A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ernia discale mediana superiore
Buonasera,sono Christian ho 30 anni.Circa un mese fa ero a lavoro e ho avvertito un forte dolore alla parte bassa della schiena(zona lombare).Per una decina di giorni sono andato avanti a antinfiammatori.Dopo un consulto con un ortopedico ho seguito una cura di 10gg con cortisone e antinfiammatori (in attesa della rmn).Il dolore dalla schiena si è spostato a tutta la gamba dx e cel'ho ancora tuttora nonostante sia passato un mese circa.Comunque ho fatto finalmente la rmn.Questo l'esito:lo studio è stato condotto con tecnica tse per immagini in t1,t2 sul piano sagittale ed assiale.
A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ernia discale mediana superiore
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx.
Cosa vuol dire tutto ciò?Mi devo operare?E' normale questo dolore alla gamba dx che ancora non passa?Avete dei consigli da darmi?
Grazie
A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ernia discale mediana superiore
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx.
Cosa vuol dire tutto ciò?Mi devo operare?E' normale questo dolore alla gamba dx che ancora non passa?Avete dei consigli da darmi?
Grazie
[#1]
Egr. sig. Christian, da quello che riferisce lei e dal referto delle rmn sembra proprio una lombosciatalgia compressiva da ernia discale.
Consulti subito uno specialista ortopedico per fare valutare clinicamente il tutto.
Se lo specilista dovesse confermare clinicamente la diagnosi di ernia discale L4 -L5 dx., esegua l'elettromiografia agli arti inferiori, dopo di che se vi sono segni di denervazione deve necessariamente operarsi in breve tempo. ed allora si rivolga o ad un chirurgo ortopedico o anche ad un
neurochirurgo.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Trumatologo//Fisiatra
Messina
Consulti subito uno specialista ortopedico per fare valutare clinicamente il tutto.
Se lo specilista dovesse confermare clinicamente la diagnosi di ernia discale L4 -L5 dx., esegua l'elettromiografia agli arti inferiori, dopo di che se vi sono segni di denervazione deve necessariamente operarsi in breve tempo. ed allora si rivolga o ad un chirurgo ortopedico o anche ad un
neurochirurgo.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Trumatologo//Fisiatra
Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
[#2]
prima di qualsiasi decisione si sottoponga ad una attenta visita da parte di uno specialista con particolare esperienza di problematiche relative alla colonna vertebrale,soprattutto per avere corrette indicazioni terapeutiche Ci possono essere disastri per indicazioni sbagliate!
cordiali saluti
Paul Tenenbaum
paulten@tin.it
cordiali saluti
Paul Tenenbaum
paulten@tin.it
Paul Tenenbaum
[#3]
Egr.Signor Christian,
Se non ha sbagliato a scrivere indicando che la RNM ha evidenziato una ernia in L3-L4 sinistra, avendo Lei un dolore alla gamba destra, ci si troverbbe di fronte al caso di incongruenza tra dato clinico e dato strumentale, per cui è importante chiarire questa discordanza.
Oltre alla EMG, a mio parere, è necessario eseguire anche una TAC per meglio definire le strutture ossee vertebrali, in quanto l'ernia potrebbe essere clinicamente asintomatica, ma essere in presenza di alterazioni di strutture ossee in prossimità della radice controlaterale, come una stenosi (restringimento) del forame attraverso cui passa la radice ecc. che producono sintomi simili all'ernia del disco.
Ci faccia sapere
Cordialità
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in
Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
Se non ha sbagliato a scrivere indicando che la RNM ha evidenziato una ernia in L3-L4 sinistra, avendo Lei un dolore alla gamba destra, ci si troverbbe di fronte al caso di incongruenza tra dato clinico e dato strumentale, per cui è importante chiarire questa discordanza.
Oltre alla EMG, a mio parere, è necessario eseguire anche una TAC per meglio definire le strutture ossee vertebrali, in quanto l'ernia potrebbe essere clinicamente asintomatica, ma essere in presenza di alterazioni di strutture ossee in prossimità della radice controlaterale, come una stenosi (restringimento) del forame attraverso cui passa la radice ecc. che producono sintomi simili all'ernia del disco.
Ci faccia sapere
Cordialità
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in
Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
[#6]
Nel ribadire al sig. Christian quanto già detto,
mi fa molto piacer notare univocità nel modo di approccio a tali patologie, sopratutto da parte di neurochirughi, in generale " più propensi " ad un trattamento chirurgico.
Mi fa piacere anche il parere del collega Cigni, che sia in questo post che in altri è in pieno accordo.
Come vado ripetendo da tempo, come nei tantissimi post al riguardo, nelle patologie ortopediche è sempre e solo l'esame clinico, l'esame obiettico-semeiologico che dà il via, apre la strada alla richiesta mirata e specifica dei vari e molteplici esami ed accertamenti diagnostici.
Evitando così dispendiosi esami, attese inutili, ed anche superflue e pesanti esposizioni radiogene come per la tac.
E deve essere lo specialista a prescrivere un'esame diagnostico per immagine,non certo il paziente con una semplice autodiagnosi.
Nell'ultimo articolo del Tabloid Ortopedia med gate, a firma dell'illustre Collega Davide Pozzi, a margine dell'ultimo congresso della SIOT di Bologna, dal titolo emblematico " LA DIAGNOSI CLINICA VINCE IL CONFRONTO " SI SOTTOLINEA APPUNTO UNA SEMPRE MAGGIORE RIVALUTAZIONE E L'IMPORTANZA INSOSTITUIBILE DELL'ESAME CLINICO TRADIZIONALE AL PRIMO POSTO E QUALSIASI ACCERTAMENTO DIAGNOSTICO, SOLO DOPO E SOLO SE NECESSARIO E SOLO SE AL SERVIZIO DELLA STESSA .
Come d'altronde si è sottolineato in ultimi convegli specilistici ortopedici.
Con salvaguardia di ogni presidio diagnostico per immagini e strumentale, utilissimi e validissimi ausili se necessari !
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
mi fa molto piacer notare univocità nel modo di approccio a tali patologie, sopratutto da parte di neurochirughi, in generale " più propensi " ad un trattamento chirurgico.
Mi fa piacere anche il parere del collega Cigni, che sia in questo post che in altri è in pieno accordo.
Come vado ripetendo da tempo, come nei tantissimi post al riguardo, nelle patologie ortopediche è sempre e solo l'esame clinico, l'esame obiettico-semeiologico che dà il via, apre la strada alla richiesta mirata e specifica dei vari e molteplici esami ed accertamenti diagnostici.
Evitando così dispendiosi esami, attese inutili, ed anche superflue e pesanti esposizioni radiogene come per la tac.
E deve essere lo specialista a prescrivere un'esame diagnostico per immagine,non certo il paziente con una semplice autodiagnosi.
Nell'ultimo articolo del Tabloid Ortopedia med gate, a firma dell'illustre Collega Davide Pozzi, a margine dell'ultimo congresso della SIOT di Bologna, dal titolo emblematico " LA DIAGNOSI CLINICA VINCE IL CONFRONTO " SI SOTTOLINEA APPUNTO UNA SEMPRE MAGGIORE RIVALUTAZIONE E L'IMPORTANZA INSOSTITUIBILE DELL'ESAME CLINICO TRADIZIONALE AL PRIMO POSTO E QUALSIASI ACCERTAMENTO DIAGNOSTICO, SOLO DOPO E SOLO SE NECESSARIO E SOLO SE AL SERVIZIO DELLA STESSA .
Come d'altronde si è sottolineato in ultimi convegli specilistici ortopedici.
Con salvaguardia di ogni presidio diagnostico per immagini e strumentale, utilissimi e validissimi ausili se necessari !
