Dolore alla spalla e al gomito

Buonasera, potreste segnalermi un buon ortopedico per la spalla, in grado anche di intervenire chirugicamente, laddove se ne ravvisi la necessità?

PS Io mi trovo a Roma.

Grazie infinite
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Esistono moltissimi centri a Roma in grado di eseguire la chirurgia della spalla ad ottimo livello. Ovviamente solo ed esclusivamente "se ne ravvisi la necessita'".

Qui su M non possiamo fare pubblicita' a nessuno e la sua richiesta e' riferita ad una patologia di distretto che, qualora si tratti di una lesione della cuffia dei rotatori, non solo NON e' rara, ma tanto comune da essere operata ovunque a Roma e in tutta l'Italia con ottimi risultati.

Resta poi da capire che cosa lei intenda per "ortopedico della spalla" perche', per darle INFO utili, cio' che dovrebbe essere precisato non e' il tipo di ortopedico da parte nostra, ma il tipo di patologia da parte sua.

Non e' la stessa cosa infatti avere una banale lesione della cuffia dei rotatori piuttosto che una scapola alta congenita oppure una lesione del plesso alta con necessita' di trasposizione del tendine del gran dorsale oppure una sindrome del gran pettorale ecc.ecc.

Su MI si danno informazioni sulla Salute e non indirizzi dove curarsi fatta eccezione per patologie rare o di particolare complessita' per cui servano competenze e/o organizzazioni dedicate e di altissimo livello possibili in uno o pochissimi Centri nazionali del SSN.

Cordialmente
Dr.A.Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno, la ringrazio per avermi risposto.
Non sò con precisione che tipo di patologia ho alla spalla perchè non ho ancora fatto la visita ortopedica.
Il referto della risonanza è il seguente:
Spalla destra
Ipertrofia osteocapsulare delrarticolazione acromion-claveare che oblitera i piani adiposi sottostanti e comprime nettamente e segmentariamente ii profilosuperiore della giunzione miotendinea del sovraspinato.
Ispessito e alterato ii segnale del tendine sottoscapolare con un quadro diffuso ed in
rapporto a modificazioni tendinopatiche di media entità, ma senza lesioni.
Non si apprezzano lesioni tendinee a carico dei restanti strutture che costituiscono Ia cuffia dei rotatori
Minima quota fluida è associata al tratto prossimale ed extra-articolare del tendine CLB che risulta normale ed in sede.
Assenza di versamento endoarticolare di significativa entità. Alterazioni sottocorticali microcistiche a carattere degenerativo perinserzionale in corrispondenza del trochite dell’omero.

Stò provando a prendere appuntamente negli ospedali che si trovano nella mia zona, ma nel frattempo lei saprebbe dirmi di che patologia si tratta e quale potrebbe essere la terapia da seguire oltre ai cerotti antinfiammatori che non posso utilizzare per più di tre giorni consecutivi?
Grazie mille e buona giornata
[#3]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
No, non posso farle una diagnosi della SUA malattia via internet.
Posso solo fornirle, come informazione, la notozia che quella descrita DAL radiologo, ma da verificare con la visita clinica e con la visione diretta delle immagini, è una condizione anatomoradiologica che può (potrebbe...) corrispondere ad una sindrome da compressione del tendine del m. sovraspinato. Tutta da verificare, però, con una visita da parte del suo ortopedico.
[#4]
Utente
Utente
Mi scusi, ma non capisco cosa vuol dire "condizione anatomoradiologica" e cosa comporta la "sindrome da compressione del tendine del m. sovraspinato".

Grazie anticipatamente e buona giornata
[#5]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66
Immagini un panorama con una montagna. La descrizione attenta di un geografo insieme a quella di un geologo, che si recano sul POSTO, le danno la descrizione morfologica e strutturale di quella montagna per visione DIRETTA.
Traduzione = informazione e conoscenza CERTA.

Adesso immagini di scattare una foto di quella montagna da Nord e una seconda foto di profilo da EST e dover descrivere QUELLA montagna SOLO da LONTANO. Lei avrà 2 foto con una rappresentazione grossolana bidimensionale di un oggetto (la montagna) per visione INDIRETTA.
Traduzione = informazione e conoscenza per APPROSSIMAZIONE

Veniamo "mutate mutandis" alla Medicina.
Nel primo caso la visione DIRETTA delle alterazioni di un organo, apparato o tessuto rappresenta lo studio macroscopico (come il geografo verso il profilo della montagna) e lo studio microscopico strutturale e ultrastrutturale (come il geologo verso la composizione della montagna) tipico dell'anatomico (che studia in macroscopia e in microscopia tessuti e organi normali) e dell'anatomopatologo (che studia in macroscopia e in microscopia tessuti e organi malati= patologici).

