Problema ai polsi

Salve a tutti, preannuncio che sono un batterista semiprofessionista. Il mio problema ai polsi e' iniziato quest'estate dopo un lungo periodo di allenamento (circa sei ore al giorno per due mesi). Il problema si e' presentato con dei leggeri fastidi nella parte inferiore esterna dei polsi! Sotto la prescrizione di un medico ho somministrato antinfiammatori per via orale per 15 giorni, evitando allo stesso tempo di lavorare alla batteria! Dopo non aver ottenuto alcun miglioramento dalla cura, mi sono rivolto ad un ortopedico (specialista di braccia e mani) il quale mi ha diagnosticato una forma leggera di tendinite e mi ha garantito che con una serie di infiltrazioni il problema si sarebbe' risolto, consigliandomi di continuare a suonare ma con moderazione. Alla la seconda infiltrazione l'ortopedico decide di intensificare la cura con degli antinfiammatori via orale (Arcoxia 90mg) per quindici giorni. Dopo la terza infiltrazione in meno di un mese, ho deciso di interronpere il trattamento per gli scarsi risultati ottenuti. Oggi il problema non e' solo riguardante i polsi perche' il dolore si e' esteso lungo tutto l'avanbraccio impedendomi di suonare per piu' di 30 minuti al giorno!! I dolori si presentano perlopiu' nelle ore serali della giornata, compromettendo il buon funzionamento anche delle mani che avverto come indebolite. Spero qualcuno possa darmi delle risposte, dato che ormai da diversi mesi e' stata compromessa l'attivita' principale della mia vita!
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordali saluti.
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Dr. Luciano Mazzucco Ortopedico, Anestesista 110 2
Gentile utente, considata la sua storia clinica, probabilmente il collega che l'ha visitato ha visto giusto, trattando una tendinite con terapia infiltrativa. Talvolta questo non è sufficiente e occorre insistere con terapia fisica (laser, magnetoterapia,ecc.). Le consiglio pertanto di tornare dal collega (che è l'unico che l'ha visitata e quindi ha sottomano il suo quadro clinico) ed esporre questo problema: vedrà lui il tipo di terapia più adatta al suo caso. Potrebbe anche trattarsi di una patologia reumatica oltre che da super-uso (vista la sua attività di batterista) e quindi no nsarebbe male eseguire esami ematici per ricercare una patologia reumatica (VES, PCR, Ra Test, ecc): SEnta il suo medico di fiducia. E' indubbio che un po' di riposo le gioverà.
La saluto coordialmente.
Dott. Luciano Mazzucco Firenze

Dott. Luciano Mazzucco
Specialista Ortopedia e Traumatologia
Firenze

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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Egr.sig. Marco, anzitutto è importante valutare clinicamente sia il rachide cervicale, per vedere se non vi sia una sindrome irradiata, poi fare esame clinico degli arti superiori, dei polsi e delle mani ; vi sono tante sindromi canalicolari irritative e compressive,cioè sindromi irritative e compressive dei nervi periferici, varie tendinopatie, neuropatie periferiche, ecc. ecc.
Fare una diagnosi precisa, essendo la tendinite una diagnosi troppo generica, essendovi fare forme di tendinopatie e quale TENDINOPATIA? ci sono tante tendinopatie dell'arto superiore !!
Quindi dovrebbe eseguire un consulto specialistico ortopedico e dopo degli accertamenti diagnostici strumentali : ecografia, rxgrafia e quant'altro stabilirà lo specialista, per poi approntare le cure idonee, compresa sopratutto la fisiochinesiterapia oltre alle cure farmacologiche e quindi anche un successivo consulto fisiatrico sarebbe importante.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Università di Messina

