Riduzione lordosi cervicale fisiologica
Saleve vorrei un'informazione...facendo una radiografia alla cervicale la diagnosi è stata: riduzione della lordosi cervicale fisiologica. vorrei sapere che disturbi può portare...ho da tempo vertigini che sono state ricondotte, dopo una serie infinita di esami, solo ad uno stato di ansia. Volevo sapere se questo problema della cervicale può influire sulle vertigini ed esserne la causa principale. Grazie!!!1
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Gentile signorina
purtroppo il solo esame del rachide cervicale NON consente di stabilire se la lordosi cervicale osservata in quell'esame Rx in proiezione laterale sia aumentata/normale/diminuita.
Deve sapere che il profilo del rachide se in visione anteroposteriore è assolutamente retto, in laterale contempla appunto 4 curve successive che si iscrivono armoniosamente l'una nell'altra: la lordosi cervicale, la cifosi dorsale, la lordosi lombare e la cifosi sacrale.
Inoltre andrebbe verificata la posizione complessiva del bacino e degli arti inferiori (flessione/estensione dell'anca, nutazione anteriore/posteriore del bacino )rispetto al rachide per poter stabilire con una certa sicurezza quale sia il morfotipo di una persona rispetto ad un'altra.
In linea generale si riconoscono 3 tipi di morfotipi statisticamente prevalenti:
1) lasso (tendenz. obeso/tendenz. lasso): tutte le curve sono accentuate
2) normale o atletico: le curve sono nel range normale
3) astenico (tendenz. magro/tendenz. rigido): tutte le curve sono ridotte. Dunque in questo morfotipo la lordosi cervicale è ridotta.
Come vede, dunque, in primo luogo bisogna conoscere il morfotipo prima di poter dichiarare che "la lordosi cervicale è ridotta". In poche parole queste "riduzioni" o "aumenti" possono essere di tipo strutturale e nulla hanno a che fare con il profilo funzionale inteso come "atteggiamento" che spesso si sovrappone a quello che caratterizza il morfotipo di base.
In questo secondo caso l'aspetto funzionale è esclusivamente legato alle abitudini di vita e al profilo psicomotorio. Si tratta di "atteggiamenti" esclusivamemte funzionali che impongono al rachide allineamenti diversi dal morfotipo di base. La lordosi cervicale può essere ridotta.
Per ultimo infine esistono anche condizioni irritative del rachide dove la contrattura dei muscoli paravertebrali innesca una reazione meccanica locale muscolare secondaria ad uno stimolo (trigger point per gli autori anglosassoni) che porta alla limitazione dei movimenti del rachide o addirittura al blocco totale (v. il colpo della strega per il tratto lombare e il torcicollo reumatico/infiammatorio in quello cervicale).
In questa condizione la contrattura dei muscoli comporta l'elongazione del rachide come meccanismo di difesa per ridurre i carichi sui dischi vertebrali e sulle faccette articolari dei processi posteriori. La lordosi cervicale anche qui può essere ridotta.
In queste circostanze, in alcune persone con particolare predisposizione, si possono innescare anche fenomeni di vertigine senza, però, che sia mai stata dimostrata la correlazione anatomica e funzionale con lo stato di rigidita' dolorosa del rachide.
Spesso sono condizioni coesistenti nella stessa persona, ma sostenute da cause completamente diverse. Certo, quando presenti entrambe può capitare che si rinforziono a vicenda, ma non necessariamente sono da considerare in rapporto causa > effetto...
In poche parole ogni caso fa storia a sè e va valutato dal medico curante essendo moltissime le possibili cause.
Cordialita'
Dr. A. Valassina
purtroppo il solo esame del rachide cervicale NON consente di stabilire se la lordosi cervicale osservata in quell'esame Rx in proiezione laterale sia aumentata/normale/diminuita.
Deve sapere che il profilo del rachide se in visione anteroposteriore è assolutamente retto, in laterale contempla appunto 4 curve successive che si iscrivono armoniosamente l'una nell'altra: la lordosi cervicale, la cifosi dorsale, la lordosi lombare e la cifosi sacrale.
Inoltre andrebbe verificata la posizione complessiva del bacino e degli arti inferiori (flessione/estensione dell'anca, nutazione anteriore/posteriore del bacino )rispetto al rachide per poter stabilire con una certa sicurezza quale sia il morfotipo di una persona rispetto ad un'altra.
In linea generale si riconoscono 3 tipi di morfotipi statisticamente prevalenti:
1) lasso (tendenz. obeso/tendenz. lasso): tutte le curve sono accentuate
2) normale o atletico: le curve sono nel range normale
3) astenico (tendenz. magro/tendenz. rigido): tutte le curve sono ridotte. Dunque in questo morfotipo la lordosi cervicale è ridotta.
Come vede, dunque, in primo luogo bisogna conoscere il morfotipo prima di poter dichiarare che "la lordosi cervicale è ridotta". In poche parole queste "riduzioni" o "aumenti" possono essere di tipo strutturale e nulla hanno a che fare con il profilo funzionale inteso come "atteggiamento" che spesso si sovrappone a quello che caratterizza il morfotipo di base.
In questo secondo caso l'aspetto funzionale è esclusivamente legato alle abitudini di vita e al profilo psicomotorio. Si tratta di "atteggiamenti" esclusivamemte funzionali che impongono al rachide allineamenti diversi dal morfotipo di base. La lordosi cervicale può essere ridotta.
Per ultimo infine esistono anche condizioni irritative del rachide dove la contrattura dei muscoli paravertebrali innesca una reazione meccanica locale muscolare secondaria ad uno stimolo (trigger point per gli autori anglosassoni) che porta alla limitazione dei movimenti del rachide o addirittura al blocco totale (v. il colpo della strega per il tratto lombare e il torcicollo reumatico/infiammatorio in quello cervicale).
In questa condizione la contrattura dei muscoli comporta l'elongazione del rachide come meccanismo di difesa per ridurre i carichi sui dischi vertebrali e sulle faccette articolari dei processi posteriori. La lordosi cervicale anche qui può essere ridotta.
In queste circostanze, in alcune persone con particolare predisposizione, si possono innescare anche fenomeni di vertigine senza, però, che sia mai stata dimostrata la correlazione anatomica e funzionale con lo stato di rigidita' dolorosa del rachide.
Spesso sono condizioni coesistenti nella stessa persona, ma sostenute da cause completamente diverse. Certo, quando presenti entrambe può capitare che si rinforziono a vicenda, ma non necessariamente sono da considerare in rapporto causa > effetto...
In poche parole ogni caso fa storia a sè e va valutato dal medico curante essendo moltissime le possibili cause.
Cordialita'
Dr. A. Valassina
Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 11k visite dal 19/01/2011.
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