Rottura tibia e perone, posso ancora correre ?
Buongiorno,
mi rivolgo a voi perchè vorrei sentire un vs parere.
Sono stato investito da un camion procurandomi la rottura alla gamba "frattura biossea scomposta gamba sx" e dopo 7 giorno di trazione sono stato operato "Osteosintesi con chiodo endomidollate (UTN)" e guardando la lastra si vede un pezzo di ferro lungo 34,5 cm (diam. 9) nella tibia con 4 viti (2 sotto il ginocchio e 2 sopra la caviglia) lasciando il perone così com'è... Mi par di aver capito che non è importante sistemarlo... quindi il perone sarà così scomposto per tutta la vita... E' giusto o è meglio sistemarlo ?
Ve lo chiedo perchè sono un atleta, o meglio un maratoneta e quindi faccio gare agonistiche su strada lunghe 42 Km... e frequento anche lo SkyRunner, ossia gare di corsa in montagna (che va da 10 Km a 100 Km)... e quindi sui sentieri di montagna con varie salite e discese molto lunghe... e comporta tanti "colpi" alle gambe durante la discesa che molto spesso vado molto forte, a una velocità elevata...
Ovviamente il mio sogno è quello di tornare come prima... ma è possibile correre nuovamente in montagna senza grossi problemi ? o è meglio rinunciare alle montagne e dedicarmi solo sulle corse su strada ? o forse è meglio rinunciare all'atletica... ?
Sono passati circa 3 mesi dal giorno dell'operazione e il piede è ritornato come prima perchè prima era molto gonfio, ma ancora non sento il piede, ho perso la sensibilità... è normale dopo tutto questo tempo ?
Nell'ultimo controllo il medico ha detto che probabilmente dovrei essere di nuovo operato perchè c'è una vita troppo lunga che non mi permette di muovere bene la caviglia ("valutazione eventuale dinamizzazione chiodo")... infatti cammino anche senza le stampelle, ma non riesco a muovere il piede come si deve...
Mi chiedo... non potevano inserire il chiodo più corto il giorno dell'operazione ? che magari forse a quest'ora riuscivo a muovere bene la caviglia...
Spero di ricevere una vs gradita opinione e porgo i miei cordiali distinti saluti
mi rivolgo a voi perchè vorrei sentire un vs parere.
Sono stato investito da un camion procurandomi la rottura alla gamba "frattura biossea scomposta gamba sx" e dopo 7 giorno di trazione sono stato operato "Osteosintesi con chiodo endomidollate (UTN)" e guardando la lastra si vede un pezzo di ferro lungo 34,5 cm (diam. 9) nella tibia con 4 viti (2 sotto il ginocchio e 2 sopra la caviglia) lasciando il perone così com'è... Mi par di aver capito che non è importante sistemarlo... quindi il perone sarà così scomposto per tutta la vita... E' giusto o è meglio sistemarlo ?
Ve lo chiedo perchè sono un atleta, o meglio un maratoneta e quindi faccio gare agonistiche su strada lunghe 42 Km... e frequento anche lo SkyRunner, ossia gare di corsa in montagna (che va da 10 Km a 100 Km)... e quindi sui sentieri di montagna con varie salite e discese molto lunghe... e comporta tanti "colpi" alle gambe durante la discesa che molto spesso vado molto forte, a una velocità elevata...
Ovviamente il mio sogno è quello di tornare come prima... ma è possibile correre nuovamente in montagna senza grossi problemi ? o è meglio rinunciare alle montagne e dedicarmi solo sulle corse su strada ? o forse è meglio rinunciare all'atletica... ?
Sono passati circa 3 mesi dal giorno dell'operazione e il piede è ritornato come prima perchè prima era molto gonfio, ma ancora non sento il piede, ho perso la sensibilità... è normale dopo tutto questo tempo ?
Nell'ultimo controllo il medico ha detto che probabilmente dovrei essere di nuovo operato perchè c'è una vita troppo lunga che non mi permette di muovere bene la caviglia ("valutazione eventuale dinamizzazione chiodo")... infatti cammino anche senza le stampelle, ma non riesco a muovere il piede come si deve...
