Osteocondrite bilaterale disseccante
Gentilissimi dottori, mi trovo a scrivere questi appunti per potervi chiedere un aiuto riguardo un'importante problema di salute di mio fratello: ha 42 anni e un'osteocondrite bilaterale disseccante delle ginocchia della quale soffre da quando aveva 14 anni.
Per farla breve, già all'epoca la prognosi non era sicuramente favorevole: è stato operato innumerevoli volte ad entrambe le ginocchia, anche con l'inserimento di viti che dovevano rinsaldare la cartilagine.
Per anni, nonostante i dolori, mio fratello ha sopperito alle problematiche della cartilagine, allenandosi con costanza per sostenere la muscolatura delle ginocchia. Ora, dopo un periodo di inattività fisica i problemi si sono ripresentati nella loro gravità: nella prima metà del 2010 ha subito un'osteotomia ad entrambe le gambe, con l'inserimento di placche a sostegno.
Purtroppo l'operazione di osteotomia è ariivata troppo tardi: i problemi si sono aggravati e mio fratello non riesce a sostenere la posizione eretta per più di 10 minuti.
Il bravissimo primario che l'ha operato, gli aveva riferito che le ginocchia erano veramente troppo malandate, ma aveva ancora speranza di poterlo aiutare.
Purtroppo così non è stato: ora mio fratello è in lista di attesa per due nuove operazioni per l'asportazione delle placche inserite nelle gambe nel 2010, ma sa già di non poter proprio fare nient'altro.
Il primario infatti non gli ha dato altre speranze di poter risolvere le sue problematiche: per le protesi è veramente ancora troppo giovane..
Ora, la mia esposizione è sicuramente priva di indicazioni mediche specifiche e sono perfettamente consapevole che un consulto presso uno studio è quello che meglio può dare indicazioni sulla strada da seguire, ma mi chiedo, dopo avere eseguito le osteotomie e aver scartato la possibilità delle protesi, non esiste veramente nient'altro che si possa tentare?
A 42 anni bisogna rinunciare veramente a qualsiasi possibilità di stare un po' meglio e di potersi guadagnare da vivere?
Mio fratello è in malattia da gennaio 2011, ma non vede alcuna possibilità di miglioramento: ci basterebbero indicazioni di massima su come orientarci...
Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio vorrete o potrete fornirci.
Cordiali saluti.
Per farla breve, già all'epoca la prognosi non era sicuramente favorevole: è stato operato innumerevoli volte ad entrambe le ginocchia, anche con l'inserimento di viti che dovevano rinsaldare la cartilagine.
Per anni, nonostante i dolori, mio fratello ha sopperito alle problematiche della cartilagine, allenandosi con costanza per sostenere la muscolatura delle ginocchia. Ora, dopo un periodo di inattività fisica i problemi si sono ripresentati nella loro gravità: nella prima metà del 2010 ha subito un'osteotomia ad entrambe le gambe, con l'inserimento di placche a sostegno.
Purtroppo l'operazione di osteotomia è ariivata troppo tardi: i problemi si sono aggravati e mio fratello non riesce a sostenere la posizione eretta per più di 10 minuti.
Il bravissimo primario che l'ha operato, gli aveva riferito che le ginocchia erano veramente troppo malandate, ma aveva ancora speranza di poterlo aiutare.
Purtroppo così non è stato: ora mio fratello è in lista di attesa per due nuove operazioni per l'asportazione delle placche inserite nelle gambe nel 2010, ma sa già di non poter proprio fare nient'altro.
Il primario infatti non gli ha dato altre speranze di poter risolvere le sue problematiche: per le protesi è veramente ancora troppo giovane..
Ora, la mia esposizione è sicuramente priva di indicazioni mediche specifiche e sono perfettamente consapevole che un consulto presso uno studio è quello che meglio può dare indicazioni sulla strada da seguire, ma mi chiedo, dopo avere eseguito le osteotomie e aver scartato la possibilità delle protesi, non esiste veramente nient'altro che si possa tentare?
A 42 anni bisogna rinunciare veramente a qualsiasi possibilità di stare un po' meglio e di potersi guadagnare da vivere?
Mio fratello è in malattia da gennaio 2011, ma non vede alcuna possibilità di miglioramento: ci basterebbero indicazioni di massima su come orientarci...
Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio vorrete o potrete fornirci.
Cordiali saluti.
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Gentile utente, in teoria l'osteocondrite dissecante interessa una regione limitata di un condilo femorale, quindi, sempre in teoria, è aggredibile con: infiltrazioni di acido ialuronico fatte a cicli, se la lesione è modesta; interventi tipo mosaicoplastica (si prendono delle "carote" di cartilagine e osso subcondrale da aree di non carico e si trapiantano nella lesione per "tappare" il buco); ci sono anche altre tecniche di trapianto di cartilagine ma dipende dal caso. Interventi in cui la lesione viene riparata con dischetti artificiali; interventi di protesi monocompartimentale, per non fare subito la protesi totale. Però tutto dipende dall'entità della lesione, che può essere valutata solo con la visita e la visione diretta delle immagini degli esami. Le consiglio una visita da uno specialista del ginocchio, che abbia esperienza di lesioni cartilaginee del giovane. Cordialità.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#2]
Utente
Gentile Dott. Nucci, La ringrazio di cuore per i preziosi consigli!
Come è naturale siamo alla ricerca di un medico esperto proprio di lesioni cartilaginee: nella mia ignoranza ho provato a passare in rassegna le specializzazioni dei medici ortopedici che forniscono il consulto su questo sito, ma le indicazioni fornite sono soprattutto generiche..
Per farla breve, fisserei un appuntamento presso uno degli studi presso il quale Lei è presente per un consulto!
Cordiali saluti.
Come è naturale siamo alla ricerca di un medico esperto proprio di lesioni cartilaginee: nella mia ignoranza ho provato a passare in rassegna le specializzazioni dei medici ortopedici che forniscono il consulto su questo sito, ma le indicazioni fornite sono soprattutto generiche..
Per farla breve, fisserei un appuntamento presso uno degli studi presso il quale Lei è presente per un consulto!
Cordiali saluti.
[#3]
Non stia ad andare così lontano, ci sono sicuramente bravi medici vicino a casa sua che si occupano di queste cose, basta cercare un pò, magari chiedere consiglio al medico curante o parlare con l'ospedale della sua città. Inoltre, vorrei dire che non si fanno miracoli, basta trovare un chirurgo coscienzioso ed aggiornato, e sicuramente saprà consigliarvi se una delle nuove tecniche può fare per lui. Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 28/03/2011.
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