Meniscopatia
Buongiorno!
Ho 37 anni, sono alto 1,70m e peso 68 kg; ho sempre fatto sport, da parecchi anni pratico podismo e negli ultimi 4-5 ho intensificato l'attività dedicandomi alle maratone (ne ho circa 10 all’attivo) e, recentemente a qualche gara di triathlon (nuoto-bici-corsa). Il tutto comunque a livello amatoriale.
Da 2-3 mesi ho iniziato ad accusare dolori al ginocchio dx. Da una piccola indagine mi ero creato l'idea che si trattasse di un'infiammazione al tendine rotuleo, dato che il dolore sembrava localizzato non in profondità bensì "in superficie" sulla tibia, in corrispondenza di un "bernoccoletto" che nel frattempo si era formato, subito sotto la rotula dx. Ho iniziato a farmi regolarmente impacchi di ghiacchio, ho incrementato lo stretching, ho iniziato ad usare una fascia acquistata in un negozio sportivo fatta ad hoc per chi soffre di tendinite al rotuleo, ho comunque diminuito drasticamente gli allenamenti dedicati alla corsa per arrivare quasi a zero, anche perchè, se inizialmente il dolore si faceva vivo solo a freddo all'inizio dell'allenamento e poi spariva, successivamente restava per tutta la durata e aumentava d'intensità.
Tutto questo ha contribuito a diminuire il gonfiore e il dolore (che in ogni caso, anche nella fase più acuta, si faceva sentire solo correndo o durante movimenti come il salire le scale, alzarsi dalla sedia,...) ma non a farlo sparire del tutto.
Pochi giorni fa ho ritirato l'esito della risonanza magnetica: in realtà non si tratta del rotuleo ma di tutt'altro; questo che segue è quanto scritto dal medico sul referto della RM:
Stria iperintensa a decorso tangenziale come da meniscopatia grado 2 al corno posteriore del menisco mediale senza evidente interessamento della superficie articolare.
Nei limiti il menisco esterno, i legamenti crociati e i legamenti collaterali.
Nei limiti il tendine rotuleo.
Minimo versamento liquido articolare.
Nei limiti il segnale dei capi articolari.
Segni di condropatia femoro-patellare di basso grado.
Mi sono confrontato con il preparatore della palestra che frequento e con il mio fisioterapista e mi è strato consigliato di riprendere a correre ma con gradualità, privilegiando terreni morbidi, incrementare lo stretching e potenziare alcuni distretti muscolari (es. quadricipite)per “alleggerire” il lavoro delle articolazioni del ginocchio, fare impacchi di ghiaccio, usare del taping sotto la rotula per sostenere la patella.
Vi sarei estremamente grato se poteste darmi un Vs parere. Soprattutto mi chiedo 1) se quanto mi è stato consigliato, a Vs parere è sufficiente a risolvere il problema o se serve dell’altro (anche se non mi alletta l’idea di un intervento chirurgico, ancora meno quella di abbandonare gli sport che amo…); 2) se un ridimensionamento degli allenamenti può aiutarmi a far regredire questi problemi o se ormai il danno è fatto, e infine 3) qual’è la figura medica più indicata a cui posso rivolgermi per capire il da farsi (medico sportivo, ortopedico, fisiatra,…)?
Grazie infinite.
Emiliano
Ho 37 anni, sono alto 1,70m e peso 68 kg; ho sempre fatto sport, da parecchi anni pratico podismo e negli ultimi 4-5 ho intensificato l'attività dedicandomi alle maratone (ne ho circa 10 all’attivo) e, recentemente a qualche gara di triathlon (nuoto-bici-corsa). Il tutto comunque a livello amatoriale.
Da 2-3 mesi ho iniziato ad accusare dolori al ginocchio dx. Da una piccola indagine mi ero creato l'idea che si trattasse di un'infiammazione al tendine rotuleo, dato che il dolore sembrava localizzato non in profondità bensì "in superficie" sulla tibia, in corrispondenza di un "bernoccoletto" che nel frattempo si era formato, subito sotto la rotula dx. Ho iniziato a farmi regolarmente impacchi di ghiacchio, ho incrementato lo stretching, ho iniziato ad usare una fascia acquistata in un negozio sportivo fatta ad hoc per chi soffre di tendinite al rotuleo, ho comunque diminuito drasticamente gli allenamenti dedicati alla corsa per arrivare quasi a zero, anche perchè, se inizialmente il dolore si faceva vivo solo a freddo all'inizio dell'allenamento e poi spariva, successivamente restava per tutta la durata e aumentava d'intensità.
