Frattura ii metatarso e i cuneiforme
Salve
Vorrei gentilmente che prendeste in considerazione la mia situazione.
Dopo essermi fratturato il II metatarso ed il I cuneiforme del piede
sinistro, mi hanno messo una valva che consentisse, associata alla
crioterapia, uno sgonfiore graduale.
Tenuta la valva dal 26/11/2007 al 30/11/2007, mi hanno ingessato proprio in
quest'ultimo giorno. Il gionfiore si era attenuato, ma non in modo
considerevole. Ora, in data 13/12/2007, non persiste un gonfiore evidente,
anche se quando tengo la gamba (ingessata fin sopra al ginocchio con tacco
di circa 6 cm) abbassata e leggermente appoggiata per terra, inizio a
sentirmi gradualmente il piede leggermente gonfio, e guardando le falangi
noto un colore violaceo che è dovuto probabilmente al sangue che si
concentra in questo punto. Quando tengo invece il piede in alto, questo non
si verifica, scomparendo sia la sensazione leggera di gonfiore, sia il
colore violaceo delle falangi. Non accuso dolore nè al
metatarso(sopratutto), ne al cuneiforme. La mia domanda è: questa sensazione
di gonfiore e il colore delle falangi sottolineano una situazione
preoccupante, oppure posso trascurare? Inoltre: i medici del pronto soccorso
non mi hanno prescritto nessuna soluzione endovenosa antitromboide; è giusto
oppure è necessario che assuma questa sostanza?
Vi ringrazio infinitamente
Distinti Saluti
Andrea
Vorrei gentilmente che prendeste in considerazione la mia situazione.
Dopo essermi fratturato il II metatarso ed il I cuneiforme del piede
sinistro, mi hanno messo una valva che consentisse, associata alla
crioterapia, uno sgonfiore graduale.
Tenuta la valva dal 26/11/2007 al 30/11/2007, mi hanno ingessato proprio in
quest'ultimo giorno. Il gionfiore si era attenuato, ma non in modo
considerevole. Ora, in data 13/12/2007, non persiste un gonfiore evidente,
anche se quando tengo la gamba (ingessata fin sopra al ginocchio con tacco
di circa 6 cm) abbassata e leggermente appoggiata per terra, inizio a
sentirmi gradualmente il piede leggermente gonfio, e guardando le falangi
noto un colore violaceo che è dovuto probabilmente al sangue che si
concentra in questo punto. Quando tengo invece il piede in alto, questo non
si verifica, scomparendo sia la sensazione leggera di gonfiore, sia il
colore violaceo delle falangi. Non accuso dolore nè al
metatarso(sopratutto), ne al cuneiforme. La mia domanda è: questa sensazione
di gonfiore e il colore delle falangi sottolineano una situazione
preoccupante, oppure posso trascurare? Inoltre: i medici del pronto soccorso
non mi hanno prescritto nessuna soluzione endovenosa antitromboide; è giusto
oppure è necessario che assuma questa sostanza?
Vi ringrazio infinitamente
Distinti Saluti
Andrea
[#1]
Gentile utente.
Il fatto che quando tiene l'arto ingessato "in basso" abbia una sensazione di gonfiore è ovviamente normale, come pure che questo scompaia quando tiene l'arto "in scarico". Il gesso provoca una stasi circolatoria, per cui è bene che lei tenga bene in scarico l'arto, cioè quando è in poltrona lo tenga appoggiato su una sedia, quando è a letto lo tenga sopra 2 o 3 cuscini. Camminare con le stampelle (se le è stato concesso !) il meno possibile.
Solitamente, più per prudenza che per altro, vista la bassa possibilità che si verifichi una trombosi con embolia, si prescrive una terapia profilattica a base di farmaci a base di eparina, per via sottocutanea (non endovenosa !), da fare per il periodo del gesso.
Può consultare anche il suo medico curante, per questo.
Auguri di buona guarigione.
