Tumore a cellule gigante membrana sinoviale. probabile recidiva?
Ho 33 anni e, nel 2009, sono stato sottoposto ad intervento artroscopico per rimuovere un tumore a cellule giganti della membrana sinoviale localizzato nella parte anteriore del ginocchio.
Breve parentesi: ho avuto la spiacevole sorpresa di avere tale problema nel momento in cui, un bel giorno, il tessuto nodulare, in seguito alla pressione della tibia e del femore, è "esploso" (il nodulo aveva un diametro di 36mm x 20mm).
Riporto di seguito il referto della RMN ante intervento: è apprezzabile un ampio versamento intraarticolare che distende tutti i recessi capsulari che si dispone prevalentemente nello sfondato quadricipitale. A livello del corpo adiposo di Hoffa posteriormente al polo inferioredella rotula, in sede mediana, si apprezza formazione nodulare a margini policiclici del diametro massimo di 36mm x 20mm con intensità di segnale di tipo solido scarsamente compatto da riferire in prima ipotesi ad iperplasia sinoviale di tipo villonodulare, ma che necessita di approfondimento diagnostico con esame artroscopico ed istologico. Non sono apprezzabili significative alterazioni del rivestimento condrale dei capi scheletrici esaminati, dei legamenti crociati, dei menischi e dei legamenti collaterali. Lieve edema dei tessuti molli circostanti.
Dopo l'intervento ho effettuato RM e visite di controllo con cadenza prima semestrale, poi annuale. Le prime tre RM hanno avuto esito negativo. L'ultima RM, effettuata 08/07/2011, ha evidenziato, ahimè, quanto segue: esiti di pregresso intervento chirurgico con ispessimenti a bande del corpo di Hoffa e limitata alterazione del segnale dell'inserzione rotulea posteriore del tendine rotuleo, a basso segnale, in un quadro, per quanto valutabile con le diverse apparecchiature in uso, sostanzialmente immodificato rispetto al precedente esame del 16/06/2010.Al controllo odierno si rileva tuttavia la presenza di immagine tessituale di aspetto nodulare (circa 2cm di asse traverso e 1cm di asse A-P) stuata nella camera anteriore, medialmente al corno anteriore del menisco esterno e non riconoscibile con certezza nel precedente controllo; il reperto, di non univoco significato (iperplasia sinoviale nodulare? produttività recidiva?) richiede rivalutazione specialistica ed ulteriore accertamento. Iniziali segnali di meniscosi del corpo-corno posteriore dell'interno.
Ora, in attesa della visita di controllo (fissata il 22.07.2011), vorrei avere una Vostra analisi sull'ultimo referto.
Ringrazio anticipatamente per la Vostra consueta cortesia e disponibilità.
Breve parentesi: ho avuto la spiacevole sorpresa di avere tale problema nel momento in cui, un bel giorno, il tessuto nodulare, in seguito alla pressione della tibia e del femore, è "esploso" (il nodulo aveva un diametro di 36mm x 20mm).
Riporto di seguito il referto della RMN ante intervento: è apprezzabile un ampio versamento intraarticolare che distende tutti i recessi capsulari che si dispone prevalentemente nello sfondato quadricipitale. A livello del corpo adiposo di Hoffa posteriormente al polo inferioredella rotula, in sede mediana, si apprezza formazione nodulare a margini policiclici del diametro massimo di 36mm x 20mm con intensità di segnale di tipo solido scarsamente compatto da riferire in prima ipotesi ad iperplasia sinoviale di tipo villonodulare, ma che necessita di approfondimento diagnostico con esame artroscopico ed istologico. Non sono apprezzabili significative alterazioni del rivestimento condrale dei capi scheletrici esaminati, dei legamenti crociati, dei menischi e dei legamenti collaterali. Lieve edema dei tessuti molli circostanti.
Dopo l'intervento ho effettuato RM e visite di controllo con cadenza prima semestrale, poi annuale. Le prime tre RM hanno avuto esito negativo. L'ultima RM, effettuata 08/07/2011, ha evidenziato, ahimè, quanto segue: esiti di pregresso intervento chirurgico con ispessimenti a bande del corpo di Hoffa e limitata alterazione del segnale dell'inserzione rotulea posteriore del tendine rotuleo, a basso segnale, in un quadro, per quanto valutabile con le diverse apparecchiature in uso, sostanzialmente immodificato rispetto al precedente esame del 16/06/2010.Al controllo odierno si rileva tuttavia la presenza di immagine tessituale di aspetto nodulare (circa 2cm di asse traverso e 1cm di asse A-P) stuata nella camera anteriore, medialmente al corno anteriore del menisco esterno e non riconoscibile con certezza nel precedente controllo; il reperto, di non univoco significato (iperplasia sinoviale nodulare? produttività recidiva?) richiede rivalutazione specialistica ed ulteriore accertamento. Iniziali segnali di meniscosi del corpo-corno posteriore dell'interno.
