Una protrusione discale centrale sempre
buongiorno, è da circa tre mesi (dopo uno sforzo significativo) che soffrivo di dolori nella regione lombare. dopo un mesetto circa ho effettuato una visita ortopedica la quale ha evidenziato una lombalgia con infiammazione dei muscoli lombari. Mi sono state prescritte lastre e risonanza. dalle lastre è emersa uno scivolamento della vertebra l5 su s1 e contestualmente dalla risonanza è emersa una protrusione discale centrale sempre tra l5 e s1. Ho iniziato un ciclo di fisioterapia con tens ionoforesi (orudis) e magnetoterapia. Questo ciclo di fisioterapia ha alleviato il dolore muscolare, ma terminato questo ciclo il dolore mi si è ripresentato. Ora avendo effettuato una seconda visita ortopedica mi è stato prescritto un nuovo ciclo di fisioterapia e anche un ciclo di manipolazioni effettuate da un osteopata.
La mia domanda è se la manipolazione è in grado di far regredire la protrusione e di farmi ritornare a fare la vita che facevo prima tenedo conto che sono un ragazzo di 22 anni.
graie
La mia domanda è se la manipolazione è in grado di far regredire la protrusione e di farmi ritornare a fare la vita che facevo prima tenedo conto che sono un ragazzo di 22 anni.
graie
[#1]
Egr. sig.Fabio, ma ha consultato uno specialista ortopedico prima di fare delle terapie ?
Avendo lei una spondilolistesi di una vertebra su l'altra, ovvero la L5 su S1, vi sono le condizioni tecniche di una contrindicazione assoluuta sia delle trazioni che delle manipolazioni vertebrali !!!!
Può fare massoterapia, marconiterapia, ionoforesi e correnti diadinamiche, non la magnetoterapia!!!
Ma consulti uno specialista ortopedico e si faccia visitare e analizzare rxgrafie e rmn per valutare se vi è la necessità du un intervento chirurgico o meno.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Avendo lei una spondilolistesi di una vertebra su l'altra, ovvero la L5 su S1, vi sono le condizioni tecniche di una contrindicazione assoluuta sia delle trazioni che delle manipolazioni vertebrali !!!!
Può fare massoterapia, marconiterapia, ionoforesi e correnti diadinamiche, non la magnetoterapia!!!
Ma consulti uno specialista ortopedico e si faccia visitare e analizzare rxgrafie e rmn per valutare se vi è la necessità du un intervento chirurgico o meno.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
[#2]
Egr.Signor Fabio,
condivido pienamente le osservazioni del prof. Caruso e mi permetto di consigliare i seguenti esami:
- RX dinamiche, ovvero in MAX Flessione e in MAX estensione
- TC lombare che, meglio della RNM, evidenzia le strutture ossee
- un esame elettromiografico per lo studio di una eventuale sofferenza radicolare possibile non già per la protrusione (che verosimilmente è una pseudo-protrusione per effetto dello scivolamento vertebrale), ma per la condizione conosciuta come "Pedicular Kinking".
In tal caso e se i Radiogrammi dinamici mostrano variazioni nella stabilità vertebrale, l'intervento sarà perentorio.
Mi faccia sapere!
Cordialità
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli & Oftalmico
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
giovannimigliaccio@tiscali.it
condivido pienamente le osservazioni del prof. Caruso e mi permetto di consigliare i seguenti esami:
- RX dinamiche, ovvero in MAX Flessione e in MAX estensione
- TC lombare che, meglio della RNM, evidenzia le strutture ossee
- un esame elettromiografico per lo studio di una eventuale sofferenza radicolare possibile non già per la protrusione (che verosimilmente è una pseudo-protrusione per effetto dello scivolamento vertebrale), ma per la condizione conosciuta come "Pedicular Kinking".
In tal caso e se i Radiogrammi dinamici mostrano variazioni nella stabilità vertebrale, l'intervento sarà perentorio.
Mi faccia sapere!
Cordialità
Dr. GIOVANNI MIGLIACCIO
Specialista in Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli & Oftalmico
C.so di Porta Nuova,23 - MILANO (MI)
Tel.: 3356320940
giovannimigliaccio@medicitalia.it
https://www.medicitalia.it/giovannimigliaccio/
giovannimigliaccio@tiscali.it
[#3]
Egr. sig. Fabio, sono in perfetto accordo in linea di massima, con quanto ha asserito il collega neurochirurgo Dott. Migliaccio, ma per logica, per cultura, per motivi prettamente tecnici, per dovuta accortezza e prudenza,non consiglio mai apriori la routine di tutti o di parte degli accertamenti diagnostici, alcuni dei quali, condivisibili e proponibili apriori, in maniera a volte eccessiva, potrebbero risultare inutili alla valutazione clinica, se eseguita successivamente .