Nel secondo caso, la visione INDIRETTA tramite immagini (Rx-TAC-RMN- ecografia ecc.) delle alterazioni di un apparato o tessuto rappresenta lo studio anatomo-radiologico da LONTANO di un determinato organo o apparato che potrà, a seconda dei casi, essere normale o malato (= presentare modificazioni di tipo morfologico e/o strutturale), professione propria del medico radiologo.

Quando si utilizza, pertanto, il termine "anatomo-radiologico" si intende che si sta parlando di una parte anatomica della quale NON abbiamo conoscenza DIRETTA esterna/interna perchè NON la ispezioniamo, nè la palpiamo, la percuotiamo, la auscultiamo o la misuriamo e neppure perchè si trova su un tavolo di sala settoria e la tagliamo per studiarla all'interno con un esame autoptico oppure perchè la osserviamo attraverso un microscopio.
Con questa definizione noi intendiamo infatti riferire al lettore che di questo organo/apparato descritto nella relazione del radiologo, noi medici ne abbiamo una conoscenza solo INDIRETTA e da LONTANO tramite un'IMMAGINE radiologica.
Traduzione: informazione e conoscenza per APPROSSIMAZIONE = NON diagnosi, ma solo descrizione dello stato morfologico e, dentro certi limiti, strutturale di quell'organo ed apparato "fotografato" da lontano.

Nel suo caso la descrizione del radiologo può far solo prendere atto che lo spazio in cui scorre il tendine del m.sovraspinato sia ridotto e che, pertanto, lo stesso tendine sia "compresso" da un versante da parte dell'acromion e dall'altro dall'epifisi dell'omero. MA il fatto che sulle immagini sia presente questa alterazione morfologica dei rapporti articolari della spalla per la riduzione/alterazione dello spazio tra l'epifisi prossimale dell'omero e l'acromion, condizione, appunto anatomo-radiologica, NON è una diagnosi in quanto è TUTTO da dimostrare che questa alterazione dei rapporti della spalla, vista SOLO tramite le immagini, sia la vera o l'unica responsabile dei suoi disturbi.

Questa correlazione può essere infatti dimostrata SOLO ed ESCLUSIVAMENTE con la visita e i test clinici che le effettuerà il suo medico curante.

Cambiando area anatomica e patologia, a solo titolo di esempio, posso dirle che le alterazioni discali soprattutto cervicali e lombari sono estremamente frequenti in tutti gli individui al di sopra di una certa età, ma solo alcuni di questi soffrono di cervicalgia/lombalgia o cervicobrachialgia/ lombosciatalgia.
Fenomeno noto in tutto il mondo da tutti i medici e non solo agli ortopedici.
Perchè? Nessuno lo sa. O meglio, le ipotesi sono infinite.

Per essere chiari e non lasciare adito a dubbi: in Medicina le immagini possono fanno vedere alterazioni di organi o apparati che in QUEL paziente NON creano problemi di alcun tipo = di fatto stato clinico di benessere. Nota bene: questa verità vale per tutti gli organi e apparati e non solo per quello muscoloscheletrico.

Per questo l'inquadramento clinico dei pazienti ha un valore enorme sia prima della richiesta degli esami (per evitare esami inutili e per indirizzare/motivare correttamente quelli necessari) che dopo (per interpretare le immagini alla LUCE dell'inquadramento complessivo = valutazione clinica + immagini + es. laboratorio ecc.).

Spero di essere riuscito a risponderle.


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Utente
Utente
La ringrazio molto per il tempo che mi ha dedicato e per la sua accurata ed esuariente spiegazione.
Buona giornata
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Utente
Utente
Eccomi nuovamente, il 25 agosto ho fatto la visita ortopedica e nella stessa visita l'ortopedico ha deciso di effettuare un infiltrazione a base di cortisone alla spalla per vedere se ottenevo dei benefici. Effettivamente il dolore alla spalla è diminuito, ma purtroppo persiste il dolore al braccio. Dopo 10 gg sono tornata dall'ortopedico per la visita di controllo e finalmente anche per ricevere una diagnosi. La diagnosi è la seguente: " DG: Sospetta sindrome da intrappolamente del nervo interosseo posteriore al gomito."
Mi ha inoltre consigliato altri esami: EMG arti superiori, RX gomito destro RMN gomito dx.
Ma fra gli esami consigliati non c'è nessun approfondimento che consenta di capire perchè continuano a venirmi disturbi alle ossa. L'ortopedico sospetta che tali problemi possano essere causati da un fattore ormonale, e ciò secondo me è probabile visto che nel 2008 sono stata sottoposta per 6 mesi in menopausa chimica per curare erroneamente un endometriosi. Fortunatamente poi sono stata operata e quella cura l'ho immediatamente sospesa, ma da allora ho cominciato ad avere problemi alle ossa.
Ma ora vorrei sapere che cos'è questa sindrome, è curabile con delle terapie o solo con intervento chirugico?
come posso rinforzare le mie ossa?
E' necessario anche un immediato consulto ginecologico?

Grazie per l'attenzione
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