Fisioterapia con manipolazioni passive

Ciao a tutti 5 mesi e mezzo fa ho avuto un incidente stradale con conseguente frattura all'acetabolo,trattata con immobilizzazione a letto e scoppio dell'astragalo,con deformità del profilo collo piede,ridotto in primo soccorso e trattato poi chirurgicamente con due viti al titanio.
Ho praticato progressivamente dopo un mese dall'incidente: fisioterapia con manipolazioni passive, esercizi propiocettivi,idrokinesi,ultrasuoni,tecar,interix ed ipertermia,avendo sempre dolore. Dopo due mesi dall'incidente,presentavo blocco articolare a 90°,ho subito l'asportazione di un frammento astragalico spostato anteriormente e sblocco parziale in narcosi. Poi ho iniziato a deambulare con due stampelle,dopo tre mesi con una stampella,dopo quattro mesi,essendo apparentemente migliorata,ho effettuato carico totale senza stampelle!Verso metà Novembre presento dolore forte alla deambulazione e ancora blocco articolare a circa 95°,,effettuo risonanza dove si evince una forte sofferenza astragalica ed infiammazione della spongiosa ossea.Mi viene detto di ridurre la fisioterapia attiva ed interrompere il carico totale per altri due mesi e che non recupererò mai più la totale mobilità della caviglia!Chiedo a chiunque...competenti e non...di darmi qualche indicazione a riguardo con urgenza...sono molto angosciata...grazie
P.S.
Il 06/12/07 ho praticato radiografia di controllo della caviglia con il seguente responso:
Si rilevano le sequele di intervento chirurgico a livello dell'astragalo, in trattamento con mezzi di sintesi ben tollerati e correttamente posizionati.Si segnala sclerosi a carico del profilo inferiore dell'astragalo,in corrispondenza dell'articolazione sotto astragalica.Diffusa riduzione del tono calcico a carico dei restanti segmenti.
Il 20/11/07 ho praticato RMN :
Postumi di frattura pluriframmentaria dell'astragalo,trattata chirurgicamente,e di successiva asportazione di frammento instabile;due viti di osteosintesi appaiono in sede;al controllo odierno appare marcato l'edema della spongiosa ossea dell'astragalo,anche più esteso se raffrontato all'indagine precedente del 25/08/07,con ulteriore interessamento edematoso,sebbene in misura ridotta,della spongiosa del calcagno e dell'epifisi tibiale distale;allo stato,peraltro,non si rilevano segni di osteonecrosi.
Sia in sede intraarticolare astragalo-calcaneare,sia in sede periarticolare tibio-astragalica,si rilevano numerosi frammenti di assente segnale,da multipli distacchi parcellari ossei e da "pulviscolo" ferromagnetico,per i precedenti interventi.
Discreta imbibizione edematosa dei tessuti molli periarticolari.
Si rileva,altresì,notevole usura del rivestimento condrale articolare,sia in sede tibio-astragalica,sia in sede sottoastragalica,con netta riduzione d'ampiezza dei relativi spazi articolari.
Discreto versamento intraarticolare.
Nei limiti di risoluzione consentiti dei fenomeni flogistico-reattivi,non evidenti significative alterazioni della morfologia e del segnale delle strutture ligamentose del comparto laterale,del legamento deltoideo nella sua componente superficiale e profonda,e del legamento interosseoastragalo-calcaneare,ma evidenza di edema relativo del seno del tarso.
Regolare morfologia e segnale delle strutture muscolo-tendinee periarticolari.

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Dr. Luciano Mazzucco Ortopedico, Anestesista 110 2
Gentile signora di Napoli. Innanzitutto le esprimo il mio rammarico per quanto le è successo e che purtroppo, per la specifica particolarità strutturale dell'astragalo (ha un sistema di nutrimento vascolare molto particolare) le potrà lasciare degli esiti. Sicuramente il piede leso non si muoverà perfettamente come l'altro sano, perchè a quanto leggo, la struttura dell'astragalo è stata molto sovvertita, tuttavia potrà fare una vita normale e camminare senza dolore. Comunque non deve disperare, perchè probabilmente può migliorare ancora il suo recupero funzionale, con terapia fisica, anche se per molto tempo (ci vorranno ancora mesi). La fisioterapia non va interrotta, magari andrei più cauto sul carico e su questo sarei molto progressivo. Per mia esperienza in questi casi è stata molto utile la magnetoterapia, praticata magari acquistando un apparecchio portatile "da casa" in modo da applicarlo molte ore al giorno, in più a tutti gli altri esercizi che il suo fisioterapista le avrà indicato.
Prima di pensare a soluzioni più aggressive (chirurgiche, per ora premature) è bene che i disturbi si siano stabilizzati e si possa considerare il quadro clinico con obiettività. Ovviamente questi che le do sono consigli generici che le invio senza averla visitata e viste le sue Rx.
Con molti auguri
Dott. Luciano Mazzucco