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
[#7]
Esatto. L'ho ribadito personalmente in una mia relazione proprio al SIOT.
Gentili pazienti, tenete presente che la base di tutto è l'esame clinico. Diffidate di chi chiede montagne di esami senza mai visitarvi. Si visita il paziente, non la lastra (come diceva un mio maestro).
Cordialità
Gentili pazienti, tenete presente che la base di tutto è l'esame clinico. Diffidate di chi chiede montagne di esami senza mai visitarvi. Si visita il paziente, non la lastra (come diceva un mio maestro).
Cordialità
[#8]
Egr. collega Cigni, proprio nell'ottobre scorso, rispondendo al paziente e discutendo tecnicamente con l'illustre collega Migliaccio, neurochirugo, ribadivo per l'ennesima volta quanto :
Riporto dal post
Utente 41264
(Bari) Ortopedia - Protrusione discale
scritto venerdì 19 ottobre 2007 -
RISPONDEVO :
Egr. sig........., ma ha consultato uno specialista ortopedico prima di fare delle terapie ?
...............Consulti uno specialista ortopedico e si faccia visitare e analizzare rxgrafie e rmn per valutare se vi è la necessità du un intervento chirurgico o meno.
==========
Ribadivo successivamente :
...........per logica, per cultura, per motivi prettamente tecnici, per dovuta accortezza e prudenza,non consiglio mai apriori la routine di tutti o di parte degli accertamenti diagnostici, alcuni dei quali, condivisibili e proponibili apriori, in maniera a volte eccessiva, potrebbero risultare inutili alla valutazione clinica, se eseguita successivamente .
E ciò, indipendentemente dalla loro invasività e complessità, e spesso dalla difficoltà di esecuzione nel breve periodo.
Anche perchè, nel colloquio on line, nemmeno deontologicamente vero e proprio consulto, non valutando nulla di clinico nè alcun esame diagnostico de visu, ma agendo solo de relato, per referti e per riferito, è improponibile quanto sopra d'emblè !! !!!
Sarà lo Specialista del settore specifico che con l’attento e scrupoloso consulto, con l'esame clinico-funzionale, unico ed insostituibile, guida assoluta a qualsiasi indirizzo successivo, e analizzando ogni test semeiologico e clinico, valuterà la necessità o meno di ogni accertamento diagnostico selezionandone le modalità e stabilendone la priorità !
E’ la dignità unica, insostituibile e primaria del consulto specialistico !!!!
E ringrazio il Collega neurochirurgo Dott. Migliaccio che mi da l’opportunità di ribadire quanto detto altre volte da me e da altri illustri colleghi del Sito, ovvero : è sempre più da inculcare al paziente la cultura, e non solo per motivi di spesa sanitaria, ma soprattutto di necessità tecnica, basti pensare che una Tac corrisponde a qualcosa come cento radiografie di seguito, a non fare mai un’auto indagine anarchica e totalitaria, ed a non fare pressioni dal medico di base per un'obbligatoria prescrizione.
Mai si deve eseguire un’esame del cranio, una rmn e/o tac, un’angiografia, elettromiografia, elettroencefalografia, ecogardiografia e coronarografia, una gastroscopia, una spirometria e quant’altro senza la obbligatoria e aprioristica consulenza ed autorizzazione dello Specialista del settore anatomo-funzionale interessato .
NON SI CURA MAI UNA RADIOGRAFIA, UN'IMMAGINE, UNA TAC, UN A RMN, UN'ANGIOGRAFIA, UN EEG,UN'ECOGRAFIA ECC. ECC. on si cura ed opera mai una fotografia, un’immagine, una tac, una rmn, un’angiografia, un elettroencefalografia, una ecografia ecc. ecc.
Si cura e si opera la persona malato, la patologia con la sua sintomatologia clinica !!
Qualsiasi accertamento diagnostico è al servizio del clinico e del chirurgo, mai viceversa !!!!
Ecco perché occorre sempre di più la dettagliata relazione dello Specialista a corredo della richiesta per l’esecuzione di particolari e specifici esami diagnostici strumentali .
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
scritto sabato 20 ottobre 2007 - ore: 8.04.41
======================
Risponde il Dr. Giovanni Migliaccio(MILANO)
Specializzato in:
- Neurochirurgia
Le parole del prof.Caruso sono sacrosante e le condivido senza alcuna riserva.......................
==================================
Cordiali saluti e buona domenica a tutti
Alessandro Caruso
Riporto dal post
Utente 41264
(Bari) Ortopedia - Protrusione discale
scritto venerdì 19 ottobre 2007 -
RISPONDEVO :
Egr. sig........., ma ha consultato uno specialista ortopedico prima di fare delle terapie ?
...............Consulti uno specialista ortopedico e si faccia visitare e analizzare rxgrafie e rmn per valutare se vi è la necessità du un intervento chirurgico o meno.
==========
Ribadivo successivamente :
...........per logica, per cultura, per motivi prettamente tecnici, per dovuta accortezza e prudenza,non consiglio mai apriori la routine di tutti o di parte degli accertamenti diagnostici, alcuni dei quali, condivisibili e proponibili apriori, in maniera a volte eccessiva, potrebbero risultare inutili alla valutazione clinica, se eseguita successivamente .
E ciò, indipendentemente dalla loro invasività e complessità, e spesso dalla difficoltà di esecuzione nel breve periodo.
Anche perchè, nel colloquio on line, nemmeno deontologicamente vero e proprio consulto, non valutando nulla di clinico nè alcun esame diagnostico de visu, ma agendo solo de relato, per referti e per riferito, è improponibile quanto sopra d'emblè !! !!!
Sarà lo Specialista del settore specifico che con l’attento e scrupoloso consulto, con l'esame clinico-funzionale, unico ed insostituibile, guida assoluta a qualsiasi indirizzo successivo, e analizzando ogni test semeiologico e clinico, valuterà la necessità o meno di ogni accertamento diagnostico selezionandone le modalità e stabilendone la priorità !
E’ la dignità unica, insostituibile e primaria del consulto specialistico !!!!
E ringrazio il Collega neurochirurgo Dott. Migliaccio che mi da l’opportunità di ribadire quanto detto altre volte da me e da altri illustri colleghi del Sito, ovvero : è sempre più da inculcare al paziente la cultura, e non solo per motivi di spesa sanitaria, ma soprattutto di necessità tecnica, basti pensare che una Tac corrisponde a qualcosa come cento radiografie di seguito, a non fare mai un’auto indagine anarchica e totalitaria, ed a non fare pressioni dal medico di base per un'obbligatoria prescrizione.
Mai si deve eseguire un’esame del cranio, una rmn e/o tac, un’angiografia, elettromiografia, elettroencefalografia, ecogardiografia e coronarografia, una gastroscopia, una spirometria e quant’altro senza la obbligatoria e aprioristica consulenza ed autorizzazione dello Specialista del settore anatomo-funzionale interessato .
NON SI CURA MAI UNA RADIOGRAFIA, UN'IMMAGINE, UNA TAC, UN A RMN, UN'ANGIOGRAFIA, UN EEG,UN'ECOGRAFIA ECC. ECC. on si cura ed opera mai una fotografia, un’immagine, una tac, una rmn, un’angiografia, un elettroencefalografia, una ecografia ecc. ecc.
Si cura e si opera la persona malato, la patologia con la sua sintomatologia clinica !!
Qualsiasi accertamento diagnostico è al servizio del clinico e del chirurgo, mai viceversa !!!!
Ecco perché occorre sempre di più la dettagliata relazione dello Specialista a corredo della richiesta per l’esecuzione di particolari e specifici esami diagnostici strumentali .
