Distorsione collo del piede e dolore ginocchio
A seguito di una caduta accidentale su manto stradale disconnesso ho riportato una distorsione al collo del piede dx e una contusione al ginocchio sx.
Immediatamente ho lamentato un dolore nella parte posteriore del ginocchio dx.
Al pronto soccorso hanno effettuato un Rx della caviglia. La diagnosi e' stata: distorsione collo piede dx e contusione regione posteriore gamba.
Mi hanno prescritto riposo funzionale per 7 gg e ghiaccio se occorre.
Tornata a casa ho notato un gonfiore sul collo del piede e il medico di base ha prescritto: Dicloreum Schiuma Cut 50 G 3% ; Brufen 30 Cpr Riv 600 mg Pvc/pvd. Ho applicato il ghiaccio, preso le compresse, messo la schiuma; il dolore alla caviglia e' rimasto tale, mentre il dolore al ginocchio, gia' durante la prima notte, si e' accentuato e attualmente nella parte posteriore va dal centro del tallone fino a poco sopra il ginocchio, mentre nella parte anteriore ho dolore vicno la rotula, nella versante interno coscia. Il medico dice che il dolore al ginocchio potrebbe essere una conseguenza della distorsione alla caviglia; per quale motivo le fitte al ginocchio sono aumentate? Devo semplicemente avere pazienza o sono necessari altri esami?
Immediatamente ho lamentato un dolore nella parte posteriore del ginocchio dx.
Al pronto soccorso hanno effettuato un Rx della caviglia. La diagnosi e' stata: distorsione collo piede dx e contusione regione posteriore gamba.
Mi hanno prescritto riposo funzionale per 7 gg e ghiaccio se occorre.
Tornata a casa ho notato un gonfiore sul collo del piede e il medico di base ha prescritto: Dicloreum Schiuma Cut 50 G 3% ; Brufen 30 Cpr Riv 600 mg Pvc/pvd. Ho applicato il ghiaccio, preso le compresse, messo la schiuma; il dolore alla caviglia e' rimasto tale, mentre il dolore al ginocchio, gia' durante la prima notte, si e' accentuato e attualmente nella parte posteriore va dal centro del tallone fino a poco sopra il ginocchio, mentre nella parte anteriore ho dolore vicno la rotula, nella versante interno coscia. Il medico dice che il dolore al ginocchio potrebbe essere una conseguenza della distorsione alla caviglia; per quale motivo le fitte al ginocchio sono aumentate? Devo semplicemente avere pazienza o sono necessari altri esami?
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Gentile utente, se un quadro clinico si modifica in peggio c'è necessità di un nuovo controllo da parte dell'ortopedico. Potrebbe tornare al pronto soccorso dicendo che il dolore è cambiato o parlare col suo medico curante per avere una visita ortopedica per le vie canoniche. Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
[#4]
Ex utente
Buongiorno dottore, le vorrei dire come sta andando il proseguo dell'infortunio. Grazie al suo consiglio sono tornata dal medico di base continuando a lamentare un forte dolore al ginocchio nel medesimo punto; prescritta una visita ortopedica, lo specialista mi ha visitato dicendomi che sicuramente si trattava di una lesione del menisco sicuramente da operare (o per via canonica o tramite laser) previo fare una risonanza magnetica. Il giorno successivo ho fatto la visita di controllo all'Inail (perche' si tratta di infortunio in itinere) e l'ortopedico col medico legale hanno detto che il ginocchio era a posto, solo dolente per via della distorsione al piede, poteva trattarsi di meniscosi, quindi della degenerazione di un trauma precedente da non collegarsi assolutamente con la caduta in oggetto. Dalla RM al ginocchio dx si legge:
- modesti fenomeni degenerativi a tipo "meniscosi" a carico del corno posteriore del menisco laterale;
- sostanziale normalita' della fibro-cartilagine meniscale mediale;
- integri entrambi i legamenti crociati e le altre formazioni capsulo-legamentose del ginocchio;
- rotula normo-livellata ed in asse ai gradi di flessione utilizzati per l'esame;
- normalita' della cartilagine articolare femoro-tibiale e femoro-rotulea;
- assenza di significativo versamento sinoviale intrarticolare;
- normale aspetto del tendine rotuleo e del tendine quadricipitale.