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Da quello che si può dedurre per e.mail dovrebbe trattarsi di tendinite cronica del flessore ulnare del carpo, data anche la posizione delle mani durante l'attività strumentale. Il problema non è di facilissima e immediata risoluzioe. Bisogna escludere che vi siano patologie concomitanti (lesioni condrali o del tfcc per esempio). Per questo valuterei una RM ed uno studio Rx del polso in 2 pose+inclinazione ulnare-radiale/flessione ed estensione (escludere instabilità o impingement). Il tutto dopo accurato esame clinico. vanno escluse patologie reumatiche concomitanti. Verosimilmente andrà corretto il gesto musicale. Per esempio va valutata accuratamente l'impugnatuira delle bacchette (ed eventualmente corretta). Un conto è se lei impugna come Porcaro, un conto se lei impugna nel mezzo del palmo. Il tutto a grandi linee.
Saluti

Dr Simone Cigni

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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Proprio per questo per evitare solo ipotesi e congiutture avevo consigliato l'esame clinico semeiologico ortopedico.
E gli esami diagnostici necessari e mirati saranno da eseguire dopo la valutazione clinica.
Una volta trattata la patologia e trattata bene, il polso deve essere curato bene da avere una guarigione completa in grado di fare tutto liberamente, anche le massime sollecitazioni nelle attività sportive più impegnative tipo il tennis, senza alcun pregiudizio o accorgimento.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Università di Messina
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Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Più che fare tutto liberamente direi fare tutto con la tecnica giusta. L'impostazione tecnica permette di minimizzare i rischi di patologia da misuse. Ricordiamoci che il gesto musicale non è un gesto naturale in sè stesso e che l'obiettivo è quello di portarlo ad essere eseguito nel modo più anatomico possibile.
Saluti
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
A 23 anni, un giovane, un atleta, nelle gravi lesioni tendinee e capsulo-legamentose,come avviene nelle patologie da sport o professionali , se viene curato bene e se del caso operato bene, ritorna senz'altro a quei massimi livelli di performance agonistica, senza pregiudizio alcuno e/o limitazione alcuna. Ci mancherebbe!!!!
Proprio per questo certe patologie nel giovane e nell'atleta, quando necessario, vanno affrontate con un percorso più propenso all'intervento chirurgico. La chirurgia delle lesioni capsulo-legamentose del ginocchio, della spalla e quella delle rotture sottocutanee,anche parziali, e delle tendinosi avanzate dell'achilleo e del capo lungo del bicipite brachiale fanno letteratura.
Oggi la moderna chirurgia ortopedica e traumatologica ed i grandi progressi della riabilitazione in ambito sportivo assicurano un ritorno ai massimi livelli agonistici, a volte anche in tempi sbalorditivi, rispetto al recente passato, grazie anche alle migliori e più approfondite conoscenze sulla biologia dei tendini e delle strutture anatomiche capsulo-legamentose.
Certamente, senza sconoscere quei casi clinici che non guariscono bene e/o del tutto, ma reliquano dei postumi e/o delle limitazioni funzionali, allora senz'altro bisogna adottare degli accorgimenti di ausilio, limitativi, ma questo è un'altro aspetto del problema !!!
Ma quelli che guariscono bene, e tornano ai massimi livelli agonistici di prima,oltre il 95%, lo possono fare senza alcun pregiuzio nè fisico ne psicologico, nè in maniera differenziata, con supporti o accorgimenti particolari, a meno di qualche caso specifico!!!
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Università di Messina