Mi chiedo... non potevano inserire il chiodo più corto il giorno dell'operazione ? che magari forse a quest'ora riuscivo a muovere bene la caviglia...
Spero di ricevere una vs gradita opinione e porgo i miei cordiali distinti saluti
[#1]
Gentile utente,
il traumatologo che opera, molto spesso in condizioni non semplici, cerca di fare il suo lavoro nel migliore dei modi.
E' vero, magari si poteva mettere una vite più corta senza avere questi problemi, ma è anche vero che magari se lei avesse fatto una strada diversa probabilmente non avrebbe subito questo incidente. Perdoni il paradosso e il paragone, ma voglio solo dire che è quasi impossibile prevedere come un intervento possa andare. Si ceca di fare sempre il meglio ovviamente. Al di là delle riflessioni "filosofiche", il non aver sintetizzato il perone non è una dimenticanza, ma è una necessità perchè molto spesso la sintesi del perone comporta, per motivi meccanici, la difficoltà di guarigione della tibia (che è l'osso portante).
In considerazione della sua età e della sua voglia di ripresa credo che il recupero sarà pressocchè totale. Le consiglio tuttavia di non aver particolare fretta. Si armi di pazienza e di tanta buona volonta.
Solo una adeguata fisioterapia pressocchè quotidiana può consertirele un buon recupero.
Tanti auguri
il traumatologo che opera, molto spesso in condizioni non semplici, cerca di fare il suo lavoro nel migliore dei modi.
E' vero, magari si poteva mettere una vite più corta senza avere questi problemi, ma è anche vero che magari se lei avesse fatto una strada diversa probabilmente non avrebbe subito questo incidente. Perdoni il paradosso e il paragone, ma voglio solo dire che è quasi impossibile prevedere come un intervento possa andare. Si ceca di fare sempre il meglio ovviamente. Al di là delle riflessioni "filosofiche", il non aver sintetizzato il perone non è una dimenticanza, ma è una necessità perchè molto spesso la sintesi del perone comporta, per motivi meccanici, la difficoltà di guarigione della tibia (che è l'osso portante).
In considerazione della sua età e della sua voglia di ripresa credo che il recupero sarà pressocchè totale. Le consiglio tuttavia di non aver particolare fretta. Si armi di pazienza e di tanta buona volonta.
Solo una adeguata fisioterapia pressocchè quotidiana può consertirele un buon recupero.
Tanti auguri
Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
grazie per aver dedicato il vs tempo a rispondermi...
purtroppo l'incidente è stato causato da terzi... non è stata colpa mia e non era possibile evitare questo impatto... è successo tutto all'improvviso... una brutta esperienza e spero di dimenticarla...
Un'altra cosa volevo chiederle... quando si sistemerà la caviglia dopo il piccolo intervento (dimezzamento della vite) è possibile correre sull'asfalto con il ferro dentro nella gamba... ? E' possibile riprendermi i miei allenamenti ? ovviamente cercherò di non andare nei sentieri, nei boschi... perchè non mi sembra il caso visto che c'è più probabilità di cadere e di farsi male... Oppure è meglio aspettare quando mi tolgono il ferro fra 10-14 mesi ?
Grazie per la vs disponibilità
Cordiali distinti saluti
purtroppo l'incidente è stato causato da terzi... non è stata colpa mia e non era possibile evitare questo impatto... è successo tutto all'improvviso... una brutta esperienza e spero di dimenticarla...
Un'altra cosa volevo chiederle... quando si sistemerà la caviglia dopo il piccolo intervento (dimezzamento della vite) è possibile correre sull'asfalto con il ferro dentro nella gamba... ? E' possibile riprendermi i miei allenamenti ? ovviamente cercherò di non andare nei sentieri, nei boschi... perchè non mi sembra il caso visto che c'è più probabilità di cadere e di farsi male... Oppure è meglio aspettare quando mi tolgono il ferro fra 10-14 mesi ?