Dall'avvenuta distorsione al collo del piede sono attualmente passati 16 giorni: sono stata a riposo (assolutamente a casa visto che si tratta di un infortunio in itinere), ho messo il ghiaccio 3 volte al giorno, ho continuato ad utilizzare il Dicloreum Cut 50G 3%.
Attualmente il dolore al ginocchio e' diventato fisso: a seduta, sdraiata, in piedi, quando mi alzo e quando mi siedo ho continue fitte nella parte interna; inoltre ho delle fitte persistenti in diversi punti: al tallone (nella parte verso l'interno della gamba); dalla parte superiore del collo del piede fino alle ultime 4 dita del piede; dolore, intorpidimento, formicolio e gonfiore all'alluce; spesso il dolore tipo fitta parte dal ginocchio e passa in tutta la parte anteriore della gama fino a raggiungere il collo del piede.
Mi domando: possibile si tratti di un trauma degenerativo del menisco? Come e' possibile che fino al giorno della caduta io abbia camminato normalmente e da allora mi risulta difficile tendere la gamba per il normale movimento che farei per camminare? E' davvero da operare il ginocchio?
Grazie per la cortese attenzione.
- modesti fenomeni degenerativi a tipo "meniscosi" a carico del corno posteriore del menisco laterale;
- sostanziale normalita' della fibro-cartilagine meniscale mediale;
- integri entrambi i legamenti crociati e le altre formazioni capsulo-legamentose del ginocchio;
- rotula normo-livellata ed in asse ai gradi di flessione utilizzati per l'esame;
- normalita' della cartilagine articolare femoro-tibiale e femoro-rotulea;
- assenza di significativo versamento sinoviale intrarticolare;
- normale aspetto del tendine rotuleo e del tendine quadricipitale.
Dall'avvenuta distorsione al collo del piede sono attualmente passati 16 giorni: sono stata a riposo (assolutamente a casa visto che si tratta di un infortunio in itinere), ho messo il ghiaccio 3 volte al giorno, ho continuato ad utilizzare il Dicloreum Cut 50G 3%.
Attualmente il dolore al ginocchio e' diventato fisso: a seduta, sdraiata, in piedi, quando mi alzo e quando mi siedo ho continue fitte nella parte interna; inoltre ho delle fitte persistenti in diversi punti: al tallone (nella parte verso l'interno della gamba); dalla parte superiore del collo del piede fino alle ultime 4 dita del piede; dolore, intorpidimento, formicolio e gonfiore all'alluce; spesso il dolore tipo fitta parte dal ginocchio e passa in tutta la parte anteriore della gama fino a raggiungere il collo del piede.
Mi domando: possibile si tratti di un trauma degenerativo del menisco? Come e' possibile che fino al giorno della caduta io abbia camminato normalmente e da allora mi risulta difficile tendere la gamba per il normale movimento che farei per camminare? E' davvero da operare il ginocchio?
Grazie per la cortese attenzione.
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Purtroppo non posso risponderle in modo sicuro perché non l'ho visitata. Comunque, potrebbe benissimo essere che un menisco già un pò degenerato si sia rotto in un trauma: se l'ortopedico dice che i segni ci sono, conviene vedere come va e farsi rivalutare se il dolore prosegue. Una precisazione: le hanno detto che il menisco si opera col laser? Mi sembra strano...
[#6]
Ex utente
Buongiorno dottore, volevo ringraziarla per i consulti precedenti e aggiornarla all'attuale situazione. I primi giorni di marzo (ad un mese circa dall'avvenuta distorsione del piede), ho iniziato a camminare sempre meno per via del dolore al ginocchio sempre crescente in un lasso di tempo sempre piu' breve (al massimo riuscivo a stare in piedi per 10 minuti). L'ortopedico ha ritenuto necessario un intervento di artroscopia. Eseguito il giorno 22 marzo, la diagnosi e' stata:
gonalgia dx (plica medio patellare condrite rotulea 3'). La terapia suggerita e' stata:
- trozocin 500 mg per 3 gg;
- clexane 4000 per 30 gg.