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Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Il paziente in questione è un musicista e non uno sportivo. Le due cose sono differenti sotto svariati punti di vista. Nel musicista (e comuqnue anche nello sportivo!) la tecnica è la base del gesto. Solo con una tecnica adeguata è possibile adattare la propria mano a quanto richiesto dall'esecuzione evitando l'insorgenza di patologie. Personalmente ritengo l'approccio chirurgico nella maggior parte dei casi atraumatici (ovviamente) l'ultima opzione nel musicista.
Ciò vale per il pianista, il violoncellista ecc.. ma anche per lo sciatore o il tennista. E' inutile operare un tendine tendinosico se non si corregge il modo con cui questo, dal punto di vista biomeccanico, è utilizzato. E, generaòmente, il corretto utilizzo tecnico, è rivelato in primis (come segno percepito dal paziente) dal diminuire della fatica (e quindi delle patologie associate). Per questo, per esempio, i migliori pianisti possono suonare per ore senza accusare il minimo segno di fatica.
Saluti
[#8]
Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Ho fatto un'altro discorso che il collega distrattamente non ha recepito : in quanto parlando dello sport si parla delle massime sollecitazioni meccaniche di una struttura dell'apparato locomotore, così come non ha notato che parlavo sia di
patologie da sport che di patologie professionali, molto simili a volte clinicamente!
Allora dettaglio : Un atleta o un musicista o un qualsiasi altro professionista, una volta curato bene e ristabilito definitivamente o operato , se operato bene e guarito bene non necessita di particolari accorgimenti: che sarebbero sempre limitativi per una libera e completa attività, che se eseguita validamente non può avere dei condizionamenti di qualsiasi tipo e modalità, sopratutto nella gestualità tecnica, pur se per salvaguardare in qualche caso la patomeccanica.
Usare una attenta e specifica ed adeguata tecnica del gesto, ammesso che prima non lo fosse, significa minore libertà e/o utilizzo di accorgimenti limitativi della libera e completa funzionalità articolare. ossia ci sono delle limitazioni funzionali quali postumi: ciò che avevo spiegato-
nel post precedente e che il collega ha interpretato in maniera d
Comunque vorrei dire al collega Cigni, che siamo d'accordo su quanto dice sulle modalità, e tecniche diverse e vicarianti di prevenzione alle varie patologie, ma è qui il punto che ribadisco, anche da Medico dello Sport : siamo allora di fronte a persone, giovani atleti o professionisti che debbono usare degli accorgimenti, degli aiuti, delle particolari tecniche di ausilio per non incorrere nelle ripetitività della patologia professionale o da sport.
D'accordissimo e giusto per prevenire le recidive !!! Mentre io ribadisco : se si cura bene, se viene operato bene, se ritorna ai livelli standard di prima agonistici o professionali, non vi è alcun motivo, come sempre avviene, di cambiare ruolo, strumento, attrezzo sportivo o professionale,o tecnica gestuale: che poi è inevitabilmente non ottimale, se prima non era usata, per una completa e massima performance.
Comunque collega Cigni, a parte il fatto che siamo d'accordo
in linea di massima,ma il discorso mio aveva connotati e significati diversi, non siamo di certo ad un Convegno di biomeccanica e patomeccanica tendinea o articolare, quindi chiuderei qui la discussione, in quanto è inutile fare queste sottili disquisizioni supertecniche su argomenti così profondi, certamente per noi interessanti e gfacilmente comprensibili, ma che al paziente probabilmente non interesseranno più di tanto.
Se lo dovesse ritenere opportuno mi può scrivere al mio sito privato o a queelo di SpazioMedici.
Cordiali saluti al sig. Marco, al Collega Cigni ed al collega Mazzucco, con cui siamo intervenuti in comtemporanea alla risposta all'utente.
Alessandro Caruso
Messina



