Tendinopatia achillea
Gentili dottori,
vi contatto per chiedervi un consulto in merito ad un problema al tendine di achille che mi crea problemi da diversi mesi. Premetto che ho 40 anni, sono alto 170 cm e peso 70 kg. In passato ho praticato varie attività sportive agonistiche, soprattutto la corsa. Da qualche anno pratico invece una costante ma moderata e puramente amatoriale attività di jogging nel parco sotto casa.
Nel giugno scorso ho dovuto interrompere l'attività a causa di un dolore al tendine di achille sinistro. Accusavo dolore soprattutto al mattino, appena sveglio. Talvolta quasi zoppicavo per qualche minuto, prima di poter camminare normalmente.
L'ecografia comparativa, effettuata a luglio, segnalava un "achilleo destro mm 4 in ap, sinistro mm 6 in ap. Dismetria tra gli achillei al terzo distale in favore del sinistro, modicamente ispessito e con ecostruttura disomogenea per presenza di area focale intramurale di tendinosi in fase di stato di mm 13x4x10. Non evidenti allo stato soluzioni di continuo né calcificazioni intratendinee. Normali morfologia ed ecostruttura delle giunzioni miotendinee. Edema inserzionale retrocalcanale a sinistra, in assenza di depositi calcarei".
L'ortopedico che mi ha visitato ha diagnosticato una "tendinopatia del tendine di achille sinistro per sovraccarico funzionale" e ha prescritto 10 sedute di TECAR Terapia + Laserterapia antalgica.
Ho terminato le sedute pochi giorni fa ma la situazione non sembra essersi granché risolta. In effetti al mattino non avverto più lo stesso dolore. Però sento ancora un forte indolenzimento, una specie di "caldo", che oltretutto ora sembra più diffuso e generale, pare investire anche il tallone e si manifesta anche quando cammino a lungo, magari semplicemente per raggiungere il posto di lavoro.
L'ortopedico mi ha quindi prescritto una risonanza magnetica comparativa, e ha fatto cenno alla possibilità che se la situazione non si risolve potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico di ''ripulitura''.
Ora, chiedo: possibile che non vi siano altre strade? Sento parlare di ginnastiche correttive e altre cose. Molti mi dicono che dovrei rinunciare al jogging e passare ad esempio al nuoto o alla bicicletta. Mi dispiacerebbe, e oltretutto ora noto che il problema è meno acuto rispetto a giugno ma ora lo avverto pure quando cammino.
Un'ultima precisazione, che forse può tornare utile. In passato ho sofferto di problemi al menisco del ginocchio destro, che mi hanno portato nel 1990 e poi di nuovo nel 2007 a due interventi chirurgici. Oggi il mio ginocchio presenta una tendenza artrosica e in effetti a causa sua non sono mai riuscito a recuperare pienamente il tono muscolare del quadricipite destro. Ma non è il ginocchio destro che in questo momento mi da' seri problemi. Mi chiedo solo se il "sovraccarico funzionale" al tendine achilleo sinistro possa dipendere anche dei vecchi problemi al ginocchio destro.
Molte grazie per l'attenzione, un saluto cordiale
vi contatto per chiedervi un consulto in merito ad un problema al tendine di achille che mi crea problemi da diversi mesi. Premetto che ho 40 anni, sono alto 170 cm e peso 70 kg. In passato ho praticato varie attività sportive agonistiche, soprattutto la corsa. Da qualche anno pratico invece una costante ma moderata e puramente amatoriale attività di jogging nel parco sotto casa.
Nel giugno scorso ho dovuto interrompere l'attività a causa di un dolore al tendine di achille sinistro. Accusavo dolore soprattutto al mattino, appena sveglio. Talvolta quasi zoppicavo per qualche minuto, prima di poter camminare normalmente.
L'ecografia comparativa, effettuata a luglio, segnalava un "achilleo destro mm 4 in ap, sinistro mm 6 in ap. Dismetria tra gli achillei al terzo distale in favore del sinistro, modicamente ispessito e con ecostruttura disomogenea per presenza di area focale intramurale di tendinosi in fase di stato di mm 13x4x10. Non evidenti allo stato soluzioni di continuo né calcificazioni intratendinee. Normali morfologia ed ecostruttura delle giunzioni miotendinee. Edema inserzionale retrocalcanale a sinistra, in assenza di depositi calcarei".
L'ortopedico che mi ha visitato ha diagnosticato una "tendinopatia del tendine di achille sinistro per sovraccarico funzionale" e ha prescritto 10 sedute di TECAR Terapia + Laserterapia antalgica.
Ho terminato le sedute pochi giorni fa ma la situazione non sembra essersi granché risolta. In effetti al mattino non avverto più lo stesso dolore. Però sento ancora un forte indolenzimento, una specie di "caldo", che oltretutto ora sembra più diffuso e generale, pare investire anche il tallone e si manifesta anche quando cammino a lungo, magari semplicemente per raggiungere il posto di lavoro.
L'ortopedico mi ha quindi prescritto una risonanza magnetica comparativa, e ha fatto cenno alla possibilità che se la situazione non si risolve potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico di ''ripulitura''.
Ora, chiedo: possibile che non vi siano altre strade? Sento parlare di ginnastiche correttive e altre cose. Molti mi dicono che dovrei rinunciare al jogging e passare ad esempio al nuoto o alla bicicletta. Mi dispiacerebbe, e oltretutto ora noto che il problema è meno acuto rispetto a giugno ma ora lo avverto pure quando cammino.
