Frattura malleolo peroneale: gamba in scarico
Gentili dottori, circa una settimana fa in seguito ad una caduta sugli sci mi sono procurato una frattura composta al malleolo peroneale.
Solo dopo qualche giorno comunque, in seguito ad una visita di controllo mi hanno applicato il gesso, in quanto a dire la verità inizialmente non mi sono allarmato più di tanto, poiché non provavo molto dolore e riuscivo anche a camminare senza particolare fastidio, per cui erroneamente pensavo si trattasse solo di una brutta distorsione, tanto che il piede in seguito ad applicazione di impacchi di ghiaccio iniziava anche a sgonfiarsi.
Tuttavia ora sono 5 giorni che ho il gesso e dovrò portarlo fino al 31 marzo.
I dottore che mi ha visitato mi ha vietato di mettere il piede fratturato in carico. Li per li non sono stato pronto a chiedergli se significasse che dovevo tenere costantemente la gamba alzata, o ad esempio potessi anche poggiare la gamba a terra, ma badando a poggiare il peso sul tallone e non sulla pianta del piede. Potete gentilmente chiarirmi questo dubbio?
Inoltre è normale che il gesso mi procuri un fastidio abbastanza acuto sul collo del piede, e che la notte durante il sonno il ditone del piede mi si indolenzisca a tal punto da bruciarmi? (fastidi che prima dell'ingessatura non avevo per niente) Sarà il gonfiore?
In attesa di una Vostra risposta vi saluto cordialmente.
CMP
Solo dopo qualche giorno comunque, in seguito ad una visita di controllo mi hanno applicato il gesso, in quanto a dire la verità inizialmente non mi sono allarmato più di tanto, poiché non provavo molto dolore e riuscivo anche a camminare senza particolare fastidio, per cui erroneamente pensavo si trattasse solo di una brutta distorsione, tanto che il piede in seguito ad applicazione di impacchi di ghiaccio iniziava anche a sgonfiarsi.
Tuttavia ora sono 5 giorni che ho il gesso e dovrò portarlo fino al 31 marzo.
I dottore che mi ha visitato mi ha vietato di mettere il piede fratturato in carico. Li per li non sono stato pronto a chiedergli se significasse che dovevo tenere costantemente la gamba alzata, o ad esempio potessi anche poggiare la gamba a terra, ma badando a poggiare il peso sul tallone e non sulla pianta del piede. Potete gentilmente chiarirmi questo dubbio?
Inoltre è normale che il gesso mi procuri un fastidio abbastanza acuto sul collo del piede, e che la notte durante il sonno il ditone del piede mi si indolenzisca a tal punto da bruciarmi? (fastidi che prima dell'ingessatura non avevo per niente) Sarà il gonfiore?
In attesa di una Vostra risposta vi saluto cordialmente.
CMP
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Con l' apparecchio gessato è vietato il carico, in quanto puo' recare danni al gesso, è chiaro che adesso essendo bloccata l'articolazione puo' avere disturbi come da lei riferiti, in questo caso le consiglio di tenere l' arto sollevato aiutando la circolazione sanguigna;puo' deambulare con le stampelle senza caricare sulla gamba interessata avendo l' accortezza quando sta seduto o sdraiato a letto di sollevare l' arto.
Cordialmente
Cordialmente
Dott. Andrea D'Arrigo
Specialista in chirurgia del Piede e Caviglia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 17.7k visite dal 05/03/2011.
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