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
scritto sabato 20 ottobre 2007 - ore: 8.04.41
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Risponde il Dr. Giovanni Migliaccio(MILANO)
Specializzato in:
- Neurochirurgia
Le parole del prof.Caruso sono sacrosante e le condivido senza alcuna riserva.......................
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Cordiali saluti e buona domenica a tutti
Alessandro Caruso
[#9]
Ho sempre condiviso l'impostazione metodologica del prof. Caruso, anche se (e questo fa parte della dialettica scientifica e culturale)ci si può trovare discordi su casi specifici o particolari.
I Congressi sono momenti insostituibili per il confronto delle rispettive esperienze, come dimostra l'interesse e l'importanza dei convegni della Società di Chirurgia vertebrale dove si confrontano Ortopedici e Neurochirurghi.
Personalmente non dò mai nulla per scontato e sono convinto che ogni paziente è un caso a sè e come tale va considerato, pur tenendo ovviamente conto dell'importanza che l'esperienza, il confronto con i colleghi, le acquisizioni scientifiche hanno e devono avere sul nostro lavoro quotidiano.
La richiesta di un esame diagnostico, concordo, deve conseguire all'esame clinico per confermare o meno un sospetto diagnostico che è quasi certezza e che deve scaturire da una semeiotica ben condotta.
Nel caso del signor Christian dove una clinica sembra discordante con i dati della NMR, penso sia doveroso proseguire con gli esami strumentali.
I Congressi sono momenti insostituibili per il confronto delle rispettive esperienze, come dimostra l'interesse e l'importanza dei convegni della Società di Chirurgia vertebrale dove si confrontano Ortopedici e Neurochirurghi.
Personalmente non dò mai nulla per scontato e sono convinto che ogni paziente è un caso a sè e come tale va considerato, pur tenendo ovviamente conto dell'importanza che l'esperienza, il confronto con i colleghi, le acquisizioni scientifiche hanno e devono avere sul nostro lavoro quotidiano.
La richiesta di un esame diagnostico, concordo, deve conseguire all'esame clinico per confermare o meno un sospetto diagnostico che è quasi certezza e che deve scaturire da una semeiotica ben condotta.
Nel caso del signor Christian dove una clinica sembra discordante con i dati della NMR, penso sia doveroso proseguire con gli esami strumentali.
[#11]
Grazie e d'accordo Collega Migliaccio; è proprio l'esame clinico che, appunto poichè specialistico ed approfondito, fa la prima e più importante diagnosi differenziale e la prima grossa cernita tra le tante patologie, quella che poi farà la discriminazione e orienterà verso la scelta e la necessità o meno di ogni esame diagnostico, evitando la routinarietà, che spesso comporta inutilità, delle tac e delle rmn, con tutte le negative ripercussioni.
Di nuovo cordialmente
Alessandro Caruso
Di nuovo cordialmente
Alessandro Caruso
[#12]
Bene bene bene...
LA CLINICA PRIMA DI TUTTO.
se mi intrometto: concordo sulla visita prima di ogni cosa.
Il gran limite di questo sito è appunto che noi non possiamo visitare i pazienti, per cui le nostre indicazioni dovrebbero essere del tutto teoriche ribadendo sempre di far riferimento al medico di base o allo specialista.
Quanti di voi (sicuramente tanti) hanno avuto un riscontro RMN che poi nella pratica chiururgica non corrispondeva?
Anche il mio maestro diceva (e non è lo stesso del collega Cigni) si visita il paziente e non la lastra.
LA CLINICA PRIMA DI TUTTO.
se mi intrometto: concordo sulla visita prima di ogni cosa.
Il gran limite di questo sito è appunto che noi non possiamo visitare i pazienti, per cui le nostre indicazioni dovrebbero essere del tutto teoriche ribadendo sempre di far riferimento al medico di base o allo specialista.
Quanti di voi (sicuramente tanti) hanno avuto un riscontro RMN che poi nella pratica chiururgica non corrispondeva?
Anche il mio maestro diceva (e non è lo stesso del collega Cigni) si visita il paziente e non la lastra.
Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#13]
Utente
Buonasera a tutti.Sono andato dall'ortopedico.Mi ha sconsigliato l'operazione vista la mia giovane età;si è raccomandato la prevenzione (avere corrette posture,movimenti ecc.)per evitare che le 2 protusioni si trasformino in ernie.Mi ha consigliato il nuoto e la ginnastica per rinfonzare gli addominali inferiori.
"Ormai la frittata è fatta quindi dobbiamo evitare di ingrandirla":questo è il succo.
Comunque va abbastanza meglio,il dolore alla gamba dx è rimasto solo al polpaccio e caviglia.Ma è passato + di un mese!!Vs pareri?
Grazie
"Ormai la frittata è fatta quindi dobbiamo evitare di ingrandirla":questo è il succo.
Comunque va abbastanza meglio,il dolore alla gamba dx è rimasto solo al polpaccio e caviglia.Ma è passato + di un mese!!Vs pareri?
Grazie
[#14]
Egr. Sig. Christian
Lei parlava di lombosciatalgia, ed aveva scritto " Questo l'esito della RMN :lo studio è stato condotto con tecnica tse per immagini in t1,t2 sul piano sagittale ed assiale.
A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ERNIA DISCALE MEDIANA SUPERIORE
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx.
Cosa vuol dire tutto ciò? Mi devo operare?E' normale questo dolore alla gamba dx che ancora non passa?Avete dei consigli da darmi? "
=====================
Ecco perchè, con molta prudenza dettata dall'esperienza, le avevo suggerito :
" Egr. sig. Christian consulti subito uno specialista ortopedico per fare valutare clinicamente il tutto.
Se lo specialista dovesse confermare clinicamente la diagnosi di ernia discale L4 -L5 dx., esegua l'elettromiografia agli arti inferiori, dopo di che se vi sono segni di denervazione deve necessariamente operarsi in breve tempo. ed allora si rivolga o ad un chirurgo ortopedico o anche ad un neurochirurgo.
========================
Adesso lei dice : " per evitare che le due protrusioni si trasformino in ernie " !!
=========================
C'è discordanza tra il referto rmn e quanto dice adesso il suo ortopedico, comunque se dall'esame clinico ha valutato così, sarà senz'altro in tale maniera ed è evidentemente saggio attendere !!!
Comunque a parte tutto:
Segua l'ortopedico che la sta curando, faccia oltre al nuoto ed alla ginnastica per il rachide anche della specifica fisiochinesiterapia, affidandosi ad un Fisiatra.
Non è questione dell'età, l'ernia del disco è frequentissima in soggetti giovani, direi avviene sopratutto in persone giovani; bisogna quanto capire il tipo di lombosciatralgia, c'è o meno deficit neurologico periferico?
Solamente una elettromiografia, oltre l'esame clinico ed una approfomdita analisi della rmn, può chiarire tutto !!!
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
Lei parlava di lombosciatalgia, ed aveva scritto " Questo l'esito della RMN :lo studio è stato condotto con tecnica tse per immagini in t1,t2 sul piano sagittale ed assiale.
A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ERNIA DISCALE MEDIANA SUPERIORE
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx.
Cosa vuol dire tutto ciò? Mi devo operare?E' normale questo dolore alla gamba dx che ancora non passa?Avete dei consigli da darmi? "
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Ecco perchè, con molta prudenza dettata dall'esperienza, le avevo suggerito :
" Egr. sig. Christian consulti subito uno specialista ortopedico per fare valutare clinicamente il tutto.