E ciò, indipendentemente dalla loro invasività e complessità, e spesso dalla difficoltà di esecuzione nel breve periodo.
Anche perchè, nel colloquio on line, nemmeno deontologicamente vero e proprio consulto, non valutando nulla di clinico nè alcun esame diagnostico de visu, ma agendo solo de relato, per referti e per riferito, è improponibile quanto sopra d'emblè !! !!!
Sarà lo Specialista del settore specifico che con l’attento e scrupoloso consulto, con l'esame clinico-funzionale, unico ed insostituibile, guida assoluta a qualsiasi indirizzo successivo, e analizzando ogni test semeiologico e clinico, valuterà la necessità o meno di ogni accertamento diagnostico selezionandone le modalità e stabilendone la priorità !
E’ la dignità unica, insostituibile e primaria del consulto specialistico !!!!
E ringrazio il Collega neurochirurgo che mi da l’opportunità di ribadire quanto detto altre volte da me e da altri illustri colleghi del Sito, ovvero : è sempre più da inculcare al paziente la cultura, e non solo per motivi di spesa sanitaria, ma soprattutto di necessità tecnica, basti pensare che una Tac corrisponde a qualcosa come cento radiografie di seguito, a non fare mai un’auto indagine anarchica e totalitaria, ed a non fare pressioni dal medico di base per un'obbligatoria prescrizione.
Mai si deve eseguire un’esame del cranio, una rmn e/o tac, un’angiografia, elettromiografia, elettroencefalografia, ecogardiografia e coronarografia, una gastroscopia, una spirometria e quant’altro senza la obbligatoria e aprioristica consulenza ed autorizzazione dello Specialista del settore anatomo-funzionale interessato .
Non si cura ed opera mai una fotografia, un’immagine, una tac, una rmn, un’angiografia, un elettroencefalografia, una ecografia ecc. ecc.
Si cura e si opera la persona malato, la patologia con la sua sintomatologia clinica !!
Qualsiasi accertamento diagnostico è al servizio del clinico e del chirurgo, mai viceversa !!!!
Ecco perché occorre sempre di più la dettagliata relazione dello Specialista a corredo della richiesta per l’esecuzine di particolari e specifici esami diagnostici strumentali .
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
E ciò, indipendentemente dalla loro invasività e complessità, e spesso dalla difficoltà di esecuzione nel breve periodo.
Anche perchè, nel colloquio on line, nemmeno deontologicamente vero e proprio consulto, non valutando nulla di clinico nè alcun esame diagnostico de visu, ma agendo solo de relato, per referti e per riferito, è improponibile quanto sopra d'emblè !! !!!
Sarà lo Specialista del settore specifico che con l’attento e scrupoloso consulto, con l'esame clinico-funzionale, unico ed insostituibile, guida assoluta a qualsiasi indirizzo successivo, e analizzando ogni test semeiologico e clinico, valuterà la necessità o meno di ogni accertamento diagnostico selezionandone le modalità e stabilendone la priorità !
E’ la dignità unica, insostituibile e primaria del consulto specialistico !!!!
E ringrazio il Collega neurochirurgo che mi da l’opportunità di ribadire quanto detto altre volte da me e da altri illustri colleghi del Sito, ovvero : è sempre più da inculcare al paziente la cultura, e non solo per motivi di spesa sanitaria, ma soprattutto di necessità tecnica, basti pensare che una Tac corrisponde a qualcosa come cento radiografie di seguito, a non fare mai un’auto indagine anarchica e totalitaria, ed a non fare pressioni dal medico di base per un'obbligatoria prescrizione.
Mai si deve eseguire un’esame del cranio, una rmn e/o tac, un’angiografia, elettromiografia, elettroencefalografia, ecogardiografia e coronarografia, una gastroscopia, una spirometria e quant’altro senza la obbligatoria e aprioristica consulenza ed autorizzazione dello Specialista del settore anatomo-funzionale interessato .
Non si cura ed opera mai una fotografia, un’immagine, una tac, una rmn, un’angiografia, un elettroencefalografia, una ecografia ecc. ecc.
Si cura e si opera la persona malato, la patologia con la sua sintomatologia clinica !!
Qualsiasi accertamento diagnostico è al servizio del clinico e del chirurgo, mai viceversa !!!!
Ecco perché occorre sempre di più la dettagliata relazione dello Specialista a corredo della richiesta per l’esecuzine di particolari e specifici esami diagnostici strumentali .
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
[#4]
Le parole delprof.Caruso sono sacrosante e le condivido senza alcuna riserva.
