Alluce valgo e dita a martello
Gentili medici di medicitalia, ho 60 anni e sono affetta da alluce valgo e dita a martello ad entrambi i piedi. La radiografia dei piedi sotto carico evidenzia:
Valgismo degli alluci con sub-lussazione metatarso-falangea bilateralmente, più marcata a sinistra. La volta plantare è appiattita bilateralmente. sclerosi delle limitanti articolari tibio-astragalica ed astragalo-calcaneare bilateralmente, senza produzioni osteofitiche.
sclerosi delle limitanti articolari metatarso-falangee bilateralmente senza produzioni osteofitiche. Osteopenia dei segmenti scheletrici esaminati.Alla luce di detto referto, che grado di valgismo presentano i miei alluci, e che deformità le mie dita a martello?
L'intervento è secondo il vostro illustre e competente parere indispensabile ed uragente, considerato che il dolore, non sempre presente, a volte è insopportabile?
Abito in Sicilia, ma mi hanno parlato molto bene della casa di cura "Hesperia" di Modena, dove operano bravi ortopedici, fra i quali il prof. Francesco Barca.
Potreste consigliarmi bravi chirurghi ortopedici che operano dalle mie parti?
Vi ringrazio dei consigli che mi darete e vi invio cordiali saluti.
Vi ringrazio e vi invio cordiali saluti.
Valgismo degli alluci con sub-lussazione metatarso-falangea bilateralmente, più marcata a sinistra. La volta plantare è appiattita bilateralmente. sclerosi delle limitanti articolari tibio-astragalica ed astragalo-calcaneare bilateralmente, senza produzioni osteofitiche.
sclerosi delle limitanti articolari metatarso-falangee bilateralmente senza produzioni osteofitiche. Osteopenia dei segmenti scheletrici esaminati.Alla luce di detto referto, che grado di valgismo presentano i miei alluci, e che deformità le mie dita a martello?
L'intervento è secondo il vostro illustre e competente parere indispensabile ed uragente, considerato che il dolore, non sempre presente, a volte è insopportabile?
Abito in Sicilia, ma mi hanno parlato molto bene della casa di cura "Hesperia" di Modena, dove operano bravi ortopedici, fra i quali il prof. Francesco Barca.
Potreste consigliarmi bravi chirurghi ortopedici che operano dalle mie parti?
Vi ringrazio dei consigli che mi darete e vi invio cordiali saluti.
Vi ringrazio e vi invio cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
non possiamo consigliare, per le giuste linee guida del sito, nomi di colleghi: rischieremmo di tralasciare altrettanto bravi chirurghi.
Non è possibile dirle il grado delle sue alterazioni, si deve per forza visionare le radiografie (e i piedi, soprattutto!) per averne un'idea.
Fondamentale è inoltre il punto del dolore: un conto è avere dolore all'alluce valgo da conflitto con la calzatura, un conto, e le cose si complicano, se il dolore è anche sotto alla pianta dei piedi o alle altre dita. Esistono molti interventi chirurgici che si possono fare, in base alle infinite alterazioni che un piede può avere, e che vanno considerate tutte insieme per non aggiustare una cosa e far venire un dolore da un'altra parte.
Per ultimo, un consiglio: si affidi a colleghi che lavorano da anni sui piedi, e non segua per forza le mode del momento come quella chirurgia miniinvasiva che è in voga adesso (e che esiste per altro da anni e anni ma è stata riscoperta per fini più che altro, a mio avviso, commerciali): anche quel tipo di chirurgia ha le sue indicazioni, non si può fare a tappeto.
Saluti cordiali.
non possiamo consigliare, per le giuste linee guida del sito, nomi di colleghi: rischieremmo di tralasciare altrettanto bravi chirurghi.
Non è possibile dirle il grado delle sue alterazioni, si deve per forza visionare le radiografie (e i piedi, soprattutto!) per averne un'idea.
