Osteocondrosi disseccante calcagno
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 27 anni. Tre anni fa (aprile 2008) ho cominciato ad accusare delle fitte alla caviglia destra tra il calcagno e l'articolazione.
Mi è stata diagnosticata dall’ortopedico una osteocondrosi disseccante tra l'astragalo ed il calcagno, con interessamento della cartilagine. Ho fatto TAC e RMN. Il medico di famiglia mi ha indirizzato verso un chirurgo specializzato sui trapianti di cartilagine presso il Rizzoli di Bologna. Ho fatto la visita a Bologna. Il chirurgo ha confermato la diagnosi e la necessità dell'intervento. Mi ha detto anche che la probabilità di riuscita dell'intervento è del 50% e che nel caso peggiore bisogna fare un'artrodesi. Gli ho chiesto se potevo aspettare, mi ha detto che la patologia non ha un'evoluzione veloce, ma che si doveva intervenire.
Per vari motivi ho deciso di aspettare, non per timore dell'intervento, ho già avuto 2 interventi, uno per caviglia, per piede valgo. Ho tenuto le viti circa 16 anni e le ho tolte entrambe in un unico (il terzo) intervento (dicembre 2007) subito prima di scoprire quest'altra patologia.
Nel frattempo il radiologo tramite RMN mi ha detto che ho una lesione simile alla caviglia sinistra, ma che per ora è asintomatica.
Anche se 50% (che per entrambe le caviglie diventa il 25%) è soltanto un numero, e sicuramente ci sono molti fattori in gioco, non è certo un dato confortante. Inoltre sono preoccupato del post operatorio e dell'eventualità di dover fare l'artrodesi, che non so che conseguenze può avere ( tipo zoppicherei? potrei correre?). Per adesso mi fa male giorni sì e giorni no, comunque riesco sempre a camminare.
Per arrivare alla domanda, sono un po’ indeciso su cosa è meglio per me adesso:
- operarmi al più presto e vedere come va
- aspettare e utilizzare ancora per qualche anno la caviglia
- la terza via è quella di sapere se esiste una terza via, cioè delle terapie di altro tipo, come mi sembra di aver letto, o se l'intervento è l'unica accreditata.
Inoltre nessuno dei medici si è mai espresso in modo chiaro sulle cause di questa lesione (bilaterale), hanno parlato solo di eventuali traumi avuti negli anni. Ma io o altri nella mia famiglia non ricordiamo traumi ne lievi ne forti avuti nell'infanzia e nell'adolescenza, anche perché avendo due viti nelle caviglie avrebbero avuto sicuramente risalto. Inoltre non ho mai fatto sport agonistici, solo sport a scuola e qualche anno di corsi in palestra senza l'utilizzo di attrezzi.
Vi ringrazio per l'attenzione e per l'aiuto che saprete darmi.
Cordiali Saluti.
sono un ragazzo di 27 anni. Tre anni fa (aprile 2008) ho cominciato ad accusare delle fitte alla caviglia destra tra il calcagno e l'articolazione.
Mi è stata diagnosticata dall’ortopedico una osteocondrosi disseccante tra l'astragalo ed il calcagno, con interessamento della cartilagine. Ho fatto TAC e RMN. Il medico di famiglia mi ha indirizzato verso un chirurgo specializzato sui trapianti di cartilagine presso il Rizzoli di Bologna. Ho fatto la visita a Bologna. Il chirurgo ha confermato la diagnosi e la necessità dell'intervento. Mi ha detto anche che la probabilità di riuscita dell'intervento è del 50% e che nel caso peggiore bisogna fare un'artrodesi. Gli ho chiesto se potevo aspettare, mi ha detto che la patologia non ha un'evoluzione veloce, ma che si doveva intervenire.
Per vari motivi ho deciso di aspettare, non per timore dell'intervento, ho già avuto 2 interventi, uno per caviglia, per piede valgo. Ho tenuto le viti circa 16 anni e le ho tolte entrambe in un unico (il terzo) intervento (dicembre 2007) subito prima di scoprire quest'altra patologia.
Nel frattempo il radiologo tramite RMN mi ha detto che ho una lesione simile alla caviglia sinistra, ma che per ora è asintomatica.
Anche se 50% (che per entrambe le caviglie diventa il 25%) è soltanto un numero, e sicuramente ci sono molti fattori in gioco, non è certo un dato confortante. Inoltre sono preoccupato del post operatorio e dell'eventualità di dover fare l'artrodesi, che non so che conseguenze può avere ( tipo zoppicherei? potrei correre?). Per adesso mi fa male giorni sì e giorni no, comunque riesco sempre a camminare.
Per arrivare alla domanda, sono un po’ indeciso su cosa è meglio per me adesso:
- operarmi al più presto e vedere come va
- aspettare e utilizzare ancora per qualche anno la caviglia
- la terza via è quella di sapere se esiste una terza via, cioè delle terapie di altro tipo, come mi sembra di aver letto, o se l'intervento è l'unica accreditata.
Inoltre nessuno dei medici si è mai espresso in modo chiaro sulle cause di questa lesione (bilaterale), hanno parlato solo di eventuali traumi avuti negli anni. Ma io o altri nella mia famiglia non ricordiamo traumi ne lievi ne forti avuti nell'infanzia e nell'adolescenza, anche perché avendo due viti nelle caviglie avrebbero avuto sicuramente risalto. Inoltre non ho mai fatto sport agonistici, solo sport a scuola e qualche anno di corsi in palestra senza l'utilizzo di attrezzi.
Vi ringrazio per l'attenzione e per l'aiuto che saprete darmi.
Cordiali Saluti.
[#1]
Ortopedico
Posso solo dirLe che, se il Chirurgo specialista del Piede che l'ha visitata a Bologna è il Prof Giannini o un collega della sua Equipe, è stato valutato da uno dei più esperti ortopedici al Mondo su questo distretto anatomico.
Questo per dirle che l'ha visitata una persona molto preparata. Segua quindi i suoi consigli
Questo per dirle che l'ha visitata una persona molto preparata. Segua quindi i suoi consigli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 22/02/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.