Il dolore è sparito, anche se la articolazioni dell'anca restano entrambe molto rigide
Buongiorno....ho 31 anni e mi è stata riscontrata una coxoartrosi bilaterale (più accentuata all'anca sx) e una leggera scoliosi.
Facevo palestra e da 2 mesi karate..così documentandomi e chiedendo al medico, ho lasciato questi sport, considerandoli troppo "forti" per il mio problema e ora sto frequentando tai chi (mi è stato detto che insieme al nuoto è tra gli sport più adatti per il problema dell'anca anche perchè migliora la postura) e sto seguendo un'alimentazione ricca di calcio.
Da qualche giorno il dolore è sparito, anche se la articolazioni dell'anca restano entrambe molto rigide. Il dolore comunque spariva anche quando facevo karate (con la palestra si accentuava invece).
Non sò se siano coincidenze o se sia realmente il beneficio dello sport.
Tai chi mi piace molto ma vorrei magari l'anno prossimo riprendere anche karate, perchè mi appassiona molto. Vorrei sapere se a suo parere sarebbe meglio accantonare la cosa, in quanto nociva, o se potrebbe comunque portare dei benefici. E in quest'ultimo caso, tra quanto tempo mi consiglia di riprenderlo?
Il karate comprende anche elevazioni della gamba (nei calci), corsa, e molto stretching...
In attesa di risposta porgo distinti saluti e ringrazio anticipatamente.
Facevo palestra e da 2 mesi karate..così documentandomi e chiedendo al medico, ho lasciato questi sport, considerandoli troppo "forti" per il mio problema e ora sto frequentando tai chi (mi è stato detto che insieme al nuoto è tra gli sport più adatti per il problema dell'anca anche perchè migliora la postura) e sto seguendo un'alimentazione ricca di calcio.
Da qualche giorno il dolore è sparito, anche se la articolazioni dell'anca restano entrambe molto rigide. Il dolore comunque spariva anche quando facevo karate (con la palestra si accentuava invece).
Non sò se siano coincidenze o se sia realmente il beneficio dello sport.
Tai chi mi piace molto ma vorrei magari l'anno prossimo riprendere anche karate, perchè mi appassiona molto. Vorrei sapere se a suo parere sarebbe meglio accantonare la cosa, in quanto nociva, o se potrebbe comunque portare dei benefici. E in quest'ultimo caso, tra quanto tempo mi consiglia di riprenderlo?
Il karate comprende anche elevazioni della gamba (nei calci), corsa, e molto stretching...
In attesa di risposta porgo distinti saluti e ringrazio anticipatamente.
[#1]
Caro utente,
31 anni sono un'età molto giovane per sviluppare coxartrosi.
Quello che Le voglio dire è che la patologia non è rara alla Sua età, ma andrebbe considerata con estrema serietà.
Anzitutto bisogna capire le cause e le concause del problema.
Le cause possono essere molteplici, dai traumi, alla displasia congenita dell'anca, alla Malattia di Perthes, solo per citarne alcune (ve ne sono molte altre).
Una causa molto comune nei trentenni (e soprattutto in chi pratica arti marziali) è il conflitto femoro-acetabolare.
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/622-conflitto-femoro-acetabolare-femuro-acetabular-impingement-fai.html
Come può vedere, non si tratta di una vera e propria patologia, bensì di una condizione anatomica predisponente allo sviluppo della coxartrosi.
Il passo successivo è STADIARE l'artrosi, cioè capire quanto grave è.
Solo a questo punto si potrà pensare di darLe consigli seri sul Suo stile di vita, e soprattutto proporLe evntuali terapie, che potranno essere sintomatiche (cioè mirate al ridurre il dolore e la rigidità) oppure preventive (cioè mirate ad evitare che la situazione si aggravi).
La coxartrosi, quando è grave, può essere trattata solo con un intervento di protesi dell'anca;
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/587-l-artrosi-dell-anca-coxartrosi-e-la-protesi-dell-anca.html
è quindi di fondamentale importanza capire se abbiamo, nel Suo caso, la possibilità di allontanare il più possibile il rischio di dover procedere, un giorno, a questo intervento.
Questo perchè, sebbene oggigiorno esistano soluzioni protesiche adatte anche a pazienti giovani,
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html
le protesi dell'anca rimangono un mezzo meccanico, e come tali hanno una durata limitata nel tempo, al termine della quale vanno sostituite.
Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un ortopedico che specificamente si occupi di chirurgia dell'anca, in maniera che questi possa inquadrare correttamente il problema e offrirLe tutte le migliori alternative possibili.
Se dopo la lettura degli articoli che Le ho segnalato avesse qualunque quesito, si senta libero di chiedere, e sarò lieto di aiutarLa.
Distinti saluti
31 anni sono un'età molto giovane per sviluppare coxartrosi.
Quello che Le voglio dire è che la patologia non è rara alla Sua età, ma andrebbe considerata con estrema serietà.
Anzitutto bisogna capire le cause e le concause del problema.
Le cause possono essere molteplici, dai traumi, alla displasia congenita dell'anca, alla Malattia di Perthes, solo per citarne alcune (ve ne sono molte altre).
Una causa molto comune nei trentenni (e soprattutto in chi pratica arti marziali) è il conflitto femoro-acetabolare.
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/622-conflitto-femoro-acetabolare-femuro-acetabular-impingement-fai.html
Come può vedere, non si tratta di una vera e propria patologia, bensì di una condizione anatomica predisponente allo sviluppo della coxartrosi.
Il passo successivo è STADIARE l'artrosi, cioè capire quanto grave è.
Solo a questo punto si potrà pensare di darLe consigli seri sul Suo stile di vita, e soprattutto proporLe evntuali terapie, che potranno essere sintomatiche (cioè mirate al ridurre il dolore e la rigidità) oppure preventive (cioè mirate ad evitare che la situazione si aggravi).
La coxartrosi, quando è grave, può essere trattata solo con un intervento di protesi dell'anca;
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/587-l-artrosi-dell-anca-coxartrosi-e-la-protesi-dell-anca.html
è quindi di fondamentale importanza capire se abbiamo, nel Suo caso, la possibilità di allontanare il più possibile il rischio di dover procedere, un giorno, a questo intervento.
Questo perchè, sebbene oggigiorno esistano soluzioni protesiche adatte anche a pazienti giovani,
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html
le protesi dell'anca rimangono un mezzo meccanico, e come tali hanno una durata limitata nel tempo, al termine della quale vanno sostituite.
Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un ortopedico che specificamente si occupi di chirurgia dell'anca, in maniera che questi possa inquadrare correttamente il problema e offrirLe tutte le migliori alternative possibili.
Se dopo la lettura degli articoli che Le ho segnalato avesse qualunque quesito, si senta libero di chiedere, e sarò lieto di aiutarLa.
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio molto per la cortese e approfondita risposta. Il mio medico di base aveva avanzato l'ipotesi che il problema fosse dovuto alla postura scorretta (scoliosi), cosa smentita poi dall'ortopedico...io però non ho mai subito nessun trauma, nè fratture o lussazioni, per cui a questo punto credo si tratti di un conflitto femoro-acetabolare, come da lei accennato. Sò bene di non essere un medico ma dico questo perchè prima di giungere al dolore, per 2 anni ho sentito uno "scricchiolio" all'anca sinistra....avevo proprio la sensazione che la testa del femore facesse attrito con l'acetabolo...questo soprattutto durante alcuni esercizi di palestra. Il karate l'ho fatto per solo 2 o 3 mesi...quindi dubito che abbia influito in qualche modo nel peggiorare la cosa.
L'ortopedico mi ha consigliato di contattare uno specialista in particolare (non sò se posso dire qui il nome) per considerare l'idea di un intervento per "pulire" l'articolazione.
Io però sono dubbiosa....questo tipo di intervento servirebbe solo a ridurre il dolore o ad evitare una futura protesi? Il mio problema infatti non è il voler ridurre il dolore...quello almeno per ora lo sopporto, io non voglio arrivare un giorno a dover mettere la protesi. E inoltre vorrei migliorare l'elasticità delle articolazioni (anche se è una cosa che mi limita solo al momento in cui faccio sport)...
La ringrazio ancora di cuore.
L'ortopedico mi ha consigliato di contattare uno specialista in particolare (non sò se posso dire qui il nome) per considerare l'idea di un intervento per "pulire" l'articolazione.
Io però sono dubbiosa....questo tipo di intervento servirebbe solo a ridurre il dolore o ad evitare una futura protesi? Il mio problema infatti non è il voler ridurre il dolore...quello almeno per ora lo sopporto, io non voglio arrivare un giorno a dover mettere la protesi. E inoltre vorrei migliorare l'elasticità delle articolazioni (anche se è una cosa che mi limita solo al momento in cui faccio sport)...