Attualmente ho ancora il bendaggio alla gamba e posso camminare solo con l'ausilio di stampelle.
Lei pensa che i dolori al ginocchio che ho sempre lamentato dal momento della caduta possano essersi risolti?
Grazie e buona giornata.
gonalgia dx (plica medio patellare condrite rotulea 3'). La terapia suggerita e' stata:
- trozocin 500 mg per 3 gg;
- clexane 4000 per 30 gg.
Attualmente ho ancora il bendaggio alla gamba e posso camminare solo con l'ausilio di stampelle.
Lei pensa che i dolori al ginocchio che ho sempre lamentato dal momento della caduta possano essersi risolti?
Grazie e buona giornata.
[#7]
Difficile dirlo. Se la causa del dolore era una plica sinoviale ispessita, allora può aver risolto, ma mi sembra che si sia trovato anche un problema di consumo della cartilagine della rotula, che potrebbe necessitare di ulteriori attenzioni. Segua i consigli dell'ortopedico e veda come va. Cordialità.
[#8]
Ex utente
Salve dottore, anche stavolta le scrivo per un aggiornamento e per un parere sempre relativo all'infortunio avvenuto in data 7/2/2011.
Dopo l'intervento in artroscopia al ginocchio ho iniziato la fisioterapia: riabilitazione motoria semplice e complessa, elettrostimolazioni, ultrasuoni. Sin dal primo giorno il fisioterapista si accorge di non poter effettuare manipolazioni classiche perche' il piede (cui era stata diagnosticata una distorsione al collo del piede, prognosi 7 gg, prescrizione ghiaccio) non era trattabile. Eseguo quindi una ecografia alla caviglia dx il cui referto e' il seguente:
L'ESAME RADIOGRAFICO HA EVIDENZIATO INTEGRITA' DELLE COMPONENTI TENDINEE. DISOMOGENEITA' DEL PERONEO-ASTRAGALICO ANTERIORE, IN ESISTI DISTRATTIVI. NON VERSAMENTO LIQUIDO INTRARTICOLARE. NECESSARIA VALUTAZIONE RM.
L'esito della risonanza magnetica e' stato il seguente:
L'ESAME ESEGUITO CON MAGNETE A BASSO CAMPO D'INTENSITA' CON SEQUENZE T1 E T2 PESATE SUI TRE PIANI DELLO SPAZIO. L'INDAGINE DOCUMENTA DISOMOGENEITA' DI SEGNALE A CARICO DEL LEGAMENTO PERONEO-ASTRAGALICO ANTERIORE CON ASSOCIATA QUOTA DI VERSAMENTO LIQUIDO COME PER QUADRO POST-DISTRATTIVO. NELLA NORMA LE RESTANTI COMPONENTI LEGAMENTOSE DELL'ARTICOLAZIONE TIBIO-TARSICA. PRESENZA DI DISCRETA FALDA FLUIDA CON ESTRINSECAZIONE SIA ANTERIORE CHE POSTERIORE A LIVELLO DELL'AERTICOLAZIONE TIBIO-ASTRAGALICA. NON ALTERAZIONI DI SEGNALE DELLE STRUTTURE OSSEE IN ESAME.
Nella visita di controllo post-artoscopica del ginocchio dico all'ortopedico che dopo l'operazione al ginocchio il dolore al piede sembra non solo cambiato bensi' peggiorato, ma lui mi rassicura dicendo che si trattava del normale decorso post-operatorio e che il dolore al piede sarebbe passato cambiando fisioterapia. Su sua prescrizione eseguo 2 cicli di magnetoterapia, laserterapia, ultrasuoni, riabilitazione motoria (il tutto sia al ginocchio che al piede). Dopo circa 20 gg il piede continua ad essere gonfio e non trattabile, quindi mi rivolgo ad un nuovo ortopedico il quale, diagnosticando "postumi trauma policontusivo" mi prescrive:
- TUTORE DELLA TIBIOTARSICA TIPO BIVALVA (portato quotidianamente per 45 gg);
- BRUFEN PER 10 GG 1 CP OGNI 12 ORE;
- FORTILASE 1 OGNI 12 ORE PER 10 GG E 1 AL DI' PER 20 GG;
- DICLOREUM 3 SCHIUMA 3 VOLTE AL DI' PER 10 GG;
- 15 MAGNETOTERAPIA, 15 ULTRASUONI, 15 RIEDUCAZIONE MOTORIA SEGMENTALE GINOCCHIO DX;
- 15 LASERTERAPIA, 15 RIEDUCAZIONE MOTORIA SEGMENTALE TIBIO TARSICA DX.
