Pseudoartrosi tibia
Buongiorno sono un ragazzo di 27 anni, un anno fa ho fatto un incidente e ahimè mi sono rotto una gamba, frattura biossea scomposta esposta del terzo medio diafisario di tibia e terzo medio diafisiario prossimale del perone distacco osseo dell epifisi prossimale del perone. Dopo esser stato in trazione una settimana mi hanno operato mettendomi un fissatore esterno che ho portato per 6 mesi. Tolto il fissatore i dottori mi hanno dato 15 giorni di riposo e dopodiche potevo iniziare nuovamente a lavorare. Da quando ho tolto il fissatore la gamba nn ha smesso piu di farmi male, e mi e rimasta deformata a causa di un enorme palla di osso. A questo punto vedendo che il dolore nn cessava mi sono sottoposto a visita ortopedica in cui il dottore mi ha prescritto una scintigrafia causa sospetta pseudoartrosi, e oggi ho ritirato il risultato che dice:
FASE VASCOLARE: Iperafflusso del radiofarmaco a carico del distretto tibiale destro, rispetto al comparto controlaterale.
FASE DEL BLOOD-POOL: intenso e precoce incremento di uptake del radiofarmaco nel terzo medio della diafisi tibiale dx, ove si apprezza un'area ovalare di disomogenea ipercaptazione nel cui contesto si evidenzia una linea di fotopenia a decorso traverso (verosimile difetto di consolidamento tra monconi ossei).
STATICA TARDIVA: intensificazioni dell'iperaccumulo descritto nella fase precedente nel terzo medio della diafisi tibiale dx; modica e sfumata iperattività nella testa e nel terzo prossimale del perone dx, sede di pregressa frattura.
CONCLUSIONI: Il reperto scintigrafico descritto nel terzo medio della diafisi tibiale dx, espressione di abnorme rimaneggiamento osseo associato a verosimile componente flogogena, appare compatibile con il quesito clinico di pseudoartrosi.
Tuttavia, in considerazione dell'iperafflusso descritto in fase precoce, nel sospetto di sovrapposizione settica, si consiglia determinazione laboratoristica degli indici di flogosi (pcr, ves, emocromo) ed integrazione scintigrafica con anticorpi antigranulociti.
Ora io vorrei sapere in parole povere cosa significa tutto questo, a cosa vado incontro, cosa significa sovrapposizione settica, se guariro presto.. Vi ringrazio anticipatamente e confido in una vostra risposta.
CORDIALI SALUTI
FASE VASCOLARE: Iperafflusso del radiofarmaco a carico del distretto tibiale destro, rispetto al comparto controlaterale.
FASE DEL BLOOD-POOL: intenso e precoce incremento di uptake del radiofarmaco nel terzo medio della diafisi tibiale dx, ove si apprezza un'area ovalare di disomogenea ipercaptazione nel cui contesto si evidenzia una linea di fotopenia a decorso traverso (verosimile difetto di consolidamento tra monconi ossei).
STATICA TARDIVA: intensificazioni dell'iperaccumulo descritto nella fase precedente nel terzo medio della diafisi tibiale dx; modica e sfumata iperattività nella testa e nel terzo prossimale del perone dx, sede di pregressa frattura.
CONCLUSIONI: Il reperto scintigrafico descritto nel terzo medio della diafisi tibiale dx, espressione di abnorme rimaneggiamento osseo associato a verosimile componente flogogena, appare compatibile con il quesito clinico di pseudoartrosi.
Tuttavia, in considerazione dell'iperafflusso descritto in fase precoce, nel sospetto di sovrapposizione settica, si consiglia determinazione laboratoristica degli indici di flogosi (pcr, ves, emocromo) ed integrazione scintigrafica con anticorpi antigranulociti.
Ora io vorrei sapere in parole povere cosa significa tutto questo, a cosa vado incontro, cosa significa sovrapposizione settica, se guariro presto.. Vi ringrazio anticipatamente e confido in una vostra risposta.
CORDIALI SALUTI
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Gentile utente, sembra che l'osso non ce la faccia a guarire bene, e che la frattura della tibia sia ancora instabile. Inoltre, la prima cosa da escludere nei casi di frattura esposta è la presenza di batteri nell'osso (osteomielite) che possono dare anche questi ritardo di guarigione e infezione. Mi sembra che il consiglio dato dal radiologo di fare altri esami specifici per vedere se c'è infezione sia condivisibile.
Per quanto riguarda la pseudoartrosi, cioè la non guarigione della frattura a distanza di tempo, non necessariamente c'è solo se c'è infezione; può avvenire anche senza batteri contaminanti, e nella tibia può essere più frequente che in altre ossa per il motivo seguente:
Un osso per guarire ha bisogno del carico del corpo, della forza di gravità. Nella gamba ci sono due ossa, tibia e perone, che sono paralleli e si prendono un pò di carico per uno. Se il perone guarisce prima o meglio della tibia, si prende tutto il carico e non fa sentire il peso del corpo alla frattura della tibia, così quella non guarisce.
Quindi, si faccia dire dall'ortopedico che la segue (quello che si è accorto del problema) se deve fare anche gli altri esami e ci faccia sapere come va. Cordiali saluti.
Per quanto riguarda la pseudoartrosi, cioè la non guarigione della frattura a distanza di tempo, non necessariamente c'è solo se c'è infezione; può avvenire anche senza batteri contaminanti, e nella tibia può essere più frequente che in altre ossa per il motivo seguente:
Un osso per guarire ha bisogno del carico del corpo, della forza di gravità. Nella gamba ci sono due ossa, tibia e perone, che sono paralleli e si prendono un pò di carico per uno. Se il perone guarisce prima o meglio della tibia, si prende tutto il carico e non fa sentire il peso del corpo alla frattura della tibia, così quella non guarisce.
Quindi, si faccia dire dall'ortopedico che la segue (quello che si è accorto del problema) se deve fare anche gli altri esami e ci faccia sapere come va. Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.1k visite dal 08/04/2011.
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