Se lo specialista dovesse confermare clinicamente la diagnosi di ernia discale L4 -L5 dx., esegua l'elettromiografia agli arti inferiori, dopo di che se vi sono segni di denervazione deve necessariamente operarsi in breve tempo. ed allora si rivolga o ad un chirurgo ortopedico o anche ad un neurochirurgo.
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Adesso lei dice : " per evitare che le due protrusioni si trasformino in ernie " !!
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C'è discordanza tra il referto rmn e quanto dice adesso il suo ortopedico, comunque se dall'esame clinico ha valutato così, sarà senz'altro in tale maniera ed è evidentemente saggio attendere !!!
Comunque a parte tutto:
Segua l'ortopedico che la sta curando, faccia oltre al nuoto ed alla ginnastica per il rachide anche della specifica fisiochinesiterapia, affidandosi ad un Fisiatra.
Non è questione dell'età, l'ernia del disco è frequentissima in soggetti giovani, direi avviene sopratutto in persone giovani; bisogna quanto capire il tipo di lombosciatralgia, c'è o meno deficit neurologico periferico?
Solamente una elettromiografia, oltre l'esame clinico ed una approfomdita analisi della rmn, può chiarire tutto !!!
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
[#15]
Utente
Dott. Caruso mi spiega perchè c'è discordanza tra rmn e il consulto dell'ortopedico?Scusi ma vorrei capirci qsa!
Posso solo dirle che dopo la visita l'ortopedico mi ha rassicurato che non ci sono lesioni ai nervi in quanto la gamba rispondeva agli stimoli(colpetti con il martelletto) e inoltre riuscivo ad alzarmi sui talloni e sui piedi.Per questo escludeva l'operazione.Forse ora sono stato + chiaro?Scusi nel caso non mi fossi espresso chiaramente.
Un'altra dom:le protusioni non sono delle "quasi ernie"?Scusi l'ignoranza ma vorrei capire.Grazie di nuovo per la considerazione datami.
Posso solo dirle che dopo la visita l'ortopedico mi ha rassicurato che non ci sono lesioni ai nervi in quanto la gamba rispondeva agli stimoli(colpetti con il martelletto) e inoltre riuscivo ad alzarmi sui talloni e sui piedi.Per questo escludeva l'operazione.Forse ora sono stato + chiaro?Scusi nel caso non mi fossi espresso chiaramente.
Un'altra dom:le protusioni non sono delle "quasi ernie"?Scusi l'ignoranza ma vorrei capire.Grazie di nuovo per la considerazione datami.
[#17]
Mi inserisco, con grande rispetto per i colleghi specialisti, in questa discussione solo per apportare il mio personale contributo di esperienza.
Condivido pienamente ciò che essi affermano e soprattutto il Prof.Caruso che riporta alla clinica la messa a fuoco dei problemi.
Un mio illustre docente è stato il grande clinico Prof.Larizza, il quale ci ha lasciato una specie di vangelo, secondo il quale il paziente va visitato attentamente e se ciò accade, raramente c'è bisogno della diagnostica strumentale, se non per chiarire legittimi dubbi.
Oggi si abdica sempre più a questo ruolo diagnostico fondamentale del medico e si "delega" con troppa facilità la diagnosi agli strumenti.
Quando mi capita di visitare questo tipo di pazienti (non vedo solo bambini, anzi mi occupo maggiormente di adulti ed anziani), e loro per prima cosa mi "porgono" le lastre..non voglio mai vederle come prima azione. Visito, dopo averlo ascoltato, con estrema cura il paziente, ricercando e rilevando segni su tutta la colonna e sui dermatomeri corrispondenti, evidenziando deficit, ipotonie, ipotrofie, trigger points ecc.
Alla fine della visita, e solo alla fine della visita, quando cioè ormai ho un'idea chiara delle regioni interessate, espongo al paziente le mie conclusioni e allora gli dico di darmi le lastre per vedere se i miei rilievi e le lastre concordano.
Con inquietudine, sconcerto, dispiacere, e spesso vergogna per appartenere ad una classe medica in declino, sempre di più ascolto racconti raccapriccianti dai pazienti che, pur pagando fior di parcelle, neppure vengono sfiorati o "guardati negli occhi".
E' la clinica certamente che ci rivela il "medico", non le varie cornici a studio, non gli studi megagalattici, non le segretarie eleganti, non le parcelle altisonanti.
Un ultimo contributo personale; ho avuto ottimi risultati terapeutici sulle mie due ernie discali, con ossigeno-ozono terapia. Erano semplici ernie non complicate.
All'Utente dico che la distinzione tra ernie e protrusioni è fatta da chi referta. Spesso ho visto refertare come protrusioni delle ernie franche e viceversa. In genere la protrusione dell'anulus è la più leggera, poi sporge il disco, poi sporge il nucleo (e l'ernia è espulsa). Dal referto deduco che a sinistra Lei potrebbe avvertire un fastidio a livello inguinale o nella parte alta di coscia, che a destra ha un dolore che coinvolge il quadricipite (tutta la gamba a livello anteriore e superiore) ed anche il lato esterno del gluteo e della gamba (L4-L5); stessi sintomi ma più sfumati al lato interno e posteriore della gamba destra fino al tendine d'Achille (L5-S1).
Perchè incongruenza? Non ce ne vedo, francamente.
Vi saluto tutti cordialmente
Condivido pienamente ciò che essi affermano e soprattutto il Prof.Caruso che riporta alla clinica la messa a fuoco dei problemi.
Un mio illustre docente è stato il grande clinico Prof.Larizza, il quale ci ha lasciato una specie di vangelo, secondo il quale il paziente va visitato attentamente e se ciò accade, raramente c'è bisogno della diagnostica strumentale, se non per chiarire legittimi dubbi.
Oggi si abdica sempre più a questo ruolo diagnostico fondamentale del medico e si "delega" con troppa facilità la diagnosi agli strumenti.
Quando mi capita di visitare questo tipo di pazienti (non vedo solo bambini, anzi mi occupo maggiormente di adulti ed anziani), e loro per prima cosa mi "porgono" le lastre..non voglio mai vederle come prima azione. Visito, dopo averlo ascoltato, con estrema cura il paziente, ricercando e rilevando segni su tutta la colonna e sui dermatomeri corrispondenti, evidenziando deficit, ipotonie, ipotrofie, trigger points ecc.
Alla fine della visita, e solo alla fine della visita, quando cioè ormai ho un'idea chiara delle regioni interessate, espongo al paziente le mie conclusioni e allora gli dico di darmi le lastre per vedere se i miei rilievi e le lastre concordano.
Con inquietudine, sconcerto, dispiacere, e spesso vergogna per appartenere ad una classe medica in declino, sempre di più ascolto racconti raccapriccianti dai pazienti che, pur pagando fior di parcelle, neppure vengono sfiorati o "guardati negli occhi".
E' la clinica certamente che ci rivela il "medico", non le varie cornici a studio, non gli studi megagalattici, non le segretarie eleganti, non le parcelle altisonanti.
Un ultimo contributo personale; ho avuto ottimi risultati terapeutici sulle mie due ernie discali, con ossigeno-ozono terapia. Erano semplici ernie non complicate.
All'Utente dico che la distinzione tra ernie e protrusioni è fatta da chi referta. Spesso ho visto refertare come protrusioni delle ernie franche e viceversa. In genere la protrusione dell'anulus è la più leggera, poi sporge il disco, poi sporge il nucleo (e l'ernia è espulsa). Dal referto deduco che a sinistra Lei potrebbe avvertire un fastidio a livello inguinale o nella parte alta di coscia, che a destra ha un dolore che coinvolge il quadricipite (tutta la gamba a livello anteriore e superiore) ed anche il lato esterno del gluteo e della gamba (L4-L5); stessi sintomi ma più sfumati al lato interno e posteriore della gamba destra fino al tendine d'Achille (L5-S1).