Eseguo il tutto, ma il dolore al ginocchio diminuisce di poco mentre quello al piede aumenta di molto. Proviamo a sospendere la magnetoterapia (che era quella che al piede comportava piu' fastidio), poi la riabilitazione, infine gli ultrasuoni. Non migliora nulla.
Nel frattempo riesco a camminare a malapena, massimo 15-20 minuti e poi inizio a sudare freddo, sentire un dolore indopportabile al collo del piede, ha una forte nausea e mi si appanna la vista.
Il 24/5 mi reco ad una nuova visita dall'ortopedico:
POSTUMI DI TRAUMA DISTORSIVO DI GINOCCHIO E TIBIOTARSICA DX CON LESIONI L. PERONEO ASTRAGALICO. E' PRESENTE ARTOSINOVITE DELLA TIBIOTARSICA CON DOLORI ALLA DEAMBULLAZIONE E DEFICIT FUNZIONALE DELLA FLESSO ESTENSIONE. PERSISTE GONALGIA ESACERBALE DELLA MASSIMA FLESSIONE. SI PRESCRIVE FKT (ultrasuoni e laserterapia tibiotasica) E TERAPIA MEDICA (fortilase orto). PROGNOSI 30 GG S.C.
Eseguite le terapie i risultati sono nulli e quindi l'ortopedico opta per delle infiltrazioni di cortisone. Fatta la prima con nessun risultato apprezzabile, mi dice che il suo sospetto e' una lesione della cartilagine a livello astragalico e/o a livello osseo (apprezzabile solo da un esame piu' approfondito della R.M. che presenta una macchia scura sull'astragalo anteriore) e che potrebbe essere di aiuto o risolutiva un'artroscopia della caviglia. Mi indica per cio' uno specialista che visitandomi mi dice di dover fare una nuova R.M. perche' vi e' una "SOSPETTA OSTEOCONDROSI ASTRAGALO DX" che non necessariamente prevede il ricorso ad un intervento.
Mi dice che se si trattasse della lesione della cartilagine non si sarebbe potuta vedere prima perche' e' un tipo di problema post traumatico che si accentua col tempo.
Eseguiro' la prossima settimana una nuova R.M.
Attualmente il ginocchio e' dolente quando dopo un po' che cammino e mi da' delle fitte sia a scendere che a salire dalle scale. Per quanto concerne il piede diciamo che e' dolente quando cammino in diversi punti: collo del piede (a partire dalla parte finale della tibia fino a meta' dorso), esterno e interno del piede, fitte nella fascia che va dal malleolo al 5' dito, fitta che passa sotto al tallone. Tutti dolori presenti anche a riposo, ma molto accentuati se sono in piedi, quindi attualmente cammino con l'ausilio delle stampelle.
A questo punto vorrei chiederle:
1) e' possibile che in sede di pronto soccorso non si siano accorti di nulla? E' normale prescrivere 7 gg di prognosi come fatto dal pronto soccorso? Inoltre anche gli ortopedici dell'INAIL hanno chiuso l'infortunio il 2/3 (4 mesi fa) sostenendo che la caviglia era tornata alla normalita', era davvero impossibile (nonstante le mie lamentele per i vari dolori) capire che il piede non era guarito?
2) e' normale non riuscire a camminare per piu' di 15 minuti dopo tutti questi mesi?
3) nel caso di artroscopia, quali saranno i tempi di recupero? E nel caso in cui l'artoscopia non fosse necessaria, cos'altro dovro' fare per stare di nuovo in piedi?
Grazie per la gentile attenzione, quindi le porgo distinti saluti.
