Possibilità sport e rischio Artrosi dopo ricostruzione legamenti ginocchio
Un saluto ai dottori, torno a riscrivere in merito al mio ginocchio che l'anno prossimo ho deciso di operare.
dopo alcuni anni dal trauma che mi ha prorcurato la rottura o comunque lesione importante di entrambi i legamenti crociati (anteriroe e posteriore) em eli ricostruiranno entrambi e da valutare il PAPE.
un paio di domande e di raccolte info in merito...so che chi si opera di solo legamento croc anteriroe puo tornare a fare sport di contatto (arti amrziali, calcetto ecc), tali sport son vietati dpo un intervento piu invasivo come il mio? (non è il primo problema che mi pongo, non sono di quelli che non vive senza giocare a pallone, am gisuito x capire cosa possa aspettarmi)
capitolo artrosi: c'è chi mi disse che usando anche solo il ginocchio x camminare e le normali attività quotidiane, avrei rischiato artrosi anche precoce del ginocchio.c'è anche chi mi disse però che anche un intervento (a maggior ragione invasivo come il mio) alla lunga avrebbe potuto portare artrosi, magari solo rallentarla. So che nessuno di voi ha la palla di vetro, ma in tutta franchezza, è un modo implicito per dirmi che prima opoi il ginocchio lo dorvrò protesizzare? non ho alcuna speranza di arrivare a 80 anni (sperando ovviamente di arrivarci) con le mie ginocchia come tutti i membri piu anziani della mai famiglia? (che saranno pieni di acciacchi ma nessuno ha mai sofferto di gonartrosi)?
Grazie mille!
Lei tocca un capitolo particolarmente delicato ed aperto...
La risposta alla Sua domanda sul rischio di artrosi non può essere netta e recisa, ma va necessariamente articolata.
Non esiste purtroppo -al giorno d'oggi- un intervento che sia in grado di riportare il Suo ginocchio allo status quo ante, cioè in cui si trovava prima delle lesioni occorse.
Se ora Lei, dopo la lesione, SMETTESSE (per assurdo) di usare il Suo ginocchio anche per la più banale attività, il Suo ginocchio non andrebbe incontro probabilmente ad alcuna degenerazione artrosica.
La degenerazione artrosica è causata dall'instabilità del ginocchio, e si sviluppa più o meno rapidamente in relazione allo stile di vita del soggetto. Maggiori sono le occasioni in cui porrà il Suo ginocchio in situazioni di usurante instabilità, e più rapida sarà la degenerazione.
L'intervento chirurgico serve a RIDURRE (non eliminare) l'instabilità, e quindi rallentare la progressione artrosica qui descritta.
Ora, se le cose fossero così semplici, l'intervento sarebbe indicato praticamente in TUTTE le persone con una lesione legamentosa.
E invece non è così. Perché? Perché, d'altro canto, l'intervento chirurgico è artrosizzante: cioè anche l'insulto chirurgico, con le sue alterazioni all'anatomia e alla biomeccanica del ginocchio è di per sè causa di una accelerazione del processo artrosico rispetto ad un paziente non operato.
Per questo motivo non esiste una risposta alla domanda "ho il crociato rotto: è da operare?"
Il ragionamento da fare, di volta in volta è il seguente:
"Io, considerando il mio peso corporeo, la mia massa muscolare, la mia attività lavorativa, il tipo di lesione che ha coinvolto il ginocchio, la sintomatologia, l'instabilità soggettiva e quella oggettiva, lo stato artrosico eventualmente preesistente, le lesioni associate, lo sport che pratico e che tornerò a praticare quando sarò guarito, svilupperò una artrosi più rapidamente ingravescente operandomi, oppure lasciando il ginocchio così?"
Pertanto, in linea generale si può dire che per uno leggero che pratica lavoro sedentario e nessuno sport, con una piccola lesione l'intervento non è consigliabile; per uno pesante, sempre in movimento e che pratica sport violenti ad alto livello, con lesione grave l'intervento è decisamente consigliabile.
