Ischialgia
Sono un ragazzo di 27 anni, e ho un problema che compromette in maniera tangibile la mia vita quotidiana. Avverto praticamente costantemente un dolore localizzato nella zona dell'inguine ai lati del perineo; non si tratta di un dolore particolarmente acuto, ma più "sordo" accompagnato come da un rilascio di calore. Fatto sta che il problema più grosso che ne deriva, oltre a sentirlo abbastanza se sto seduto per un po' di tempo, è che mi fa abbastanza male al prolungato contatto e sfregamento col tessuto dei pantaloni.
Il problema è minore con pantaloni dal tessuto più leggero, ma la cosa risulta pittosto difficile da sopportare e mi limita fortemente in qualsiasi attività in cui devo stare in piedi; mi "salvo" in casa usando pantaloni molto leggeri tipo tuta.
Oltretutto sono ormai 3 anni che ci convivo; all'inizio mi ero convinto che sarebbe passato e non l'ho affrontato come probabilmente avrei dovuto; in seguito penso di averlo addirittura peggiorato praticando bicicletta per un annetto. Poi l'anno scorso mi sono fatto visitare da un fisiatra che mi ha diagnosticato una tendinopatia inserzionale alle tuberosità ischiatiche ma senza effettuare accertamenti particolari.
Ho fatto tre cicli di laserterapia e preso più volte antiinfiammatori e ora sono in attesa di iniziare un ciclo di ultrasuoni. I risultati sono stati modesti e il progresso molto lento.
Ora mi chiedo, questa diagnosi spiega i fastidi da me riportati?
Dovrei effettuare accertamenti, come una risonanza magnetica?
Cosa posso fare(terapie, farmaci...) per migliorare la situazione?
Sono veramente ma veramente stanco di questo problema tanto che a volte mi viene quasi da piangere perchè non faccio vita.
Grazie anticipatamente.
Il problema è minore con pantaloni dal tessuto più leggero, ma la cosa risulta pittosto difficile da sopportare e mi limita fortemente in qualsiasi attività in cui devo stare in piedi; mi "salvo" in casa usando pantaloni molto leggeri tipo tuta.
Oltretutto sono ormai 3 anni che ci convivo; all'inizio mi ero convinto che sarebbe passato e non l'ho affrontato come probabilmente avrei dovuto; in seguito penso di averlo addirittura peggiorato praticando bicicletta per un annetto. Poi l'anno scorso mi sono fatto visitare da un fisiatra che mi ha diagnosticato una tendinopatia inserzionale alle tuberosità ischiatiche ma senza effettuare accertamenti particolari.
Ho fatto tre cicli di laserterapia e preso più volte antiinfiammatori e ora sono in attesa di iniziare un ciclo di ultrasuoni. I risultati sono stati modesti e il progresso molto lento.
Ora mi chiedo, questa diagnosi spiega i fastidi da me riportati?
Dovrei effettuare accertamenti, come una risonanza magnetica?
Cosa posso fare(terapie, farmaci...) per migliorare la situazione?
Sono veramente ma veramente stanco di questo problema tanto che a volte mi viene quasi da piangere perchè non faccio vita.
Grazie anticipatamente.
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Caro utente,
Dal punto di vista ortopedico, l'esame da fare è una semplice RX del bacino con proiezioni assiali delle anche, da mostrare ad un ortopedico specialista nel trattamento di patologie dell'anca.
Questo serve ad escludere problemi di natura osteoarticolare, più che tendinea o muscolare.
Data la descrizione che Lei fa del dolore, potrebbe però anche trattarsi di un problema neurologico, con una infiammazione del n. pudendo.
Si rechi quindi dal Suo medico curante, che valutando le situazione potrà prescriverLe gli esami e le visite specialistiche più indicate.
Distinti saluti
Dal punto di vista ortopedico, l'esame da fare è una semplice RX del bacino con proiezioni assiali delle anche, da mostrare ad un ortopedico specialista nel trattamento di patologie dell'anca.
Questo serve ad escludere problemi di natura osteoarticolare, più che tendinea o muscolare.
Data la descrizione che Lei fa del dolore, potrebbe però anche trattarsi di un problema neurologico, con una infiammazione del n. pudendo.
Si rechi quindi dal Suo medico curante, che valutando le situazione potrà prescriverLe gli esami e le visite specialistiche più indicate.
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
[#3]
Ad un neurologo oppure ad un urologo... Se il Suo medico curante Le darà un'occhiata, saprà senz'altro dirLe se sia più indicato l'uno o l'altro specialista.
Quanto alla possibilità di regressione della patologia, non saprei proprio, bisogna prima fare una diagnosi. Comunque la maggior parte delle patologie di questo tipo possono essere curate.
Distinti saluti
Quanto alla possibilità di regressione della patologia, non saprei proprio, bisogna prima fare una diagnosi. Comunque la maggior parte delle patologie di questo tipo possono essere curate.
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.1k visite dal 24/01/2011.
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