Dopo l'intervento in artroscopia al ginocchio ho iniziato la fisioterapia: riabilitazione motoria semplice e complessa, elettrostimolazioni, ultrasuoni. Sin dal primo giorno il fisioterapista si accorge di non poter effettuare manipolazioni classiche perche' il piede (cui era stata diagnosticata una distorsione al collo del piede, prognosi 7 gg, prescrizione ghiaccio) non era trattabile. Eseguo quindi una ecografia alla caviglia dx il cui referto e' il seguente:
L'ESAME RADIOGRAFICO HA EVIDENZIATO INTEGRITA' DELLE COMPONENTI TENDINEE. DISOMOGENEITA' DEL PERONEO-ASTRAGALICO ANTERIORE, IN ESISTI DISTRATTIVI. NON VERSAMENTO LIQUIDO INTRARTICOLARE. NECESSARIA VALUTAZIONE RM.
L'esito della risonanza magnetica e' stato il seguente:
L'ESAME ESEGUITO CON MAGNETE A BASSO CAMPO D'INTENSITA' CON SEQUENZE T1 E T2 PESATE SUI TRE PIANI DELLO SPAZIO. L'INDAGINE DOCUMENTA DISOMOGENEITA' DI SEGNALE A CARICO DEL LEGAMENTO PERONEO-ASTRAGALICO ANTERIORE CON ASSOCIATA QUOTA DI VERSAMENTO LIQUIDO COME PER QUADRO POST-DISTRATTIVO. NELLA NORMA LE RESTANTI COMPONENTI LEGAMENTOSE DELL'ARTICOLAZIONE TIBIO-TARSICA. PRESENZA DI DISCRETA FALDA FLUIDA CON ESTRINSECAZIONE SIA ANTERIORE CHE POSTERIORE A LIVELLO DELL'AERTICOLAZIONE TIBIO-ASTRAGALICA. NON ALTERAZIONI DI SEGNALE DELLE STRUTTURE OSSEE IN ESAME.
Nella visita di controllo post-artoscopica del ginocchio dico all'ortopedico che dopo l'operazione al ginocchio il dolore al piede sembra non solo cambiato bensi' peggiorato, ma lui mi rassicura dicendo che si trattava del normale decorso post-operatorio e che il dolore al piede sarebbe passato cambiando fisioterapia. Su sua prescrizione eseguo 2 cicli di magnetoterapia, laserterapia, ultrasuoni, riabilitazione motoria (il tutto sia al ginocchio che al piede). Dopo circa 20 gg il piede continua ad essere gonfio e non trattabile, quindi mi rivolgo ad un nuovo ortopedico il quale, diagnosticando "postumi trauma policontusivo" mi prescrive:
- TUTORE DELLA TIBIOTARSICA TIPO BIVALVA (portato quotidianamente per 45 gg);
- BRUFEN PER 10 GG 1 CP OGNI 12 ORE;
- FORTILASE 1 OGNI 12 ORE PER 10 GG E 1 AL DI' PER 20 GG;
- DICLOREUM 3 SCHIUMA 3 VOLTE AL DI' PER 10 GG;
- 15 MAGNETOTERAPIA, 15 ULTRASUONI, 15 RIEDUCAZIONE MOTORIA SEGMENTALE GINOCCHIO DX;
- 15 LASERTERAPIA, 15 RIEDUCAZIONE MOTORIA SEGMENTALE TIBIO TARSICA DX.
Eseguo il tutto, ma il dolore al ginocchio diminuisce di poco mentre quello al piede aumenta di molto. Proviamo a sospendere la magnetoterapia (che era quella che al piede comportava piu' fastidio), poi la riabilitazione, infine gli ultrasuoni. Non migliora nulla.
Nel frattempo riesco a camminare a malapena, massimo 15-20 minuti e poi inizio a sudare freddo, sentire un dolore indopportabile al collo del piede, ha una forte nausea e mi si appanna la vista.
Il 24/5 mi reco ad una nuova visita dall'ortopedico:
POSTUMI DI TRAUMA DISTORSIVO DI GINOCCHIO E TIBIOTARSICA DX CON LESIONI L. PERONEO ASTRAGALICO. E' PRESENTE ARTOSINOVITE DELLA TIBIOTARSICA CON DOLORI ALLA DEAMBULLAZIONE E DEFICIT FUNZIONALE DELLA FLESSO ESTENSIONE. PERSISTE GONALGIA ESACERBALE DELLA MASSIMA FLESSIONE. SI PRESCRIVE FKT (ultrasuoni e laserterapia tibiotasica) E TERAPIA MEDICA (fortilase orto). PROGNOSI 30 GG S.C.