Perchè incongruenza? Non ce ne vedo, francamente.
Vi saluto tutti cordialmente
[#18]
L'incongruenza sta che l'unica ernia o protrusione con caratteristiche compressive è a sin., mentre Lei, gentile utente, dice di aver male a dx. Una radice non compressa o irritata non provoca scialtalgia e spesso un'ernia mediana non sfiora neppure le radici contigue.
L'ellettromiografia mi sembra necessaria, oltre a un buon esame neurologico.
Cordialmente
dr.G.Migliaccio
L'ellettromiografia mi sembra necessaria, oltre a un buon esame neurologico.
Cordialmente
dr.G.Migliaccio
[#19]
Ecco uno dei tanti motivi per cui la valutazione di un'esame diagnostico specialistico spetta allo specialista del settore, indipendentemente dal collega radiologo.
Ma è sempre l'esame clinico funzionale ortopedico che stabilisce il da fare, gli accertamenti da richiedere e il percorso terapeutico da seguire.
Indipendentemente dal referto della rmn che poi parla di
" A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ernia discale mediana superiore
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx."
Se i colleghi specialisti che l'anno visitato non reputano la presenza di segni deficitari da ernia discale, non posso che approvare la loro idea non avendo come loro il conforto dell'esame clinico e della visione della rmn.
L'unica cosa che può fare se non è convinto è eseguire un'altro consulto specilistico ortopedico e fare dei cicli di fisiochinesiterapia specifica.
Certamente un'esame e.m.g. degli arti inferiori andrebbe fatto, nel suo caso un pò controverso, se non altro per avere il quadro completa di una diagnosi mirata e potere uno specialista stabilire in piena completezza.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
Ma è sempre l'esame clinico funzionale ortopedico che stabilisce il da fare, gli accertamenti da richiedere e il percorso terapeutico da seguire.
Indipendentemente dal referto della rmn che poi parla di
" A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ernia discale mediana superiore
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx."
Se i colleghi specialisti che l'anno visitato non reputano la presenza di segni deficitari da ernia discale, non posso che approvare la loro idea non avendo come loro il conforto dell'esame clinico e della visione della rmn.
L'unica cosa che può fare se non è convinto è eseguire un'altro consulto specilistico ortopedico e fare dei cicli di fisiochinesiterapia specifica.
Certamente un'esame e.m.g. degli arti inferiori andrebbe fatto, nel suo caso un pò controverso, se non altro per avere il quadro completa di una diagnosi mirata e potere uno specialista stabilire in piena completezza.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
[#20]
L'assetto anomalo della colonna (che ha subito l'insulto protrusivo-erniario credo per una rotazione, non avendo lei citato traumi di altra natura) fa si che, per "salvaguardare" il lato affetto e mantenerlo come "aperto" (affinchè non ci siano compressioni dolorose sulla radice corrispondente) si "chiuda" controlaterale, con il risultato di una contrattura di tipo antalgico. La postura viziata coinvolge quindi inevitabilmente tutto l'asse d'innervazione controlaterale al lato affetto senza per questo causare deficit neurologici.
Il suo ortopedico del resto avrà ben valutato i riflessi, con opportuna visita, arrivando a delle conclusioni pertinenti per il tipo di referto; conclusioni di cui non mi sento di dubitare.
Si, segua con fiducia l'ortopedico che la sta curando e tenga sotto "osservazione" la sua sintomatologia e la funzionalità/forza degli arti. Auguri
Il suo ortopedico del resto avrà ben valutato i riflessi, con opportuna visita, arrivando a delle conclusioni pertinenti per il tipo di referto; conclusioni di cui non mi sento di dubitare.
Si, segua con fiducia l'ortopedico che la sta curando e tenga sotto "osservazione" la sua sintomatologia e la funzionalità/forza degli arti. Auguri
[#21]
Utente
Grazie a tutti per l'interessamento e i consigli.Aggiorno la situazione:ho fatto una visita da un neurochirurgo che mi ha dato una compressa da prendere per un mese(liryca).Se fra un mese non mi dovesse sparire il dolore dovrò sottopormi da lui ad un'operazione che mi spiegava non comporta nessuna incisione ma con una siringa mi si inietta un liquido per riempire lo spazio fra 2 vertebre + disidratate.Spero di avere capito bene.Comunque colgo l'ccasione per chiedervi un parere sulla medicina prescrittami,che mi reca un po' di preoccupazione in quanto ho letto che la si prescrive agli epilettici.Grazie
[#23]
Egr. sig. Cristian sia il 6 dicembre che l'11 gennaio le avevo spiegato tanto e dato dei consigli, anche dietro sue specifiche domande, ma noto che non li ha ascoltati per nulla.
Prima di fare qualsisi trattamento chirurgico, lieve o grande, mini o maxi, conta poco! l'importante è saper se vi sono I MOTIVI PER UN INTERVENTO CHIRURGICO: dei deficit neurologici stabilizzati all'arto inferiore !
Ha fatto un'esame elettromiografico agli arti inferiori ?
ma perchè non segue i colleghi ortopedici e non fa un consulto dal Collega Fisiatra per eseguire delle cure idonee, complete di Fisiochinesiterapia che non consistono solamente nella ginnastica e nel nuoto, tutt'altro !!!
Le avevo detto l'11 gennaio :
" Ecco uno dei tanti motivi per cui la valutazione di un'esame diagnostico specialistico spetta allo specialista del settore, indipendentemente dal collega radiologo.
Ma è sempre l'esame clinico funzionale ortopedico che stabilisce il da fare, gli accertamenti da richiedere e il percorso terapeutico da seguire.
Indipendentemente dal referto della rmn che poi parla di
" A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ernia discale mediana superiore
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx."
Se i colleghi specialisti che l'anno visitato non reputano la presenza di segni deficitari da ernia discale, non posso che approvare la loro idea non avendo come loro il conforto dell'esame clinico e della visione della rmn.
L'unica cosa che può fare se non è convinto è eseguire un'altro consulto specilistico ortopedico e fare dei cicli di fisiochinesiterapia specifica.
Certamente un'esame e.m.g. degli arti inferiori andrebbe fatto, nel suo caso un pò controverso, se non altro per avere il quadro completa di una diagnosi mirata e potere uno specialista stabilire in piena completezza."
========================
Adesso le ribadisco : E' importante una diagnosi chiara e certa : vi è compressione della radice nervosa? vi sono deficit del nervo sciatico all'arto o agli arti inferiori ? Serve un'rsame EMG.
Se sì allora va operato ! con tecnica ideale e sicura : ossia con microdiscectomia chirurgica ecc. ecc.
che tolga il disco erniato che comprime sulla radice del nervo. Se non vi sono compressioni sulla radice del nervo, allora si curi con farmaci e fisiochineisterapia completa e mirata, affidandosi a Colleghi Ortopedici e Fisiatri.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
Prima di fare qualsisi trattamento chirurgico, lieve o grande, mini o maxi, conta poco! l'importante è saper se vi sono I MOTIVI PER UN INTERVENTO CHIRURGICO: dei deficit neurologici stabilizzati all'arto inferiore !
Ha fatto un'esame elettromiografico agli arti inferiori ?
ma perchè non segue i colleghi ortopedici e non fa un consulto dal Collega Fisiatra per eseguire delle cure idonee, complete di Fisiochinesiterapia che non consistono solamente nella ginnastica e nel nuoto, tutt'altro !!!