Grazie per la vs disponibilità
Cordiali distinti saluti
[#4]
Utente
Buonasera,
vorrei sentire un vs parere...
Dopo aver subito l'intervento ad agosto come raccontato all'inizio su questo argomento, venerdì 11 gennaio sono stato nuovamente operato dove mi hanno tolto una vite perchè dicevano che dopo questa operazione avrei risolto il problema della caviglia visto che era ancora bloccata... come dice nella cartella clinica "dinamizzazione infibulo tipo Expert"...
E fino adesso ancora non si è risolto il problema della caviglia e non sento ancora il piede... non c'è ancora la sensibilità... e così ho deciso di andare da un ortopedico-traumatologo privato per ulteriore controllo dove il dottore mi ha prescritto di fare una visita di elettromiografia perchè forse si trattava di qualche nervo rotto o schiacciato.
Così ho fatto questo esame di elettromiografia con questo risultato "quadro compatibile con lesione assonale del n. tibiale sx prossimalmente al ramo per il m. tibiale posteriore. All'esame ad ago si repertano segni di sofferenza neurogena in fase attiva, con reinnervazione collaterale pressochè assente nei m. tibiale posteriore e flessore breve all'alluce. Qualche segno neurogeno è presente anche al tibiale anteriore e pedidio verosimilmente da danno diretto post-traumatico."
Con questo esame sono andato nuovamente da quel dottore di prima e dopo aver analizzato l'esame ha detto che non devo fare nessun intervento... si tratta di un nervo schiacciato e che guarirà con il tempo... circa 6 mesi e alla fine mi ha consigliato di fare intensa fisioterapista. Inoltre mi ha accennato che non è detto che la caviglia ritornerà come prima...
La mia domanda è questa : è giusto quello che mi ha detto il dottore ? non è meglio fare qualche intervento anzichè aspettare tutto questo tempo ? è vero che con la fisioterapista si risolve il problema del nervo e sentire nuovamente il piede ? inoltre la gamba è ancora "piccola", senza muscoli, si vede il callo osseo.
Spero di ricevere una vs gradita opinione
Distinti saluti
vorrei sentire un vs parere...
Dopo aver subito l'intervento ad agosto come raccontato all'inizio su questo argomento, venerdì 11 gennaio sono stato nuovamente operato dove mi hanno tolto una vite perchè dicevano che dopo questa operazione avrei risolto il problema della caviglia visto che era ancora bloccata... come dice nella cartella clinica "dinamizzazione infibulo tipo Expert"...
E fino adesso ancora non si è risolto il problema della caviglia e non sento ancora il piede... non c'è ancora la sensibilità... e così ho deciso di andare da un ortopedico-traumatologo privato per ulteriore controllo dove il dottore mi ha prescritto di fare una visita di elettromiografia perchè forse si trattava di qualche nervo rotto o schiacciato.
Così ho fatto questo esame di elettromiografia con questo risultato "quadro compatibile con lesione assonale del n. tibiale sx prossimalmente al ramo per il m. tibiale posteriore. All'esame ad ago si repertano segni di sofferenza neurogena in fase attiva, con reinnervazione collaterale pressochè assente nei m. tibiale posteriore e flessore breve all'alluce. Qualche segno neurogeno è presente anche al tibiale anteriore e pedidio verosimilmente da danno diretto post-traumatico."
Con questo esame sono andato nuovamente da quel dottore di prima e dopo aver analizzato l'esame ha detto che non devo fare nessun intervento... si tratta di un nervo schiacciato e che guarirà con il tempo... circa 6 mesi e alla fine mi ha consigliato di fare intensa fisioterapista. Inoltre mi ha accennato che non è detto che la caviglia ritornerà come prima...
La mia domanda è questa : è giusto quello che mi ha detto il dottore ? non è meglio fare qualche intervento anzichè aspettare tutto questo tempo ? è vero che con la fisioterapista si risolve il problema del nervo e sentire nuovamente il piede ? inoltre la gamba è ancora "piccola", senza muscoli, si vede il callo osseo.
Spero di ricevere una vs gradita opinione
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 28.4k visite dal 20/11/2007.
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