Però qui dobbiamo pur rispondere ai quesiti degli utenti, basandoci solo su quello che viene riferito, spesso in modo prolisso o non chiaro, e dobbiamo in qualche modo intuire una diagnosi e consigliare qualche accertamento indispensabile.
L'alternativa sarebbe di rispondere a tutti, come fa una Collega, in un altro forum,<Le consiglio una visita dal....>, ma allora sarebbe inutile un simile servizio.
Per quanto riguarda il Suo caso, signor Fabio, gli esami da me proposti sono un completamento necessario all' intervento giustamente prospettato dal Collega che, penso, non l'abbia mai visitata.
Cordiali saluti anche al Collega Caruso
Dr. G.Migliaccio
Però qui dobbiamo pur rispondere ai quesiti degli utenti, basandoci solo su quello che viene riferito, spesso in modo prolisso o non chiaro, e dobbiamo in qualche modo intuire una diagnosi e consigliare qualche accertamento indispensabile.
L'alternativa sarebbe di rispondere a tutti, come fa una Collega, in un altro forum,<Le consiglio una visita dal....>, ma allora sarebbe inutile un simile servizio.
Per quanto riguarda il Suo caso, signor Fabio, gli esami da me proposti sono un completamento necessario all' intervento giustamente prospettato dal Collega che, penso, non l'abbia mai visitata.
Cordiali saluti anche al Collega Caruso
Dr. G.Migliaccio
[#5]
Ex utente
scusatemi perchè forse sono stato poco chiaro: durante l' arco di questi 3 mesi ho effettuato 4 visite ortopediche specialistiche di cui l' ultima circa 2 gg fa. In cui l' ortopedico ha dedotto che il mio malore era di natura "psicologica" per fortuna il giorno stesso avevo appuntamento con il mio medico curante (chirurgo generale) il quale ha escluso totalmente la possibilità di intervento in quanto si trattava di una protrusione e non di un ernia e poichè lo scivolamento era minimo(1mm). Una domanda ma perchè la magnetoterapia non è indicata? potrebbe causare danni piuttosto che risolverli? Comunque ieri ho effettuato una visita da un famoso osteopata il quale ha appunto minimizzato il problema dello scivolamento, mi ha spiegato l' inutilità della solo fisioterapia nel mio caso e ha riscontrato che il problema della protrusione c'è ed è sicuramente quello che mi provoca l' infiammazione lombare. Ieri mi ha sottoposto anche ad una seduta fisica per cercare di far rientrare la protrusione. (la manipolazione dall' osteopata me l' hanno consigliata sia l' ortopedico che il mio medico curante)
[#6]
Egr. sig. Fabio, non si deve infastidire , ma a parte le evidenti differenze di notizie tra le sue due email, lei è stato chiaro.
Ovviamente io intervengo relativamente alla mia prima risposta datale.
Le avevo risposto venerdì scorso :
Avendo lei una spondilolistesi di una vertebra su l'altra, ovvero la L5 su S1, vi sono le condizioni tecniche di una contrindicazione assoluta sia delle trazioni che delle manipolazioni vertebrali !!!!
Può fare massoterapia, marconiterapia, ionoforesi e correnti diadinamiche, non la magnetoterapia!!!
Ma consulti uno specialista ortopedico e si faccia visitare e analizzare rxgrafie e rmn per valutare se vi è la necessità di un intervento chirurgico o meno.
=========
Cioè, potendo senz’altro condividere la diagnosi riferita, ma non essendo d’accordo le terapie prescritte, in quanto spesso controindicate in maniera assoluta, per super scrupolo e per correttezza, le chiedevo di eseguire un nuovo consulto ortopedico !!!!
Per cui, condividendo la diagnosi seguìta a quanto i Colleghi ortopedici hanno valutato clinicamente e con la visone della rmn, e non ritenendo andando oltre, non essendo presente nella sua descrizione dell’esame clinico non solo alcun deficit neurologico, ma addirittura alcuna sintomatologia irradiata agli arti inferiori, rendendosi quindi superflui o prettamente propedeutici altri accertamenti strumentali specifici, soprattutto per consulti on line, mi sono limitato a dirle di eseguire altri consulti ortopedici,non essendo assolutamente d’accordo, con la terapia delle manipolazioni vertebrali , mentre ero d’accordo sulla fisiochinesiterapia che deve essere assolutamente fatta.
=============================
Adesso le dico:
Veda sig. Fabio, dobbiamo intenderci una volta per tutte :
avendo lei una patologia al segmento lombo-sacrale, lo specialista da seguire è l’ortopedico-traumatologo !!
Ovviamente non quello che le diagnostica che lei ha un problema psicologico, quando la clinica, la sintomatologia, la rxgrafia e la rmn evidenziano una sofferenza del segmento lombo-sacrale !!
