disfunzione del tendine tibiale posteriore sx
Buongiorno,
come da oggetto sono circa due anni e mezzo che soffro di dolori alla caviglia sx nella zona del tendine tibiale posteriore, ho fatto terapie a base di tecar, laser hilt pompa diamagnetica ma senza risultati apprezzabili; porto plantari a conchiglia con sostegno della volta longitudinale e cavigliera ad otto e scarpe idonee, il mio problema si innesta su un congenito varismo delle ginocchia.
sono stato visto da due specialisti del piede: Prof. Ronconi di Roma ed il prof. Volpe di Padova: entrambi concordano sulla diagnosi PTTD di primo grado (riesco ancora ad alzarmi sulle punte dei piedi), le RMN non hanno evidenziato lesioni particolari al tendine tibiale posteriore.
Ma i due specialisti mi hanno indicato soluzioni diverse:
il prof. Ronconi mi ha proposto la tecnica Calcaneo stop con inserimento di una vite
il prof Volpe mi ha sconsigliato tale tecnica in quanto dà buoni risultati nei bambini, ma non negli adulti; la tecnica che lui utilizzerebbe è quella dell'osteotomia di medializzazione del calcagno+ plastica mediale del tendine, ma la ritiene idonea in casi più gravi del mio, in virtu' della sua invasività ed anche perchè è preoccupato degli effetti che avrebbe sul mio varismo delle ginocchia ( emirima interna del ginocchio) e comunque a suo dire tale intervento eviterebbe ulteriori peggioramenti ma non mi permetterebbe di guarire nè di praticare attività sportive quali calcio o corsa.
lei cosa ne pensa? esistono tecniche alternative?
sopratutto considerato che al momento il mio problema è l'impossibilità di svolgere pratiche sportive quali il calcio e la corsa, esistono terapie o tecniche chirurgiche che potrebbero permettermi di riprendere tali attività a livello di semplice passatempo?
grazie
come da oggetto sono circa due anni e mezzo che soffro di dolori alla caviglia sx nella zona del tendine tibiale posteriore, ho fatto terapie a base di tecar, laser hilt pompa diamagnetica ma senza risultati apprezzabili; porto plantari a conchiglia con sostegno della volta longitudinale e cavigliera ad otto e scarpe idonee, il mio problema si innesta su un congenito varismo delle ginocchia.
sono stato visto da due specialisti del piede: Prof. Ronconi di Roma ed il prof. Volpe di Padova: entrambi concordano sulla diagnosi PTTD di primo grado (riesco ancora ad alzarmi sulle punte dei piedi), le RMN non hanno evidenziato lesioni particolari al tendine tibiale posteriore.
Ma i due specialisti mi hanno indicato soluzioni diverse:
il prof. Ronconi mi ha proposto la tecnica Calcaneo stop con inserimento di una vite
il prof Volpe mi ha sconsigliato tale tecnica in quanto dà buoni risultati nei bambini, ma non negli adulti; la tecnica che lui utilizzerebbe è quella dell'osteotomia di medializzazione del calcagno+ plastica mediale del tendine, ma la ritiene idonea in casi più gravi del mio, in virtu' della sua invasività ed anche perchè è preoccupato degli effetti che avrebbe sul mio varismo delle ginocchia ( emirima interna del ginocchio) e comunque a suo dire tale intervento eviterebbe ulteriori peggioramenti ma non mi permetterebbe di guarire nè di praticare attività sportive quali calcio o corsa.
lei cosa ne pensa? esistono tecniche alternative?
sopratutto considerato che al momento il mio problema è l'impossibilità di svolgere pratiche sportive quali il calcio e la corsa, esistono terapie o tecniche chirurgiche che potrebbero permettermi di riprendere tali attività a livello di semplice passatempo?
grazie
[#1]
Gentile utente,
partiamo dal presupposto che solo la valutazione diretta del paziente ci permette di capire cosa si sia davvero da fare. A volte ci sono sfumature che ogni specialista interpreta attraverso la sua esperienza, e quindi possono venire fuori consigli terapeutici diversi.
Secondo la mia esperienza, il calcaneo-stop, abbinato ad una ritensione capsulare mediale e a una ritensione del tendine tibiale posteriore, può aiutare in casi "border-line" come semba che sia il suo. Ma giustamente il collega ha posto l'accento sulle possibili ripercussioni sul ginocchio varo: sembra che si tratti dei classici casi in cui faccio del bene a un segmento corporeo ma potrei fare del male ad un altro.
Proprio per questo è fondamentale la visita. Quindi non posso purtroppo rispondere ai suoi quesiti sullo sport.
Saluti cordiali.
partiamo dal presupposto che solo la valutazione diretta del paziente ci permette di capire cosa si sia davvero da fare. A volte ci sono sfumature che ogni specialista interpreta attraverso la sua esperienza, e quindi possono venire fuori consigli terapeutici diversi.
Secondo la mia esperienza, il calcaneo-stop, abbinato ad una ritensione capsulare mediale e a una ritensione del tendine tibiale posteriore, può aiutare in casi "border-line" come semba che sia il suo. Ma giustamente il collega ha posto l'accento sulle possibili ripercussioni sul ginocchio varo: sembra che si tratti dei classici casi in cui faccio del bene a un segmento corporeo ma potrei fare del male ad un altro.
Proprio per questo è fondamentale la visita. Quindi non posso purtroppo rispondere ai suoi quesiti sullo sport.
Saluti cordiali.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Utente
la ringrazio per la risposta
e capisco la difficoltà di dare un consiglio a distanza su un'intervento chirurgico
in via teorica, sulla base della mia condizione (PTTD di primo grado) esiste la possibilità di un ritorno all'attività sportiva, ovviamente non a livello agonistico, sulla base della tecnica da lei proposta?
preciso che ho 43 anni sono alto 1,68 mt e peso circa 59 kg
in alternativa potrei avere dei benefici da un terapia fisica mirata ad un potenziamento muscolare della caviglia? e su quali muscoli dovrei concentrare l'attenzione?
la ringrazio ancora.
e capisco la difficoltà di dare un consiglio a distanza su un'intervento chirurgico
in via teorica, sulla base della mia condizione (PTTD di primo grado) esiste la possibilità di un ritorno all'attività sportiva, ovviamente non a livello agonistico, sulla base della tecnica da lei proposta?
preciso che ho 43 anni sono alto 1,68 mt e peso circa 59 kg
in alternativa potrei avere dei benefici da un terapia fisica mirata ad un potenziamento muscolare della caviglia? e su quali muscoli dovrei concentrare l'attenzione?
la ringrazio ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.3k visite dal 02/11/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.