Dott. Luciano Mazzucco
Specialista Ortopedia e Traumatologia
Firenze

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Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per l'immediata risposta,ma secondo lei nel mio caso potrebbe giovarmi un innesto cartilagineo?Le dico la verità...sono stata a Torino dal Prof. Pisani e lui mi ha detto che in futuro,dopo l'assenza di carico per due mesi,forse,l'unico intervento potrebbe essere l'artrodesi della sotto astragalica...tanto secondo lui la mobilità di questa caviglia non andrà oltre...ma credo che per me sarebbe troppo invalidante!!Io sento una rigidità della caviglia più muscolo-tendinea...perchè è stato così drastico??Oltre la magneto,secondo lei,che tipo di fisioterapia dovrei fare?La ringrazio e la saluto
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Dr. Luciano Mazzucco Ortopedico, Anestesista 110 2
Concordo con quanto detto dal Prof Pisani. Io non ho voluto essere subito catastrofico dicendole della artrodesi, sia perchè al momento attuale sredo sia prematura, sia perchè voglio essere con lei nello sperare in qualche beneficio della fisioterapia. Comunque l' artrodesi non dà una eccessiva rigidità; lei potrà camminare utilizzando le residue articolazioni del mesopiede e sopratutto non avrà più dolore. Sicuramente il centro di Torino del prof Pisani e collaboratori è uno di quelli a più alto livello e in un futuro potrà certamente rivolgersi a loro. Io intanto comincerei con la megneto e riattivazione motoria.
Saluti. Mazzucco
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Utente
Utente
La ringrazio per la comprensione...dopo l'incidente il mio blocco è stato soprattutto psicologico!Se oltre alla magnetoterapia facessi camera iperbarica?Potrebbe giovare all'articolazione?Grazie per la disponibilità
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Utente
Utente
Prima ho dimenticato di porle un'altra domanda che da ieri mi angoscia: se l'astragalo dovesse andare in necrosi cosa si può fare?Un medico mi ha detto che la protesi in questo caso non servirebbe...quindi???Buona sera
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Utente
Utente
Buonasera dr. Mazzucco,oggi ho scannerizzato l'ultimo rx collo-piede dx e fatto 2 foto del piede durante la flessione e l'estensione massima.Spero che lei voglia visionarle per avere una visuale più completa sul mio caso!Se mi può dare un suo indirizzo e-mai posso inviargliele.La ringrazio e la saluto
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Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Il Prof. Pisani è una autorità assoluta in materia.
Cordialità

Dr Simone Cigni

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Utente
Utente
Sono d'accordo con lei dr. Cigni...per questo ci sono andata in prima battuta...però sarò sincera...l'idea di un'eventuale artrodesi a 36 anni...mi terrorizza e spero non sia l'unica alternativa per me!
Saluti
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Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Valuterei bene quali sono le sue esigenze e quale è la sua situazioone clinica. In ogni caso come le diceva il Dr Mazzucco è possibile vicariare in parte i movimenti bloccati dall'intervento. Certo, quest'ultimo va ben ponderato.
Cordialità
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Dr. Luciano Mazzucco Ortopedico, Anestesista 110 2
mi scuso con il ritardo ma ho avuto problemi di internet.
Non credo che la ossigenoterapia iperbarica le potrà essere di aiuto. Il giorno malaugurato, spero che si manifesti il più tardi possibile, in cui il suo astragalo e la sua articolazione sottoastragalica dovessero essere insufficienti l'unica cosa da fare l'intervento,(artrodesi) che tuttavia non deve spaventarla più di tanto perchè le altre articolazioni vicine faranno da sostitute e quindi non ci sarà una completa rigidità della caviglia-piede.
Il mio indirizzo e-mail, come può vedere anche dai dati personali depositati sul sito di medicitalia.it, è lucimak@tin.it
Saluti.Mazzucco
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Utente
Utente
Buongiorno e Buona Domenica.Purtroppo dopo 2 mesi effettuati in assenza di carico per essermi stata diagnosticata algodistrofia alla caviglia,è subentrato un inizio di osteonecrosi astragalica!Riporto di seguito il referto:
RISONANZA MAGNETICA DELL'ARTICOLAZIONE TIBIOTARSICA DESTRA

Esame eseguito su apparecchiatura dedicata
Tecnica d'esame: sequenze TSE T1 su piani coronali e sagittali;
sequenze TSE T2 su piani assiali;
sequenze GE STIR su piani sagittali.