Le avevo detto l'11 gennaio :
" Ecco uno dei tanti motivi per cui la valutazione di un'esame diagnostico specialistico spetta allo specialista del settore, indipendentemente dal collega radiologo.
Ma è sempre l'esame clinico funzionale ortopedico che stabilisce il da fare, gli accertamenti da richiedere e il percorso terapeutico da seguire.
Indipendentemente dal referto della rmn che poi parla di
" A livello dello spazio intersomatico l5-s1 protusione discale mediana superiore.
A livello dello spazio intersomatico l4-l5 ernia discale mediana superiore
A livello dello spazio intersomatico l3-l4 protusione dell'anulus fibrosus a maggiore espressione postero-paramediana sx."
Se i colleghi specialisti che l'anno visitato non reputano la presenza di segni deficitari da ernia discale, non posso che approvare la loro idea non avendo come loro il conforto dell'esame clinico e della visione della rmn.
L'unica cosa che può fare se non è convinto è eseguire un'altro consulto specilistico ortopedico e fare dei cicli di fisiochinesiterapia specifica.
Certamente un'esame e.m.g. degli arti inferiori andrebbe fatto, nel suo caso un pò controverso, se non altro per avere il quadro completa di una diagnosi mirata e potere uno specialista stabilire in piena completezza."
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Adesso le ribadisco : E' importante una diagnosi chiara e certa : vi è compressione della radice nervosa? vi sono deficit del nervo sciatico all'arto o agli arti inferiori ? Serve un'rsame EMG.
Se sì allora va operato ! con tecnica ideale e sicura : ossia con microdiscectomia chirurgica ecc. ecc.
che tolga il disco erniato che comprime sulla radice del nervo. Se non vi sono compressioni sulla radice del nervo, allora si curi con farmaci e fisiochineisterapia completa e mirata, affidandosi a Colleghi Ortopedici e Fisiatri.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Messina
[#24]
Mi associo alle dotte, complete e sacrosante parole del prof. Caruso e al "caveat" del dr.Tenenbaun.
Signor Christian, forse Lei non ha saputo riferirci, nell'ultimo Suo post, l'eventuale intervento consigliato.
Da quanto dice sembrerebbe trattarsi della cosiddetta vertebroplastica con resina acrilica, ma mi sembra strano, anzi, controindicata per la sua eventuale patologia.
Ci chiarisca meglio. Grazie
dr.Giovanni Migliaccio
Milano
Signor Christian, forse Lei non ha saputo riferirci, nell'ultimo Suo post, l'eventuale intervento consigliato.
Da quanto dice sembrerebbe trattarsi della cosiddetta vertebroplastica con resina acrilica, ma mi sembra strano, anzi, controindicata per la sua eventuale patologia.
Ci chiarisca meglio. Grazie
dr.Giovanni Migliaccio
Milano
[#25]
Utente
Io non ho fatto altro che affidarmi alle cure degli specialisti che mi hanno visitato.Penso che l'esame Emg avrebbe dovuto prescrivermelo il neurochirurgo,se mi dato quest'ultima cura(lyrica)non lo so,io non ne capisco nulla!!So solo che ho questo dolore al nervo sciatico dx da due mesi e non mi passa!
[#26]
Utente
Buongiorno 1 anno fa circa vi scrivevo per dei consigli a dei dolori alla schiena e alla gamba dx.Dopo quasi un anno e ginnastica fisioterapie varie nuoto compresse medicinali antinfiammatori e esami vari il dolore alla gamba dx è rimasto.mi sono rivolto a più specialisti e l'esito è stato diverso per tutti.C'è chi sostiene l'operazione chi no.L'ultimo consulto in ordine di tempo è stata una visita presso una clinica privata a bari dove il dottore mi ha detto che la soluzione sarebbe un'operazione che consiste in una protesi in silicone da inserire tra una vertebra e l'altra.cosa mi consigliate?vorrei porre fine a sto calvario!
[#27]
Egr. paziente,un anno fa le avevo dato dei suggerimenti a conclusione di deduzioni dettate dal referto rmn e dallo stato clinico da lei riferito, consigli condivisi dagli altri colleghi intervenuti successivamente nel consulto.
Lei aveva un'ernia discale L4-L5, ed una protrusione discale L5-S1 sempre a detta del referto rmn e le avevo consigliato un'esame e.m.g. agli arti inferiori.
Lo ha eseguito ? E' questo un esame dirimente per sapere se vi sono segni di denervazione nei territori muscolari innervati dalla radice L5.
Poi l'esame clinico funzionale del rachide, degli arti inferiori , della statica e della deambulazione si impone per una precisa diagnosi clinica.
Tutto ciò indipendentemente dal tipo di fisiochinesiterapia svolta e che lei non dettaglia, perchè ci sono tanti presidi di fisiochinesiterapia da effettuare.
Se vi sono deficit neurologici all'arto inf. dx.con una sintomatologia fortemente limitante e ribelle a tutte le terapie farmacologiche e fisiochinesiche, è bene che si operi sig. Cristian, dopo valutazione accurata per fare diagnosi differenziale tra varie sciatalgie dei diversi spazi discali.
Certamente il collega dice bene nel volergli fare questo tipo di intervento: rimuovere l'ernia ed applicare una protesi discale, a differenza di quello prospettatole un anno fa ( infiltrazione di liquido nello spazio intervertebrale) che non mi sembrava proprio idoneo.
Cordiali saluti
Lei aveva un'ernia discale L4-L5, ed una protrusione discale L5-S1 sempre a detta del referto rmn e le avevo consigliato un'esame e.m.g. agli arti inferiori.
Lo ha eseguito ? E' questo un esame dirimente per sapere se vi sono segni di denervazione nei territori muscolari innervati dalla radice L5.
Poi l'esame clinico funzionale del rachide, degli arti inferiori , della statica e della deambulazione si impone per una precisa diagnosi clinica.
Tutto ciò indipendentemente dal tipo di fisiochinesiterapia svolta e che lei non dettaglia, perchè ci sono tanti presidi di fisiochinesiterapia da effettuare.
Se vi sono deficit neurologici all'arto inf. dx.con una sintomatologia fortemente limitante e ribelle a tutte le terapie farmacologiche e fisiochinesiche, è bene che si operi sig. Cristian, dopo valutazione accurata per fare diagnosi differenziale tra varie sciatalgie dei diversi spazi discali.
Certamente il collega dice bene nel volergli fare questo tipo di intervento: rimuovere l'ernia ed applicare una protesi discale, a differenza di quello prospettatole un anno fa ( infiltrazione di liquido nello spazio intervertebrale) che non mi sembrava proprio idoneo.
Cordiali saluti
[#28]
Ho ricevuto la mail avendo in precedenza partecipato a questa discussione. Saluto tutti i Colleghi e mi scuso per questa mia invasione di campo.
Noto che le indicazioni del Prof.Caruso non sono state seguite e che si è aggiunta qualcosa che prima non mi sembrava di aver letto nel referto trascritto: la disidratazione discale. Molto probabilmente insieme a questo elemento potrebbero coesistere curve scoliotiche e carichi anomali sulla colonna, nonchè fenomeni artrosici ed anche riduzione del canale vertebrale. L'EMG non è stata fatta.
Allo stesso modo potrebbero coesistere patologie malocclusive dentarie e di postura che mantengono la viziatura dell'asse vertebrale e quindi il dolore.
Il paziente lo riferiva a tutta la gamba destra (quindi non mettendo in causa l'ernia sinistra, l'unica con caratteristiche compressive che, ribadisco, per il territorio interessato dovrebbe dare dolore nella parte alta ed anteriore della coscia sinistra, immediatamente al di sotto della regione inguinale).
