Artrosi tibio-peroneo-astragalica e sottoastragalica secondaria
Buongiorno chiedo cortesemente un consulto in quanto il 14/02/09 ho avuto un incidente che mi ha causato, (cito ultima risonanza appena effettuata) frattura del malleolo interno, dell'astragalo, calcagno e cuboide. Ora c'è un evidente artrosi tibio-peroneo.astragalica e sottoastragalica secondaria. Diffusa usura condrale e erosioni subcondrali con sfumata alterazione di segnale dell'osso spongioso adiacente, per edema da esposizione. Versamento articolare alla tibio-tarsica e a livello del seno del tarso. Esiti di trapianto osteocondrale a livello del margine posteriore del domo astragalico, con cartilagine irregolare e sfumata alterazione dell'osso sottocondrale, per edema. Discreta artrosi astragalo-scafoidea con ispessimento capsulare del recesso dorsale. Alterazione dell'apparato capsulo-legamentoso antero-laterale della tibio-tarsica con lesione subtotale del peroneo astragalico anteriore.
A novembre 2009 mi sono sottoposto ad un trapianto di cellule mesenchimali presso l'Ospedale Rizzoli di Bologna, dove sono in cura da allora. Settimana scorsa mi è stato detto che l'operazione può ritenersi non riuscita in quanto ho ancora male e per camminare uso il bastone.
Come soluzione definitiva e sicura mi è stata proposta l'atrodesi-tibiotersica che però preferirei tenere come ultima soluzione visto che è invalidante. Mi sono state proposte altre due strade: il trapianto o la protesisazzione. Al Rizzoli preferiscono il trapianto mentre a Milano (Galeazzi) la protesizzazione. Mi è stato detto che la protesi è limitata nel tempo (magari se tutto va bene 15 anni) ma io chiedo: non è possibile rifare l'intervento quando si consuma? (come si fa per l'anca per esempio).
Il trapianto invece se riesce dovrebbe essere duraturo ma mi pare di aver capito che riesce con minori probabilità (ho sentito dire del 40% di insuccessi). Voi cosa consigliereste e perchè? Ipotizzando una riuscita per entrambi, quale è migliore? In cosa consiste esattamente l'operazione? Viene trapianto o sostituito l'intera tibia e astragalo o solo una parte, che poi verrà attaccata al mio osso? Se dovessi avere un rigetto, dell'osso o della protesi cosa succede? Perchè se devo toglierli io poi avrei dei buchi al posto dell'articolazione.
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo che mi dedicherete ma come vedete la scelta è molto difficile. Saluti. Daniele
A novembre 2009 mi sono sottoposto ad un trapianto di cellule mesenchimali presso l'Ospedale Rizzoli di Bologna, dove sono in cura da allora. Settimana scorsa mi è stato detto che l'operazione può ritenersi non riuscita in quanto ho ancora male e per camminare uso il bastone.
Come soluzione definitiva e sicura mi è stata proposta l'atrodesi-tibiotersica che però preferirei tenere come ultima soluzione visto che è invalidante. Mi sono state proposte altre due strade: il trapianto o la protesisazzione. Al Rizzoli preferiscono il trapianto mentre a Milano (Galeazzi) la protesizzazione. Mi è stato detto che la protesi è limitata nel tempo (magari se tutto va bene 15 anni) ma io chiedo: non è possibile rifare l'intervento quando si consuma? (come si fa per l'anca per esempio).
Il trapianto invece se riesce dovrebbe essere duraturo ma mi pare di aver capito che riesce con minori probabilità (ho sentito dire del 40% di insuccessi). Voi cosa consigliereste e perchè? Ipotizzando una riuscita per entrambi, quale è migliore? In cosa consiste esattamente l'operazione? Viene trapianto o sostituito l'intera tibia e astragalo o solo una parte, che poi verrà attaccata al mio osso? Se dovessi avere un rigetto, dell'osso o della protesi cosa succede? Perchè se devo toglierli io poi avrei dei buchi al posto dell'articolazione.
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo che mi dedicherete ma come vedete la scelta è molto difficile. Saluti. Daniele
[#1]
Il suo caso richiederebbe una valutazione completa sia clinica che strumentale,le rispondo con i limiti che il web impone, sempre ci troviamo di fronte a queste situazioni e le domande sono sempre le stesse:qual'è l'intervento migliore da fare in questi casi? Il trapianto dell' articolazione è un intervento recente con le comuni complicazioni a tutti i trapianti come il rigetto;la protesi potrebbe essere una opzione tenendo presente che le toglierà il dolore e potra' avere un range di movimento non completo della caviglia,si puo' reintervenire dopo diversi anni in caso di una sua usura;l'artrodesi è un ìntervento definitivo,viene bloccata l'articolazione in una posizione funzionale cosi' da poter camminare senza alcun problema.
Il trattamento deve essere personalizzato al tipo di paziente,l'età, la sua attività lavorativa.
Cordialmente
Il trattamento deve essere personalizzato al tipo di paziente,l'età, la sua attività lavorativa.
Cordialmente
Dott. Andrea D'Arrigo
Specialista in chirurgia del Piede e Caviglia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 11.1k visite dal 21/09/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.