Tunnel carpale e dolore dopo un mese che ho tolto il gesso
Salve,vorrei sapere se è possibile sentire ancora dolore dopo un mese che ho tolto il gesso per una frattura al polso,è anche deformato il polso e ancora gonfio. Oltretutto la notte perdo la sensibilità delle dita medio e anulare e mi prendono forti fitte di dolore, è possibile che sia successo qualcosa al tunnel carpale? Ho già fissato una elettromiografia per controllare che problemi ci sono, ma non mi sembra normale che dopo un mese ancora il polso sia deforme e dolorante.
Possibile che con il tiraggio che mi hanno fatto prima di mettere il gesso o nel periodo in cui ho tenuto il gesso sia successo qualcosa? Quando mi hanno tagliato parte del gesso dopo 20 giorni, per accorciarlo, mi era venuto un decubito dall'altra parte della frattura e mi sono iniziati forti dolori anche nella parte opposta alla frattura.
Grazie anticipatamente, cordiali saluti
Possibile che con il tiraggio che mi hanno fatto prima di mettere il gesso o nel periodo in cui ho tenuto il gesso sia successo qualcosa? Quando mi hanno tagliato parte del gesso dopo 20 giorni, per accorciarlo, mi era venuto un decubito dall'altra parte della frattura e mi sono iniziati forti dolori anche nella parte opposta alla frattura.
Grazie anticipatamente, cordiali saluti
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Gentile utente, ritengo che quando le hanno tolto il gesso le abbiano eseguito una radiografia di controllo per valutare la posizione dei frammenti fratturati e la formazione del callo osseo. In base al risultato di tale controllo radiologico, è possibile comprendere se si sia formato un "callo esuberante" che può creare "ingombro" e giustificare il gonfiore ed eventuali problemi di compressione del nervo mediano che, passando nelle vicinanze, può risentirne causando i problemi di sensibilità che riferisce. Naturalmente un pò di dolore nelle fasi iniziali di riabilitazione del polso è più che normale. Ci tenga informati
[#2]
la sindrome del n. mediano al carpo (chiamata anche sindrome del tunnel carpale) è piuttosto frequente dopo frattura di polso, specie se la frattura era scomposta e le dita si erano gonfiate molto ed il gesso era avvertito come troppo stretto.
Nella maggior parte dei casi la sindrome è soltanto irritativa e dopo un periodo variabile lentamente scompare (a volte anche dopo alcuni mesi). In alcuni casi (sopratutto se la frattura presenta frammenti che sporgono verso il nervo mediano oppure se la mano e il polso rimangono gonfi a lungo) può essere indicato un trattamento chirurgico che consiste nel rimuovere ogni causa di compressione sul nervo. Si apre quindi la fascia superficiale dell'avambraccio e il legamento trasverso del carpo e, se necessario, si rimuovono le sporgenze ossee che possono contribuire alla compressione nervosa.
Chi le ha chiesto l'esame elettromiografico ha fatto senz'altro bene perchè è un esame che permette, assieme all'anamnesi e all'esame clinico, di capire meglio quanto il nervo è compresso e se l'evoluzione sarà probabilmente favorevole anche senza intervento (come tutti le auguriamo) oppure se sia meglio non aspettare troppo e quindi intervenire prontamente (evenienza rara ma possibile).
La sindrome comunque non è causata dalla manovra riduttiva (che anzi aumenta lo spazio a disposizione del nervo) ma dalla aumentata pressione a livello del polso da parte dell'ematoma di frattura e dalla presenza del gesso, che impedisce alle parti molli di espandersi.
Nella maggior parte dei casi la sindrome è soltanto irritativa e dopo un periodo variabile lentamente scompare (a volte anche dopo alcuni mesi). In alcuni casi (sopratutto se la frattura presenta frammenti che sporgono verso il nervo mediano oppure se la mano e il polso rimangono gonfi a lungo) può essere indicato un trattamento chirurgico che consiste nel rimuovere ogni causa di compressione sul nervo. Si apre quindi la fascia superficiale dell'avambraccio e il legamento trasverso del carpo e, se necessario, si rimuovono le sporgenze ossee che possono contribuire alla compressione nervosa.
Chi le ha chiesto l'esame elettromiografico ha fatto senz'altro bene perchè è un esame che permette, assieme all'anamnesi e all'esame clinico, di capire meglio quanto il nervo è compresso e se l'evoluzione sarà probabilmente favorevole anche senza intervento (come tutti le auguriamo) oppure se sia meglio non aspettare troppo e quindi intervenire prontamente (evenienza rara ma possibile).
La sindrome comunque non è causata dalla manovra riduttiva (che anzi aumenta lo spazio a disposizione del nervo) ma dalla aumentata pressione a livello del polso da parte dell'ematoma di frattura e dalla presenza del gesso, che impedisce alle parti molli di espandersi.
Dr. Sandro Reverberi
[#3]
Utente
Gentilissimo Dr Giuseppe Coli', dalla radiografia fatta a gesso tolto mi dissero che la frattura si era sistemata e non vi era presenza di ulteriori complicazioni, come appunto il callo esuberante di cui parla lei o di microfratture, ma penso che sia sempre meglio prendere in considerazione molteplici pareri per essere più sicuri. Infatti dopo l'elettromiografia vorrei farmi un'altra radiografia e farla vedere a qualcuno più competente dei medici del pronto soccorso che spesso sono un po' troppo sintetici (mia figlia 3 anni fa cadde dalle scale e le si gonfiò molto la caviglia, al pronto soccorso dissero che era solo una storta, le fecero tutti i controlli e anche ecografia, dopo una settimana la portai a fare di nuovo l'ecografia in un istituto medico specializzato e videro che si era sfilacciata il tendine e al pronto soccorso nemmeno le dissero di stare a riposo e nemmeno le fasciarono la caviglia....). Vi farò sapere poi cosa mi dicono dopo l'elettromiografia e la prossima radiografia.
Gentilissimo Dr Sandro Reverberi, effettivamente io lo sentivo troppo stretto il gesso, sono tornata bene 5 volte al pronto soccorso perchè le dita si gonfiavano e diventavano nere e la notte non chiudevo occhio dal dolore, ma loro dicevano che era normale e che non era stretto (anche se io avrei preferito che me lo rifacessero).
Comunque vediamo l'esito dell'elettromiografia e vediamo se con il passare del tempo i sintomi diminuiscono.
Vi ringrazio per la vostre risposte precise e immediate, vi terrò aggiornati.
Cordiali saluti
Gentilissimo Dr Sandro Reverberi, effettivamente io lo sentivo troppo stretto il gesso, sono tornata bene 5 volte al pronto soccorso perchè le dita si gonfiavano e diventavano nere e la notte non chiudevo occhio dal dolore, ma loro dicevano che era normale e che non era stretto (anche se io avrei preferito che me lo rifacessero).
Comunque vediamo l'esito dell'elettromiografia e vediamo se con il passare del tempo i sintomi diminuiscono.
Vi ringrazio per la vostre risposte precise e immediate, vi terrò aggiornati.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 13.1k visite dal 30/01/2011.
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