Sospetta infezione femore
Salve,
Ho subito una frattura scomposta pluriframmentaria del femore sinistro (terzo distale) a seguito di incidente stradale (caduta da moto) avvenuto il 24/07/2010.
Frattura ridotta con intervento chirurgico il 26/07/2010. Impianto di placca Liss 13 fori con 9 viti.
Le visite ortopediche di controllo (supportate da Rx) effettuate a 45 gg, 90 gg e 120 gg 150 gg hanno evidenziato una insufficiente formazione di callo osseo che non ha mai consentito il carico totale sull'arto ma solo un 50% dopo il quinto mese.
In tutto il periodo è sempre stato presente leggero malessere e temperatura corporea da 37,0 a 37,8 con calo della stessa a valori normali in tarda serata (dopo le 22)e solo se in completo riposo.
Nessun segno eclatante esterno di flogosi (se non un leggero rossore e calore della gamba all’altezza del ginocchio).
In ottobre 2010, dietro indicazioni dell’infettivologo ho eseguito scintigrafia con leucociti marcati. L’esame ha rilevato un raggruppamento di globuli bianchi all’altezza della frattura (referto:presenza di flogosi settica all’altezza dell’epifisi distale del femore). Eseguita inoltre ecografia che non ha evidenziato presenza di liquidi.
Esami del sangue (VES e PCR in particolare) sono sempre risultati più che nella norma.
Dall’inizio di novembre 2010 è stato sottoposto a varie terapie antibiotiche orale (levoxacin + rifadin) e in vena (targosid + levoxacin) sospese solo per eseguire alcune biopsie (agoaspirate il 14/2/2011 e il 14/03/2011 e incisionale il 08/04/2011). Tutte negative ad eccezione della prima che ha evidenziato rare colonie di stafilococco epidermis. Dette tracce sono state considerate come una “possibile contaminazione” inquanto risultavano solo dalla prima coltura.
Gli ultimi controlli RX fine dicembre 2010 e fine gennaio 2011 non hanno rilevato alcuna sostanziale difformità dagli esami precedenti. “non evidente formazione di callo osseo, persistente visibilità delle rima di frattura, aree di rarefazione strutturale, aspetto “cotonoso” della compatta”.
Ad una Risonanza magnetica eseguita, in gennaio 2011 è risultata una iperintensita' di segnale in sede intramidollare del femore nelle onde t2 pesate in assenza di grasso che presenta estensione longitudinale pari a 8,5cm circa. Tale alterazione non evidenzia edema perilesionale. A parere del dottore esecutore sembra essere uno stato di flogosi cronico, attualmente inattivo (forse osteomielite).
Ha eseguito anche una TAC in aprile a distanza di 9 mesi dall'incidente. Dalla visione delle immagini vi sono stati pareri discordanti: frattura ancora in essere (referto), frattura parzialmente consolidata (chirurgo CTO).
Infine, il 10 maggio, sotto consiglio del chirurgo visto l'esito della TAC é stato sottoposto alla rimozione della placca e viti anticipatamente (a consolidazione ossea non ancora completa) inquanto considerati comunque come fonte di infezione. Tutti i tamponi e le viti poste in coltura sono pero' risultati negativi per i batteri aerobi. Siamo ancora in attesa dei risultati colturali per i batteri anaerobi (anche se improbabili a parere degli infettivologi) . Il
problema è che ho, anche dopo l’intervento ha sempre una strana spossatezza e una temperatura corporea che oscilla tra 37 e 37,8 e la gamba sempre più calda dell’altra. A metà giugno la visita di controllo con RX al CTO. L'infettivologo di riferimento ha comunque consigliato somministrazione di antibiotico mirato al batterio isolato dalla prima biopsia fatta.
Non capisco piú cosa devo fare per togliermi da questa situazione e non capisco com'é possibile avere delle colture negative e indici di flogosi spenti quando ho un malessere generale con febbricola persistente e un osso in ritardo di consolidazione e degli esami strumentali che riferiscono una sospetta infezione.
Ringrazio in anticipo per eventuali consigli e risposte.
Ho subito una frattura scomposta pluriframmentaria del femore sinistro (terzo distale) a seguito di incidente stradale (caduta da moto) avvenuto il 24/07/2010.
Frattura ridotta con intervento chirurgico il 26/07/2010. Impianto di placca Liss 13 fori con 9 viti.
Le visite ortopediche di controllo (supportate da Rx) effettuate a 45 gg, 90 gg e 120 gg 150 gg hanno evidenziato una insufficiente formazione di callo osseo che non ha mai consentito il carico totale sull'arto ma solo un 50% dopo il quinto mese.
In tutto il periodo è sempre stato presente leggero malessere e temperatura corporea da 37,0 a 37,8 con calo della stessa a valori normali in tarda serata (dopo le 22)e solo se in completo riposo.
Nessun segno eclatante esterno di flogosi (se non un leggero rossore e calore della gamba all’altezza del ginocchio).
In ottobre 2010, dietro indicazioni dell’infettivologo ho eseguito scintigrafia con leucociti marcati. L’esame ha rilevato un raggruppamento di globuli bianchi all’altezza della frattura (referto:presenza di flogosi settica all’altezza dell’epifisi distale del femore). Eseguita inoltre ecografia che non ha evidenziato presenza di liquidi.
Esami del sangue (VES e PCR in particolare) sono sempre risultati più che nella norma.
Dall’inizio di novembre 2010 è stato sottoposto a varie terapie antibiotiche orale (levoxacin + rifadin) e in vena (targosid + levoxacin) sospese solo per eseguire alcune biopsie (agoaspirate il 14/2/2011 e il 14/03/2011 e incisionale il 08/04/2011). Tutte negative ad eccezione della prima che ha evidenziato rare colonie di stafilococco epidermis. Dette tracce sono state considerate come una “possibile contaminazione” inquanto risultavano solo dalla prima coltura.