Ora, in attesa della visita di controllo (fissata il 22.07.2011), vorrei avere una Vostra analisi sull'ultimo referto.
Ringrazio anticipatamente per la Vostra consueta cortesia e disponibilità.
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La recidiva è possibile. L'indicazione all'attesa o ad un nuovo intervento di biopsia/resezione spetta al medico curante
Cordialmente
Dr. A. Valassina
Cordialmente
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Valassina,
la ringrazio per la tempestiva risposta, in attesa della visita di venerdì 22 vorrei provare a far luce su alcuni dibbi:
1)Quando si manifestò il primo episodio mi fu detto che il tessuto nodulare a cellule giganti era caratterizzato da una lenta mitosi; considerata quindi la lenta riproduzione cellulare e la grandezza del nodulo il chirugo ipotizzò che il problema esistesse da diversi anni. Ora, leggendo l'utlimo referto sembrerebbe che il nuovo nodulo, nell'arco di un anno, abbia raggiunto dimensioni pari a circa la metà di quello precedente. Come è possibile?
2)Secondo la sua esperienza e la casistica relativi ad episodi analoghi, come è preferibile trattare le recidive?
3)Ci sono possibilità che la patologia degeneri in stadi più gravi e critici?
La ringrazio sin d'ora per la sua cortesia,
P.F.
la ringrazio per la tempestiva risposta, in attesa della visita di venerdì 22 vorrei provare a far luce su alcuni dibbi:
1)Quando si manifestò il primo episodio mi fu detto che il tessuto nodulare a cellule giganti era caratterizzato da una lenta mitosi; considerata quindi la lenta riproduzione cellulare e la grandezza del nodulo il chirugo ipotizzò che il problema esistesse da diversi anni. Ora, leggendo l'utlimo referto sembrerebbe che il nuovo nodulo, nell'arco di un anno, abbia raggiunto dimensioni pari a circa la metà di quello precedente. Come è possibile?
2)Secondo la sua esperienza e la casistica relativi ad episodi analoghi, come è preferibile trattare le recidive?
3)Ci sono possibilità che la patologia degeneri in stadi più gravi e critici?
La ringrazio sin d'ora per la sua cortesia,
P.F.
[#4]
Utente
Eccomi di nuovo ad aggiornare la mia situazione.
Ebbene si, anzi male...i sospetti di recidiva di Luglio 2011 sono stati confermati e, ad ottobre 2011, ho subito un nuovo intervento per rimuovere il tessuto nodulare.
Come se non bastasse, a gennaio 2012, mi è stato dignosticato linfoma hodgkin; oggi, 06.luglio.2012, ho concluso l'undicesima seduta di chemio (protocollo ABVD). Ne manca un'altra poi spero di archiviare anche questa brutta esperienza.
Nel frattempo ho continuato a monitorare la precaria situazione del mio ginocchio dx; il 22.giugno.2011, ho effetuato l'ormai consueta rmn di controllo.
Segue il referto della rmn in parola:
"Esame eseguito senza m.d.c. per assenza di esami ematochimici specifici e come da richiesta del medico curante. Esiti di intervento noti già descritti nel precedente esame portato in visione del 08.07.11.
Sostanzialmente nella norma entrambe le strutture meniscali. Non alterazione a carico delle formazioni del pivot centrale e delle restanti strutture capsulo-legamentose esaminate. Ai gradi di flessione la rotula appare in asse.
Sinovite reattiva nella gola intercondilea con modesta quota (in aumento rispetto al precedente controllo) di versamento intre-articolare che si dispone nello sfondato sottoquadricipitale.
Utile, a giudizio clinico specialistico, rivalutazione con eventuale sooministrazione di m.d.c."
Questo è quanto!
Alla lettura del referto mi sono sorti alcuni interrogativi:
1)si parla di sinovite reattiva; reattiva a cosa? Non ho subito traumi e sono a completo riposo da 6 mesi. A cosa è dovuta l'infiammazione della sinovia?
2)il protoccolo ABVD può aver smosso ed acutizzato l'apparente silente situazione della sinovia?
3)si parla di rivalutazione con somministrazione del metodo di contrasto; è veramente necessario? Mi spiego meglio: il metodo di contrasto può evidenziare un eventuale recidiva che non viene rilevata dalla semplice rmn? Eviterei, se possibile, di caricare il mio corpo di zozzerie su zozzerie.
grazie come sempre per la Vostra consueta ed impagabile cortesia.
ciao
Ebbene si, anzi male...i sospetti di recidiva di Luglio 2011 sono stati confermati e, ad ottobre 2011, ho subito un nuovo intervento per rimuovere il tessuto nodulare.