Un'ultima precisazione, che forse può tornare utile. In passato ho sofferto di problemi al menisco del ginocchio destro, che mi hanno portato nel 1990 e poi di nuovo nel 2007 a due interventi chirurgici. Oggi il mio ginocchio presenta una tendenza artrosica e in effetti a causa sua non sono mai riuscito a recuperare pienamente il tono muscolare del quadricipite destro. Ma non è il ginocchio destro che in questo momento mi da' seri problemi. Mi chiedo solo se il "sovraccarico funzionale" al tendine achilleo sinistro possa dipendere anche dei vecchi problemi al ginocchio destro.
Molte grazie per l'attenzione, un saluto cordiale
[#1]
Gentile utente,
Solo con una attenta visita si può capire, e spesso non ci si riesce, quale sia la causa di un sovraccarico funzionale.
Quindi limitiamoci alla diagnosi: la tendinosi è un invecchiamento, una degenerazione, in questo caso focale, di un tendine, che perde in quel punto le caratteristiche anatomiche e funzionali che lo rendono robusto. Quindi è una cosa non reversibile, cioè quel punto non sarà mai più come prima e mina la resistenza del tendine con rischio, a seconda dell'estensione della lesione e delle sollecitazioni che il paziente dà, di rottura del tendine.
Il dolore è poi sicuramente dato anche dalla situazione infiammatoria che va oltre alla zona della tendinosi, e che va trattata con riposo, un pò di rialzo al tallone, plantari se al tipo di piede servono e terapie fisiche.
La ginnastica posturale o correttiva aiuta poco o niente.
L'area di tendinosi, prima di arrivare ad un intervento di scarificazione, può essere trattata con onde d'urto. Le cellule staminali o i fattori di crescita sono ancora oggetto di studio, anche se promettenti.
Il consiglio di cambiare sport, a favore di uno che non sovraccarichi il tendine, mi sembra appropriato.
Saluti cordiali.
Solo con una attenta visita si può capire, e spesso non ci si riesce, quale sia la causa di un sovraccarico funzionale.
Quindi limitiamoci alla diagnosi: la tendinosi è un invecchiamento, una degenerazione, in questo caso focale, di un tendine, che perde in quel punto le caratteristiche anatomiche e funzionali che lo rendono robusto. Quindi è una cosa non reversibile, cioè quel punto non sarà mai più come prima e mina la resistenza del tendine con rischio, a seconda dell'estensione della lesione e delle sollecitazioni che il paziente dà, di rottura del tendine.
Il dolore è poi sicuramente dato anche dalla situazione infiammatoria che va oltre alla zona della tendinosi, e che va trattata con riposo, un pò di rialzo al tallone, plantari se al tipo di piede servono e terapie fisiche.
La ginnastica posturale o correttiva aiuta poco o niente.
L'area di tendinosi, prima di arrivare ad un intervento di scarificazione, può essere trattata con onde d'urto. Le cellule staminali o i fattori di crescita sono ancora oggetto di studio, anche se promettenti.
Il consiglio di cambiare sport, a favore di uno che non sovraccarichi il tendine, mi sembra appropriato.
Saluti cordiali.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Ex utente
Ringrazio molto il dott. Nucci per la chiarezza della sua valutazione e per i consigli.
Io vi scrivo nuovamente a distanza di diversi mesi perché la mia situazione non è cambiata. In particolare chiedo tre cose:
1) Purtroppo il prof. che mi aveva in cura costa molto. Sto quindi cercando a Napoli un altro specialista che possa seguire la mia situazione. Il mio desiderio sarebbe quello di poter tornare a fare un po' di jogging amatoriale, se possibile.
2) Vorrei inoltre sapere se è plausibile che la TECAR sia stata praticata con non sufficiente perizia. Un fisoterapista ha sostenuto che la mia situazione avrebbe dovuto tranquillamente risolversi con la TECAR ma che, essendomi stata fatta a "caldo" oltre che a "freddo", il risultato non poteva che essere insoddisfacente. Inoltre, lui ritiene di avere individuato uno stato infiammatorio fin sul polpaccio, mentre i terapisti intervenivano con la TECAR prevalentemente sul tendine di Achille e sul tallone. Ritenete abbia senso ripetere la TECAR alla luce di queste indiczioni?
3) L'ultima volta che l'ho sentito, il prof. che mi aveva in cura mi ha chiesto di fare una risonanza magnetica comparativa ai tendini di achille, una nuova ecografia comparativa e anche una radiografia "laterale", così mi pare che l'avesse definita. Ritenete che dal nuovo medico debba presentarmi con tutti questi test?
Molte grazie ancora. Aspetto di sapere se uno specialista di problemi al tendine di Achille possa ricevermi a studio, a Napoli. Buona giornata!
[#3]
Gentile utente,
Coi limiti del consulto on-line, posso dirle di non spendere soldi con fisioterapie che non risolvono la vera causa del problema, cioè la tendinosi.
Ripeto quello che ho già detto: se lo specialista lo ritiene opportuno, le onde d'urto sono indicate, e non fare spprt traumatici per il tendine anche.
Cordiali saluti.
Coi limiti del consulto on-line, posso dirle di non spendere soldi con fisioterapie che non risolvono la vera causa del problema, cioè la tendinosi.
Ripeto quello che ho già detto: se lo specialista lo ritiene opportuno, le onde d'urto sono indicate, e non fare spprt traumatici per il tendine anche.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.9k visite dal 21/09/2011.
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