Frattura scomposta avambraccio

Sono un ragazzo di 24 anni e ho subito un intervento per frattura scomposta biossea del terzo medio-distale di radio e ulna, il 24 giugno, all'avambraccio sinistro. Il mio intervento doveva essere molto semplice dal momento in cui non hanno ritenuto opportuno inserire placche e viti ma hanno inserito un filo k percutaneo. Dopo l'intervento il braccio è stato ingessato fino all'otto settembre il giorno in cui hanno estratto il filo. Mi hanno dimesso dall'opedale e dopo due giorni ho cominciato a sentire fastidio fino a quando non è diventeto un vero e propio dolore contemporaneamente il braccio si è confiato. Sono tornato all'opedale e dopo aver fatto una radiografia, i dottori si ressero conto che il mio braccio era ceduto così mi hanno ingessato il braccio nuovamente. Ora sono tre settimane che ho il gesso. I dottori dicono che il mio braccio non si calcifica e quindi devo portare il gesso per un'altro po. In questi mesi ho seguito la cura datami dai medici per aiutare a calcificare le ossa (gocce orali-diabase,integratore-fortilase orto) ma nonostante ciò non trovo risultato. la mia domanda è questa; Devo continuare ad aspettare? è normale che le mie ossa non si calcificano? ci sono altri casi simili al mio? dovrei fare qualsiesi altro tipo d'intervento? vi ringrazio per la disponibilità, aspetto la vostra risposta con ansia...
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
E' ovvio che senza vedere le radiografie non è possibile esprimere un giudizio sulla evoluzione della frattura. Se ho capito bene ha avuto un solo filo di K e quindi in un solo osseo. Immagino che già dalla radiografia dell'8 settenbre l'osso (o le ossa?) potesse/ro risultare non completamente consolidato/e. Tuttavia a questo punto bisogna pensare a cosa fare: accade in taluni casi che una frattura non consolidi rapidamente o non consolidi affatto, e allora si usano tutte le frecce disponibili: prima fra tutti la magnetoterapia a campi pulsati (CEMP) che si fa con il gesso, ma senza dimenticare che nel caso che la frattura non consolidi si debba ricorrere a un intervento con placche, viti, stecca di osso, ecc.
Dopo oltre tre mesi penso che potrebbe essere necessario chiedere un secondo parere a un Ortopedico esperto in un Ospedale diverso da quello dove è stato trattato, per avere un'idea dell'evoluzione delle Sue fratture e poter scegliere in modo più consapevole come potervi porre rimedio.
Ci tenga aggiornati, se vuole.

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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