Osteocondrite diseccate astragalo sx operato da 3 anni con altri problemi

Buongiorno cari medici.
Sono una ragazza di 23 anni.
Nel 1999 scoprirono la mia osteocondrite diseccante all'astragalo sx.
I miei genitori mi portarono all'ospedale Gaetano Pini di Milano (perchè dicono sia il migliore). All'epoca dissero che era necessaria un'operazione dove dovevano mettere un chiodo ecc, però ero troppo piccola, così bisognava aspettare la fine del mio sviluppo.
Nel 2005 i problemi aumentarono, camminavo e il piede si bloccava e faceva male. Andai di nuovo al Pini e dissero che la tecnica era cambiata e quando l'osso si sarebbe rotto di più c'era da intervenire.
A fine 2007 zoppicavo, sono andata dal primario del reparto in questione del Pini e mi mise in lista d'attesa per fare un'artroscopia, dove, se qualora fosse stato necessario al momento, avrebbero dovuto estrarre delle cellule per far sviluppare la cartilagine e in una seconda operazione innestarla.
A Marzo 2008 feci l'artroscopia e mi dissero che per il momento non c'era bisogno dell'altra operazione, così mi pulirono solo l'articolazione (dove c'erano diversi frammenti di osso, per questo mi faceva male e si bloccava la caviglia).
Dopo l'operazione andava tutto benissimo. Riuscivo a muovere bene la caviglia.
Poi dopo dei mesi iniziavo ad accusare la solita incertezza nel piede, lo sentivo debole, non saldo.
Andai alla solita visita di controllo e mi dissero che se dovessi iniziare ad aver problemi di riandare da loro che monto probabilmente c'era da ripetere l'artroscopia e successivamente la seconda operazione dell'innesto cartilagine.
Ora siamo nel 2011 e molte volte il piede mi si blocca mentre cammino, e quando succede, fa molto più male del passato.
Me lo sento debole come un tempo, se non di più, ho quasi sempre il piede freddo e a volte mi fa male l'"arcata".
Ho ripetuto settimana scorsa la risonanza magnetica (che era molto che non la facevo) ed il risultato è il seguente:
RM ARTICOLARE TIBIOTARSICA SMDC SX
Quesito clinico: esiti di intervento osteocondrite astragalo, algie ed impotenza funzionale.

L'esame di Rm non dimostra alterazioni morfologiche e di segnale alle componenti legamentose stabilizzatrici del comparto laterale e mediale.
Regolare la componente legamentosa del seno del tarso: sono presenti alcune piccole lesioni cistico-degenerative al tetto del seno.
Non tenosinovite a livello dei compartimenti di flessori, estensori e peronieri.
Pegolare il tendine d'Achille.
Presenza della nota lesione osteocondrale al domo astragalico medialmente con lieve sofferenza vaascolare alla spongiosa ossea sottostante.
Non alterazione del segnale del tessuto osseo dei restanti segmenti scheletrici compresi nel volume d'esame.
Non distensione del recessi articolari.

Ecco, questo è l'esito. Confrontandole con le altre RM che ho fatto, vedo che oltre la lesione osteocontrale sono apparsi: alcune piccole lesioni cistico-degenerative al tetto del seno del tarso e una lieve sofferenza vascolare.

Vi sarei grata per un consulto.
Grazie mille
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Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.5k 122
Gentile utente,
Le lesioni cistico-degenerative sono espressione di sofferenza cronica dell'articolazione, come se si stesse pian piano consumando, e può essere correlata al fatto che comunque il piede e la caviglia stanno soffrendo da tanto tempo. Quindi non ci dia peso, sono solo la spia di qualcosa che si sapeva già.
Per quanto riguarda la sua patologia, potrebbe giovarsi di trapianto di condrociti, come di altre tecniche, comprese le infiltrazioni di acido ialuronico, come anche di un plantare per stabilizzare il passo e la stazione eretta in generale. Inoltre, fondamentale è mantenere un peso forma ineccepibile, quindi cerchi di farlo. Non conoscendo il suo caso specifico, non posso dirle quali delle cose che le ho suggerito facciano per lei, quindi torni dallo specialista che la segue per sapere come comportarsi. Cordialità.

Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica

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