Come se non bastasse, a gennaio 2012, mi è stato dignosticato linfoma hodgkin; oggi, 06.luglio.2012, ho concluso l'undicesima seduta di chemio (protocollo ABVD). Ne manca un'altra poi spero di archiviare anche questa brutta esperienza.
Nel frattempo ho continuato a monitorare la precaria situazione del mio ginocchio dx; il 22.giugno.2011, ho effetuato l'ormai consueta rmn di controllo.
Segue il referto della rmn in parola:
"Esame eseguito senza m.d.c. per assenza di esami ematochimici specifici e come da richiesta del medico curante. Esiti di intervento noti già descritti nel precedente esame portato in visione del 08.07.11.
Sostanzialmente nella norma entrambe le strutture meniscali. Non alterazione a carico delle formazioni del pivot centrale e delle restanti strutture capsulo-legamentose esaminate. Ai gradi di flessione la rotula appare in asse.
Sinovite reattiva nella gola intercondilea con modesta quota (in aumento rispetto al precedente controllo) di versamento intre-articolare che si dispone nello sfondato sottoquadricipitale.
Utile, a giudizio clinico specialistico, rivalutazione con eventuale sooministrazione di m.d.c."
Questo è quanto!
Alla lettura del referto mi sono sorti alcuni interrogativi:
1)si parla di sinovite reattiva; reattiva a cosa? Non ho subito traumi e sono a completo riposo da 6 mesi. A cosa è dovuta l'infiammazione della sinovia?
2)il protoccolo ABVD può aver smosso ed acutizzato l'apparente silente situazione della sinovia?
3)si parla di rivalutazione con somministrazione del metodo di contrasto; è veramente necessario? Mi spiego meglio: il metodo di contrasto può evidenziare un eventuale recidiva che non viene rilevata dalla semplice rmn? Eviterei, se possibile, di caricare il mio corpo di zozzerie su zozzerie.
grazie come sempre per la Vostra consueta ed impagabile cortesia.
ciao
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1)si parla di sinovite reattiva; reattiva a cosa? Non ho subito traumi e sono a completo riposo da 6 mesi. A cosa è dovuta l'infiammazione della sinovia?
- Sinovite reattiva è una sorta di non-diagnosi in parte di tipo antomopatologico, in parte inventato, in ogni caso assolutamente NON radiologico. L'utilizzazione di una terminologia anatomopatologica o fisopatologica o addirittura di origine biomeccanica da parte di alcuni radiologi, i quali, purtroppo al contempo, omettono la descrizione morfostrutturale delle lesioni, invece dovuta, è un problema ricorrente in Italia.
Sinovite non signifca altro che infiammazione della sinovia, mentre reattiva, come sospetta giustamente lei, è un termine assolutamente improprio perchè dovrebbe descrivere una "reazione" aun qualcosa che appunto non si conosce. In anatomia patologica non esiste una tale definizione.
2)il protocollo ABVD può aver smosso ed acutizzato l'apparente silente situazione della sinovia?
- No, lo escluderei.
3)si parla di rivalutazione con somministrazione del metodo di contrasto; è veramente necessario? Mi spiego meglio: il metodo di contrasto può evidenziare un eventuale recidiva che non viene rilevata dalla semplice rmn? Eviterei, se possibile, di caricare il mio corpo di zozzerie su zozzerie.
- Il mezzo di contrasto serve proprio per documentare aspetti aggressivi della membrana sinoviale e il tgc della sinoviale, essendo vascolarizzato, necessita di questa tecnica per essere messo in evidenza.
- Sinovite reattiva è una sorta di non-diagnosi in parte di tipo antomopatologico, in parte inventato, in ogni caso assolutamente NON radiologico. L'utilizzazione di una terminologia anatomopatologica o fisopatologica o addirittura di origine biomeccanica da parte di alcuni radiologi, i quali, purtroppo al contempo, omettono la descrizione morfostrutturale delle lesioni, invece dovuta, è un problema ricorrente in Italia.
Sinovite non signifca altro che infiammazione della sinovia, mentre reattiva, come sospetta giustamente lei, è un termine assolutamente improprio perchè dovrebbe descrivere una "reazione" aun qualcosa che appunto non si conosce. In anatomia patologica non esiste una tale definizione.
2)il protocollo ABVD può aver smosso ed acutizzato l'apparente silente situazione della sinovia?
- No, lo escluderei.
3)si parla di rivalutazione con somministrazione del metodo di contrasto; è veramente necessario? Mi spiego meglio: il metodo di contrasto può evidenziare un eventuale recidiva che non viene rilevata dalla semplice rmn? Eviterei, se possibile, di caricare il mio corpo di zozzerie su zozzerie.
- Il mezzo di contrasto serve proprio per documentare aspetti aggressivi della membrana sinoviale e il tgc della sinoviale, essendo vascolarizzato, necessita di questa tecnica per essere messo in evidenza.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.1k visite dal 13/07/2011.
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