Piede piatto
Abbiamo un figlio che sta per compiere 14 anni, è affetto di piede piatto(solo destro).Circa 2 anni fa le facemmo passare una visita ortopedica, esito: non serve intervenire chirurgicamente , perchè non fa male e via dicendo.Ci rimanda ad un controllo più avanti. Ci riandiamo dopo 2 anni e contravvenendo alla decisione iniziale stavolta consiglia l'intervento chirurgico (calcaneo Stop).Per un ulteriore chiarezza portiamo nostro figlio da un altro specialista la quale vedendo tutti gli esami compresi radiografie piede e schiena ( dove viene diagnosticata una lieve scoliosi)forse causa a tutto ciò, ci consiglia di non intervenire perchè non fa male ed ormai troppo grande.A questo punto ci siamo trovati spiazzati, Mia moglie tenderebbe di più per l'intervento , secondo lei dato che non provocherebbe effetti collaterali se c'è una pur minima possibilità di miglioramento perchè non tentare.Io invece non interverrei perchè, secondo una mia visione non è cosi grave, e un intervento pur semplice che possa essere , è sempre un intervento specialmente nelle ossa, e poi ancor di più perchè il secondo specialista lo sconsiglia.Vi chiediamo cortesemente se potete darci un consiglio. Vi ringraziamo di cuore.
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La asintomaticità di un piede piatto non è un motivo valido per non operare.
Sono le alterazioni che un piede piatto porterà nel tempo che ci consigliano di intervenire.
Un piede piatto monolaterale deve inoltre essere studiato per escludere una sinostosi, cioè due ossa che sono nate attaccate.
L'età massima per intervenire è di solito dodici anni, perché il piede deve avere la possibilità di crescere con la vite e stabilizzare la correzione.
Ma ci sono ragazzi che a quattordici anni devono ancora crescere e in cui quindi l'intervento può avere senso.
Se invece il ragazzo ormai è cresciuto, ci sono interventi un pochino più complicati che si possono fare quando e se avrà dolore.
Portare dei plantari può aiutare a far lavorare meglio il piede, senza però guarire la patologia.
Cordiali saluti.
Sono le alterazioni che un piede piatto porterà nel tempo che ci consigliano di intervenire.
Un piede piatto monolaterale deve inoltre essere studiato per escludere una sinostosi, cioè due ossa che sono nate attaccate.
L'età massima per intervenire è di solito dodici anni, perché il piede deve avere la possibilità di crescere con la vite e stabilizzare la correzione.
Ma ci sono ragazzi che a quattordici anni devono ancora crescere e in cui quindi l'intervento può avere senso.
Se invece il ragazzo ormai è cresciuto, ci sono interventi un pochino più complicati che si possono fare quando e se avrà dolore.
Portare dei plantari può aiutare a far lavorare meglio il piede, senza però guarire la patologia.
Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Ex utente
Le Volevamo ancora chiedere:se operassimo pur riconoscendo che il ragazzo ha 14 anni, e uno dei medici che l'ha visitato ritiene che la crescita sia già avvenuta, e quindi lo sconsiglia ci potrebbero essere effetti collaterali?
E se invece l'intervento non venisse eseguito. Pur non avendo in futuro insorgenza di dolore, può provocare altro tipo di alterazioni all struttura scheletrica?
La ringraziamo per aver risposto
Distinti Saluti
E se invece l'intervento non venisse eseguito. Pur non avendo in futuro insorgenza di dolore, può provocare altro tipo di alterazioni all struttura scheletrica?
La ringraziamo per aver risposto
Distinti Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.3k visite dal 22/10/2011.
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