..poi un illuminazione del Dr Tatti,togliere il drenaggio.....e da li'son rinata!!!!!!!
Son stata operata il primo dicembre,ora sono a casa,sto bene.sotto lirica e valium,cammino normalmente anche se il nervo allo scadere delle 6 ore tira,mi han detto che col tempo si rigenerera',anche grazie alla piscina...........volevo comunicarle lìesito della mia storia clinica perche'mi aveva colpito la sua risposta immediata..fate una gran cosa con questo sito,e io la ringrazio perche'quel giorno mi ha fatta sentire meno sola nella mia malattia......le auguro ogni bene Dr Donati..grazie ancora!!!!!!
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
La ringrazio per averci voluto tenere aggiornati. Mi rallegro con Lei per il felice esito e Le auguro di completare rapidamente la guarigione.
Cordiali saluti
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Utente
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gentile Dr.Donati,le riscrivo dopo 4 mesi dall'intervento perche'purtroppo mi ritrovo punto a capo.Ho iniziato a star male 1 mese fa circa con gli stessi sintomi del prima intervento,ad un controllo rm mi e'risultato che ho la stessa identica ernia per la quale"dovrei"esser stata operata....nella cartella clinica il resoconto dell'intervento dice"asportazione dell'ernia"ma ora il neurochirurgo che mi ha operata dice che non hanno asportato l'ernia(che difatti da esito rm risulta identica al precedente)ma di aver solamente tolto la parte espulsa e liberato il nervo.Io non riesco a capire,e neppure il mio medico di base....ma non avrebbero dovuto asportare l'ernia che mi comprimeva i nervi?e'chirurgicamente ammissibile che mi abbiano operata solamente per togliere la parte espulsa ma lasciandomi l'ernia centrale che comprimeva e comprime tutti e due i nervi di l5?????ho sofferto tanto,affrontato un intervento non da poco,e ora mi stanno sottoponendo a cicli di infiltrazioni di cortisone e ozonoterapia per cercare di darmi una vita normale... com'e' possibile che mi trovi a 4 mesi da un erniectomia a star facendo terapie che si fanno prima,per evitare un intervento????spero che mi possa aiutare a capire..la ringrazio, Laura.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Gli interventi di rimozione del tessuto discale sono soggetti a recidiva, sia perché si possono distaccare successivamente altre porzioni di disco, sia perché si può ricreare un tessuto simile al disco e questo successivamente erniare. "Togliere un'ernia" non è come levare un sassolino da una scarpa: è un intervento molto delicato (e non c'era bisogno del drenaggio per saperlo), soggetto a complicazioni (intra e/o post operatorie, immediate e a distanza): comprendo che Lei possa stupirsi, ma il Suo neurochirurgo Le può spiegare cosa è successo in modo specifico molto meglio di me che non ho assistito all'intervento e non ho visto le RM vecchie e nuove. In un paziente giovane si cerca di risparmiare il disco il più possibile; se anche queste terapie saranno inefficaci forse Le verrà proposto un nuovo intervento. Segua le indicazioni del suo neurochirurgo (ma non ho capito se è stato lui a prescriverLe l'ozonoterapia) che sono finalizzate a risolvere il caso e soprattutto eviti di peregrinare fra specialisti diversi: ognuno, anche dicendo la stessa cosa, Le aumenterà la confusione, e sarà almeno un po' restio a re-intervenire dove un altro è già intervenuto, se dovesse essere necessario. La soluzione è più vicina di quanto Lei pensi se mantiene la fiducia nel Suo neurochirurgo.
Ci tenga aggiornati, se vuole.