Eseguite le terapie i risultati sono nulli e quindi l'ortopedico opta per delle infiltrazioni di cortisone. Fatta la prima con nessun risultato apprezzabile, mi dice che il suo sospetto e' una lesione della cartilagine a livello astragalico e/o a livello osseo (apprezzabile solo da un esame piu' approfondito della R.M. che presenta una macchia scura sull'astragalo anteriore) e che potrebbe essere di aiuto o risolutiva un'artroscopia della caviglia. Mi indica per cio' uno specialista che visitandomi mi dice di dover fare una nuova R.M. perche' vi e' una "SOSPETTA OSTEOCONDROSI ASTRAGALO DX" che non necessariamente prevede il ricorso ad un intervento.
Mi dice che se si trattasse della lesione della cartilagine non si sarebbe potuta vedere prima perche' e' un tipo di problema post traumatico che si accentua col tempo.
Eseguiro' la prossima settimana una nuova R.M.
Attualmente il ginocchio e' dolente quando dopo un po' che cammino e mi da' delle fitte sia a scendere che a salire dalle scale. Per quanto concerne il piede diciamo che e' dolente quando cammino in diversi punti: collo del piede (a partire dalla parte finale della tibia fino a meta' dorso), esterno e interno del piede, fitte nella fascia che va dal malleolo al 5' dito, fitta che passa sotto al tallone. Tutti dolori presenti anche a riposo, ma molto accentuati se sono in piedi, quindi attualmente cammino con l'ausilio delle stampelle.
A questo punto vorrei chiederle:
1) e' possibile che in sede di pronto soccorso non si siano accorti di nulla? E' normale prescrivere 7 gg di prognosi come fatto dal pronto soccorso? Inoltre anche gli ortopedici dell'INAIL hanno chiuso l'infortunio il 2/3 (4 mesi fa) sostenendo che la caviglia era tornata alla normalita', era davvero impossibile (nonstante le mie lamentele per i vari dolori) capire che il piede non era guarito?
2) e' normale non riuscire a camminare per piu' di 15 minuti dopo tutti questi mesi?
3) nel caso di artroscopia, quali saranno i tempi di recupero? E nel caso in cui l'artoscopia non fosse necessaria, cos'altro dovro' fare per stare di nuovo in piedi?
Grazie per la gentile attenzione, quindi le porgo distinti saluti.
[#9]
Gentile utente,
È un caso complesso che richiederebbe una visita.
Posso solo dire che succede spesso che vengano sottovalutati i traumi della caviglia, e che i medici dell'INAIL siano un pò sbrigativi nel chiudere l'infortunio.
Ma c'è anche da dire che il problema del ginocchio è probabilmente antecedente al trauma, magari è stato "svegliato" da esso, e che se c'è condropatia femororotulea l'intervento che ha fatto non l'ha certamente risolta. Credo inoltre che lei sia forse un pò "ipersensibile" alle alterazioni del sistema muscoloscheletrico.
Comunque, bisogna prima di tutto escludere una algodistrofia riflessa, e affidassi allo specialista della caviglia.
Cordialità.
È un caso complesso che richiederebbe una visita.
Posso solo dire che succede spesso che vengano sottovalutati i traumi della caviglia, e che i medici dell'INAIL siano un pò sbrigativi nel chiudere l'infortunio.
Ma c'è anche da dire che il problema del ginocchio è probabilmente antecedente al trauma, magari è stato "svegliato" da esso, e che se c'è condropatia femororotulea l'intervento che ha fatto non l'ha certamente risolta. Credo inoltre che lei sia forse un pò "ipersensibile" alle alterazioni del sistema muscoloscheletrico.
Comunque, bisogna prima di tutto escludere una algodistrofia riflessa, e affidassi allo specialista della caviglia.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 15.5k visite dal 08/02/2011.
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