Ma scusi come vuol trattare una lombalgia da discopatia L5-S1 con una spondilolistesi !!! Si affidi quindi allo specialista ortopedico e ad uno specialista Fisiatra per le cure fisiochinesiche !
Le ho detto cosa fare e che la magnetoterapia, da fare 7-8 ore a seduta, quando è necessaria, non e’ indicata in queste patologie, ma la sua indicazione è limitata e ristretta ad altre malattie, quali ulcere cutanee, perdite di sostanza, pseudoartrosi ! non è un presidio antinfiammatorio ma onde elettromagnetiche che servono a stimolare e rigenerare i tessuti organici cutanei e sottocutanei, a stimolare la formazione di callo osseo !!!
Riguardo l’accortezza e la rigorosa indicazione delle manipolazioni vertebrali, sempre da avere nelle indicazioni specifiche di tali terapie manuali, che eseguo da oltre 25 anni, secondo Maigne , le ribadisco quanto noto ai Colleghi Fisiatri, di cui alcuni autorevoli anche del suddetto sito, che fanno Medicina manuale .
Essendo l’istmo vertebrale rotto con conseguente scivolamento di una vertebra sull’altra, anche se minimo, capisco bene, le terapie particolarmente impegnative ed aggressive sotto l’aspetto delle meccanica articolare, come le trazioni, la meccanoterapia con rulli, le manipolazioni vertebrali, sono da proscrivere, ossia non vanno fatte; mentre cicli di MASSOTERAPIA, IONOFORESI , CORRENTI DIADINAMICHE, MARCONITERAPIA E KINESI FUNZIONALE, olttre alla ginnastica di attivazione del rachide lombosacrale, SONO SUPERINDICATI.
Ma nei casi, ove non vi è la listesi vertebrale, ma una discopatia e/o una protrusione lieve - media la manipolazione può essere eseguita, ma non fa rientrare la protrusione, non risolve questa situazione, risolve i blocchi vertebrali, le patologie articolari tra due faccette articolari .
Così è la letteratura specialistica al riguardo, io le ho detto le cose tecniche come stanno, poi sig. Fabio veda lei, faccia lei, io invio tanti cordiali saluti ed auguri !!!
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
Ovviamente io intervengo relativamente alla mia prima risposta datale.
Le avevo risposto venerdì scorso :
Avendo lei una spondilolistesi di una vertebra su l'altra, ovvero la L5 su S1, vi sono le condizioni tecniche di una contrindicazione assoluta sia delle trazioni che delle manipolazioni vertebrali !!!!
Può fare massoterapia, marconiterapia, ionoforesi e correnti diadinamiche, non la magnetoterapia!!!
Ma consulti uno specialista ortopedico e si faccia visitare e analizzare rxgrafie e rmn per valutare se vi è la necessità di un intervento chirurgico o meno.
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Cioè, potendo senz’altro condividere la diagnosi riferita, ma non essendo d’accordo le terapie prescritte, in quanto spesso controindicate in maniera assoluta, per super scrupolo e per correttezza, le chiedevo di eseguire un nuovo consulto ortopedico !!!!
Per cui, condividendo la diagnosi seguìta a quanto i Colleghi ortopedici hanno valutato clinicamente e con la visone della rmn, e non ritenendo andando oltre, non essendo presente nella sua descrizione dell’esame clinico non solo alcun deficit neurologico, ma addirittura alcuna sintomatologia irradiata agli arti inferiori, rendendosi quindi superflui o prettamente propedeutici altri accertamenti strumentali specifici, soprattutto per consulti on line, mi sono limitato a dirle di eseguire altri consulti ortopedici,non essendo assolutamente d’accordo, con la terapia delle manipolazioni vertebrali , mentre ero d’accordo sulla fisiochinesiterapia che deve essere assolutamente fatta.
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Adesso le dico:
Veda sig. Fabio, dobbiamo intenderci una volta per tutte :
avendo lei una patologia al segmento lombo-sacrale, lo specialista da seguire è l’ortopedico-traumatologo !!
Ovviamente non quello che le diagnostica che lei ha un problema psicologico, quando la clinica, la sintomatologia, la rxgrafia e la rmn evidenziano una sofferenza del segmento lombo-sacrale !!
Ma scusi come vuol trattare una lombalgia da discopatia L5-S1 con una spondilolistesi !!! Si affidi quindi allo specialista ortopedico e ad uno specialista Fisiatra per le cure fisiochinesiche !