Tutto questo ha contribuito a diminuire il gonfiore e il dolore (che in ogni caso, anche nella fase più acuta, si faceva sentire solo correndo o durante movimenti come il salire le scale, alzarsi dalla sedia,...) ma non a farlo sparire del tutto.
Pochi giorni fa ho ritirato l'esito della risonanza magnetica: in realtà non si tratta del rotuleo ma di tutt'altro; questo che segue è quanto scritto dal medico sul referto della RM:
Stria iperintensa a decorso tangenziale come da meniscopatia grado 2 al corno posteriore del menisco mediale senza evidente interessamento della superficie articolare.
Nei limiti il menisco esterno, i legamenti crociati e i legamenti collaterali.
Nei limiti il tendine rotuleo.
Minimo versamento liquido articolare.
Nei limiti il segnale dei capi articolari.
Segni di condropatia femoro-patellare di basso grado.
Mi sono confrontato con il preparatore della palestra che frequento e con il mio fisioterapista e mi è strato consigliato di riprendere a correre ma con gradualità, privilegiando terreni morbidi, incrementare lo stretching e potenziare alcuni distretti muscolari (es. quadricipite)per “alleggerire” il lavoro delle articolazioni del ginocchio, fare impacchi di ghiaccio, usare del taping sotto la rotula per sostenere la patella.
Vi sarei estremamente grato se poteste darmi un Vs parere. Soprattutto mi chiedo 1) se quanto mi è stato consigliato, a Vs parere è sufficiente a risolvere il problema o se serve dell’altro (anche se non mi alletta l’idea di un intervento chirurgico, ancora meno quella di abbandonare gli sport che amo…); 2) se un ridimensionamento degli allenamenti può aiutarmi a far regredire questi problemi o se ormai il danno è fatto, e infine 3) qual’è la figura medica più indicata a cui posso rivolgermi per capire il da farsi (medico sportivo, ortopedico, fisiatra,…)?
Grazie infinite.
Emiliano
[#1]
Gentile utente,
il suo racconto depone per una meniscopatia non su base traumatica, visto che un trauma non vi e' stato, bensi' da usura.
Tecnicamente cambia poco tuttavia le meniscopatie da usura possono dare disturbi che possono regredire risetto alle meniscopatie da trauma.
Cio' detto, toprnando al suo racconto, nel suo caso il disturbo e' gia' piuttosto evidente e lei ha gia' ridotto moltissimo gli allenamenti,
Ritengo che un programma di strtching e di potenziamento siano adeguati ma azzererei la corsa per 2 o 3 mesi dedicandomi al nuoto ed alla bicicletta
Se i sintomi persisteranno sara' indispensabile procedere ad una visita clinica che in prima istanza ritengo debba essere di natura ortopedica.
Cordiali saluti.
il suo racconto depone per una meniscopatia non su base traumatica, visto che un trauma non vi e' stato, bensi' da usura.
Tecnicamente cambia poco tuttavia le meniscopatie da usura possono dare disturbi che possono regredire risetto alle meniscopatie da trauma.
Cio' detto, toprnando al suo racconto, nel suo caso il disturbo e' gia' piuttosto evidente e lei ha gia' ridotto moltissimo gli allenamenti,
Ritengo che un programma di strtching e di potenziamento siano adeguati ma azzererei la corsa per 2 o 3 mesi dedicandomi al nuoto ed alla bicicletta
Se i sintomi persisteranno sara' indispensabile procedere ad una visita clinica che in prima istanza ritengo debba essere di natura ortopedica.
Cordiali saluti.
[#2]
Utente
Egr. Dottore,
La ringrazio infinitamente per la risposta praticamente immediata e chiarissima.
Le confermo che in effetti non vi è stato alcun trauma, solo un dolore che via via è cresciuto; forse il cambio di modello di scarpe fatto circa 3 mesi fa ha un po' accelerato o enfatizzato la cosa...
Grazie ancora!
La ringrazio infinitamente per la risposta praticamente immediata e chiarissima.
Le confermo che in effetti non vi è stato alcun trauma, solo un dolore che via via è cresciuto; forse il cambio di modello di scarpe fatto circa 3 mesi fa ha un po' accelerato o enfatizzato la cosa...
Grazie ancora!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.1k visite dal 23/01/2011.
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