Piedi piatti e plantari
Sono stato ricoverato 2 mesi fa (reparto reumatologia) per un gonfiore alle caviglie che ormai mi perseguita da 5 mesi. Premetto che soffro di una malattia reumatica: spondiloartrite anchilosante per la quale, da 14 anni, seguo, assistito ambulatorialmente da un reumatologo con visite periodiche, una terapia farmacologica (indometacina e salazopirina) accompagnata da una continua attività fisica (nuoto 1-2 volte alla settimana tutto l'anno). In questi 14 anni ho avuto alti e bassi, e gonfiori atraumatici (con e senza dolore) localizzati in po' dovunque (ginocchia, spalle, clavicola, sterno, etc.. ma mai le caviglie!) che non sono mai durati più di qualche settimana.
Sono stato dimesso due mesi fa per essere curato con un farmaco "biologico". E' un farmaco ospedaliero che non sta dando i risultati sperati. Intanto il problema alle caviglie sta peggiorando: da un mese non vado a lavorare: camminare è troppo doloroso e stressante malgrado le medicine e il nuoto.
Ho i piedi piatti, alluce valgo e poco prima che cominciassero i problemi alle caviglie ho notato la formazione di calli e vesciche nel lato interno dei piedi, in prossimità degli alluci. Cambiare calzature non è servito. Il reumatologo è favorevole all'uso di plantari ma già da prima che mi ricoverassi mi diceva e mi dice ancora di aspettare. Solo che io non ce la faccio più e la qualità della mia vita si sta abbassando, basta pochi passi per scatenare dolori e gonfiori che invece la mattina al risveglio sono assenti, contrariamente a quanto è accaduto negli ultimi 14 anni in cui il movimento allontanava i dolori reumatici e non li faceva venire.
Ho 37 anni, non fumo e sono astemio e sto facendo nuoto almeno 1 volta alla settimana. Sono residente nella provincia di Roma.
Come mi devo comportare? Eventualmente qual'è l'iter per l'ordinazione dei plantari (visita ortopedica, dal podologo, dal posturologo...)?
Sono stato dimesso due mesi fa per essere curato con un farmaco "biologico". E' un farmaco ospedaliero che non sta dando i risultati sperati. Intanto il problema alle caviglie sta peggiorando: da un mese non vado a lavorare: camminare è troppo doloroso e stressante malgrado le medicine e il nuoto.
Ho i piedi piatti, alluce valgo e poco prima che cominciassero i problemi alle caviglie ho notato la formazione di calli e vesciche nel lato interno dei piedi, in prossimità degli alluci. Cambiare calzature non è servito. Il reumatologo è favorevole all'uso di plantari ma già da prima che mi ricoverassi mi diceva e mi dice ancora di aspettare. Solo che io non ce la faccio più e la qualità della mia vita si sta abbassando, basta pochi passi per scatenare dolori e gonfiori che invece la mattina al risveglio sono assenti, contrariamente a quanto è accaduto negli ultimi 14 anni in cui il movimento allontanava i dolori reumatici e non li faceva venire.
Ho 37 anni, non fumo e sono astemio e sto facendo nuoto almeno 1 volta alla settimana. Sono residente nella provincia di Roma.
Come mi devo comportare? Eventualmente qual'è l'iter per l'ordinazione dei plantari (visita ortopedica, dal podologo, dal posturologo...)?
[#1]
Gentile utente, e' chiaro che il suo caso richieda una valutazione specialistica da parte di un ortopedico che valuti se la sua situazione(Piedi piatti e alluce valgo), possa essere trattata al momento con dei plantari o sia suscettibile di trattamento chirurgico in un secondo tempo, in genere, la presenza dell'alluce valgo puo' essere conseguenza del piede piatto.
Riassumendo, l'iter da seguire e': medico di famiglia che le richiedera' la visita specialistica e le radiografie.
Cordiali saluti
Riassumendo, l'iter da seguire e': medico di famiglia che le richiedera' la visita specialistica e le radiografie.
Cordiali saluti
Dott. Andrea D'Arrigo
Specialista in chirurgia del Piede e Caviglia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 09/01/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.