Le ho detto cosa fare e che la magnetoterapia, da fare 7-8 ore a seduta, quando è necessaria, non e’ indicata in queste patologie, ma la sua indicazione è limitata e ristretta ad altre malattie, quali ulcere cutanee, perdite di sostanza, pseudoartrosi ! non è un presidio antinfiammatorio ma onde elettromagnetiche che servono a stimolare e rigenerare i tessuti organici cutanei e sottocutanei, a stimolare la formazione di callo osseo !!!
Riguardo l’accortezza e la rigorosa indicazione delle manipolazioni vertebrali, sempre da avere nelle indicazioni specifiche di tali terapie manuali, che eseguo da oltre 25 anni, secondo Maigne , le ribadisco quanto noto ai Colleghi Fisiatri, di cui alcuni autorevoli anche del suddetto sito, che fanno Medicina manuale .
Essendo l’istmo vertebrale rotto con conseguente scivolamento di una vertebra sull’altra, anche se minimo, capisco bene, le terapie particolarmente impegnative ed aggressive sotto l’aspetto delle meccanica articolare, come le trazioni, la meccanoterapia con rulli, le manipolazioni vertebrali, sono da proscrivere, ossia non vanno fatte; mentre cicli di MASSOTERAPIA, IONOFORESI , CORRENTI DIADINAMICHE, MARCONITERAPIA E KINESI FUNZIONALE, olttre alla ginnastica di attivazione del rachide lombosacrale, SONO SUPERINDICATI.
Ma nei casi, ove non vi è la listesi vertebrale, ma una discopatia e/o una protrusione lieve - media la manipolazione può essere eseguita, ma non fa rientrare la protrusione, non risolve questa situazione, risolve i blocchi vertebrali, le patologie articolari tra due faccette articolari .
Così è la letteratura specialistica al riguardo, io le ho detto le cose tecniche come stanno, poi sig. Fabio veda lei, faccia lei, io invio tanti cordiali saluti ed auguri !!!
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Messina
[#7]
Aggiungo solo una nota per chiarezza e per amor del vero, come suol dirsi.
La patologia del rachide è una branca chirurgica che, come in molti altri casi della Medicina, è di competenza di molte specialità, tra cui e, non ultima, la Neurochirugia alla quale spetta, da sola, la competenza delle patologie midollari, ovvero del contenuto del rachide in toto.
Essendo appunto un'affascinante branca della chirurgia e della medicina, essa non dovrebbe essere settoriale ma essere aperta alla collaborazione di tutti coloro che con professionalità vi si dedicano.
Cordialmente
La patologia del rachide è una branca chirurgica che, come in molti altri casi della Medicina, è di competenza di molte specialità, tra cui e, non ultima, la Neurochirugia alla quale spetta, da sola, la competenza delle patologie midollari, ovvero del contenuto del rachide in toto.
Essendo appunto un'affascinante branca della chirurgia e della medicina, essa non dovrebbe essere settoriale ma essere aperta alla collaborazione di tutti coloro che con professionalità vi si dedicano.
Cordialmente
[#8]
E' necessario intervenire sig. Fabio per fare e dare le corrette informazioni a lei ed all'utenza e una volta per tutte, chiarire definitivamente qualunque equivoco, poichè quanto asserito dal Collega Dott. Migliaccio non è proprio esatto e potrebbe essere fuorviante.
Quindi è bene puntualizzare subito ogni cosa per evitare una qualsiasi polemica inutile, dato che è tutto assodato e codificato dalle istituzioni scientifiche e dalla letteratura specialistica internazionale.
Se è vero che l'Ortopedia - Traumatologia è una Branca, certamente affascinante della Medicina, che fa parte nel firmamento scientifico Universitario delle Discipline Chirurgiche, ciò non significa che le innumerevoli patologie dello scibile dell'Ortopedia e Traumatologia siano chirurgiche, ovvero da trattare chirurgicamente. Tutt'altro!!!!
Così è per la colonna vertebrale o rachide,distretto anatomo-funzionale dell'apparato locomotore e quindi di pertinenza specifica dell'Ortopedico-Traumatologo, che può essere colpita da un’infinità di affezioni tutte studiate e trattate dalla Scienza Ortopedica che di chirugico non hanno proprio nulla e sono curate in tutto il mondo dagli specialisti Ortopedici con terapie farmacologiche o con busti gessati o con ortesi o con FKT; e vanno dai tanti paramorfismi del rachide ai dismorfismi dell'età di accrescimento : scoliosi - cifosi, dorso curvo, iperlordosi, dorso piatto ecc. ecc. ecc. ; tutte patologie del rachide che si curano con corsetti ortopedici e/o con ginnastica correttiva e Fisiochinesiterapia e molto raramente con interventi chirurgici che, comunque , qualora necessari, sono ovunque per competenza specifica eseguiti dal chirurgo ortopedico.