Cordiali saluti
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Utente
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La ringrazio per l'immediata risposta Dr.Donati.Mi e'gia'stata prospettata dal neurochirurgo che mi sta seguendo nel post intervento(ma che non e'il chirurgo che mi ha operata,lui ha solo assistito) la possibilita'di un nuovo intervento,e al mio rifiuto,visto l'esito del primo,mi ha mandato d'urgenza al centro di terapia antalgica in cui han iniziato immediatamente le infiltrazioni,rilevando per di piu'che ci son problemi di tp pericicatriziali sulla cicatrice chirurgica,e quindi sto facendo infiltrazioni anche su questa.Io posso capire che in una persona giovane voglian risparmiare il disco,ma alla fine l'esito dell'intervento e'che e'stato inutile,perche'non hanno minimamente toccato l'ernia nell'insieme,ma solo alleggerito della parte espulsa.lasciando comunque i nervi compromessi e lasciando me nella situazione precedente di non poter avere una vita normale o poter lavorare...purtroppo ho provato a chiedere chiarimenti ma son molto vaghi,come se non volessero spiegarmi cosa e'successo,alla fine la fiducia e'difficile darla.A questo punto tento la terapia,e se non dovesse darmi giovamento o dovessi trovarmi nella situazione di esser costretta a farmi rioperare,andro'in qualche centro piu specializzato fuori sardegna perche'ho l'impressione che qui non fossero in grado di risolvere la situazione.La ringrazio ancora Dr.Donati e le auguro una buona giornata.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Se Le è stato proposto un intervento e lo ha rifiutato è normale che si cerchino altre strade. In genere l'intervento di rimozione del tessuto erniato è sufficiente per risolvere il problema, e infatti per tre mesi è stata bene. Non so cosa intenda quando scrive "lasciando comunque i nervi compromessi", ma mi pare che dato il quadro clinico di partenza l'intervento avesse avuto un buon esito. La presenza della cicatrice complica il quadro e può avere già da sola un ruolo importante nel determinare i disturbi attuali. A mio parere non c'è bisogno di cercare un "centro più specializzato": riconsideri la possibilità di farsi rioperare dai Suoi neurochirurghi per risolvere definitivamente e più rapidamente il problema. Qualsiasi ortopedico o neurochirurgo che abbia operato/rioperato ernie del disco conosce bene questo genere di complicazioni e sa come affrontare questi casi. Non pensi che operare un'ernia sia come riparare il motore di un'auto. Ci sono molte variabili, e nel Suo caso il rischio di problemi cicatriziali può ripresentarsi anche in un intervento successivo, comunque i Suoi neurochirurghi o chi altro La opererà Le illustrerà le possibili difficoltà.
Cordiali saluti
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Utente
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rm di 10 giorni fa:in l4 l5 ernia discale mediana paramediana bilaterale che determina effetto massa sul sacco durale e parziale obliterazione di recesi radicolari con verosimile conflitto con le radici l5-
in l5s1 ernia associata ad osteofitosi di accompagnamento e'presente in sede mediana paramediana destra con effetto massa sulla radice di s1 dx.
Dr.Donato mi perdoni ma io mi chiedo..se al primo intervento han operato solo la parte che era espulsa dell'ernia l4l5(a sinistra)lasciando questo quadro clinico,quanti interventi dovrei subire per avere una vita normale,se invece di eliminar completamente l'ernia all'intervento tolgono solo quel che crea maggiori problemi??????attualmente ho problemi da entrambe le gambe,lombalgia e alla gamba destra a volte zoppico...bruciori quasi perenni alla sinistra all'altezza della cicatrice...la mia maggiore delusione e sconforto,oltre al ritrovarmi punto e accapo nella situazione fisica,e'anche il fatto che fossi convinta avessero eliminato almeno una delle ernie,e che al massimo sarei stata operata in futuro all'altra...cosi'non vedo altra via d'uscita che convivere come ho sempre fatto coi dolori e coi problemi cercando di avere una vita.perche'ripassare attraverso un operazione,che gia'mi dicono che non e'risolutiva perche'la mia schiena e'complicata,coi rischi e le complicanze del post intervento,e senza sicurezza di buon esito come questa volta...sinceramente mi terrorizza...la ringrazio tanto,e'stato come sempre gentilissimo,per ora voglio provare a fare la terapia antalgica,con la speranza che abbia effetto e mi permetta almeno di lavorare..la aggiornero' sull'esito della terapia,grazie ancora Dr Donati