In conclusione o non è stato ben inquadrato globalmente il problema, o non sono state fatte le terapie proprie del caso anche perchè le indagini non sono state completate come suggerito e ribadito dagli specialisti.
In questa situazione è difficile esprimere qualunque giudizio. Quali sarebbero i dischi disidratati?
Potrebbe per cortesia, gentile utente illustrare ai Colleghi specialisti l'iter diagnostico e terapeutico specifico che ha seguito in questo lasso di tempo?
Cordiali saluti
Dr.ssa Agnesina Pozzi
Noto che le indicazioni del Prof.Caruso non sono state seguite e che si è aggiunta qualcosa che prima non mi sembrava di aver letto nel referto trascritto: la disidratazione discale. Molto probabilmente insieme a questo elemento potrebbero coesistere curve scoliotiche e carichi anomali sulla colonna, nonchè fenomeni artrosici ed anche riduzione del canale vertebrale. L'EMG non è stata fatta.
Allo stesso modo potrebbero coesistere patologie malocclusive dentarie e di postura che mantengono la viziatura dell'asse vertebrale e quindi il dolore.
Il paziente lo riferiva a tutta la gamba destra (quindi non mettendo in causa l'ernia sinistra, l'unica con caratteristiche compressive che, ribadisco, per il territorio interessato dovrebbe dare dolore nella parte alta ed anteriore della coscia sinistra, immediatamente al di sotto della regione inguinale).
In conclusione o non è stato ben inquadrato globalmente il problema, o non sono state fatte le terapie proprie del caso anche perchè le indagini non sono state completate come suggerito e ribadito dagli specialisti.
In questa situazione è difficile esprimere qualunque giudizio. Quali sarebbero i dischi disidratati?
Potrebbe per cortesia, gentile utente illustrare ai Colleghi specialisti l'iter diagnostico e terapeutico specifico che ha seguito in questo lasso di tempo?
Cordiali saluti
Dr.ssa Agnesina Pozzi
[#29]
Utente
grazie per la risposta.Comunque l'elettromiografia l'ho fatta a maggio e nn ha avuto esiti particolarmente negativi.comunque appena possibile vi scriverò dettagliatamente l'esito xkè sono fuori casa.Nei mesi scorsi oltre al nuoto praticato per 3 mesi (ma è stato solo una sofferenza)10 sedute di tecar terapia ginnastica posturale e 10 sedute di chiropratica.non sono servite a niente
[#30]
Io le avrei fatto fare, oltre alla terapia posturale (che più che in movimenti consiste, attraverso un sistema di feedback luminoso e /o sonoro, nellimparare a mantenere la postura giusta della colonna, l'inclinazione giusta del bacino, su un'apposita sedia):
3-4 autotrazioni lombari a 45° in posizione antalgica
10 sedute almeno di ossigeno-ozono terapia su L3-L4 sinistra, L4-L5/L5-S1 destra associate a laser in regione Lombo-Sacrale
correnti antalgiche/decontratturanti sui territori muscolari interessati
ed infine terapia iniettiva a giorni alterni
con:
Discus intervertebralis
Ledum
Arnica
Rhus Tox
Manipolazioni e ginnastica generica (salvo essere seguito in modo ulracompetente da palestre con medico specialista..per quanto concerne gli esercizi di rinforzo dei muscoli paravertebrali) nel modo più assoluto no. Nuoto si ma solo sul dorso, salvo poi avere una reattività individuale all'umido e alla temperatura fresca dell'ecqua, che in certi casi possono peggiorare il quadro doloroso.
Se vuole, essendo Taranto abbastanza vicino a Lagonegro, posso almeno valutarla di persona, nel mio piccolo, per rendermi conto della situazione e poter fare anche una relazione ai colleghi specialisti. Naturalmente a titolo del tutto gratuito. Non si scoraggi, a tutto c'è rimedio.
Cordialmente
Dr.ssa Agnesina Pozzi
3-4 autotrazioni lombari a 45° in posizione antalgica
10 sedute almeno di ossigeno-ozono terapia su L3-L4 sinistra, L4-L5/L5-S1 destra associate a laser in regione Lombo-Sacrale
correnti antalgiche/decontratturanti sui territori muscolari interessati
ed infine terapia iniettiva a giorni alterni
con:
Discus intervertebralis
Ledum
Arnica
Rhus Tox
Manipolazioni e ginnastica generica (salvo essere seguito in modo ulracompetente da palestre con medico specialista..per quanto concerne gli esercizi di rinforzo dei muscoli paravertebrali) nel modo più assoluto no. Nuoto si ma solo sul dorso, salvo poi avere una reattività individuale all'umido e alla temperatura fresca dell'ecqua, che in certi casi possono peggiorare il quadro doloroso.
Se vuole, essendo Taranto abbastanza vicino a Lagonegro, posso almeno valutarla di persona, nel mio piccolo, per rendermi conto della situazione e poter fare anche una relazione ai colleghi specialisti. Naturalmente a titolo del tutto gratuito. Non si scoraggi, a tutto c'è rimedio.
Cordialmente
Dr.ssa Agnesina Pozzi
[#31]
Caro signor Christian,
ci invii l'esito della EMG, ma visto che è passato 1 anno dall'esordio dei sintomi, sarà bene che ripeta una RMN per tener conto di eventuali <modifiche> che potrebbero giustificare la permanenza della sintomatologia e l'insuccesso della terapia medica.
Cordiali saluti
ci invii l'esito della EMG, ma visto che è passato 1 anno dall'esordio dei sintomi, sarà bene che ripeta una RMN per tener conto di eventuali <modifiche> che potrebbero giustificare la permanenza della sintomatologia e l'insuccesso della terapia medica.
Cordiali saluti
[#32]
Egr. sig. Christian,
Avendo lei una patologia vera e propria del distretto lombare del rachide con lesioni stabilizzate dei dischi intervertebrali, non un paramorfismo o altro, ed essendo il suo caso clinico verosimilmente di pertinenza chirugica, è bene che si affidi ad un collega chirurgo ortopedico o ad un neurochirurgo.
Avevo concluso il mio consulto di ieri dicendole:
" Certamente il collega Specialista di Bari che l'ha valutata dice bene nel volergli fare questo tipo di intervento: rimuovere l'ernia ed applicare una protesi discale, a differenza di quello prospettatole un anno fa ( infiltrazione di liquido nello spazio intervertebrale) che non mi sembrava proprio idoneo "
Quindi attendendo l'emg. che è un esame determinante per la diagnosi differenziale , ma certamente esaminando sempre lo stato clinico e sintomatologico del suo rachide e dei suoi arti inferiori.
===
Adesso Le ribadisco quanto già detto, raccomandandole qualora i colleghi specialisti che lo seguono e lo valuteranno ancora clinicamente dovessero optare per il percorso conservativo,ossia non chirugico, di eseguire programmi di fisiochinesiterapia completi, idonei e specifici, affidandosi a Specialisti Fisiatri, mai a persone non Specialiste della Disciplina !!!
Ci sono tanti presìdi terapeutici sia di Medicina Fisica che di Kinesiterapia non cruenti e non eccessivamente mobilizzanti da eseguire, ma Mai nel suo caso clinico, avendo un'ernia discale L4-L5, mai fare Chiropratica - Manipolazioni vertebrali-, come le suggeriva prima giustamente anche la Dott.ssa Pozzi, altresì Mai fare trazioni lombari o Meccanoterapia: sono controindicazioni assolute,dogmi assodati della Medicina Fisica e Riabilitativa.
L'ho detto tante volte in vari consulti simili.