La ringrazio ancora di cuore.
[#3]
Gentile utente,
le varie cause che Le ho elencato per la coxartrosi sono SOLO ALCUNE delle possibili.
Il fatto che Lei non abbia subito traumi nè sia affetta da displasia congenita o malattia di Perthes non significa per esclusione che Lei debba essere affetta da conflitto!
In ogni caso, se di conflitto si trattasse, è possibile che il karate (anche in soli 2 o 3 mesi) abbia contribuito a rendere sintomatico un quadro già latente.
Ha fatto bene a non menzionare lo specialista a cui si rivolgerà.
Le posso dire che l'artroscopia dell'anca è una metodica giovane, e il suo ruolo è quello di cercare a tutti i costi di ridurre al massimo il rischio di dover procedere ad una protesi in futuro.
Ma è fondamentale, prima di capire se è il caso di fare l'artroscopia, stadiare l'artrosi: cioè capire se DAVVERO l'artroscopia nel Suo caso può avere un ruolo preventivo e allontanare i timori della protesi.
Per fare questo è necessaria una attenta visita, che prevede l'esame delle radiografie e l'esecuzione di una Artro-RMN dell'anca, meglio se eseguita con la metodica RADIALE (una raffinatissima indagine che viene eseguita in pochi centri).
COn questo esame si può capire cosa ci possiamo aspettare dall'artroscopia, ma soprattutto COSA FARE in artroscopia: con questa metodica possono essere eseguiti molti interventi sulla cartilagine, sul collo femorale, sull'osso acetabolare, sul cercine cotiloideo... insomma, la sola "pulizia" non serve proprio a niente...
Come diceva un mio vecchio primario (un famoso artroscopista): "non capisco quei colleghi che consigliano al paziente l'artroscopia per fare una 'pulizia'... cosa credono, che il paziente al posto dell'articolazione abbia una soffitta polverosa?".
Con questa battuta La saluto, La invito a leggere l'articolo sul FAI che Le ho segnalato, e se ha qualunque dubbio, non esiti a chiedere.
Ci tenga poi informati sulle Sue decisioni e sull'iter diagnostico, se lo desidera.
Distinti saluti
le varie cause che Le ho elencato per la coxartrosi sono SOLO ALCUNE delle possibili.
Il fatto che Lei non abbia subito traumi nè sia affetta da displasia congenita o malattia di Perthes non significa per esclusione che Lei debba essere affetta da conflitto!
In ogni caso, se di conflitto si trattasse, è possibile che il karate (anche in soli 2 o 3 mesi) abbia contribuito a rendere sintomatico un quadro già latente.
Ha fatto bene a non menzionare lo specialista a cui si rivolgerà.
Le posso dire che l'artroscopia dell'anca è una metodica giovane, e il suo ruolo è quello di cercare a tutti i costi di ridurre al massimo il rischio di dover procedere ad una protesi in futuro.
Ma è fondamentale, prima di capire se è il caso di fare l'artroscopia, stadiare l'artrosi: cioè capire se DAVVERO l'artroscopia nel Suo caso può avere un ruolo preventivo e allontanare i timori della protesi.
Per fare questo è necessaria una attenta visita, che prevede l'esame delle radiografie e l'esecuzione di una Artro-RMN dell'anca, meglio se eseguita con la metodica RADIALE (una raffinatissima indagine che viene eseguita in pochi centri).
COn questo esame si può capire cosa ci possiamo aspettare dall'artroscopia, ma soprattutto COSA FARE in artroscopia: con questa metodica possono essere eseguiti molti interventi sulla cartilagine, sul collo femorale, sull'osso acetabolare, sul cercine cotiloideo... insomma, la sola "pulizia" non serve proprio a niente...
Come diceva un mio vecchio primario (un famoso artroscopista): "non capisco quei colleghi che consigliano al paziente l'artroscopia per fare una 'pulizia'... cosa credono, che il paziente al posto dell'articolazione abbia una soffitta polverosa?".
Con questa battuta La saluto, La invito a leggere l'articolo sul FAI che Le ho segnalato, e se ha qualunque dubbio, non esiti a chiedere.
Ci tenga poi informati sulle Sue decisioni e sull'iter diagnostico, se lo desidera.
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 13.9k visite dal 30/10/2011.
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