Frattura n. 3 metatarsi piede dx

Spettabili dottori/professori,

lunedi 11 aprile 2011 ho subito un infortunio sul lavoro...(un muletto aziendale mi è salito sul piede). A seguito di questo infortunio, tac e raggi, hanno constatato (Vi scrivo quanto leggo dal referto medico) "Frattura lussazione divergente di LISFRANC, distacco cuneiforme piede dx". Il giovedi successivo mi hanno sottoposto ad intervento curirgico di "Riduzione e sintesi percutanea con viti canulate in titanio e filo di K in acciaio". Il giorno seguente l'intervento mi hanno applicato un gesso che dovrò tenere per 40 gg. Inoltre mi hanno consigliato di tenere l'arto in scarico e, per 90 gg. mi hanno imposto di non mettere il piede per terra. Di seguito le mie domande:
1) Oggi, a 6 gg. dall'intervento, è normale che quando cerco di abbassare la gamba accusi dolori continui e progressivi? E se si, per quanto dureranno?
2)Dopo la rimozione del gesso mi hanno prescritto la mobilizzazione della caviglia. Ma per il piede dovrò fare qualche riabilitazione?
3)I 90 gg. per poter ripoggiare il piede per terra sono eccessivi?
4)Le viti a lungo andare potranno dare fastidi/dolori?
5)Per usare le stampelle dovrò aspettare la rimozione del gesso tra 40 gg.?

Vi ringrazio per l'attenzione e mi scuso per le tante domande.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
1) sì, ed è proprio per questo che Le è stato prescritto di tenere l'arto in scarico
2) la riabilitazione più complessa è proprio quella della caviglia, che comprende sia la tibio-tarsica sia la sotto-astragalica (che è del piede)
3) senza vedere rx prima e dopo e senza sapere dove sono le viti e i fili, e in che condizioni è il piede, non è possibile esprimere pareri
4) i mezzi di sintesi possono dare problemi sia a breve termine, sia a lungo termine, ma si possono rimuovere a 1,5-2 anni dall'intervento, ma ci pensiamo più avanti
5) le stampelle servono per camminare senza appoggiare il gesso, quindi anche da subito, se non Le è stato espressamente vietato. E' necessario però non esagerare e quindi camminare con le due stampelle senza che il gesso tocchi il pavimento ma solo per brevi tratti e per brevi momenti, per poter avere un minimo di autonomia (andare a tavola, in bagno, spostarsi dal letto al divano, ecc)
Risposte più specifiche possono esserLe date da chi conosce bene il Suo caso, cioè dai Suoi ortopedici.
Per tutto il tempo, fino alla ripresa della deambulazione completa, senza gesso e senza bastoni, ricordi di eseguire la profilassi della trombosi venosa profonda con le punturine nella pancia".
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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Utente
Utente
Egr. Dottore,

per prima cosa vorrei ringraziarLa per la Sua risposta, inoltre se possibile vorrei chiederLe giusto un paio di precisazioni...:

1) So che, non avendo nessuna risonaza/tac e/o raggi non è possibile da parte Sua effettuare alcuna valutazione ma, vorrei sapere se ci sono motivi per i quali una volta tolto il gesso, mi abbiano detto che non potrò poggiare il piede per terra per altri 40 giorni.

2) Purtroppo al piede fratturato ho sempre avuto problemi di crampi. Ogni tanto sento che me ne sta per arrivare uno ma poi questa sensazione si blocca. Ho il terrore che mi possa arrivare prima che tolga il gesso. In quel caso cosa posso fare?

Grazie ancora.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
1) infatti, come ho detto al punto 3) "senza vedere rx prima e dopo e senza sapere dove sono le viti e i fili, e in che condizioni è il piede, non è possibile esprimere pareri". A questa domanda risponde meglio il Suo ortopedico.
2) per i crampi può chiedere al Suo medico se sia necessario fare degli esami per valutare se possa esserci qualche elettrolita in quantità alterate (potassio,calcio, sodio, magnesio). Del resto le cause dei crampi non è ben nota e quindi nemmeno il loro trattamento/profilassi.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Egr. Dottore,

due giorni fa (dopo i 40 gg) mi hanno rimosso il gesso e, dopo aver visto i raggi, il medico, contestualmente ha rimosso anche il filo K.
Il medico mi ha detto di inziare a camminare con le stampelle e, piano piano di iniziare il carico.
Subito dopo la rimozione del gesso, ho notato che il piede non si era completamente sgonfiato ma che presentava ancora un "panetto". Mi ha detto che è normale e che si sgonfierà da solo...ma posso fare qualcosa per accelerare lo sgonfiore? Non so...qualche pomata...antinfiammatori..ecc..

La ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Senza vedere il "panetto" è difficile dire cosa debba fare: esistono terapie fisiche che possono facilitare il circolo e il riassorbimento di un eventuale edema. Le consiglio di consultare un Fisiatra per decidere quali cure siano opportune. Nel frattempo è opportuno tenere il piede sollevato quando è seduto, e cercare di evitare la stazione eretta prolungata.
Cordiali saluti