Lussazione femore e frattura acetabolo
Egregi Medici,
sono un giovane sportivo che nel Settembre dello scorso anno (2010) ha riportato a seguito di un incidente stradale una frattura del ciglio posteriore dell'acetabolo con conseguente dislocazione dell'anca che è stata poi ridotta in narcosi dopo circa 2 ore dall'evento traumatico.
Mi è stata applicata trazione transcheletrica al ginocchio che ho avuto per giorni 20 circa stando in immobilità prima dell’intervento di riduzione della frattura.
Sono stato dunque operato per la sintesi della frattura e mi è stata inserita placca e viti, la via d'accesso è stata quella posteriore (taglio latero-posteriore a carico del gluteo).
Ho iniziato dopo l'intervento la riabilitazione che ha coinvolto nell'immediato soprattutto il ginocchio che ormai dopo circa 3 settimane di stop ed in trazione presentava aderenze, risolte queste ultime ed avendo recuperato la piena mobilità articolare del ginocchio - circa 1 mese - ho iniziato un lavoro più specifico con l'idrokinesiterapia e continuato la fisiokinesiterapia su tavola.
Ad oggi circa 3 mesi e mezzo dall'intervento le RX + Tac hanno dato esiti negativi riguardo danni vascolari alla testa femorale ed il chirurgo ortopedico operante oltre ad aver riscontrato una buona riuscita operatoria mi ha trovato ad un recupero dell'80% cosa che a quanto pare lascia ben sperare dopo appena soli 3 mesi.
In questi 3 mesi ho avuto divieto di carico ed inizio a camminare da appena 15 giorni sempre con l'ausilio di bastoni e con carico direi non totale.
Vengo al quesito dopo avervi esposto a larghe linee la situazione, ho difficoltà nel flettere pienamente (a ginocchio flesso) la gamba piegata verso il petto, sono a circa 100° (forse qualcosa in più)manovrato passivamente la cosa mi porta difficoltà in manovre come il metter calzini od infilare le scarpe/simili, avverto come una sorta di blocco.
In precedenza da sportivo quale sono direi che superavo persino i limiti normali di flessione avendo una muscolatura abbastanza elastica.
Proseguo con tenacia la riabilitazione al centro facendo idrokinesi più fisiokinesi 5 volte a settimana ed essendo uno sportivo sto allenando e rinforzando postura e tronco; faccio anche un buon utilizzo della cyclette che mi apporta grossi benefici in termini di scioltezza e rilassamento unita ad esercizi isotonici con cavigliere più isometrici e stretching globale più volte al giorno(dai piedi al collo).
Mi farebbe dunque piacere se mi deste info riguardo la flessione ed il suo recupero.
Altra cosa notata - ma credo dipenda dalla trazione e dall'ipotrofia muscolare - è che mi ritrovo la gamba che ho avuto in scarico leggermente più lunga dell'altra ma credo possa dipendere appunto dal tono attualmente ancora ipotrofico e da uno squilibrio posturale che ho avuto in questi 3 mesi dove al lato destro ho dovuto far fare doppio lavoro.
Vi ringrazio anticipatamente nell'attesa di un riscontro,
S.
sono un giovane sportivo che nel Settembre dello scorso anno (2010) ha riportato a seguito di un incidente stradale una frattura del ciglio posteriore dell'acetabolo con conseguente dislocazione dell'anca che è stata poi ridotta in narcosi dopo circa 2 ore dall'evento traumatico.
Mi è stata applicata trazione transcheletrica al ginocchio che ho avuto per giorni 20 circa stando in immobilità prima dell’intervento di riduzione della frattura.
Sono stato dunque operato per la sintesi della frattura e mi è stata inserita placca e viti, la via d'accesso è stata quella posteriore (taglio latero-posteriore a carico del gluteo).
Ho iniziato dopo l'intervento la riabilitazione che ha coinvolto nell'immediato soprattutto il ginocchio che ormai dopo circa 3 settimane di stop ed in trazione presentava aderenze, risolte queste ultime ed avendo recuperato la piena mobilità articolare del ginocchio - circa 1 mese - ho iniziato un lavoro più specifico con l'idrokinesiterapia e continuato la fisiokinesiterapia su tavola.
Ad oggi circa 3 mesi e mezzo dall'intervento le RX + Tac hanno dato esiti negativi riguardo danni vascolari alla testa femorale ed il chirurgo ortopedico operante oltre ad aver riscontrato una buona riuscita operatoria mi ha trovato ad un recupero dell'80% cosa che a quanto pare lascia ben sperare dopo appena soli 3 mesi.
In questi 3 mesi ho avuto divieto di carico ed inizio a camminare da appena 15 giorni sempre con l'ausilio di bastoni e con carico direi non totale.
Vengo al quesito dopo avervi esposto a larghe linee la situazione, ho difficoltà nel flettere pienamente (a ginocchio flesso) la gamba piegata verso il petto, sono a circa 100° (forse qualcosa in più)manovrato passivamente la cosa mi porta difficoltà in manovre come il metter calzini od infilare le scarpe/simili, avverto come una sorta di blocco.
In precedenza da sportivo quale sono direi che superavo persino i limiti normali di flessione avendo una muscolatura abbastanza elastica.
Proseguo con tenacia la riabilitazione al centro facendo idrokinesi più fisiokinesi 5 volte a settimana ed essendo uno sportivo sto allenando e rinforzando postura e tronco; faccio anche un buon utilizzo della cyclette che mi apporta grossi benefici in termini di scioltezza e rilassamento unita ad esercizi isotonici con cavigliere più isometrici e stretching globale più volte al giorno(dai piedi al collo).
Mi farebbe dunque piacere se mi deste info riguardo la flessione ed il suo recupero.
Altra cosa notata - ma credo dipenda dalla trazione e dall'ipotrofia muscolare - è che mi ritrovo la gamba che ho avuto in scarico leggermente più lunga dell'altra ma credo possa dipendere appunto dal tono attualmente ancora ipotrofico e da uno squilibrio posturale che ho avuto in questi 3 mesi dove al lato destro ho dovuto far fare doppio lavoro.
Vi ringrazio anticipatamente nell'attesa di un riscontro,
S.
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Gentile utente, le conviene ripostare questa richiesta in area fisiatrica (medicina fisica e riabilitazione) per avere un parere dagli specialisti del recupero. Dal punto di vista ortopedico, una frattura-lussazione dell'anca è sempre una lesione impegnativa, che può portare negli anni al consumo precoce dell'articolazione, anche se la frattura è stata ridotta perfettamente. Quindi il consiglio è farsi seguire da un fisiatra per la riabilitazione, non aumentare di peso, preferire sport atraumatici come il nuoto (non rana) o al limite la bicicletta, e magari fare controlli anche negli anni successivi se compaiono dolori. Cordiali saluti.
Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.6k visite dal 25/01/2011.
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