Edema astragalo neuroalgodistrofia
salve mi chiamo Raffaella,ho 29 anni e da quasi due anni soffro di un forte dolore alla caviglia dx che è andato pian piano peggiorando ho fatto 2 risonanze e molte rx. Dalle radiografie non ci sono fratture nell'ultima risonanza (Febbraio 2011) si scrive :
Quesito Clinico : Trauma Distorsivo
Nei limiti i reperti a carico dei legamenti PAA, PAP, PC e del complesso stabilizzazione mediale.
Nei limiti i reperti a carico delle strutture tendinee e vascolonervose dei compartimenti anteriore e posteromediale.
Nei limiti i tendini peronieri, in sede, senza distensione dell guaina.
Nei limiti morfostrutturali il tendine di Achille. Modesta borsite retrocalcaneare profonda.
Irregolarità post-traumatica della capsula articolare sul versante anteriore.
Abbondante versamento articolare tibioastragalico anteriore e posteriore.
L'astragalo è interessato in toto da un intenso edema da sofferenza spongiosa in quadro di neuroalgodistrofia meritevole di valutazione specialistica mirata.
A seguito ho fatto numerose visite ortopediche e a seguito indicazioni dei dottori che mi hanno visitato(7 ortopedici) ho effettuato le seguenti terapie :
ultrasuoni, magnetoterapia, laserterapia, mesoterapia, ossigeno/azoto terapia, infiltrazioni acido ialuronico; inoltre è da quasi un anno che faccio ogni 3 giorni iniezioni di difosfonal e praticamente convivo con la borsa del ghiaccio.
Ho forte dolore, intollerabile oramai soprattutto la notte quando il piede si raffredda e sono a riposo, mi sdraio e non riesco a dormire dal dolore.
Durante il giorno riesco a sopportare il dolore anche perchè grazie al tutore Aircast riesco a non sforzare la caviglia anche se ripeto quando mi muovo o comunque sono seduta non sento molto dolore o comunque riesco a tollerarlo ma non appena mi sdraio inizio a soffrire ed è un dolore interno osseo che si lenisce con il ghiaccio ma appena finisce l'effetto sono punto e da capo.
Ho preso molti antifiammatori e antidolorofici, per non parlare di creme, di impacchi di alcool e fasciature allo zinco e con tutte le terapie che ho fatto ed alternato riesco a diminuire solo in minima parte il dolore, ma di notte mai impazzisco dal dolore.
L'unica distorsione che ho preso e che ricordo risale a 5 anni fa (maggio 2006) quando avevo appena partorito e caddi, mi si gonfiò la caviglia e divenne nera ma fasciandola e con delle creme omeopatiche dopo 3 mesi guarii e ripresi a correre e fare sport è possibile che sia una conseguenza a questa caduta così lontana?
Vi prego Vi chiedo dispearatamente consigli miracolosi, qualcuno che abbia avuto il mio problema e come ha fatto a guariree soprattutto una terapia che mi faccia passare il dolore e se quello che ho fatto fin'ora era necessario oppure no.
grazie in anticipo
Quesito Clinico : Trauma Distorsivo
Nei limiti i reperti a carico dei legamenti PAA, PAP, PC e del complesso stabilizzazione mediale.
Nei limiti i reperti a carico delle strutture tendinee e vascolonervose dei compartimenti anteriore e posteromediale.
Nei limiti i tendini peronieri, in sede, senza distensione dell guaina.
Nei limiti morfostrutturali il tendine di Achille. Modesta borsite retrocalcaneare profonda.
Irregolarità post-traumatica della capsula articolare sul versante anteriore.
Abbondante versamento articolare tibioastragalico anteriore e posteriore.
L'astragalo è interessato in toto da un intenso edema da sofferenza spongiosa in quadro di neuroalgodistrofia meritevole di valutazione specialistica mirata.
A seguito ho fatto numerose visite ortopediche e a seguito indicazioni dei dottori che mi hanno visitato(7 ortopedici) ho effettuato le seguenti terapie :
ultrasuoni, magnetoterapia, laserterapia, mesoterapia, ossigeno/azoto terapia, infiltrazioni acido ialuronico; inoltre è da quasi un anno che faccio ogni 3 giorni iniezioni di difosfonal e praticamente convivo con la borsa del ghiaccio.
Ho forte dolore, intollerabile oramai soprattutto la notte quando il piede si raffredda e sono a riposo, mi sdraio e non riesco a dormire dal dolore.
Durante il giorno riesco a sopportare il dolore anche perchè grazie al tutore Aircast riesco a non sforzare la caviglia anche se ripeto quando mi muovo o comunque sono seduta non sento molto dolore o comunque riesco a tollerarlo ma non appena mi sdraio inizio a soffrire ed è un dolore interno osseo che si lenisce con il ghiaccio ma appena finisce l'effetto sono punto e da capo.
Ho preso molti antifiammatori e antidolorofici, per non parlare di creme, di impacchi di alcool e fasciature allo zinco e con tutte le terapie che ho fatto ed alternato riesco a diminuire solo in minima parte il dolore, ma di notte mai impazzisco dal dolore.
L'unica distorsione che ho preso e che ricordo risale a 5 anni fa (maggio 2006) quando avevo appena partorito e caddi, mi si gonfiò la caviglia e divenne nera ma fasciandola e con delle creme omeopatiche dopo 3 mesi guarii e ripresi a correre e fare sport è possibile che sia una conseguenza a questa caduta così lontana?
Vi prego Vi chiedo dispearatamente consigli miracolosi, qualcuno che abbia avuto il mio problema e come ha fatto a guariree soprattutto una terapia che mi faccia passare il dolore e se quello che ho fatto fin'ora era necessario oppure no.
grazie in anticipo
[#1]
Gentile utente...
...Consigli miracolosi?...
Si renderà conto che per noi è impossibile fare meglio di SETTE ortopedici...
Comunque, da quanto non fa una risonanza per valutare a che punto sia l'edema dell'astragalo? Avolte questi edemi progrediscono in una sofferenza dell'osso e della cartilagine che lasciano spazio a pochi trattamenti.
Inoltre, se il piede ha un appoggio scorretto per alterazioni del carico (piede cavo o pronato...), correlato agli esiti di un trauma, si potrebbe lavorare anche con un plantare.
Ma ripeto, come prima cosa conviene fare il punto della situazione.
Cordiali saluti.
...Consigli miracolosi?...
Si renderà conto che per noi è impossibile fare meglio di SETTE ortopedici...
Comunque, da quanto non fa una risonanza per valutare a che punto sia l'edema dell'astragalo? Avolte questi edemi progrediscono in una sofferenza dell'osso e della cartilagine che lasciano spazio a pochi trattamenti.
Inoltre, se il piede ha un appoggio scorretto per alterazioni del carico (piede cavo o pronato...), correlato agli esiti di un trauma, si potrebbe lavorare anche con un plantare.
Ma ripeto, come prima cosa conviene fare il punto della situazione.
Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 16.7k visite dal 04/10/2011.
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