Cordiali saluti
Avendo lei una patologia vera e propria del distretto lombare del rachide con lesioni stabilizzate dei dischi intervertebrali, non un paramorfismo o altro, ed essendo il suo caso clinico verosimilmente di pertinenza chirugica, è bene che si affidi ad un collega chirurgo ortopedico o ad un neurochirurgo.
Avevo concluso il mio consulto di ieri dicendole:
" Certamente il collega Specialista di Bari che l'ha valutata dice bene nel volergli fare questo tipo di intervento: rimuovere l'ernia ed applicare una protesi discale, a differenza di quello prospettatole un anno fa ( infiltrazione di liquido nello spazio intervertebrale) che non mi sembrava proprio idoneo "
Quindi attendendo l'emg. che è un esame determinante per la diagnosi differenziale , ma certamente esaminando sempre lo stato clinico e sintomatologico del suo rachide e dei suoi arti inferiori.
===
Adesso Le ribadisco quanto già detto, raccomandandole qualora i colleghi specialisti che lo seguono e lo valuteranno ancora clinicamente dovessero optare per il percorso conservativo,ossia non chirugico, di eseguire programmi di fisiochinesiterapia completi, idonei e specifici, affidandosi a Specialisti Fisiatri, mai a persone non Specialiste della Disciplina !!!
Ci sono tanti presìdi terapeutici sia di Medicina Fisica che di Kinesiterapia non cruenti e non eccessivamente mobilizzanti da eseguire, ma Mai nel suo caso clinico, avendo un'ernia discale L4-L5, mai fare Chiropratica - Manipolazioni vertebrali-, come le suggeriva prima giustamente anche la Dott.ssa Pozzi, altresì Mai fare trazioni lombari o Meccanoterapia: sono controindicazioni assolute,dogmi assodati della Medicina Fisica e Riabilitativa.
L'ho detto tante volte in vari consulti simili.
Cordiali saluti
[#33]
Caro Collega Caruso
sulle trazioni e meccanoterapia condivido pienamente ciò che dici, solo che l'autotrazione con un'inclinazione minima e in antalgia (con lettino a regolazione manuale) che abbia la possibilità di basculamento laterale e in anteroposteriore per il tratto superiore, non è traumatico nè pericoloso così come la vecchia meccanoterapia e le trazioni elettroniche (per carità di Dio!!!). L'autotrazione dolce consente al paziente non solo di capire quanto sia squilibrato e "storto" il suo asse vertebrale, ma soprattutto consente di trovare una posizione totalmente antalgica con modalità assolutamente dolcissime e senza esercitare alcun trauma o "trazione" nel senso classico del termine, sulla colonna. Il paziente in questo caso è collaborante, attivo e determinante.
Ci tenevo a chiarire per evitare fraintendimenti. Le trazioni meccaniche automatizzate sono pericolosissime e possono davvero procurare seri danni ai pazienti; l'autotrazione dolce assolutamente no (naturalmente da scegliersi dopo aver accertato che non ci siano controindicazioni).
Mi piacerebbe sapere da voi in cosa sarebbe consistita "l'infiltrazione di liquido" di cui ha parlato il paziente (?).
Un cordiale saluto
Dr.ssa Agnesina Pozzi
sulle trazioni e meccanoterapia condivido pienamente ciò che dici, solo che l'autotrazione con un'inclinazione minima e in antalgia (con lettino a regolazione manuale) che abbia la possibilità di basculamento laterale e in anteroposteriore per il tratto superiore, non è traumatico nè pericoloso così come la vecchia meccanoterapia e le trazioni elettroniche (per carità di Dio!!!). L'autotrazione dolce consente al paziente non solo di capire quanto sia squilibrato e "storto" il suo asse vertebrale, ma soprattutto consente di trovare una posizione totalmente antalgica con modalità assolutamente dolcissime e senza esercitare alcun trauma o "trazione" nel senso classico del termine, sulla colonna. Il paziente in questo caso è collaborante, attivo e determinante.
Ci tenevo a chiarire per evitare fraintendimenti. Le trazioni meccaniche automatizzate sono pericolosissime e possono davvero procurare seri danni ai pazienti; l'autotrazione dolce assolutamente no (naturalmente da scegliersi dopo aver accertato che non ci siano controindicazioni).
Mi piacerebbe sapere da voi in cosa sarebbe consistita "l'infiltrazione di liquido" di cui ha parlato il paziente (?).
Un cordiale saluto
Dr.ssa Agnesina Pozzi
[#34]
Non è chiaro. Forse il paziente confonde. Forse ha sentito parlare di inoculazione di resina acrilica (cemento)che si usa nelle fratture del corpo vertebrale e comunque non si inietta nello spazio discale.
Mi sembra strano che un medico abbia potuto proporre al paziente tale soluzione chirurgica.
Un saluto
Giovanni
Mi sembra strano che un medico abbia potuto proporre al paziente tale soluzione chirurgica.
Un saluto
Giovanni
[#35]
Gentilissima Dott.ssa Pozzi, ti rispondo subito chiedendoti scusa per il ritardo.
Anzitutto chiarito che nel caso clinico specifico, stiamo parlando in un rachide come quello del sig. Christian , sono da proscrivere le trazioni elettriche, le manipolazioni vertebrali e la meccanoterapia. Riguardo alle " autotrazioni " con questo lettino che dici tu , non conosco lo specifico attrezzo con manovella, che mi sembra più un lettino di kinesiterapia passiva che di "autotrazione" , non induce altro che uno dei tanti esercizi di attivazione del rachide e che rientrano nella Kinesiterapia attiva e passiva , mi trovi d'accordo che possono essere fatti, come avevo già detto al paziente.
Ma comunque qualunque trazione vera che presupponga una vera forza tirante, anche moderata: appoggio-tirante mentoniero ed uno alle creste iliache, ciò nel caso clinico in esame non va fatto.
Riguardo poi a quanto riferisce vagamente ed impropriamente il sig. Christian, credo che intendesse parlare di iniezione di un liquido...!!!! come soluzione farmacologica o come ossigeno??
e che dilatasse lo spazio intervertebrale ed in più per idratare il disco ?????!!!!! Lasciamo perdere !!!!
Comprendi bene come siamo nel campo delle supposizioni di fantasia per interptretare qualche parola buttata lì confusamente dal paziente e che non può trovare seguito seriamente.
Un cordiale saluto
Alessandro Caruso
Anzitutto chiarito che nel caso clinico specifico, stiamo parlando in un rachide come quello del sig. Christian , sono da proscrivere le trazioni elettriche, le manipolazioni vertebrali e la meccanoterapia. Riguardo alle " autotrazioni " con questo lettino che dici tu , non conosco lo specifico attrezzo con manovella, che mi sembra più un lettino di kinesiterapia passiva che di "autotrazione" , non induce altro che uno dei tanti esercizi di attivazione del rachide e che rientrano nella Kinesiterapia attiva e passiva , mi trovi d'accordo che possono essere fatti, come avevo già detto al paziente.
Ma comunque qualunque trazione vera che presupponga una vera forza tirante, anche moderata: appoggio-tirante mentoniero ed uno alle creste iliache, ciò nel caso clinico in esame non va fatto.
Riguardo poi a quanto riferisce vagamente ed impropriamente il sig. Christian, credo che intendesse parlare di iniezione di un liquido...!!!! come soluzione farmacologica o come ossigeno??
e che dilatasse lo spazio intervertebrale ed in più per idratare il disco ?????!!!!! Lasciamo perdere !!!!
Comprendi bene come siamo nel campo delle supposizioni di fantasia per interptretare qualche parola buttata lì confusamente dal paziente e che non può trovare seguito seriamente.
Un cordiale saluto
Alessandro Caruso
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