Condropatia degenerativa e borsite in atto
Salve,
scrivo per mia madre, di 76 anni, affetta da leucemia mieloide acuta ormai già trattata purtroppo con esito negativo. Ad oggi riceve il supporto trasfusionale domiciliare di sangue e piastrine. Scrivo però per un problema che lei ha avuto ad anca e ginocchio dx a seguito della chemioterapia a cui è stata sottoposta, e che, dopo una breve ripresa a camminare la scorsa estate grazie a fisioterapia, è di nuovo degenerato negli ultimi mesi con grave complicazione della qualità della vita.
Riassumo qui di seguito, come da referto ospedaliero, gli esami fatti a suo tempo:
complicanza a seguito della chemio:
Sintomatologia dolorosa intensa a livello dell’anca e ginocchio dx riconducibili a condropatia degenerativa e borsite in atto, trattata con terapia antalgica, steroidea e fisiochinesiterapia
Esami effettuati:
1) RMN colonna lombo-sacrale e bacino: multiple protusioni disco-osteofitarie posteriori che improntano il sacco durale nella sua superficie anteriore. Versamento liquido endoarticolare a carico dell’articolazione coxo-femorale destra. Raccolta liquida delle dimensioni di circa 3.2 X 1.5 contigua al gran trocantere dx in relazione a verosimile borsite. Segni di condropatia degenerativa coxo-femorale dx con sclerosi ossea sub-condrale come da patologia artrosica.
3) TC ginocchia dx e sx: condropatia degenerativa, in particolare a carico del ginocchio destro, ove apprezzabile riduzione dello spazio articolare femoro-tibilae interno. Depositi calcifici a carico dei menischi.
Nelle ultime settimane, oltre la terapia trasfusionale, gli sono state prescritti i seguenti farmaci antidolorifici:
oramorfh 10 gocce/8ore e durogesic cerotto 50 mcg/ora (ogni 2 gg).
In queste settimane la situazione sembrava procedere ormai stabile, con un’unica posizione possibile distesa a letto e dolore molto intenso alla gamba per ogni tipo di movimento, mentre seduta ancora trova qualche giovamento; ha anche una riaccentuazione della borsite con gamba destra. Comunque la notte, questi ultimi mesi non aveva problemi a stare distesa nella solita ed unica posizione e pertanto riusciva a dormire e riposare.
Purtroppo negli ultimi giorni la situazione sta degenerando, ovvero non riesce più a stare distesa per oltre mezz’ora, dovendosi di conseguenza sedersi per un po’ per far calmare il dolore, e quindi la notte non riesce piu’ a dormire per il dolore.
Allo stesso tempo, il team della terapia del dolore che la segue, la settimana scorsa ha deciso di togliere i due farmaci di sopra e provare con paracetamolo in quanto hanno dedotto che sul problema articolare sia morfina che durogesic sembrerebbe che non abbiano avuto effetto.
Noi familiari sappiamo che la situazione di nostra madre è gravissima, ma vorremmo capire se ci fosse un qualche farmaco che possa fargli trascorrere in modo piu’ sereno quel che gli resta da vivere.
In attesa di una vostra riposta vi ringrazio di cuore.
Cordiali saluti
scrivo per mia madre, di 76 anni, affetta da leucemia mieloide acuta ormai già trattata purtroppo con esito negativo. Ad oggi riceve il supporto trasfusionale domiciliare di sangue e piastrine. Scrivo però per un problema che lei ha avuto ad anca e ginocchio dx a seguito della chemioterapia a cui è stata sottoposta, e che, dopo una breve ripresa a camminare la scorsa estate grazie a fisioterapia, è di nuovo degenerato negli ultimi mesi con grave complicazione della qualità della vita.