[#9]
Dr. Luciano Mazzucco Ortopedico, Anestesista 110 2
un saluto a tutti i colleghi che sono intervenuti in maniera così ampia ed esaustiva. Speriamo che anche il nostro amico utente di Catania legga tutto ciò.
Saluti da Firenze
[#10]
Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Grazie Collega Mazzucco e buona domenica!
Alessandro Caruso
[#11]
Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Il paziente leggerà perchè ne ha interesse dato che non sempre chi tratta queste patologie ha presenti i problemi dei musicisti nè ne ha una percezione esperienziale personale. Proprio per evitare tecnicismi (dato che non siamo a un Congresso.....anche perchè avrei parlato in altri termini per l'appunto più tecnici) vorrei ribadire semplicemente (come è giusto che sia) la mia opinione di medico e musicista:
-ogni attività musicale necessita di accorgimenti tecnici che servono ad EVITARE l'insorgenza di problemi. Questo fa parte del TRATTAMENTO corretto del paziente musicista (come nel caso dell'utente) ma anche della PREVENZIONE sia PRIMARIA che delle RECIDIVE.
Semplice e conciso.
Saluti
[#12]
Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135
Ma collega Cigni: curioso veramente; è certo che non si possono fare tutti gli sport per poter curare uno sportivo, o suonare tutti gli strumenti per curare un musicista, o fare il cassiere di banca per curare una tendinopatia del polso o tutti i tipi di lavoro per curare ogni lavoratore, nè che un otorinolaringoiatra debba saper cantare per sapere e potere curare una disfonia. Comunque a parte le amenità ribadisco per l'ultima volta, quindi non intervengo più : a parte che parlavo dell'intervento chirurgico in generale non nel caso clinico specifico del sig. Marco che non so, in quanto dovrebbe essere valutato clinicamente e di norma nelle tendinosi il trattamento non è chirurgico, e siamo perfettamente d'accordo. Ma se il paziente è ben trattato e guarito, anche se musicista, dentista,giocoliere o prestigiatore o
cartomante o massaggiatore, non ha bisogno di particolari artifizi e cambi di gestualità tecnica o altro, sempre limitativi, a scopo di prevenzione.
Cordiali saluti veramente
Alessandro Caruso
[#13]
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Noto con moltissimo piacere che in tanti siete intervenuti dandomi consigli molto utili! Noto a precisare che suono la batteria dall'eta' di nove anni e non ho mai sofferto di alcun problema. Vero pure che fino a poco prima che il problema si presentasse non ho mai suonato piu' di due ore al giorno! La posizione con qui tengo le bacchette credo sia la mia posizione naturale, nel mezzo del palmo. Il motivo per qui il problema si e' presentato, io credo sia dovuto al fatto che: in quel periodo molto intenso di ore di studio alla batteria, utilizzavo uno strumento elettrico di scarsa qualita', il quale mi costringeva a battere violentemente sulle pelli. Pertanto le troppe ore di studio e l'eccessivo sforzo credo siano stata la vera causa del problema! Ringrazio nuovamente tutti voi per la vostra disponibilita' repentina e naturalmente, terro' conto di tutto quello che avete scritto cercando di trovare una risoluzione al problema. Aspetto con molto piacere altri dei vostri pareri e grazie ancora.
Cordiali saluti
Marco Cristaudo
[#14]
Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Un medico che è musicista (ma anche un medico non musicista che si è occupato in profondità di tali problemi) ha di necessità una "visuale" migliore di chi non lo è. La tecnica è e resta essenziale. Sarebbe più utile un confronto se Caruso conoscesse cosa vuol dire in pratica suonare uno strumento. Numerosi interventi del Professor Mantero su queste tematiche sono illuminanti. Nel caso specifico sarebbe utile interessarsi della tecnica di impugnatura delle bacchette nel batterista.
Saluti
[#15]
Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Caro Marco,
finalmente si è fatto sentire. Da quello che dice si dovrebbe trattare di un semplice problema di sovraccarico. E' chiaro che la qualità dello strumento (le pelli, la risposta meccanica, il posizionamento delle componenti) influisce senza dubbio sulla possibile insorgenza di patologie (come è stato nel suo caso). Peraltro la batteria elettronica con i pads non le darà mai (e lei lo sa bene) la risposta di uan acustica alla quale probabilmente era abituato costringendola così a modificare l'approccio allo strumento.
Il fatto che ore eccessive di studio possano averle causato problemi va inquadrato nell'ambito della sua tecnica e del suo modo di "stare" alla batteria, strumento che coinvolge tutto il corpo. Pur nelle variabilità individuali e nelle possibilità umane ed anatomiche di resistenza prima dell'insorgenza di sintomi che la costringono a fermarsi è importante verificare il tutto ed eventualmente reimpostare la posizione. Va verificata anche l'impugnatura (un po' come succede per esempio anche nei violoncellisti per quel che riguarda la tecnica della mano che regge l'archetto sia nell'approccio specifico al loro strumento, sia quando devono affrontare l'esame di pianoforte complementare).
In sostanza:
-verifichi con un ortopedico competente ed un fisioterapista dedicato (a Firenze, per esempio c'è una ottima scuola di fisioterapisti dedicati al gesto musicale) l'approccio allo strumento, trattando ovviamente i relativi sintomi ma inquadrando tutto in un approccio globale.

Un caro saluto
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