Sorgere complicazioni ad un'ernia del disco durante una gravidanza
Salve, vorrei sapere se possono sorgere complicazioni ad un'ernia del disco durante una gravidanza. Ho trent'anni e da più di dieci mi è stata diagnosticata un'ernia in posizione L5-S1, che però non mi ha mai dato particolari problemi (a parte un paio di volte la schiena bloccata); faccio regolarmente aerobica, step ed acquagym. Io e mio marito stiamo pensando di avere un bambino, ma vorrei sapere se l'ernia può peggiorare o crearmi problemi durante un'eventuale gravidanza. Sottolineo anche che, essendo portatrice di pacemaker non posso effettuare risonanza magnetica.
Per chiarire meglio la situazione, di seguito riporto i referti delle due risonanze magnetiche che ho effettuato nel 2001 e nel 2003. Grazie ancora e buon lavoro.
Risonanza del 2001. Il disco intervertebrale L5-S1 mostra ipointensità del segnale nella sequenza T2 dipendente e appare ridotto di spessore per fenomeni degenerativi. A tale livello si evidenzia tessuto discale erniato posteriormente in sede mediana – paramediana destra, che impegna il tessuto adiposo epidurale giungendo in prossimità della tasca radicolare S1 di destra senza comunque effetti compressivi. Ai restanti livelli esaminati non sono rilevabili immagini riferite a ernie o protrusioni discali. Il canale spinale ha ampiezza conservata. Il cono midollare ha dimensioni e intensità di segnale nella normalità. I forami di coniugazione hanno ampiezza regolare. Non sono documentabili alterazioni di significato patologico del segnale di pertinenza del midollo osseo delle strutture in esame.
Risonanza del 2003. In posizione L4-L5 e soprattutto L5-S1 restringimento del canale vertebrale determinato da una protrusione posteriore delle fibre dell’anulus dei dischi intervertebrali (L4-L5 e soprattutto L5-S1). In L5-S1 piccola ernia discale a localizzazione paramediana di destra le cui dimensioni però appaiono nettamente ridotte rispetto a quanto rilevato nell’esame di RM del 2001. Il segnale del disco intervertebrale compreso tra L5 e S1 risulta ipointenso nelle sequenze T2 dipendente, per fenomeni di disidratazione e discomalacia delle sue componenti.
Per chiarire meglio la situazione, di seguito riporto i referti delle due risonanze magnetiche che ho effettuato nel 2001 e nel 2003. Grazie ancora e buon lavoro.
Risonanza del 2001. Il disco intervertebrale L5-S1 mostra ipointensità del segnale nella sequenza T2 dipendente e appare ridotto di spessore per fenomeni degenerativi. A tale livello si evidenzia tessuto discale erniato posteriormente in sede mediana – paramediana destra, che impegna il tessuto adiposo epidurale giungendo in prossimità della tasca radicolare S1 di destra senza comunque effetti compressivi. Ai restanti livelli esaminati non sono rilevabili immagini riferite a ernie o protrusioni discali. Il canale spinale ha ampiezza conservata. Il cono midollare ha dimensioni e intensità di segnale nella normalità. I forami di coniugazione hanno ampiezza regolare. Non sono documentabili alterazioni di significato patologico del segnale di pertinenza del midollo osseo delle strutture in esame.
Risonanza del 2003. In posizione L4-L5 e soprattutto L5-S1 restringimento del canale vertebrale determinato da una protrusione posteriore delle fibre dell’anulus dei dischi intervertebrali (L4-L5 e soprattutto L5-S1). In L5-S1 piccola ernia discale a localizzazione paramediana di destra le cui dimensioni però appaiono nettamente ridotte rispetto a quanto rilevato nell’esame di RM del 2001. Il segnale del disco intervertebrale compreso tra L5 e S1 risulta ipointenso nelle sequenze T2 dipendente, per fenomeni di disidratazione e discomalacia delle sue componenti.
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I referti di 8 e 10 anni fa non hanno molto significato dopo tanto tempo. In linea di massima le patologie discali possono risentire negativamente di una gravidanza sia per le sollecitazioni cui è sottoposta la colonna a causa dell'aumento di peso, sia per le conseguenze legate alle variazioni ormonali. Per conoscere più concretamente la situazione attuale e i rischi legati alla gravidanza è indispensabile che si rivolga a un ortopedico che si occupi di patologie vertebrali, che valuterà i Suoi disturbi, gli eventuali segni neurologici e le condizioni attuali della colonna con una TAC se lo riterrà necessario.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD
www.ortopedicoabologna.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 16/02/2011.
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