Riassumo qui di seguito, come da referto ospedaliero, gli esami fatti a suo tempo:
complicanza a seguito della chemio:
Sintomatologia dolorosa intensa a livello dell’anca e ginocchio dx riconducibili a condropatia degenerativa e borsite in atto, trattata con terapia antalgica, steroidea e fisiochinesiterapia
Esami effettuati:
1) RMN colonna lombo-sacrale e bacino: multiple protusioni disco-osteofitarie posteriori che improntano il sacco durale nella sua superficie anteriore. Versamento liquido endoarticolare a carico dell’articolazione coxo-femorale destra. Raccolta liquida delle dimensioni di circa 3.2 X 1.5 contigua al gran trocantere dx in relazione a verosimile borsite. Segni di condropatia degenerativa coxo-femorale dx con sclerosi ossea sub-condrale come da patologia artrosica.
3) TC ginocchia dx e sx: condropatia degenerativa, in particolare a carico del ginocchio destro, ove apprezzabile riduzione dello spazio articolare femoro-tibilae interno. Depositi calcifici a carico dei menischi.
Nelle ultime settimane, oltre la terapia trasfusionale, gli sono state prescritti i seguenti farmaci antidolorifici:
oramorfh 10 gocce/8ore e durogesic cerotto 50 mcg/ora (ogni 2 gg).
In queste settimane la situazione sembrava procedere ormai stabile, con un’unica posizione possibile distesa a letto e dolore molto intenso alla gamba per ogni tipo di movimento, mentre seduta ancora trova qualche giovamento; ha anche una riaccentuazione della borsite con gamba destra. Comunque la notte, questi ultimi mesi non aveva problemi a stare distesa nella solita ed unica posizione e pertanto riusciva a dormire e riposare.
Purtroppo negli ultimi giorni la situazione sta degenerando, ovvero non riesce più a stare distesa per oltre mezz’ora, dovendosi di conseguenza sedersi per un po’ per far calmare il dolore, e quindi la notte non riesce piu’ a dormire per il dolore.
Allo stesso tempo, il team della terapia del dolore che la segue, la settimana scorsa ha deciso di togliere i due farmaci di sopra e provare con paracetamolo in quanto hanno dedotto che sul problema articolare sia morfina che durogesic sembrerebbe che non abbiano avuto effetto.
Noi familiari sappiamo che la situazione di nostra madre è gravissima, ma vorremmo capire se ci fosse un qualche farmaco che possa fargli trascorrere in modo piu’ sereno quel che gli resta da vivere.
In attesa di una vostra riposta vi ringrazio di cuore.
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
i farmaci che i colleghi della terapia del dolore hanno sinora usato sono farmaci di cosiddetta terza fascia (ossia derivati della morfina(oramorph e durogesic).
Essi hanno un potente effetti antidolorifico ma tendono a dare assuefazione da qui posso desumere sia la decisione dei colleghi di sospenderli e di provare con un farmaco piu' leggero.'
Il problema che il paracetamolo e'forse veramente molto leggero per un caso come questo e dunque ritengo che sia corretto trovare con loro un farmaco di prima fascia (fans tradizionale come il diclofenac il piroxicam il lornoxicam ecc ecc.) oppure un farmaco di seconda fascia come il contramal il depalgos o il oxyontin.
Attraverso un consulto on-line non e' possibile ne' professionalmente corretto fornire una prescrizion precisa.
Cordiali saluti
i farmaci che i colleghi della terapia del dolore hanno sinora usato sono farmaci di cosiddetta terza fascia (ossia derivati della morfina(oramorph e durogesic).
Essi hanno un potente effetti antidolorifico ma tendono a dare assuefazione da qui posso desumere sia la decisione dei colleghi di sospenderli e di provare con un farmaco piu' leggero.'
Il problema che il paracetamolo e'forse veramente molto leggero per un caso come questo e dunque ritengo che sia corretto trovare con loro un farmaco di prima fascia (fans tradizionale come il diclofenac il piroxicam il lornoxicam ecc ecc.) oppure un farmaco di seconda fascia come il contramal il depalgos o il oxyontin.
Attraverso un consulto on-line non e' possibile ne' professionalmente corretto fornire una prescrizion precisa.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.5k visite dal 24/01/2011.
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