Gli ultimi controlli RX fine dicembre 2010 e fine gennaio 2011 non hanno rilevato alcuna sostanziale difformità dagli esami precedenti. “non evidente formazione di callo osseo, persistente visibilità delle rima di frattura, aree di rarefazione strutturale, aspetto “cotonoso” della compatta”.
Ad una Risonanza magnetica eseguita, in gennaio 2011 è risultata una iperintensita' di segnale in sede intramidollare del femore nelle onde t2 pesate in assenza di grasso che presenta estensione longitudinale pari a 8,5cm circa. Tale alterazione non evidenzia edema perilesionale. A parere del dottore esecutore sembra essere uno stato di flogosi cronico, attualmente inattivo (forse osteomielite).
Ha eseguito anche una TAC in aprile a distanza di 9 mesi dall'incidente. Dalla visione delle immagini vi sono stati pareri discordanti: frattura ancora in essere (referto), frattura parzialmente consolidata (chirurgo CTO).
Infine, il 10 maggio, sotto consiglio del chirurgo visto l'esito della TAC é stato sottoposto alla rimozione della placca e viti anticipatamente (a consolidazione ossea non ancora completa) inquanto considerati comunque come fonte di infezione. Tutti i tamponi e le viti poste in coltura sono pero' risultati negativi per i batteri aerobi. Siamo ancora in attesa dei risultati colturali per i batteri anaerobi (anche se improbabili a parere degli infettivologi) . Il
problema è che ho, anche dopo l’intervento ha sempre una strana spossatezza e una temperatura corporea che oscilla tra 37 e 37,8 e la gamba sempre più calda dell’altra. A metà giugno la visita di controllo con RX al CTO. L'infettivologo di riferimento ha comunque consigliato somministrazione di antibiotico mirato al batterio isolato dalla prima biopsia fatta.
Non capisco piú cosa devo fare per togliermi da questa situazione e non capisco com'é possibile avere delle colture negative e indici di flogosi spenti quando ho un malessere generale con febbricola persistente e un osso in ritardo di consolidazione e degli esami strumentali che riferiscono una sospetta infezione.
Ringrazio in anticipo per eventuali consigli e risposte.
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La domande più importanti sono le seguenti: la frattura è gaurita, il carico è totale e l'escursione articolare normale?
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
[#2]
Utente
Salve dottore, la frattura non é ancora guarita totalmente l'osso ha formato come dei ponti ma non é completamente consolidato, cosí mi ha detto chi mi ha operato. Dopo la rimozione dei mezzi di sintesi anticipata (10 mesi dalla frattura) mi hanno applicato un tutore e divieto di carico sull'arto fino a nuovo controllo. L'escursione articolare é leggermente ridotta e inoltre ho avuto una perdita di lunghezza di 3 cm. Aggiungo inoltre che carico totale non mi é stato concesso mai neanche con i mezzi di sintesi.
[#3]
Nelle osteomieliti croniche gli indici di flogosi possono essere normali in quanto il focolaio non e' in contatto con il sangue.
La spossatezza puo' dipendere anche da altri problemi.
La RMN non fa vedere "l'infezione" , ma alterazioni dell'osso suggestive di INFIAMMAZIONE, cosa ben diversa.
Il callo osseo e' un processo infiammatorio, ergo ogni volta immagini e sintomi nell'area di formazione del callo vanno interpretati e non consentono di avere certezze solo perche' esistono.
La spossatezza puo' dipendere anche da altri problemi.
La RMN non fa vedere "l'infezione" , ma alterazioni dell'osso suggestive di INFIAMMAZIONE, cosa ben diversa.
Il callo osseo e' un processo infiammatorio, ergo ogni volta immagini e sintomi nell'area di formazione del callo vanno interpretati e non consentono di avere certezze solo perche' esistono.
[#4]
Utente
Salve ancora dottore, ringrazio per la risposta, ma credo di non aver capito bene cosa ne pensa lei di questa situazione. Per quanto riguarda la spossatezza é una cosa un pó altalenante, dei giorni mi sento un pó meglio e degli altri sono proprio a terra e quando mi misuro la febbre ho circa 37,5 con termometro a mercurio. La mia temperatura di base é sempre stata molto bassa, mi sarà capitato due volte nella vita di avere l'influenza e poche volte prima dell'incidente ho visto il termometro superare i 37 gradi. Per questo prima di arrivare a pensare che il problema derivasse dalla gamba feci accertamenti presso l'ospedale per escludere che derivasse da altre cause. Ho fatto esami del sangue per tutte le malattie come HIV epatite ecc., ho fatto radiografia torace, eco addome, eco cuore ( tutto negativo) e scintigrafia con leucociti marcati total body con esito positivo in sede del femore. Detto questo visto la sua gentilezza mi farebbe piacere avere un consiglio da lei perché adesso sono in attesa di evoluzioni, ma io veramente non ce la faccio piú a reggere questa situazione. Sono un uomo distrutto. Mi sembra di essere entrato in tunnel dove non vedo l'uscita. Ringrazio in anticipo.
[#6]
Utente
La ringrazio comunque. Vorrei peró farle un'altra domanda se possibile. Per ricontrollare la situazione é meglio fare un'ulteriore RMN o una RMN con contrasto? Il mio medico curante mi ha detto che quest'ultima sarebbe piú precisa. Prima di parlarne peró con chi mi sta curando mi avrebbe fatto piacere sentirmelo confermare da lei. Resto in attesa di una risposta e ringrazio ancora.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 14.3k visite dal 19/05/2011.
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