Dott. Luciano Mazzucco
Il fatto che quando tiene l'arto ingessato "in basso" abbia una sensazione di gonfiore è ovviamente normale, come pure che questo scompaia quando tiene l'arto "in scarico". Il gesso provoca una stasi circolatoria, per cui è bene che lei tenga bene in scarico l'arto, cioè quando è in poltrona lo tenga appoggiato su una sedia, quando è a letto lo tenga sopra 2 o 3 cuscini. Camminare con le stampelle (se le è stato concesso !) il meno possibile.
Solitamente, più per prudenza che per altro, vista la bassa possibilità che si verifichi una trombosi con embolia, si prescrive una terapia profilattica a base di farmaci a base di eparina, per via sottocutanea (non endovenosa !), da fare per il periodo del gesso.
Può consultare anche il suo medico curante, per questo.
Auguri di buona guarigione.
Dott. Luciano Mazzucco
Dott. Luciano Mazzucco
Specialista Ortopedia e Traumatologia
Firenze
[#3]
Utente
Egregi Dr. Mazzucco e Cigni,
Vi ringrazio per la Vostra risposta, molto esauriente.
Ma vorrei porVi un altro quesito: se io faccio del movimento (e quindi non sto sempre in poltrona o a letto), la trombosi si verifica con meno probabilità oppure no? Perchè ho letto di persone che purtroppo, a causa di fratture del bacino o delle vertebre, erano costretti a stare a letto, e quindi impossibilitati a muoversi; per questo motivo gli veniva somministrata una dose di seleparina nella sottocute addominale.
Insomma: io che mi muovo, corro più o meno rischi rispetto a chi invece sta sempre fermo?
Vi ringrazio della risposta.
Cordiali Saluti
Andrea
Vi ringrazio per la Vostra risposta, molto esauriente.
Ma vorrei porVi un altro quesito: se io faccio del movimento (e quindi non sto sempre in poltrona o a letto), la trombosi si verifica con meno probabilità oppure no? Perchè ho letto di persone che purtroppo, a causa di fratture del bacino o delle vertebre, erano costretti a stare a letto, e quindi impossibilitati a muoversi; per questo motivo gli veniva somministrata una dose di seleparina nella sottocute addominale.
Insomma: io che mi muovo, corro più o meno rischi rispetto a chi invece sta sempre fermo?
Vi ringrazio della risposta.
Cordiali Saluti
Andrea
[#4]
E' la stasi circolatoria una dei fattori favorenti la trombosi, quindi ne deriva che il movimento la previene. Però il suo arto ingessato di movimento non ne può fare, proprio perchè ingessato, quiandi il fatto che lei vada in giro, anche con le stampelle ecc, non le garantisce un movimento. Il movimento utile per la sua gamba è sicuramente il muovere le dita del piede, per quanto possibile con il gesso; è bene farlo spesso. Comunque faccia giustamente un controllo dall'ortopedico, anche per la profilassi antitrombotica. saluti e auguri. Dott. Mazzucco
[#5]
Utente
La ringrazio infinitamente.
Ho sentito il mio medico curante, e mi ha detto che è strano infatti che non mi abbiano prescritto niente. Cmq ha affermato che oramai, dovendomi togliere il gesso fra una settimana, una terapia antitrombotica sarebbe troppo tardi per attuarla. Io muovo spesso le dite, anzi, son sempre riuscito a muovere fin dal primo giorno in cui mi hanno messo il gesso.
Spero vada tutto bene in questa settimana.
Via ringrazio ancora tanto per l'aiuto.
Cordiali Saluti
Andrea
Ho sentito il mio medico curante, e mi ha detto che è strano infatti che non mi abbiano prescritto niente. Cmq ha affermato che oramai, dovendomi togliere il gesso fra una settimana, una terapia antitrombotica sarebbe troppo tardi per attuarla. Io muovo spesso le dite, anzi, son sempre riuscito a muovere fin dal primo giorno in cui mi hanno messo il gesso.
Spero vada tutto bene in questa settimana.
Via ringrazio ancora tanto per l'aiuto.
Cordiali Saluti
Andrea
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.5k visite dal 15/12/2007.
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