In tutte le altre situazioni, quelle miste o che stanno nel mezzo la valutazione da fare è decisamente più complicata e va ponderata attentamente insieme al chirurgo.
Per concludere impossibile dire se Lei nel corso della Sua vita avrà un domani bisogno di una protesi: è una possibilità concreta, ma non è detto. Due cose sono certe:
1) ben difficilmente il Suo ginocchio non svilupperà MAI artrosi;
2) più userà il Suo ginocchio (o ne ABuserà) e più rapida e grave sarà la degenerazione.
Importante essere consci di ciò e prendere la propria decisione -sull'intervento o meno e sullo stile di vita successivo- con intelligenza.
Distinti saluti
e ho riscontrato anche nella mia esperien za la non univocità dki pareri, in quanto, io sono uno di quelli come diceva Lei che si trova "in mezzo", ovvero paziente nopn particolarmente pesante, lavoro sedentariop, non sportivo, ma con una lesione grave! e c'è chi mi ha detto che anche solo camminando, a 50 anni avrei avuto un ginochio da buttare, chi invece mi diceva che con lo stile di vita che facevo, potevo camparci tutta una vita.
Ma giusto x capirci, dottore, il quadro molto pèreciso che Lei mi ha descritto, riguarda solo me? che dovrei affrontare un intervento combinmato LCA - LCP? o è un ragionamento che riguarda anche chi si fa solo l'LCA? boh a volte penso che mi faccia troppe paranoie in merito, ho due tre amici che si son operati di LCA e a uno di questi han asportato anche una porzione di menisco, che sta 8 ore in piedi x lavoro e gioca a calcio 2 3 volte a settimana.....e non si fa problemi futuri di protesi....forse sono io che me ne faccio troppi!
Sono due discipline che stanno quasi agli antipodi, in effetti.
L'insulto è maggiore, è vero, ma non credo proprio neanche lontanamente "il doppio".
Però non saprei darle una risposta precisa, qui rischiamo di abbandonare sia medicina che matematica per passare alla... filosofia! ;-)
Quello che intendevo dire è che, essendo l'instabilità da lesione combinata potenzialmente maggiore, a maggior ragione i benefici dell'intervento stabilizzante dovrebbero farsi sentire...
Distinti saluti
prima di congedarmi, caro dottor Caldarella, e non importunarLa piu con lemieparanoie, LE chiedo solo un'ultima cosa piu "scientifica" per ....un intervento del genrre (LCA - LCP- eventualmente periferia, ecc) c'è necessit di affrontarlo nelle migliori condizioni possibili?prche:
1) sentiii dire che è meglio andare sotto i ferri quando il ginocchio non è infiammato, ma se come il mio che x motivi di forz magiore, è passato un lungo periodo da trauma a operazioen che mi farò, e ha svilkuppato un certo status di cronicità dell'infiammazione, (anche se x ortuna evienti lesioni cartilaginee non sembrano esserci), questo puo influire sul buon esito dell'operazione stessa?
2)e infine, x esperienza indiretta, un mio collega,prossimo allapensione, a 63 anni si è operato questa primavera di protsi totale di ginocchio e mi raccontò che gli fecero fare un'attenta analisi infetttivologica volta a epurare il corpo da possibli infezioni, anche un controllo dentario, in quanto un qualche batterio presente,per via ematica avrebbe potuto inettare i componenti metallici della protesi,.....io convivo da anni con una fistola sacro coccigea ch si suppura al masssimo non piu di una volta all'anno...dovrò farmela togliere prima di farmi ricostruire i legamenti perche corro lo stesso rischio (infezione di viti e componenti metalliche post operatorie)? grazi ancora!!
2) Il rischio di infezione al ginocchio per via ematogena da una fistola sacrococcigea è, nel Suo caso, molto inferiore a quello presente in caso di protesi de ginocchio.
Ciononostante, la fistulectomia e l'eradicazione dell'infezione prima di procedere all'intervento al ginocchio mi sembrano una saggia precauzione.
Distinti saluti
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.