Fondamentale è inoltre il punto del dolore: un conto è avere dolore all'alluce valgo da conflitto con la calzatura, un conto, e le cose si complicano, se il dolore è anche sotto alla pianta dei piedi o alle altre dita. Esistono molti interventi chirurgici che si possono fare, in base alle infinite alterazioni che un piede può avere, e che vanno considerate tutte insieme per non aggiustare una cosa e far venire un dolore da un'altra parte.
Per ultimo, un consiglio: si affidi a colleghi che lavorano da anni sui piedi, e non segua per forza le mode del momento come quella chirurgia miniinvasiva che è in voga adesso (e che esiste per altro da anni e anni ma è stata riscoperta per fini più che altro, a mio avviso, commerciali): anche quel tipo di chirurgia ha le sue indicazioni, non si può fare a tappeto.
Saluti cordiali.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Utente
Gent.mo dott. Nucci, anzitutto La ringrazio per avere risposto con cortese sollecitudine ai miei quesiti circa le problematiche di alluce valgo e dita a martello. Mi rendo perfettamente conto che in questa sede non è opportuno da parte di Voi medici indirizzare i pazienti verso questo o quel chirurgo più o meno bravo. Comunque sono rimasta favorevolmente colpita dalla Sua competenza e serietà professionale allorchè parlava della chirurgia del piede mininvasiva, a suo dire non applicabile a tutti i casi. E' raro che un medico giovane dia questo tipo di consigli che prescindono dalle mode contingenti e dalla prospettiva di facili guadagni. Anche a me è stato detto da persone coscienziose come Lei che questo tipo di intervento deve essere effettuato senza mai generalizzare, applicando, invece, la metodologia chirurgica caso per caso.
Bravo, davvero bravo!
Ritornando ai miei problemi, voglio dirle che il dolore agli alluci, soprattutto a quello destro, non lo avverto solo quando indosso scarpe chiuse, ma anche di notte, e lo stesso dicasi per il secondo dito a martello del piede destro, peraltro ormai talmente deforme che non mi consente di indossare nessun tipo di scarpa, anche perchè al vertice del dito si è formata una certa callosità. Inoltre, il dolore non lo avverto sotto la pianta del piede ma a livello della protuberanza, la cosiddetta cipolla, che ha l'aspetto di un grosso pomo rosso e lucido.
Ma questo fortunatamente avviene nei periodi di cambiamento del tempo, soprattutto in autunno ed in inverno.
Mi creda, dottore, io mi rendo conto che non è un intervento da nulla e che è importante rivolgersi ai chirurghi migliori per non avere spiacevoli conseguenze. LEI, AL MIO POSTO, COSA FAREBBE?
La ringrazio ancora per i lumi che vorrà darmi e mi scuso per il disturbo.
Bravo, davvero bravo!
Ritornando ai miei problemi, voglio dirle che il dolore agli alluci, soprattutto a quello destro, non lo avverto solo quando indosso scarpe chiuse, ma anche di notte, e lo stesso dicasi per il secondo dito a martello del piede destro, peraltro ormai talmente deforme che non mi consente di indossare nessun tipo di scarpa, anche perchè al vertice del dito si è formata una certa callosità. Inoltre, il dolore non lo avverto sotto la pianta del piede ma a livello della protuberanza, la cosiddetta cipolla, che ha l'aspetto di un grosso pomo rosso e lucido.
Ma questo fortunatamente avviene nei periodi di cambiamento del tempo, soprattutto in autunno ed in inverno.
Mi creda, dottore, io mi rendo conto che non è un intervento da nulla e che è importante rivolgersi ai chirurghi migliori per non avere spiacevoli conseguenze. LEI, AL MIO POSTO, COSA FAREBBE?
La ringrazio ancora per i lumi che vorrà darmi e mi scuso per il disturbo.
[#3]
Grazie per le parole di stima. Medicitalia è un sito serio, a cui sono orgoglioso di appartenere, e l'essere referente per l'Ortopedia di questo Sito mi spinge a cercare di essere il più possibile "saggio" per il bene degli utenti.
Un intervento per "raddrizzare" il secondo dito (artrodesi della interfalangea prossimale) e l'alluce valgo (osteotomia del collo del primo osso metatarsale) potrebbe essere indicato. Non riuscire a portare scarpe chiuse è una grossa limitazione, e avere la "patata" del "ditone" che dà dolore è un altro problema importante per la vita di tutti i giorni.