Altre patologie della colonna vertebrale con trattamento ortopedico e fisiochinesico, sono le tantissime patologie a carattere infiammatorio, infettivo, degenerativo, reumatico nei vari distretti del rachide, così come l’osteoporosi, le spondiliti, le artrosi, le artriti ecc. ecc. ecc.
Per non considerare poi tutte le patologie di origine traumatica a livello muscolare, tendineo, legamentoso e scheletrico del rachide, dal tocicollo al colpo di frusta, alle cervicalgie, alle lombalgie, alle dorsalgie, alle fratture vertebrali, le spondilolisi e spondilolistesi ed i cedimenti vertebrali e tutte quelle patologie traumatiche del rachide che vanno trattate con cure ortopediche o ortesiche o fisiochinesiche, e qualora ci fosse la necessità di un trattamento chirurgico sia sulle parti scheletriche che sul disco intervertebrale, che sulle radici nervose sarebbe sempre il chirurgo ortopedico-traumatologo che esegue di routine questi interventi chirurgici e cui spetta la priorità assoluta del ruolo specialistico.
Ed in tutti gli ospedali, policlinici e cliniche italiane e del mondo tali suddivisioni delle specifiche competenze sono ben nette, chiare e ormai da tempo ben codificate !!!
Invece ha ragione e dice il vero il dott. Migliaccio quando parla di patologie midollari che sono patologie a livello del rachide, che rivestendo quai sempre il profilo chirurgico, sono di competenza prettamente del neurochirurgo o le stesse ernie discali vertebrali che i Colleghi neurochirurghi trattano in egual misura ed ugualmente bene, come i Colleghi ortopedici.
Tanto era doveroso per chiarezza al sig. Fabio ed all’utenza tutta e sono convinto che il Collega Migliaccio che è un neurochirurgo ed opera in una struttura neurochirurgica di una Azienda Ospedaliera di un certo profilo, quindi anche con la presenza della Divisione di Ortopedia ed a volte in collaborazione con i Colleghi ortopedici, ovviamente per alcune patologie " borderline " ovvero al confine, come ovunque, sa bene ciò e non può che approvare integralmente il mio dire .
Cordiali saluti a lui ed al sig. Fabio
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Università di Messina
Quindi è bene puntualizzare subito ogni cosa per evitare una qualsiasi polemica inutile, dato che è tutto assodato e codificato dalle istituzioni scientifiche e dalla letteratura specialistica internazionale.
Se è vero che l'Ortopedia - Traumatologia è una Branca, certamente affascinante della Medicina, che fa parte nel firmamento scientifico Universitario delle Discipline Chirurgiche, ciò non significa che le innumerevoli patologie dello scibile dell'Ortopedia e Traumatologia siano chirurgiche, ovvero da trattare chirurgicamente. Tutt'altro!!!!
Così è per la colonna vertebrale o rachide,distretto anatomo-funzionale dell'apparato locomotore e quindi di pertinenza specifica dell'Ortopedico-Traumatologo, che può essere colpita da un’infinità di affezioni tutte studiate e trattate dalla Scienza Ortopedica che di chirugico non hanno proprio nulla e sono curate in tutto il mondo dagli specialisti Ortopedici con terapie farmacologiche o con busti gessati o con ortesi o con FKT; e vanno dai tanti paramorfismi del rachide ai dismorfismi dell'età di accrescimento : scoliosi - cifosi, dorso curvo, iperlordosi, dorso piatto ecc. ecc. ecc. ; tutte patologie del rachide che si curano con corsetti ortopedici e/o con ginnastica correttiva e Fisiochinesiterapia e molto raramente con interventi chirurgici che, comunque , qualora necessari, sono ovunque per competenza specifica eseguiti dal chirurgo ortopedico.
Altre patologie della colonna vertebrale con trattamento ortopedico e fisiochinesico, sono le tantissime patologie a carattere infiammatorio, infettivo, degenerativo, reumatico nei vari distretti del rachide, così come l’osteoporosi, le spondiliti, le artrosi, le artriti ecc. ecc. ecc.
Per non considerare poi tutte le patologie di origine traumatica a livello muscolare, tendineo, legamentoso e scheletrico del rachide, dal tocicollo al colpo di frusta, alle cervicalgie, alle lombalgie, alle dorsalgie, alle fratture vertebrali, le spondilolisi e spondilolistesi ed i cedimenti vertebrali e tutte quelle patologie traumatiche del rachide che vanno trattate con cure ortopediche o ortesiche o fisiochinesiche, e qualora ci fosse la necessità di un trattamento chirurgico sia sulle parti scheletriche che sul disco intervertebrale, che sulle radici nervose sarebbe sempre il chirurgo ortopedico-traumatologo che esegue di routine questi interventi chirurgici e cui spetta la priorità assoluta del ruolo specialistico.