Reperto RM
Postumi di frattura pluriframmentaria dell'astragalo, trattata chirurgicamente, e di successiva asportazione di frammento instabile; presenza di due viti di osteosintesi, ben contenute; al controllo odierno appare marcato l'edema della spongiosa ossea dell'astragalo, sebbene meno rilevante in confronto con l'indagine precedente del 20/11/2007; meno evidente anche l'edema la spongiosa del calcagno e dell'epifisi tibiale distale; allo stato, peraltro, si rilevano segni di alterato segnale della porzione prossimale della spongiosa dell'astrgalo, con delimitazione di area ipointensa in T1, con orlettodi sclerosi, da iniziali fenomeni di osteonecrosi.
In sede intraarticolare astragalo-calcaneare ed in sede periarticolare si rilevano numerosi frammenti di assente segnale, da multipli distacchi parcellari ossei e da "pulviscolo" ferromagnetico, per i precedenti interventi.
Discreti imbibizione edematosa dei tessuti molli periarticolari.
Notevole usura del rivestimento condrale articolare, sia in sede tibio-astragalica, sia in sede sottoastragalica, con netta riduzione d'ampiezza dei relativi spazi articolari.
Discreto versamento intraarticolare.
Nei limiti di risoluzione consentiti dei fenomeni flogistico-reattivi, non evidenti significative alterazioni della morfologia e del segnale delle strutture ligamentose del comparto laterale, del legamento deltoideo nella sua componente superficiale e profonda, e del legamento interosseo astragalo-calcaneare; edema reattivo del seno del tarso.
Regolare morfologia e segnale delle strutture muscolo-tendinee periarticolari.
Chiedo ai medici del forum un parere urgente sul trattamento da effettuare in seguito a questa nuova situazione.Grazie

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Dr. Luciano Mazzucco Ortopedico, Anestesista 110 2
Mi sembra che il quadro necrotico sia per ora iniziale. La RM, essendo molto sensibile, spesso fa vedere un quadro peggiore di quello che è in realtà. Il da farsi va valutato con la valutazione clinica che io non le posso fare certo a distanza. Farei valutare i referti dal Prof Pisani o dal suo collaboratore Dott. Enrico Parino.
Saluti e auguri
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Utente
Utente
Sicuramente domani mi attiverò...però nel frattempo vorrei almeno un'indicazione.So che dovrei essere visitata...però se lei potesse almeno dirmi quale trattamento potrebbe essere più idoneo.Le dico che il dolore è ancora molto presente quando cerco di caricare e la mobilità in dorsi flessione è ancora un pò limitata.Questi sono i problemi maggiori...ora io sapevo che con la necrosi si poteva ipotizzare la protesi o l'artrodesi!Tra l'altro,mi può dire se la necrosi evidenziata nella parte prossimale dell'astragalo vuol dire localizzata alla tibio tarsica?Mi scusi se sono ripetitiva...ma sono molto preoccupata!Inoltre volevo sapere se è possibile bloccare la necrosi ad uno stadio iniziale con terapie tipo onde d'urto o altro.Cordiali saluti
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68
Gentile utente,
mi intrometto nella discussione per aggiungere qualche particolare in più a quello fornito dai miei colleghi.
La necrosi dell'astragalo avviene per una interruzione della sua vascolarizzazione. Per cui non arrivando più sangue la struttura ossea muore.
In considerazione della sua età, prima di pensare ad un'artrodesi, penserei alla possibilità di una protesi di tibiotarsica.
Qualsiasi altro rimedio mi pare purtroppo inadeguato.
La differenza sostanziale tra le due tecniche è che l'artrodesi le risolverebbe il problema al 99%, tuttavia l'articolarità verrebbe a mancare. La protesi invece le garentirebbe un'adeguata articolarità ma è possibile che possa avere complicanze future, quale la mobilizzazione della protesi stessa (per cui potrebbe essere necessario reintervenire).

A lei quindi la scelta

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale