Improvvisa plegia

Salve, vorrei un consiglio riguardo al caso di mio padre che andrò a descrivere.
Età 74 anni, è sempre stato molto attivo, ha sempre creduto nella prevenzione ed ha sempre fatto controlli a 360° con una certa regolarità; a settembre 2010 esami del sangue regolari; qualche giorno prima di natale sollevando un peso ha avuto una fitta alla schiena con l'insorgenza di un dolore acuto che dalla parte destra scendeva fino al piede.
Il medico di famiglia ha pensato ad una sciatalgia da curare con antiinfiammatori ma col passare dei giorni le condizioni sembravano peggiorare; in data 10 gennaio ha effettuato una RM lombosacrale ed è risultata una massa carnosa posteriore ad L5 ed un quasi crollo della stessa vertebra con le vertebre immediatamente superiori che apparivano comunque lievemente intaccate (non uso i termini tecnici in quanto non ho a diposizione il referto, che ho lasciato a mio padre in ospedale) ed il consiglio di proseguire la ricerca effettuando scintigrafia e tac entrambe total body. In data 20.02.2011 abbiamo effettuato la scintigrafia che ha rilevato "solo" un buco nero nella zona lombo-sacrale nel frattempo, in data 22.01.2011, mio padre è stato ricoverato, è arrivato in ospedale sulle proprie gambe seppur pittosto claudicante. Sono passati ormai quasi 2 giorni (solo con antidolorifici) e le condizioni peggiorano a vista d'occhio. Oggi pomeriggio non si reggeva più in piedi.
Vorrei sapere se c'è qualcosa da poter fare per impedire la completa paralisi delle gambe (da completo ignorante, ho la sensazione di avere pochissimo tempo a disposizione x agire). P.S. - ad aggravare il quadro, nelle analisi di mercoledì 19.01.2011 abbiamo trovato il valore dei leucociti a 22.000.
Mi scuso per la poca chiarezza e ringrazio anticipatamente chi vorrà fornirmi una qualche informazione. sono nel panico
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Mi rendo conto della Sua preoccupazione, ma devo dirLe che non abbiamo elementi sufficienti per stabilire di cosa si tratti nè, di conseguenza, cosa fare. E' possibile ad esempio che si tratti di una metastasi, ma bisogna essere sicuri che di questo si tratti, oppure di una infezione del disco, e allora il trattamento è del tutto diverso.
L'unica cosa che può fare è parlare con i medici del reparto dove Suo padre è ricoverato per chiarire di cosa si tratti e cosa fare. Se occorre può chiedere un secondo parere a una struttura in grado di affrontare se occorre un intervento chirurgico di alta complessità, ad esempio a Bologna può rivolgersi al Rizzoli presso la Chirurgia Vertebrale a indirizzo Degenerativo e Oncologico http://www.ior.it/curarsi-al-rizzoli/chirurgia-vertebrale-indirizzo-oncologico-e-degenerativo
Ci tenga aggiornati, se vuole
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it