Ed in tutti gli ospedali, policlinici e cliniche italiane e del mondo tali suddivisioni delle specifiche competenze sono ben nette, chiare e ormai da tempo ben codificate !!!
Invece ha ragione e dice il vero il dott. Migliaccio quando parla di patologie midollari che sono patologie a livello del rachide, che rivestendo quai sempre il profilo chirurgico, sono di competenza prettamente del neurochirurgo o le stesse ernie discali vertebrali che i Colleghi neurochirurghi trattano in egual misura ed ugualmente bene, come i Colleghi ortopedici.
Tanto era doveroso per chiarezza al sig. Fabio ed all’utenza tutta e sono convinto che il Collega Migliaccio che è un neurochirurgo ed opera in una struttura neurochirurgica di una Azienda Ospedaliera di un certo profilo, quindi anche con la presenza della Divisione di Ortopedia ed a volte in collaborazione con i Colleghi ortopedici, ovviamente per alcune patologie " borderline " ovvero al confine, come ovunque, sa bene ciò e non può che approvare integralmente il mio dire .
Cordiali saluti a lui ed al sig. Fabio
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Università di Messina
[#9]
Egr. Signor Fabio,
la presente risposta forse La interessa poco, ma la precisazione è dovuta.
Non mi pare di aver detto cose diverse da quanto afferma il Collega Caruso.
E' chiaro che la scoliosi, l'artrosi, le artriti ecc. non vengono trattate dai neurochirurghi, ma neanche dagli Ortopedici e da tutti gli Ortopedici, alcune sono di competenza più specifica del reumatologo, dell'internista, del fisiatra.
Le patologie di confine come la Chirurgia Vertebrale sono trattate, in genere,da chi ad essa si dedica e, tutto sommato, da chi è in grado di eseguirla.
Tanto per intenderci un neurinoma dell'acustico è trattato sia dal Neurochirurgo che dall'Otorino, ma non tutti gli Otorini operano il neurinoma e non tutti i neurochirurghi operano il neurinona con la tecnica translabirintica; un glioma del nervo ottico non è trattato dagli Oculisti.
Vi sono delle tecniche chirurgiche sulla colonna che hanno bisogno per l'approccio della collaborazione di altri specialisti, come il chirurgo addominale o il chirurgo toracico, ma c'è qualche neurochirurgo e anche qualche ortopedico che tale approccio lo fa autonomamente.
Io personalmente credo nella collaborazione fra colleghi e non ritengo che una rigorosa settorialità sia proficua.
In genere io non ho sempre pronto e affilato il bisturi, soprattutto nella chirurgia del rachide e, prima di prendere la decisione chirurgica affido i pazienti al Fisiatra per valutare la possibilità di guarigione in modo conservativo.Solo quando essa fallisce, ricorro alla terapia chirurgica e, su questo, penso che il prof Caruso possa essere d'accordo.
Non mi dilungo oltre! Termino ricordando che la chirurgia dell'ernia del disco è stata "inventata" da due specialisti, un Neurochirurgo e un Ortopedico che per la prima volta, agli inizi del secolo scorso, hanno operato insieme la prima sciatica dovuta a ernia del disco.
Questo storico evento credo sia stato e lo è ancora un buon auspicio e un grande esempio di collaborazione fra medici per il solo interesse della scienza e del paziente (oggi, purtroppo, chiamato utente)
Ricambio i saluti del collega e ne invio altrettanti a Lei, sperando di non averla annoiata.
Dr.Giovanni Migliaccio
la presente risposta forse La interessa poco, ma la precisazione è dovuta.
Non mi pare di aver detto cose diverse da quanto afferma il Collega Caruso.
E' chiaro che la scoliosi, l'artrosi, le artriti ecc. non vengono trattate dai neurochirurghi, ma neanche dagli Ortopedici e da tutti gli Ortopedici, alcune sono di competenza più specifica del reumatologo, dell'internista, del fisiatra.
Le patologie di confine come la Chirurgia Vertebrale sono trattate, in genere,da chi ad essa si dedica e, tutto sommato, da chi è in grado di eseguirla.
Tanto per intenderci un neurinoma dell'acustico è trattato sia dal Neurochirurgo che dall'Otorino, ma non tutti gli Otorini operano il neurinoma e non tutti i neurochirurghi operano il neurinona con la tecnica translabirintica; un glioma del nervo ottico non è trattato dagli Oculisti.