Un intervento chirurgico potrebbe risolvere tutto e farle aumentare di molto la qualità della vita.
Ovviamente però, l'ultima parola spetta al medico specialista che la visiterà.
Se vuole ci può tenere aggiornati. In bocca al lupo.
Un intervento per "raddrizzare" il secondo dito (artrodesi della interfalangea prossimale) e l'alluce valgo (osteotomia del collo del primo osso metatarsale) potrebbe essere indicato. Non riuscire a portare scarpe chiuse è una grossa limitazione, e avere la "patata" del "ditone" che dà dolore è un altro problema importante per la vita di tutti i giorni.
Un intervento chirurgico potrebbe risolvere tutto e farle aumentare di molto la qualità della vita.
Ovviamente però, l'ultima parola spetta al medico specialista che la visiterà.
Se vuole ci può tenere aggiornati. In bocca al lupo.
[#4]
Ortopedico
Pratico la chirurgia percutanea dal 1999 e posso dire che solo da due o tre anni mi considero affidabile.
La cattiva reputazione della chirurgia percutanea e il suo rifiuto da parte di molti è dovuto all'uso indiscriminato e perfino eticamente criticabile che ne è stato fatto, purtroppo da persone senza un adeguato training (molti mai visti nei vari corsi di percutanea e mini-invasiva)
Bisogna chiarire che in percutanea non bisogna fare altro che quello che si è sempre fatto a cielo aperto ed in modo tradizionale, secondo la propria filosofia della chirurgia del piede.
In mani adeguate, si può applicare il metodo mini-invasivo alla stragrande maggioranza delle patologie dell'avampiede, essendo sempre pronti a modificare indicazione e tecnica laddove sia necessario o in presenza di una difficoltà.
Detto questo e detto da chi, come il sottoscritto, ha tredici anni di esperienza, le posso garantire che non vi è nessuna differenza di risultati nè particolari vantaggi dellla mini-invasiva e percutanea, rispetto alle tecniche tradizionali.
Pur praticando quasi esclusivamente questa chirurgia mini-invasiva non ho dificoltà a riconoscere che i risultati sono pressochè sovrapponibili e mi piace ricordare l'aforisma del mio maestro: "Non vi sono cattive tecniche o cattivi strumenti, ma solo cattivi chirurghi".
Inoltre: "Qual è "migliore tecnica"?! "Quella che il chirurgo domina bene.
Sperando di aver portato un onesto contributo
cordialità
La cattiva reputazione della chirurgia percutanea e il suo rifiuto da parte di molti è dovuto all'uso indiscriminato e perfino eticamente criticabile che ne è stato fatto, purtroppo da persone senza un adeguato training (molti mai visti nei vari corsi di percutanea e mini-invasiva)
Bisogna chiarire che in percutanea non bisogna fare altro che quello che si è sempre fatto a cielo aperto ed in modo tradizionale, secondo la propria filosofia della chirurgia del piede.
In mani adeguate, si può applicare il metodo mini-invasivo alla stragrande maggioranza delle patologie dell'avampiede, essendo sempre pronti a modificare indicazione e tecnica laddove sia necessario o in presenza di una difficoltà.
Detto questo e detto da chi, come il sottoscritto, ha tredici anni di esperienza, le posso garantire che non vi è nessuna differenza di risultati nè particolari vantaggi dellla mini-invasiva e percutanea, rispetto alle tecniche tradizionali.
Pur praticando quasi esclusivamente questa chirurgia mini-invasiva non ho dificoltà a riconoscere che i risultati sono pressochè sovrapponibili e mi piace ricordare l'aforisma del mio maestro: "Non vi sono cattive tecniche o cattivi strumenti, ma solo cattivi chirurghi".
Inoltre: "Qual è "migliore tecnica"?! "Quella che il chirurgo domina bene.
Sperando di aver portato un onesto contributo
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 13k visite dal 03/10/2011.
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