Vi sono delle tecniche chirurgiche sulla colonna che hanno bisogno per l'approccio della collaborazione di altri specialisti, come il chirurgo addominale o il chirurgo toracico, ma c'è qualche neurochirurgo e anche qualche ortopedico che tale approccio lo fa autonomamente.
Io personalmente credo nella collaborazione fra colleghi e non ritengo che una rigorosa settorialità sia proficua.
In genere io non ho sempre pronto e affilato il bisturi, soprattutto nella chirurgia del rachide e, prima di prendere la decisione chirurgica affido i pazienti al Fisiatra per valutare la possibilità di guarigione in modo conservativo.Solo quando essa fallisce, ricorro alla terapia chirurgica e, su questo, penso che il prof Caruso possa essere d'accordo.
Non mi dilungo oltre! Termino ricordando che la chirurgia dell'ernia del disco è stata "inventata" da due specialisti, un Neurochirurgo e un Ortopedico che per la prima volta, agli inizi del secolo scorso, hanno operato insieme la prima sciatica dovuta a ernia del disco.
Questo storico evento credo sia stato e lo è ancora un buon auspicio e un grande esempio di collaborazione fra medici per il solo interesse della scienza e del paziente (oggi, purtroppo, chiamato utente)
Ricambio i saluti del collega e ne invio altrettanti a Lei, sperando di non averla annoiata.
Dr.Giovanni Migliaccio
[#10]
http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.pneuma.gr/downloads/orthopedics_files/bookandry1.jpg&imgrefurl=http://www.pneuma.gr/downloads/orthopedics.htm&h=397&w=467&sz=36&hl=it&start=25&um=1&tbnid=KfNfFKRgY9qwXM:&tbnh=109&tbnw=128&prev=/images%3Fq%3Dortopedia%2BNicolas%2Bandr%25C3%25A9%26start%3D20%26gbv%3D2%26ndsp%3D20%26svnum%3D10%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN
A sostegno di quanto scritto dal Prof. Caruso, Lei potrà trovare all'inizio della pagina, scritto in caratteri incomprensibili, una figura in formato jpeg. Si tratta della prima definizione moderna di ortopedia "l'arte di prevenire e correggere nei bambini le difformità del corpo, il tutto con dei mezzi alla portata dei padri, delle madri e di tutte le persone che hanno dei bambini da crescere". Orto diritto, pedos bambino, quindi il significato della parola è questo. Poi alla fine del 1800 un Prof Putti del Rizzoli di Bologna trasformò il significato in "chirurgia degli organi di movimento". Molti, per fortuna non tutti (es. il Prof Migliaccio) non sono più interessati a comprendere il perché del dolore, ma attendono che il danno sia da operare. Sotto questo aspetto l'orto-pedos è fatta da chi (seguendo la bibliografia internazionale di pubmed) si occupa di postura.
Saluti
Daniele Tonlorenzi
dtonlorenzi
Medico Chirurgo
odontoiatra
Prof A.C. Fisiologia e patologia del movimento e della postura Dipartimento di Fisiologia Università di Pisa.
058553075
A sostegno di quanto scritto dal Prof. Caruso, Lei potrà trovare all'inizio della pagina, scritto in caratteri incomprensibili, una figura in formato jpeg. Si tratta della prima definizione moderna di ortopedia "l'arte di prevenire e correggere nei bambini le difformità del corpo, il tutto con dei mezzi alla portata dei padri, delle madri e di tutte le persone che hanno dei bambini da crescere". Orto diritto, pedos bambino, quindi il significato della parola è questo. Poi alla fine del 1800 un Prof Putti del Rizzoli di Bologna trasformò il significato in "chirurgia degli organi di movimento". Molti, per fortuna non tutti (es. il Prof Migliaccio) non sono più interessati a comprendere il perché del dolore, ma attendono che il danno sia da operare. Sotto questo aspetto l'orto-pedos è fatta da chi (seguendo la bibliografia internazionale di pubmed) si occupa di postura.
Saluti
Daniele Tonlorenzi
dtonlorenzi
Medico Chirurgo
odontoiatra
Prof A.C. Fisiologia e patologia del movimento e della postura Dipartimento di Fisiologia Università di Pisa.
058553075
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Caro Tonlorenzi,
forse non sono riuscito a spiegarmi, ma non so con quali altri concetti posso riuscire a spiegarti che quanto ho scritto e ritengo sia perfettamente in linea con quanto tu polemicamente vai affermando.
Un caro saluto
Giovanni Migliaccio
forse non sono riuscito a spiegarmi, ma non so con quali altri concetti posso riuscire a spiegarti che quanto ho scritto e ritengo sia perfettamente in linea con quanto tu polemicamente vai affermando.
Un caro saluto
Giovanni Migliaccio
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 35.7k visite dal 19/10/2007.
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